tratto da Repubblica
La Pecora Nera - di
Ascanio Celestini
La
vicenda che ti racconto è quella di un treno veloce che do-vrebbe collegare
Torino e Lione. Incomincia così il racconto di Mauro Marinari in una
stanza al primo piano della cascina Roccafranca.
lo
in tv ho sentito dire che, partendo da Lione,
si arriverà a Torino due ore prima. Gli chiedo se è vero. Sembra un bel
progetto per far muovere le persone. L'ha pensato anche lui qualche anno fa, ma
poi ha saputo che quel treno sposterà soprattutto le merci, non le persone.
«L'Europa ha deciso che il progetto fosse condiviso con la
popolazione. È nato un osservatorio, hanno fatto cento
riunioni e hanno scoperto che non era necessario fare una linea di ferrovia
veloce perché il livello delle merci stava diminuendo e
si è scoperto che la linea attuale funziona a un terzo delle sue potenzialità.
A Rivalta faranno un "ecodotto", così lo chiamano. Uno scatolato
coperto dal materiale di scavo delle gallerie, una grande collina larga 200
metri e alta 20 metri che passa sul parco del Sangone, che è un parco tutelato.
Oltre quello ci sarà una galleria artificiale di altri due chilometri che andrà
sulla collina morenica per poi arrivare in Val di Susa. Tutto questo abbatterà delle
case e passerà a qualche metro da una chiesa del Seicento, con una previsione
di dieci anni di cantiere. Costruiranno anche un
cantiere grande quanto venti campi da calcio e due aree da stoccaggio con piste
da cantiere di 200 metri di larghezza per 130 camion per 24 ore al giorno». Mi
chiede se so cos'è lo smarino. È il materiale di scavo delle gallerie. Dice
che «per ricoprire la duna ne useranno cento milioni di metri cubi, vuol dire centomila
camion. Poi ci sarà ulteriore materiale che sarà stoccato da un'altra parte e
attraverserà comunque la pista di cantiere». Forse è per questo che da 21 anni
la popolazione si batte contro la Tav e in questi giorni il clima
è particolarmente teso perché, se non incominciano i lavori, saltano i
finanziamenti.
Infatti
Mauro mi parla anche di costi. Forse 14 miliardi, forse molto di più «e con
delle previsioni di un aumento di ossido di azoto dal livello alto attuale di
60 microgrammi al metro cubo a 95, pensando che il livello
di legge massimo è 40. Peraltro, con le correnti che ci sono, la concentrazione
di questo inquinamento arriverà direttamente sull'ospedale di Rivoli, che sarà
a trecento metri in linea d'aria dal cantiere».
E
tutto questo per arrivare due ore prima a Torino? Bastava partire due ore prima
da Lione senza sventrare una regione...