martedì 31 maggio 2011

Gianni Vattimo e Sonia Alfano alla Maddalena


Una rappresentanza del Parlamento Europeo visita oggi il Presidio No TAV de La Maddalena di Chiomonte.
 
E’ attesa per il tardo pomeriggio di oggi al Presidio Clarea de La Maddalena di Chiomonte la visita degli Eurodeputati Sonia Alfano e Gianni Vattimo del Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (del quale fa parte anche il neo eletto Sindaco di Napoli Luigi de Magistris).
Essi porteranno la loro solidarietà politica e personale alla ultraventennale lotta contro la Torino Lione, un’opera inutile e devastante.
Il Movimento No TAV ha una lunga militanza di relazioni con il Parlamento Europeo.
L’ultimo è importante atto politico che riguarda la nuova, inutile e devastante linea ferroviaria Torino Lione, sottoscritto da sette deputati di cinque nazioni e tre gruppi politici è l’interrogazione scritta del 16 maggio indirizzata al Vice Presidente Siim Kallas che così si conclude: “In manifesto contrasto con i principi espressi dalla Convenzione di Århus del 25 giugno 1998 (direttiva 2003/4/CE), i Sindaci dei 17 comuni e il Presidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, contrari alla realizzazione delle nuova linea ferroviaria, sono stati esclusi dalla riunione, mentre sono stati invitati i sindaci di due comuni non interessati geograficamente dall’opera, ma politicamente vicini al governo italiano. È la Commissione consapevole che la rielaborazione di nuovi progetti preliminari comporterà nuovi ritardi sulla tabella di marcia stabilita dalla Commissione durante la revisione intermedia di ottobre 2010 e che, visti la massiccia e persistente opposizione della popolazione della valle a quest’opera e il mancato accordo tra la maggioranza dei comuni dei territori interessati, l’apertura del cantiere per la realizzazione della galleria geognostica de La Maddalena potrebbe essere realizzata solo militarizzando l’intera zona?"

I sette Euro Deputati sono: Luigi de Magistris, Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Eva Lichtenberger (A), Sabine Wils (D), Paul Murphy (IRL), Catherine Grèze (F).

 

Presidio pro Torino-Lione "Lavorare è una necessità" ...e relativo commento...(miaooo!!!)


da Repubblica - 31.05.2011
In duecento hanno partecipato a Susa alla manifestazione promossa dalla Cisl in solidarietà agli operai chiamati a lavorare nei cantieri della linea ad alta velocità. I "no Tav" hanno disertato.
di MARIACHIARA GIACOSA
In un clima autunnale, con pioggia e freddo, duecento persone, con pullman provenienti anche da altre regioni del Nord Italia, si sono ritrovate a Susa per la manifestazione organizzata dagli edili della Cisl a sostegno degli operai che saranno impegnati nei cantieri della Torino-Lione. I tre segretari della Filca Cisl Castaldo, Donnola e Pesenti hanno detto: "Lavorare è una necessità. In Piemonte negli ultimi anni hanno chiuso 250 imprese, si sono persi 15mila posti di lavoro e la cassa integrazione è cresciuta del 300%. L’aggressione ai lavoratori non è tollerabile perché attraverso il lavoro passa la dignità delle pesone e di un territorio per cui dobbiamo lavorare tutti insieme - cittadini istituzioni, imprese e lavoratori- per garantiere lo sviluppo". Forte attenzione anche al tema della sicurezza e della trasparenza perché "non tutte le aziende sono buone, bisogna vigilare perchè i lavori della Torino-Lione vengano assegnati a imprese legali".
Presenti i sindaci di Susa, che ha ringraziato la cisl, Chiomonte (dove deve essere realizzato il tunnel geognostico), Giaveno e Mario Virano, presidente dell'Osservatorio Tav che ha ribadito che "non esistono compensazioni preventive. Si ottengono solo in base all'avanzamento dei cantieri". Presente per la Provincia l'assessore Carlo Chiama  che ha raccolto immediatamente la sollecitazione dei sindacalisti sugli appalti ricordando che la proprio la Provincia di Torino "ha già promosso regole ferree contro i massimi ribassi". I "no tav" - forse scoraggiati anche da un nutrito gruppo di forze dell'ordine - hanno disertato la manifestazione, preferendo concentrarsi sulla difesa della Maddalena dall'avvio di qualsiasi cantiere.


