venerdì 10 giugno 2011

Perché due ore in meno da Lione a Torino sono diventate un mito




tratto da Repubblica
La Pecora Nera - di Ascanio Celestini

La vicenda che ti racconto è quella di un treno veloce che do-vrebbe collegare Torino e Lione. Incomincia così il racconto di Mauro Marinari in una stanza al primo piano della cascina Roccafranca.
lo in tv ho sentito dire che, partendo da Lione, si arriverà a Torino due ore prima. Gli chiedo se è vero. Sembra un bel progetto per far muovere le persone. L'ha pensato anche lui qualche anno fa, ma poi ha saputo che quel treno sposterà soprattutto le merci, non le persone. «L'Europa ha deciso che il progetto fosse condiviso con la popolazione. È nato un osservatorio, hanno fatto cento riunioni e hanno scoperto che non era necessario fare una linea di ferrovia veloce perché il livello delle merci stava diminuendo e si è scoperto che la linea attuale funziona a un terzo delle sue potenzialità. A Rivalta faranno un "ecodotto", così lo chiamano. Uno scatolato coperto dal materiale di scavo delle gallerie, una grande collina larga 200 metri e alta 20 metri che passa sul parco del Sangone, che è un parco tutelato. Oltre quello ci sarà una galleria artificiale di altri due chilometri che andrà sulla collina morenica per poi arrivare in Val di Susa. Tutto questo abbatterà delle case e passerà a qualche metro da una chiesa del Seicento, con una previsione di dieci anni di cantiere. Costruiranno anche un cantiere grande quanto venti campi da calcio e due aree da stoccaggio con piste da cantiere di 200 metri di larghezza per 130 camion per 24 ore al giorno». Mi chiede se so cos'è lo smarino. È il materiale di scavo delle gallerie. Dice che «per ricoprire la duna ne useranno cento milioni di metri cubi, vuol dire centomila camion. Poi ci sarà ulteriore materiale che sarà stoccato da un'altra parte e attraverserà comunque la pista di cantiere». Forse è per questo che da 21 anni la popolazione si batte contro la Tav e in questi giorni il clima è particolarmente teso perché, se non incominciano i lavori, saltano i finanziamenti.
Infatti Mauro mi parla anche di costi. Forse 14 miliardi, forse molto di più «e con delle previsioni di un aumento di ossido di azoto dal livello alto attuale di 60 microgrammi al metro cubo a 95, pensando che il livello di legge massimo è 40. Peraltro, con le correnti che ci sono, la concentrazione di questo inquinamento arriverà direttamente sull'ospedale di Rivoli, che sarà a trecento metri in linea d'aria dal cantiere».

E tutto questo per arrivare due ore prima a Torino? Bastava partire due ore prima da Lione senza sventrare una regione...