COMUNICATO STAMPA LISTE CIVICHE VALSUSA
Appresa notizia di una busta contenente un
proiettile intercettata presso gli uffici postali e destinata all’Onorevole
Stefano Esposito
Preso atto della strumentalizzazione di tale
deprecabile circostanza e delle dichiarazioni dei vertici del P.D. provinciale
e regionale in merito all’utilizzo
della forza per il posizionamento di una recinzione in località Maddalena del
Comune di Chiomonte in ambito realizzazione TAV TO-Lione;
Considerata la violenza mostrata contro una
popolazione in lotta per il proprio futuro da parte di detti personaggi del
P.D. e dell’Assessore Regionale Barbara BONINO.
Comunichiamo quanto segue :
1)
Per capire la
provenienza del proiettile è sufficiente chiedersi chi ne trae vantaggio. Non
certo il movimento NO-TAV e tanto meno la Valle di Susa. Le uniche forze che
possono utilizzare la pallottola spuntata inviata all’onorevole Esposito sono
proprio quelle che il TAV lo vogliono fare a tutti i costi.
Altra possibilità è che sia il gesto di qualche
sconsiderato per finalità che stanno tutte nella testa di una persona che può
avere mille motivi o non averne nessuno in particolare.La Magistratura vaglierà
e ci auguriamo verrà a capo del miserabile mistero. L’unica certezza è che il
gesto non è ascrivibile al Movimento NO-TAV che può avere molti limiti ma di
certo non quello dell’autolesionismo.
2)
Nel rispetto
delle reciproche posizioni in merito alle diverse e articolate vicende che
ineriscono l’utilizzo di denaro pubblico, riteniamo inaccettabile che un
qualsiasi partito chieda di risolvere problemi di conflittualità e opposizione
con l’uso della violenza per di più giustificata con pratiche di mistificazione
della realtà. La maggioranza della popolazione Valsusina e il movimento NO-TAV,
dopo vent’anni di profondo studio del problema, continuano a ritenere che l’opera
sia inutile, dannosa e affamatrice di denaro pubblico e di servizi. Ci può
essere un’altra opinione ed è legittimo che ci sia. Chiedere però di
militarizzare un territorio e di usare violenza a molti dei suoi abitanti al
fine di dirimere una questione complessa e delicata per l’intera nazione,
riteniamo sia atto violento, prevaricatore, inaccettabile e inquietante per l’intero
impianto democratico che trova profonde e nobili radici nelle idealità dei
Padri costituenti.
3)
La popolazione
NO-TAV della Valle di Susa che in questo momento è accusata di violenza, in
vent’anni la violenza l’ha sempre subita. Le cronache sono oggettiva
testimonianza di questa verità. Crediamo che a fronte di tale prevaricazione
poche altre realtà hanno saputo dimostrare un così elevato livello di pazienza
e determinazione ad utilizzare metodologie di lotta completamente incentrate
sul concetto di non violenza. Non riteniamo debba essere considerata forma di
violenza il porre pacificamente la propria persona inerme di fronte agli eventi
contro cui ci si batte.
4) Chiediamo alle
Donne e agli Uomini che si riconoscono nelle proposte politiche del P.D. di
ragionare sulle stupidaggini urlate dai propri vertici. Personaggi come l’Onorevole
Esposito che hanno fatto della politica il loro mestiere e che siamo convinti
non sarebbero mai stati eletti in Parlamento se non fossero stati designati,
non possono rappresentare i valori fondanti di un Partito come il P.D.
Il ruolo della politica deve essere quello di
elemento mediatore tra interessi economici e interessi dei cittadini. I vertici
regionali e provinciali del P.D. questo ruolo l’hanno dimenticato da tempo
appiattendosi sugli interessi del potere economico. Un aspetto così importante
per il futuro della libertà collettiva, al di là di come la si pensi sul TAV, l’hanno
percepito moltissimi militanti, amministratori ed elettori P.D. della Valle di
Susa. Persone che hanno continuato a praticare il partito rendendosi però
autonomi dalle scelte imposte dall’alto e ragionando sulla specificità dei vari
argomenti seguendo le linee valoriali che li hanno portati alla scelta di stare
in quel partito.
5)
Esprimiamo seria
e fondata preoccupazione per l’evolversi della situazione e invitiamo le
organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani ad essere presenti in
Valle di Susa così come auspichiamo l’invio di osservatori neutrali da parte
della Comunità Europea. Condanniamo, con tutta la forza derivataci dal mandato
elettorale ricevuto da migliaia di cittadini, gli inviti all’uso della violenza
esternati dai vertici regionali e provinciali del P.D. e da rappresentanti
istituzionali regionali del P.D.L. Riteniamo pacifica, non violenta e legittima
la protesta dei cittadini della Valle di Susa contro un’opera dannosa, inutile
e inaccettabile dal punto di vista dei costi economici e sociali.
6)
Proponiamo
ricorso preventivo alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo verso
i comportamenti istituzionali tenuti dai Sigg.i BONINO Barbara, ESPOSITO
Stefano, MERLO Giorgio, MORGANDO Gianfranco, SAITTA Antonio. Riteniamo infatti
che le reiterate esternazioni e richieste di utilizzo della forza della
violenza si configurino come una istigazione alla violazione delle norme
previste all’articolo 2 comma 1 e all’articolo 14 della Convenzione Europea per
la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Rimettiamo ai nostri legali mandato di adire
querela nei confronti dei suddetti rappresentanti istituzionali per gravissime
lesioni all’immagine del movimento NO-TAV. Lesioni rafforzate in riferimento a
persone specifiche che si riconoscono e vengono riconosciute quali
rappresentanti pubblici di tale movimento.
Chiediamo agli stessi rappresentanti istituzionali
l’immediato ritiro delle richieste di uso della violenza contro il movimento
NO-TAV e i cittadini della Valle di Susa e l’altrettanto immediata correzione
di giudizi in merito all’attribuzione di eventi non ascrivibili al movimento
stesso.
Siamo certi che solo il ripristino delle normali
condizioni di rapporto dialettico proprio della politica possa scongiurare
pericolose involuzioni anti democratiche che creerebbero precedente inquietante
nel quadro dei rapporti tra cittadini e stato.
In assenza di risposte alle presenti considerazioni
riteniamo i rappresentanti istituzionali sopra richiamati, direttamente e
personalmente responsabili di qualsiasi atto di violenza che potrà avvenire in
Valle di Susa in merito all’apertura del cantiere della Maddalena. Ci
riserviamo in tal senso di adire tutte le vie legali per la salvaguardia dei
cittadini da noi rappresentati e per eventuali imputazioni di responsabilità
sugli eventi occorrendi.
Chiomonte, lì 06 Giugno 2011
Per il Coordinamento Liste Civiche Valsusa
Il coordinatore
(CASEL Luigi)