Allora, analizzando bene, erano circa (forse meno) duecento, inclusi gli agenti in borghese. Tutti stipendiati con il marchettone della CISL. Bonanni non è venuto a meno che, lui che è un grand'uomo, sia andato alla Maddalena direttamente, ma li pare nessuno l'abbia visto, può darsi che abbia ripiegato su Bruzolo, dove nel 2006 alcuni Banditi lo avevano già cacciato. Le comparse le hanno portate da fuori poichè qui non ne hanno trovate, nonostante la pioggia i "funghi" non sono usciti. C'era Sir Virano trivella, accompagnato dalla Marchesa di Susa in calze a rete, scortata da quel fustaccio di  quel alfiere di Pinard che probabilmente oggi ricopriva il ruolo di bodyguard. La Ruffino è venuta su poichè, visto che probabilmente giù nella bassa non se la fila più nessuno, si sentiva sola. Soprattutto visto che Osvaldo, da ieri, ha grossi casini da gestire con il plebiscito di voti che hanno preso... ah! Già!...Gli altri...
I No Tav, invece, che da tempo aspettano alla Maddalena il contingente di militari, poliziotti, carabinieri, finanzieri ed anche i Bravi di Don Rodrigo, non c'erano, assolutamente spaventati e terrorizzati dai sei o sette blindati delle forze dell'ordine. Alcuni No Tav, addirittura, sono stati rinvenuti in preda al panico addormentati nella pubblica piazza di Susa. Alcuni estremisti No Tav, di età tra i 14 e i 17 anni, hanno esposto cartelli provocatori dalle finestre del liceo adiacente alla piazza. 


Questa è la cronaca della mattinata del giorno X. Noi, nel frattempo, li aspettiamo su al villaggio nella Libera Repubblica della Maddalena...dove il Druido, intanto, prepara la pozione magica... Sono pazzi questi Si Tav!!!





Il treno che non porta lavoro...



Confederazione Unitaria di Base
Federazione del Piemonte
Corso Marconi 34, 10125 Torino
Tel/fax 011.655897
e-mail: info@cubpiemonte.org  www.cubpiemonte.org

IL TRENO CHE NON PORTA LAVORO

Mille euro di recupero sugli arretrati di febbraio NON SONO LAVORO.  Queste sono le condizioni alle quali sottostanno i dipendenti Italcoge di Susa. Tutelare i diritti dei lavoratori è uno dei compiti del sindacato, ma da un po’ di tempo a questa parte assistiamo alla svendita di lavoratori, allo smantellamento del Contratto Nazionale, alla sottoscrizione di “piani anticrisi”, alla firma di accordi in deroga ai contratti esistenti che colpiscono – questi sì colpiscono – i lavoratori nel salario e nelle condizioni di lavoro. Ne sanno qualcosa i lavoratori di Fincantieri che da tempo lottano contro un piano di ristrutturazione che comporta licenziamenti massicci, ridimensionamento dei diritti e aumento dello sfruttamento.
Vogliamo citare le parole di solidarietà che questi lavoratori hanno inviato in questi giorni al movimento NO TAV:
Per riuscire a farci ascoltare siamo stati costretti a diventare un problema di ordine pubblico e così abbiamo letto sui giornali il giorno dopo che lo stesso era successo a voi.”
Tra le ragioni dei NO TAV c’è anche la difesa della qualità del lavoro e del salario che vent’anni di scavi, di trasporto materiale, di cantieri non garantiscono.
Così scrive il movimento NO TAV agli imprenditori della Valle:
“Noi come voi vogliamo il lavoro per le imprese locali e lo sviluppo della Valle e riteniamo che possano e debbano essere raggiunti, ma non attraverso il TAV bensì, come abbiamo affermato più volte, programmando una politica dedicata alle opere di edilizia pubblica e di manutenzione del territorio, a cui esse possano davvero partecipare direttamente e senza doversi indebitare oltremodo per investimenti che rischierebbero di portarle al fallimento.”
A onor di cronaca, nessun lavoratore è stato bersaglio dei NO TAV- se mai la telecamera puntata sui manifestanti-  ma purtroppo la stampa  alimenta la criminalizzazione di questo movimento e non ci sono spazi istituzionali per smentire le false notizie.
Denunciamo la falsa indignazione della FILCA - CISL che utilizzando un frasario ricattatorio risponde agli interessi di tutti coloro che vogliono l’opera, compresi coloro che si illudono di ricavare qualcosa dalle compensazioni. 

