venerdì 29 aprile 2011

Facce Si Tav?

Chi è complice della Torino-Lione è complice della distruzione della Valle. Oggi a Susa c'era chi lo afferma apertamente e chi si cela dietro agli slogan tipici del "tempo di crisi"...I fatti ci hanno insegnato a non fidarci di chi al posto della coscienza ha il fiuto per gli affari.







giovedì 28 aprile 2011

Domani a Susa convegno degli "imprenditori" SI TAV (???)


L'incontro è indetto alle 15 nella sala del Seminario in Piazza Savoia 2.

Ci saranno il presidente dell' Unione industriale di Torino, Gianfranco Carbonato, quello di Cna Daniele Vaccarino, i segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil e l'assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto.

Ad accoglierli non possono mancare le bandiere NO TAV!!!

Troviamoci un pò prima e preparati...

mercoledì 27 aprile 2011

A nome di chi parla Antonio Ferrentino ?



A nome di chi parla Antonio Ferrentino ?
Sulla stampa di oggi, 27 aprile 2011, Antonio Ferrentino cerca di essere l'ariete del tavolo dell'osservatorio e quindi di appoggiare le proposte di Mario Virano, 'accettando' la proposta, a detta sua, simile al F.A.R.E. che propone da anni. Ferrentino, attualmente sindaco di Sant'Antonino, dimentica però che il Movimento ha dal 2006 in poi, preso le distanze da lui e da quanto lui proponeva, sempre ambiguo. Tant'è che la sua ricandidatura a Presidente della Comunità Montana è risultata impossibile. Chiara e netta invece la posizione degli altri sindaci di Valle : sono contrari all'opera. 



 

lunedì 25 aprile 2011

Finesettimana resistente

Anche quest'anno il 25 aprile, festa di liberazione dal nazifascismo, ha visto numerose e sentite iniziative. Venerdì sera presso i locali del Cotonificio Live Music di Chianocco la serata di musica resistente dla titolo "...Meglio Resistere" con la partecipazione della band combat rock dei Sangre Rebelde e il Dj set delle TRLS. Sabato, la presentazione della ristampa del libro "La Resistenza in Val di Susa" di Maria Elisa Borgis, un caposaldo dell'argomento che era diventato ormai introvabile e anche l'intitolazione del parco giochi alla sorella della scrittrice perita durante il bombardamento per rappresaglia dell'abitato di Pavaglione. In serata la Fiaccolata istituzionale della Comunità Montana da Sant'Ambrogio ad Avigliana.

Come A.N.P.I. di Bussoleno, Foresto e Chianocco ci siamo uniti nella riflessione con le altre sezioni della Valle incentrata sul diritto fondamentale alla sanità. Questione quantomai centrale in un territorio come il nostro, che vede la chiusura dell'ospedale di Avigliana come una prospettiva reale e che vede il reparto di chirurgia dell'Ospedale di Susa in pericolo, suciettibile di un possibile baratto con la realizzazione della linea Torino-Lione, già epresso in maniera poco velata dal presidene reginale Cota qualche tempo fà. Una questione sempre presente per una popolazione come la nostra che paga una situazione già critica e che sarebbe ulteriormente penalizzata fino a conseguenze estreme con un'eventuale cantierizzazione del territorio.
La giornata di oggi chiude un ciclo di appuntamenti che come ogni anno non hanno avuto solo l'obiettivo di commemorare chi sulle nostre montagne ha combattuto per un futuro migliore, ma di ribadire ancora una volta che quel futuro che oggi sembra sgretolarsi, lo dobbiamo conquistare in prima persona. Senza delegare, come hanno fatto i Partigiani di ieri e come fanno i Partigiani di oggi. In questo senso abbiamo sentito il dovere di ricordare Vittorio Arrigoni durante tutte le iniziative che ci hanno visti coinvolti. Un compagno, un partigiano di oggi che ha combattuto documentando con penna e telecamera le condizioni del popolo palestinese e che per questo è stato ucciso alcuni gironi fà. Il nostro pensiero più sentito và a lui e tutti coloro che hanno lottato e che lottano contro qualsiasi forma di oppressione.


ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!










giovedì 21 aprile 2011

...meglio Resistere!!!



Un 25 Aprile portatore di valori e diritti.





Un 25 Aprile portatore di valori e diritti.

In un momento così difficile per il nostro Paese riflettere sul valore della Resistenza diventa fondamentale.
A quei giorni, a quegli anni, a quei giovani dobbiamo guardare per trovare le risposte a questi giorni, tanto attuali, quanto drammatici. In questo senso guardiamo alle iniziative che come ogni anno vedono l'A.N.P.I. protagonista insieme a tutte le forze sociali e istituzionali delle nostre valli. Affinché questo ricordo sia vivo ed attuale, presente e guida in un momento dove le rotte e le strade sono annebbiate.
Per le A.N.P.I. delle Valli Susa e Sangone il 25 aprile 2011 è il giorno della difesa della sanità, libera ed eguale per tutti, gratuita e pubblica. Ci sono diritti e risorse che non sono commerciabili: la salute è uno di questi. Quando le decisioni di chiusura di un ospedale sono mascherate dietro parametri economici di stabilità o "giusti tagli" per rispondere alle crisi economiche, noi rispondiamo che sono ingiuste.
Chi oggi nega i diritti, chiude le frontiere, chiude gli ospedali, privatizza i servizi, privatizza la scuola pubblica, nega i valori della Resistenza. I valori che mossero i nostri partigiani per liberare il nostro Paese e assicurargli un futuro di civiltà, erano e sono altri: libertà, uguaglianza e giustizia sociale, per tutte e tutti. L'A.N.P.I. è sempre a fianco di chi li rivendica.
Ora e sempre Resistenza!!!

Domani c'è Musy a Chiomonte!!!

Domani mattina 22 aprile dalle 11 dopo il ponte di Chiomonte verso Exilles al bivio per Ramats. Sarà presente il candidato sindaco a Torino Musy che ribadirà l’importanza della tav. Sarà una conferenza stampa lampo per beffarsi delmovimento no tav e della val di susa intera!!!Facciamoci trovare pronti...


USIAMO TUTTI I CANALI PER AVVERTIRE PRESIDIAMO IL TERRITORIO RESPINGIAMO I TRUFFATORI!!!!


Un buon resoconto della mattinata di oggi 22/04/11 pubblicato da repubblica online:


Il candidato del Terzo Polo"processato" dai "No Tav"


Alberto Musy, candidato per Palazzo di Città da Fli, Api e Udc aveva in programma un comizio a Chiomone, in Valsusa, per parlare della Tav. Ma è stato bloccato all'imbocco da una cinquantina di "No Tav" che lo hanno interrogato e gli hanno impedito di raggiungere il paese


di MARIACHIARA GIACOSA


"Partiamo con i lavori a Torino e Orbassano e poi vedrete che anche in valle la situazione sara' più semplice". E' l'unica frase che Alberto Musy e' riuscito a completare questa mattina nel suo "sopralluogo" al futuro cantiere di Chiomonte. Il candidato a sindaco di Torino del Nuovo Polo ha pero' "visto" l'area solo da lontano: ad accoglierlo al ritrovo una cinquantina di no tav. "Viene qui solo per risparmiare sui manifesti elettorali: vergogna se ne torni a Torino" gli hanno urlato, nel fuoco di fila di domande tecniche sul progetto che hanno colto Musy un po' impreparato. "Io sono un avvocato e mi candido a guidare la citta': sono qui per testimoniare che questo'opera e' fondamentale per Torino. So che ci sono dei problemi - ha aggiunto rivolgendosi ai valsusini - ma la Tav e' una questione strategica per tutto il Piemonte e se la impedirete dovrete prendervi la responsabilita' di cancellare Torino dal tracciato. Se non passa da qui - ha concluso - la Tav passera' da Milano e dalla Liguria, condannandoci all'isolamento". Dopo mezz'ora di acceso confronto con i no tav, Musy, consigliato anche dalle forze dell'ordine, ha rinunciato alla visita all'area di cantiere ed e' tornato a Torino. Tra i manifestanti anche il candidato sindaco del Movimento 5 stelle, Vittorio Bertola: "Non hanno la minima idea di cos'e' il progetto e di cosa significa per la valle: e' la dimostrazione che la politica e' lontana dalla gente".

lunedì 18 aprile 2011

Che aria tira nei Consultori?