“Servi dei padroni” si diceva una volta, ma è ancora valido.


L'A.N.P.I. e la Tav...il comunicato dell'A.N.P.I. Provinciale

Ente Morale D.L. n. 224 del  5  aprile  1945


                    ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA 
                                  COMITATO PROVINCIALE DI TORINO
                        Via Del Carmine n. 14   -    10122 Torino – Tel.  e  fax  011 5213926
                                                 Indirizzo e-mail :  anpiprov@libero.it
                      CORRISPONDENZA : VIA DEL CARMINE N. 13 - CUSTODE

La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Torino, di fronte agli accadimenti verificatesi nella Valle di Susa ed in particolare alle proposte di militarizzazione dell’area interessata al progetto NO TAV, non può non rilevare:
 
1.che nell’alveo della Costituzione della nostra Repubblica il dissenso è ampiamente tutelato;

2.che è impensabile ed antidemocratico ritenere di risolvere con la forza la contestata controversia ed in pari tempo impedire con atti di violenza – di ogni provenienza – qualsiasi soluzione;

3.che siano inaccettabili certe dichiarazioni di autorevoli esponenti istituzionali e sindacali e considera inopportuna l’assunzione di iniziative in loco destinate ad inasprire il clima di tensione;

4.che il progetto iniziale dell’opera è già stato oggetto di varianti ottenute grazie alla mobilitazione degli abitanti con alla testa i sindaci della zona, mobilitazione che ha consentito di evitare la primitiva sciagurata proposta di tracciato, formulata irresponsabilmente con arroganza.

La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Torino, pur non entrando nel merito degli aspetti specifici, ritiene – come deliberato nel documento politico approvato all’unanimità dal 15° Congresso Provinciale – “che gli investimenti pubblici debbano essere realizzati con il reale coinvolgimento delle popolazioni e delle Istituzioni locali in un confronto dialettico che percorra ed esamini tutte le possibili opzioni, nel rispetto dell’Articolo 41 della Costituzione che ricorda come la libera iniziativa privata non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana“.
La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Torino rivolge un appello ai rappresentanti Istituzionali ed a tutte le forze politiche e sindacali democratiche affinché attraverso il confronto si possa raggiungere una soluzione condivisibile.

La Presidenza ANPI Provinciale Torino
Diego Novelli
Torino, 30 maggio 2011


lunedì 30 maggio 2011

Venaus 2005 ...Per non dimenticare





Esserci, in prima persona!!! ...non si può delegare il futuro!!!


Nella notte appena trascorsa non sono venuti, potrebbero farlo già oggi o stanotte oppure domattina. Per questo motivo occorre essere il prima possibile alla Maddalena, chi può vada già subito, chi non può salga nel pomeriggio, chi lavora salga in serata, ma oggi, più di ieri dobbiamo veramente essere in tanti. 
Lasciamo a casa il mouse e stavolta infiliamo gli scarponi! 
Dobbiamo esserci ed esserci in prima persona! 
Non possiamo pensare di delegare ad altri il futuro. Il futuro siamo noi alla Maddalena, calmi e determinati, consci e responsabili.
C'è bisogno di tutti/e!!! Salendo non dimentichiamo di portare, ognuno, qualcosa da mangiare per se e se possibile per gli altri che già sono saliti.

Stiamo uniti alla Maddalena, non ci ruberanno il futuro, non lo permetteremo!!!
Resistiamo!!!

...dalla Maddalena di Chopmonte...




- attualmente tutte le strade per arrivare al presidio sono libere e percorribili, nessun posto di blocco da parte delle forze dell’ordine o barricata impedisce di raggiungere i presidianti No Tav e la zona accoglienza/campeggio.
- l’accesso è consentito a tutti.
- dalle 23 l’accesso alle macchine viene chiuso e riaperto alle 7 del mattino per evitare che le forze dell’ordine possano entrare ed iniziare i lavori per la costruzione del cantiere.
- il presidio offre zone di ristoro, bar, ristorante e la possibilità di campeggiare nei prati adiacenti al presidio.
- le scritte sui muri di pietra verranno cancellate nei prossimi giorni da una ditta di Bussoleno specializzata. Queste delle scritte sono iniziative non promosse dal movimento No Tav ma iniziative di singoli individui che approfittano della situazione e non rispettano le decisioni assembleari.
- come presidianti NO TAV stiamo difendendo il sito della Maddalena di Chiomonte, quindi la Val di Susa, dall’apertura del cantiere voluta da una parte delle istituzioni e dalle lobby affaristiche. Nel fare ciò vogliamo tutelare la salute e il futuro della nostra valle, e garantire quella tranquillità che decenni di cantiere negherebbero a tutti gli abitanti della Val di Susa.
-  nel presidiare la Maddalena di Chiomonte continuiamo a dichiarare la nostra totale contrarietà all’inizio dei lavori per la costruzione della linea ad alta velocità nella nostra valle.

Lunedì 30 maggio 2011

Chiomonte, penultimo giorno di maggio...