Che aria tira nei consultori?
Giovedì 21 aprile ore 21.00

La giunta regionale nel mese di giugno potrebbe introdurre i volontari del movimento per la vita all'interno dei consultori.
I consultori devono essere pubblici gratuiti e neutri, senza presenze "di parte" che potrebbero interferire sulle scelte delle donne e che andrebbero impropriamente a tentare di tamponare i pesanti tagli che riguardano la sanità.


NE PARLIAMO CON:

MICHELA CASTAGNERI E ROBERTA RAVIZZA
del consultorio di Bussoleno

ISABELLA MARANGON
del consultorio di Avigliana

GINECOLOGA
dei consultori dell'Asl 2 di Torino


DONNE DI MEDEA

Organizza "Donne di Valle" con il patrocinio del comune di Bussoleno presso la sala consigliare di Bussoleno, in Via Traforo 62


domenica 17 aprile 2011

Scarica il Piano di Emergenza per i trasporti nucleari!!!





Chiedi al tuo Sindaco se è al corrente di essere il responsabile della sicurezza di tutti i sui cittadini.
Chiedi al tuo Sindaco di diffondere questo piano di emergenza ai suoi cittadini.

Chiedi al tuo Sindaco di predisporre le esercitazioni di prova nel tuo comune.
Chiedi al tuo Sindaco di essere contro i trasporti nucleari.


venerdì 15 aprile 2011

No Tav in tutte le lingue!!!


Il movimento No Tav organizza corsi di lingue!

I corsi sono adatti a tutti, l’obiettivo è quello di imparare a comunicare. L’idea nasce dalla sempre maggior necessità di “capire e farsi capire”, che emerge spesso quando ci rapportiamo al di fuori dai nostri confini nazionali o con chi arriva da lontano. Per condividere la nostra visione del futuro, le nostre emozioni, la nostra esperienza e soprattutto la nostra determinazione bisogna saper comunicare, in tutte le lingue!

I corsi saranno tenuti presso l’associazione “La Credenza” in via Walter Fontan 16, Bussoleno (TO).

Prima lezione: “PARTIAMO DA ZERO”

Al momento si sono attivati i corsi di Inglese e di Spagnolo.

INGLESE lunedì 2 maggio alle ore 20:30 fino alle 22:00.

Per info e prenotazioni:


SPAGNOLO giovedì 5 maggio alle ore19:00 fino alle 20:30.

Per info e prenotazioni:

MARIA TERESA terri.messi@tiscali.it
 

Cena di autofinanziamento CLP

Per Vittorio, un compagno come pochi.

 
Alla fine Vittorio non ce l'ha fatta. Il suo corpo è stato trovato privo di vita ieri notte dalle forze di sicurezza di Hamas, soffocato dai suoi rapitori. Si è avverato purtroppo quello che tutt* scongiuravamo e ritenevamo totalmente privo di senso, umanamente e politicamente. Questo assassinio è un atto contro il popolo palestinese e un favore insperato per il suo nemico dichiarato, lo stato di Israele, oggi facilitato nel mostrare al mondo il presunto fanatismo dei palestinesi di Gaza. La cosa insopportabile è che oggi sentiremo parole dolci di circostanza e lacrime di coccodrillo versate da uomini che Vittorio lo detestavano. Ciò che fa più male, è il suo essere diventato martire per mano palestinese. Chi ha conosciuto Vittorio in questi anni sa quanto era "preparato" (se lo si può essere) alla morte. Ci conviveva quotidianamente, visitando e aiutando le vittime dei tanti raid israeliani, sentendo fischiare a pochi centimetri del proprio corpo i proiettili israeliani che i cecchini di Tsahal sparavano per divertirsi ai contadini e pastori che Vittorio e altri scudi umani internazionali accompagnavano nelle loro uscite. Chi l'ha ucciso è un nemico del popolo palestinese. Lo stanno dicendo da ore i post che in rete, su facebook e gli altri social network, testimoniano l'amore che il popolo di Gaza e tanti altri uomini e donne in giro per il mondo, stanno dimostrando per Vittorio, riconoscendo in lui un compagno prezioso e un testimone insostituibile. La frase più tipica che potete trovare in questi messaggi è questa: "Vittorio era più palestinese di chi l'ha sequestrato". Il coraggio e l'umiltà che lo contraddistinguevano erano quanto di più lontano dall'olografia celebrativa e sterile dell'eroe senza paura. Nei suoi racconti, nelle sue preziose testimonianze, non nascondeva mai gli effetti traumatici e terrorizzanti del vivere assediato in una terra percorsa dalla guerra. Raccontava con grande semplicità le paure e le tensioni dell'essere bersaglio mobile dei cecchini israeliani o vittima statistica di una bomba piovuta dal cielo. La sua stessa fisicità, il tono della sua voce, erano in qualche modo testimonianza vivente e concreta degli orrori perpetrati da Israele contro il popolo palestinese. Confessava senza falsi pudori la paura del corpo che trema sotto i bombardamenti e l'essere afflitto cronicamente da disturbi da stress post-traumatico, la condizione "normale" dei/le palestinesi della Striscia.Una testimonianza molto umana la sua. "Restiamo umani" era infatti il sigillo con cui chiudeva ogni sua corrispondenza.Oltre alla grandezza della figura umana, vorremmo qui ricordare anche lo spessore politico della sua persona. Vittorio si definiva e riconosceva nella pratica della resistenza non-violenta. Ma questa sua scelta di condotta e disciplina era quanto di più lontano dall'abito comodo di tanti personaggi che ne adottano la veste per appoggiare poi una guerra no e due sì. Distante anni-luce dal pacifismo moralizzatore, quello della solidarietà pelosa e inconcludente che alle nostre latitudini fa tanto rima con compatibilità. Vittorio era prima di tutto incompatibile con un mondo che permette tragedie come quelle vissute dal popolo palestinese. La sua non era una scelta morale che pretendeva d'insegnare o evangelizzare chi praticava altre forme di lotta e opposizione al crimine israeliano. Mai una volta che gli fosse scappata di bocca una condanna o un'insopportabile "equidistanza". Vittorio sapeva sempre chi erano le vittime e chi i carnefici. La sua scelta, per quanto intrisa di una spessa eticità, era soprattutto l'opzione politica che giudicava migliore e più efficace per portare avanti il suo lavoro quotidiano. Nessuna traccia di presunzione o superiorità morale nel suo agire. Oggi il popolo palestinese e noi tutti perdiamo un compagno di strada, un collaboratore, un amico prezioso. La sua è una morte che pesa come una montagna, lo sanno per primi gli uomini e le donne della Striscia di Gaza che nelle prossime ore gli tributeranno un omaggio come pochi altri. Anche se politicamente si dovrebbe dire il contrario, sappiamo tutt* fin troppo bene che la sua morte lascia un vuoto al momento insostituibile.

Ciao Vittorio, che la terra ti sia lieve.


La redazione di Infoaut.org

La redazione di Notav.info

Pulman per la manifestazione di Trino


Partenza sabato 23 aprile 2011, ore 12.30, da Bussoleno in piazza del Mercato, fermate lungo la Valle su richiesta dei partecipanti.

per prenotare:
Maurizio 334-8655120
Silvano 338-6086915

Quel sogno di partire a cavallo...



No Nuke!!!



 

giovedì 14 aprile 2011

Ciao Fabio...


Il funerale si terrà OGGI alle 15 nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonino, con partenza dall'ospedale di Susa alle 14,20.
Come da desiderio della famiglia portiamo le bandiere.