 
Alla fine sembrava di parlare dei parenti. Quelli un po’ scomodi che arrivano senza essere invitati. “Arrivano?” “si arrivano” “speriamo che vengano stasera” “arrivano o non arrivano”. Il tam tam era partito venerdì, proseguito sabato tutto il giorno: “Verranno fra domenica e lunedì mattina”. E’ sicuro. Le voci si rincorrono. Da Torino imprenditori chiedono che si apra questo benedetto cantiere della Tav, si apra “a qualunque costo” anche a costo di usare la forza, lo chiedono a Maroni.
Ma gli artigiani a nome del loro presidente non ci stanno. “Noi non vogliamo essere i mandanti di nessuno: vogliamo la Tav usando il buonsenso e le parole, non la violenza”. Grande dibattito in corso sulla nostra pelle. Farfalle nello stomaco: “ci tocca”. Il posto è davvero impervio, è pericoloso anche solo correre di notte, la consapevolezza: “qualcuno si farà male”. Intanto il quartiere generale di Asterix ogni giorno si arricchisce, cucina da campo, rigorosamente con raccolta differenziata. Continua ad arrivare gente da tutta Italia, molti giovani, studenti, musicisti. Da Udine, da Roma, da Pistoia, da Milano. A tutti si fanno le stesse raccomandazioni: la linea, la strategia viene decisa ogni sera all’assemblea, regole alle quali bisogna attenersi. Massimo rispetto per l’ambiente attorno, niente scritte sui muri a secco che circondano le vigne. Qualcuno non aveva capito e allora si provvede subito a cancellarle. (Qui non siamo mica a Torino). Si sfornano comunicati, uno ricorda proprio la storia della viticoltura, introdotta in Piemonte dagli Etruschi e poi diffusa dai Romani e praticata con grande fatica sui ripidi versanti delle montagne di Susa, da Gravere a Giaglione a Chiomonte a Exilles. Nell’attesa (arrivano non arrivano) c’è il tempo di fare una lezione di storia. I vini di queste terre come l’Avanà e il Becquet nel Seicento erano sulla tavola del Delfino di Francia. Terrazzamenti recuperati negli ultimi quindici anni, sistemati pietra su pietra, piantato nuovi pali tutori, messo a dimora nuove vigne su un terreno che per pendenza fa concorrenza alle Cinque Terre.
Per arrivare alla Maddalena ci si immerge in questa storia. (Chi arriva deve capire). C’è perfino l’idea di pagare la tassa del plateatico al Comune per l’occupazione del suolo pubblico. Si vuole agire in modo “regolare” normale anche se di normale più passa il tempo (gli anni), e più appare evidente che c’è poco. Tende ovunque, domenica molti bambini, qualcuno fa i compiti perché si avvicinano gli esami. Un gruppo organizza una veglia di preghiera accanto “al pilone votivo” costruito apposto, arriva anche un sacerdote. I medici valsusini hanno firmano un nuovo documento denunciando preoccupazione per i cantieri. Sul calare della sera la tensione è mascherata ma tangibile. Il kit del movimento ora si è munito anche di un caschetto bianco con la scritta notav. Sulle nuove magliette c’è scritto: “La paura qui non è di casa”. (Arrivano non arrivano?) Togliamoci sto dente, non si può continuare ad essere appesi, nel quotidiano, a questa storia. E’ mezzanotte. Le barricate sono di nuovo al loro posto (di giorno vengono tolte), barricate incredibili, anche difficili da superare per chi sta arrivando. I notav valsusini hanno pratica di montagna, basta vedere come sono vestiti. Donne e uomini di tutte le età si arrampicano e superano le barricate come un gioco. La notte è calda. Da Chiomonte una lunghissima fila di auto, stessa cosa dall’altro versante. Tutti alla ricerca di un posteggio, un silenzio irreale. Sembra di essere a fine luglio quando scappa la voglia di salire al Rocciamelone e ci si trova in coda. Ma questa volta non si gira per di là. Siamo in val Clarea, no, siamo a Rimini. Mille? Duemila? Chi può dirlo? Certo la tensione passa di colpo. Tutta la notte appesi agli sms botta e risposta con chi è rimasto a casa. “Che succede? Arrivano?” Notte in bianco per chi è sul posto ma anche per chi da casa è preoccupato, per gli amici, per il figlio, per il marito, per per per. Ogni pila frontale accesa ha una ragnatela di amicizie e parentele lasciate in bassa valle. Nessuno dorme. Un grande unico respiro trattenuto per tutta la notte. Stasera non passano, non ce la fanno, siamo troppi.

Chiara Sasso -  30 Maggio 2011

Risposta solidale dell'ANPI di Genova Marassi



Questo il testo dell'e-mail del coordinatore ANPI ValleSusa e Val Sangone, inoltrato come accompagnamento dei comunicati stampa ANPI riferiti alla militarizzazione e alle parole di Bonanni:

Carissime/i, mi corre l'obbligo di sottolineare che il comunicato del  coordinamento ANPI delle sezioni Valli Susa e Sangone, approvato  all'unanimità dai presenti in rappresentanza di ben 10 sezioni,  intende innanzitutto esprimere le nostre preoccupazioni concernenti  la struttura democratica del nostro Paese scaturita dalla Resistenza  e della Costituzione, con particolare riferimento alle minacce che  vengono lanciate nei confronti delle attività e delle opinioni delle  nostre valli. In questo la risposta alle parole di Raffaele Bonanni  non è che la puntualizzazione di un suo aspetto: i suoi concetti  fuori luogo, che denotano scarsa conoscenza dello stato delle cose,  non meriterebbero maggior spazio.