Comunicato del Movimento NO TAV


I processi civili e penali che in questi giorni coinvolgono numerosi esponenti del momivmento no tav sono un attacco su larga scala al movimento, fatto dal braccio giudiziario delle lobby di affari interessate ad iniziare i cantieri dell’alta velocità ferroviaria in val di Susa. Sono processi truffa, con accuse ridicole e castelli di prove artefatte e false che si svolgono con una spettacolarizzazione degli eventi, con tanto di aule bunker e gabbie. La realtà è che con queste azioni si vuole intimidire il movimento e le persone che attivamente partecipano alle sue iniziative. Una cosa grande in questi anni di ci ha contraddistinto, l’unità e la trasversalità della lotta, popolare, fatta da giovani, anziani, famiglie e amministratori. Non permettiamo che la magistratura compia un lavoro di selezione e giudizio di singoli. Nel 2005 durante la stagione di Venaus e nel 2010 durante la stagione dei sondaggi c’eravamo tutti. Siamo tutti colpevoli, colpevoli di aver attivamente difeso la nostra valle, la nostra terra, l’unico vero valore e progetto che abbiamo per il futuro. Sì siamo colpevoli, colpevoli di non arrenderci!

Movimento No Tav, 13 aprile 2011



mercoledì 13 aprile 2011

Sindaci No Tav alla sbarra nell’aula bunker di brigatisti e mafiosi




Da “Il Fatto Quotidiano”
Giustizia & impunità | di Andrea Giambartolomei  - 13 aprile 2011

Sindaci No Tav alla sbarra nell’aula bunker di brigatisti e mafiosi

E' iniziato ieri nel carcere di Torino il processo a Simona Pognant, ex primo cittadino di Borgone, e a Mauro Russo, primo cittadino di Chianocco, accusati di lesioni a due agenti di polizia nel dicembre 2005, nel periodo “caldo” del movimento. Il presidente del tribunale: "Facciamo il dibattimento qui per evitare contestazioni"
Alla sbarra nell’aula bunker delle Vallette, il carcere di Torino. Come i terroristi negli anni Ottanta, quelli delle Brigate Rosse e di Prima Linea, o come i membri del clan dei Catanesi o gli ‘ndranghetisti negli anni Novanta. Ieri, in quello stanzone, davanti al giudice Alessandra Danieli, ci sono finiti due sindaci “No-Tav” della Val di Susa, Simona Pognant, all’epoca dei fatti primo cittadino di Borgone, e Mauro Russo, sindaco di Chianocco, accusati di lesioni a due agenti di polizia nel dicembre 2005, nel periodo “caldo” del movimento. Una situazione che sembra ormai lontana, ma che potrebbe riesplodere tra maggio e giugno con l’inizio dei lavori in valle. Proprio per evitare grosse proteste il tribunale di Torino ha stabilito di tenere lontano dal centro cittadino, in un luogo iperprotetto, la prima udienza di questo processo.

Il blocco della Val di Susa – Il mattino del 6 dicembre 2005, dopo una notte passata a sgomberare il presidio No Tav al cantiere di Venaus per la linea ad alta velocità tra Torino e Lione, gli agenti di polizia cercano di tornare in città, ma vengono bloccati a Bussoleno da una barriera composta da cassonetti e reti metalliche costruita dai circa 300 manifestanti. Dopo una mediazione della Digos, parte un lancio di palle di neve, sassi, sacchi della spazzatura e altro. Gli agenti si schierano, fanno una carica leggera e poi arretrano. In quel momento intervengono i sindaci e gli amministratori della Val di Susa, molti dei quali presenti in aula a sostegno dei colleghi imputati. Vogliono che la polizia passi per altre vie, ma entrano in contatto diretto col cordone e la situazione peggiora. In quegli istanti, per il pm Patrizia Caputo, Pognant ha spinto sul fianco un poliziotto, Francesco De Rosa, parte civile al processo, mentre Russo ha dato una gomitata sul casco di un altro agente, Marco Avola, anche lui parte civile. Secondo la ricostruzione, il sindaco di Chianocco stava respingendo l’agente e nella foga la sua spinta è diventata una gomitata capace di rompere “l’apice delle ossa nasali”, nonostante il casco del poliziotto.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Lamacchia, non crede che ciò sia possibile. Per l’ex presidente della comunità montana della Val di Susa Antonio Ferrentino resta una sorpresa che si sia andati a processo: “Noi sindaci e amministratori facevamo da cuscinetto tra il movimento e le forze dell’ordine per evitare episodi violenti. Botte ne abbiamo prese anche noi, ma proprio per la collaborazione con gli agenti abbiamo pensato di abbassare i toni”. Nonostante ciò si dice “assolutamente certo che le accuse contro i colleghi cadranno”. E lo sono anche loro, Pognant e Russo, che hanno preferito non risarcire le parti lese in cambio del ritiro della querela, così da fare chiarezza fino in fondo.