Mauro Sonzini

coordinatore ANPI valli Susa e Sangone


questa la risposta del Presidente ANPI di Genova Marassi:

Caro compagno Mauro Sonzini,
al contrario, sono convinto che un sano ed onesto dibattito democratico, debba avere spazio di conoscenza e diffusione sull’intero territorio nazionale, e questo ancor di più proprio perché è in ANPI, custode morale dei valori fondamentali della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, e l’ANPI siamo tutti noi, gli iscritti/e, i nostri Comitati Provinciali e le nostre Sezioni, sia che essi siano a resistere su nel profondo nord come nel profondo sud. Il segretario generale della CISL Raffaele Bonanni, a mio avviso, ha grossolanamente sbagliato ma, sappiamo che non è nuovo ad esprimere giudizi sommari, non li chiamerei concetti, e il dire essere “fuori luogo” in questo caso non è affatto esatto. Bonanni è il segretario generale di un Sindacato confederale nazionale, la CISL, ed in tale veste non può non avere scarsa conoscenza dello stato delle cose, è anzi un suo preciso dovere essere aggiornato sui fatti ed argomenti dell’intero Paese e non giudicare e sentenziare con i suoi aforismi. Cos’altro è dare del “fascista” al Movimento NO TAV come ha fatto dalla Fiera della Contrattazione organizzata dalla CISL a Bergamo? E’ il suo modo di esprimersi, di  giudicare e sentenziare sul movimento NO TAV che è fuori luogo! La carica che ricopre non gli da affatto il diritto di dare del fascista all’intero movimento NO TAV. Non è certo la prima volta che i fascisti, quelli veri ma travestiti, usino l’arma della provocazione infiltrandosi nel tessuto sociale per provocare disordini e fomentare violenza.

Luciano Bezerédy
Presidente Sezione G.Arzani "Chicchirchì" ANPI-MARASSI
Genova, 30 Maggio 2011

...meno male che esistono i Partigiani! ...meno male!!!

Esserci, in prima persona!!! ...non si può delegare il futuro!!!




Nella notte appena trascorsa non sono venuti, potrebbero farlo già oggi o stanotte oppure domattina. Per questo motivo occorre essere il prima possibile alla Maddalena, chi può vada già subito, chi non può salga nel pomeriggio, chi lavora salga in serata, ma oggi, più di ieri dobbiamo veramente essere in tanti. 
Lasciamo a casa il mouse e stavolta infiliamo gli scarponi! 
Dobbiamo esserci ed esserci in prima persona! 
Non possiamo pensare di delegare ad altri il futuro. Il futuro siamo noi alla Maddalena, calmi e determinati, consci e responsabili.
C'è bisogno di tutti/e!!! Salendo non dimentichiamo di portare, ognuno, qualcosa da mangiare per se e se possibile per gli altri che già sono saliti.

Stiamo uniti alla Maddalena, non ci ruberanno il futuro, non lo permetteremo!!!
Resistiamo!!!





scorsa notte...

 
Questa notte  nella libera Repubblica della Maddalena abbiamo tutti capito che ce la possiamo fare. Sono i numeri e il clima che ci rendono fiduciosi. I numeri parlano di più di 500 persone che hanno passato la notte all'adiaccio nei prati e nei boschi intorno al presidio, il clima invece è quello delle migliori performance del movimento no tav: banda che suona tutta la notte, cucine da campo che sfornano piatti prelibati, caffè e dolci, notte e giono senza sosta. C'è chi chiacchera, chi canta, chi gioca a carte, chi dorme e chi rafforza le barricate che, con il passare dei giorni, si migliorano sempre di più fino a questa notte che forse hanno raggiunto quasi la perfezione. Gli amministratori in serata hanno lanciato un tavolo di crisi con sede distaccata alla Maddalena. Intanto oggi è il 30 maggio e niente si è mosso. Domani è la fatidica data del 31....e noi dobbiamo essere ancora di più dei già tanti di questa notte, pertanto sia in giornata sia in serata andiamo e rimaniamo alla Maddalena! Naturalmente non arriviamo a mani vuote: cibarie e beveraggi di ogni sorta sono indispensabili per continuare a resistere!
comitato No Tav Spinta dal Bass - Spazio Sociale libertario Takuma.

Tav, la tolleranza zero divide il fronte del sì



La Confederazione autonoma degli artigiani e Confesercenti prendono le distanze: non legittiamo l'uso della forza.

da Repubblica 29.05.2011 di Mariachiara Giacosa
La tolleranza zero contro i No Tav lanciata venerdì dai vertici del mondo economico e politico torinese non piace a tutti. La Confederazione Autonoma degli artigiani – 5 mila associati in Piemonte e 310 in val di Susa - si dissocia da "una linea d'azione che non ha niente a che vedere con l'essere imprenditori" attacca Piergiorgio Scoffone, segretario regionale di Casartigiani. "Siamo rimasti basiti – aggiunge - non spetta a noi dire che il cantiere va aperto ad ogni costo e in qualche modo legittimare l'uso della forza". Scoffone ci tiene a marcare la differenza "con chi forse si è fatto prendere troppo la mano", riferendosi ai colleghi che venerdì all'Unione industriale hanno chiesto che il cantiere di Chiomonte parta "anche a costo di usa la forza". Nei prossimi giorni la confederazione organizzerà un incontro con gli associati valsusini per spiegare la propria posizione. "Probabilmente non arriveremo in tempo e ci sarà già stato l'annunciato blitz per aprire i cantieri, ma noi vogliamo marcare la differenza. Siamo sempre stati pubblicamente favorevoli alla Torino-Lione e facciamo parte del coordinamento di associazioni imprenditoriali che in questi mesi ha avviato una serie di iniziative Si Tav. Ma ora non ci riconosciamo con chi ha scelto questa "virata" e intendiamo sfilarci. L'uso della forza lasciamolo ai centri sociali". Se anche il resto dell'opinione pubblica, sostiene Scoffone, inizia a legittimarlo il rischio è che "il clima diventi incandescente e non si ottenga il risultato, cioè l'apertura dei cantieri".

L'iniziativa di venerdì dell'Unione industriale non è piaciuta nemmeno alla Confesercenti, esclusa dall'incontro. "Siamo contrari ai modi e ai toni scelti" spiega Antonio Carta, presidente di Confesercenti Torino. "Il risultato è che sembrano essere Pro Tav solo 4 associazioni (Api, Ascom, Confindustria con Unione industriale, e Cna) sulle 13 del coordinamento". Secondo Carta sarebbe stata preferibile un'iniziativa allargata a tutto il mondo economico, più ragionata e meno "barricadera". "Così si fa apparire il consenso nei confronti della Tav meno ampio di quanto effettivamente sia: il che - per un malinteso senso di protagonismo - rischia di rendere un pessimo servizio alla causa comune". Oltre al galateo Carta attacca anche i toni che "non fanno altro che aumentare la tensione in un momento in cui invece bisognerebbe essere cauti".
Anche perchè il fronte opposto si sta organizzando da giorni: "Non arretreremo di un centimetro dalle nostre posizioni e difenderemo dignità e territorio con tutti i mezzi disponibili" è la risposta del Movimento No Tav al messaggio che politici e industriali hanno lanciato al Ministro Maroni. I No Tav da giorni presidiano l'area di cantiere a Chiomonte e da ieri anche il piazzale sopra l'area del futuro cantiere è stato colonizzato da quasi duecento militanti del Movimento. Tende, camper, una cucina da campo che ieri a pranzo ha sfamato anche Heidi Giuliani, la mamma di Carlo, il ragazzo morto durante gli scontri al G8 di Genova nel 2001. 


Nota del Comitato di Sezione ANPI NIZZA LINGOTTO di Torino in solidarietà al movimento NOTAV


“La sezione ANPI Nizza Lingotto di Torino, unendosi alla presa di posizione delle sezioni ANPI della Val di Susa, esprime il pieno appoggio ai presidianti NOTAV della Maddalena. La sezione ritiene che la realizzazione di quest'opera, oltre ad essere dannosa per la salute e per l'ambiente, sia uno spreco di denaro pubblico ad appannaggio unicamente delle potenti lobby di industriali e costruttori. La sezione invita tutti gli antifascisti ed i sinceri democratici a portare solidarietà al popolo NOTAV ed a partecipare attivamente ai presidi.”