Una questione di ordine pubblico – La competenza territoriale spetta al tribunale di Susa, ma le sue aule non sono abbastanza grandi per contenere il pubblico e tenere lontani i contestatori. E non lo sono neanche le aule del palazzo di giustizia torinese, quelle dei maxiprocessi Eternit e ThyssenKrupp, al punto che il presidente del tribunale Luciano Panzani ha chiesto di svolgerlo nel bunker: “In passato ci sono state manifestazioni No Tav molto nutrite, per cui abbiamo deciso di fare il processo in quest’aula appena rinnovata”, spiega a ilfattoquotidiano.it. Ecco allora che torna utile uno spazio inutilizzato da dieci anni, se non per girare le scene di alcuni film, come Il Divo, per un paio di concorsi a procuratore e per il riconteggio delle schede delle elezioni regionali 2010: “Doveva essere usato già prima per un altro processo e in futuro sarà usato ancora per grandi procedimenti. Se Thyssen iniziasse oggi lo terremmo nell’aula bunker”, aggiunge il presidente del Tribunale. “L’idea di mettere due sindaci in un bunker, come se fossero dei mafiosi, è un accostamento infelice”, afferma il sindaco di Venaus Nilo Durbiano. Per Ferrentino, l’aula scelta “è un luogo simbolo troppo carico di significati”, mentre per l’attuale presidente comunità montana della Val di Susa Sandro Plano è semplicemente “un’esagerazione”. “Non c’entra nulla – ribatte Panzani –. Non credo che all’epoca il presidente del Tribunale andasse a parlare con gli imputati come ho fatto io oggi”.

Un processo politico...


Ieri a Susa LTF ha tentato di mettere in piedi non un processo civile, ma “politico”
Ieri a Susa c’era un’atmosfera surreale: via Palazzo di città completamente bloccata da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, divieto di circolazione e sosta per le auto, e la strada davanti al tribunale vuota, deserta. D’altronde i NO TAV l’avevano detto e spiegato in un comunicato stampa, messo sui siti, e ripreso dai giornali: NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE DIETRO A LTF; A SUSA CI VANNO I NOSTRI AVVOCATI CHE HANNO TUTTA LA NOSTRA FIDUCIA, BASTANO E AVANZANO.

Un silenzio assordante ed un’assenza fisica dirompente pesantemente rimarcata dall’intervento volontario di altri 33 NO TAV, depositato da un collegio difensivo di 18 avvocati; mossa che ha spiazzato i legali di parte avversa, i quali, in una causa di richiesta danni, si sono opposti a questa costituzione volontaria (se fosse stato un normale processo civile per richiesta danni avrebbero dovuto essere contenti che si aumentasse la base su cui rivalersi in caso di vittoria processuale) adducendo il motivo insussistente di un allungamento dei tempi processuali. Da notare che nella citazione LTF ammette che gli oppositori erano “una muraglia umana” ora vorrebbe colpire solo i tre prescelti. Opposizione puntualmente rintuzzata dai legali NO TAV.
Ecco il dato “politico” della citazione: la fretta di far condannare dei NO TAV (ritenuti particolarmente “in vista” all’interno del movimento) a risarcire LTF per i presunti danni derivanti dal fantomatico blocco del sondaggio S68, PRIMA dell’apertura del cantiere della Maddalena, per usare questa richiesta di risarcimento danni come una clava contro chi si oppone al TAV Torino Lione e all’impianto del cantiere per il tunnel geognostico a Chiomonte. 
Anche il tentativo dei legali di LTF a porre una tradiva pezza alla mancanza di delega al D.G. Comastri per adire in giudizio (delega non prevista dallo statuto di LTF) con una delibera a posteriori con la quale si ratificava l’operato dell’ex D.G. Comastri è stata contestata dagli avvocati NO TAV per ragioni di diritto.
Su entrambe le questioni il Giudice Unico dott. Latella si è riservato su tutto e comunicherà alle parti l’ordinanza.