A.N.P.I Sez. “G.Perotti – A.Appendino”

domenica 29 maggio 2011

Comunicato Stampa del Coordinamento A.N.P.I ValleSusa e Val Sangone





I Partigiani hanno lottato consapevolmente per la libertà e la democrazia, creando i presupposti per la nascita della nostra Costituzione che l’A.N.P.I. deve e vuole difendere dagli attacchi che da più parti le vengono portati.
 
La forza dell’Associazione consiste nell’avere posizioni e punti di vista diversi rispetto a temi attuali, posizioni che permettono all’A.N.P.I. stessa di avere, al suo interno, un dibattito schietto e democratico, che si trasforma in una voce sola, di condanna, quando valori e diritti fondamentali vengono incrinati o messi in pericolo.
 
L’A.N.P.I. quindi chiede con forza che venga rispettata la volontà popolare della Valle di Susa espressa attraverso il voto e che non venga presa in considerazione la possibilità di militarizzare il territorio, attentato evidente alla democrazia, come invece chiedono alcuni esponenti istituzionali.
 
Ricorda a tutti, compreso il segretario nazionale della CISL, Raffaele Bonanni, che da sempre i movimenti e le manifestazioni di dissenso non sono “Fasciste”, ma rappresentano l’essenza di quella democrazia più volte citata e tutelata dalla Costituzione. Ricorda inoltre che “Fascista” è colui che affossa e limita i diritti di tutti ed in particolare delle lavoratrici e dei lavoratori.


Il Coordinamento delle Sezioni A.N.P.I.
VALLESUSA – VAL SANGONE

 

Presa di posizione dell'A.N.P.I. sez Bussoleno-Foresto-Chianocco sulle dichiarazioni di Raffaele BONANNI






Bussoleno, lì 28 maggio 2011


La Sezione A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, lette le dichiarazioni e gli insulti di Raffaele Bonanni, segretario nazionale della CISL, rispedisce al mittente tali ingiurie.

Diffida il segretario all’utilizzo del termine “Fascisti” riferito al Movimento No Tav di cui questa sezione fa parte apertamente ed integralmente.

Esige che il segretario porga le sue scuse al Movimento No Tav, ricordandogli che all’interno dello stesso, da sempre, sono presenti Partigiani e Partigiane, figli e nipoti di partigiani che tanto hanno saputo dare e tanto danno ai valori democratici di questo paese. Che all’interno del Movimento sono altresì presenti operai e operaie, cassaintegrati ed in mobilità, sull’orlo del baratro con le proprie famiglie, che però hanno scelto di non svendere per un tozzo di pane la propria dignità ed il futuro loro, dei loro figli e delle generazioni a venire.

Ricorda al segratario che da sempre “Fascista” è colui che serve gli interessi di pochi a danno dell’intera collettività, ed in questo caso un’intero territorio è mobilitato da oltre vent’anni. “Fascista” è colui che limita ed affossa i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, di colui che lavora nell’oscuro per cambiare e sovvertire le regole democratiche nel paese.

Ricorda al segretario che farebbe meglio a non dimenticare che anche gli agricoltori sono lavoratori il cui lavoro dev’essere tutelato, poiché la Coldiretti ha stimato in 3000 unità coloro che perderebbero il lavoro grazie alla nuova linea veloce. Anche questi lavoratori, che non producono desertificazione e cemento e da cui noi tutti ci cibiamo, hanno il diritto ad essere ascoltati.

Ricorda che anche le parole, soprattutto quelle da lui proferite senza un minimo di conoscenza della situazione, sono pietre che la società civile non può accettare e che saprà non dimenticare.

Chiede al segretario di anullare la manifestazione da egli suggerita e che dovrebbe tenersi a Susa, martedì 31 maggio, e da noi ritenuta provocatoria, offensiva e dunque sconsigliabile, e che andrà ad alimentare una tensione già crescente in un momento in cui tutti dovrebbero lavorare unitariamente per stemperare il clima e ripristinare il dialogo civile tra le parti.


Il Direttivo A.N.P.I. Foresto – Bussoleno – Chianocco