L'Ospedale di Avigliana non si tocca!!!



La giunta regionale (senza confrontarsi con le amministrazioni locali nè tantomeno con il consiglio regionale) ha deciso che dal 1 maggio di quest'anno chiuderà il punto di primo soccorso dell'ospedale di Avigliana (con 8.000 passaggi all'anno) e le sale di day surgery (con centinaia di piccoli interventi all'anno).
Così i cittadini della bassa valle si dovranno rivolgere solo più escusivamente all'ospedale di rivoli che già oggi è congestionato per la mancanza di spazi e personale.

Per questo motivo partecipiamo in massa alla manifestazione in difesa dell'ospedale di Avigliana che si terrà sabato 16 aprile alle ore 16.00 presso il piazzale della posta ad Avigliana.




lunedì 11 aprile 2011

Ciao Fabio!!!


Ieri un brutto incidente stradale si é portato via Fabio Cantore.

Fabio, era consigliere comunale a S.Antonino dove si era candidato sindaco per una lista civica vicino al movimento no tav.

Sempre presente lo scorso inverno durante i duri mesi di trivelle e polizia, é stato tra i più attivi nell'animare e tenere vivo il presidio di S.Antonino. Lo potevi trovare di notte al gelo come di giorno a raccogliere documenti. Ma Fabio non era solo questo. Era prima di tutto un ragazzo forte e generoso, un ragazzo con idee chiare che sosteneva sempre senza alzare la voce e sempre con un sorriso sulla bocca.

Fabio ci mancherà e ci mancherà prima di tutto come amico. Ai genitori, sempre così generosi con il movimento No Tav, va tutta la nostra vicinanza.
Questa sera al presidio di Vaie cercheremo di capire insieme in che modo partecipare alle esequie.

Buon viaggio Fabio!!!

venerdì 8 aprile 2011

Falso allarme ...Alta la guardia



Da NoTav.info
Una mattinata particolare quella di Bussoleno, sveglia all’alba con sul piazzale del cimitero una talpa meccanica del tipo utilizzato per scavare i tunnel nelle montagne. Immediatamente un giro di telefonate ha allertato il movimento no tav. Numerosi militanti si sono così precipitati sul posto. I vigili urbani del paese e i consiglieri comunali hanno poi raggiunto il presidio. In ultimo anche il capitano della vicina sez. dei carabinieri di Susa ha poi raggiunto il gruppo. Dopo aver telefonato alla ditta proprietaria del camion di trasporto si è poi capito che il  mezzo meccanico era proveniente da Parigi e diretto a Bolzano. L’anomala e infausta sosta, si è poi capito essere stata causata da un’avaria alla motrice del convoglio portata a riparare dall’autista in una vicina officina meccanica. Per voce del consigliere comunale e di un attivista del movimento si è intimato alla ditta di rimuovere prontamente il mezzo, cosa non tollerata e gradita sul territorio comunale. Per dimostrare la buona fede della ditta di trasporti il titolare ha guidato le mani del consigliere comunale verso un vano porta attrezzi del rimorchio dove era stata depositata la bolla di trasporto del mezzo con su indicata provenienza, destinazione, percorso e data. Il titolare chiedendo scusa ha spiegato che la talpa aveva lavorato alla metropolitana di Parigi e che comprendeva le ragioni delle rimostranze pronto a far partire un’altra motrice sostitutiva da Bologna. Il movimento ha poi così deciso di concedere il tempo necessario alle riparazioni della motrice evitando di far percorrere e inquinare mezza Italia con un mezzo di soccorso. Pronta e determinata la risposta del movimento no tav. Chi ha occhi e orecchie per capire tragga le dovute dovute conclusioni.

lunedì 4 aprile 2011

Serata Informativa a Foresto

CANTIERE TAV A BUSSOLENO IN ARRIVO?


Questa sera (02/04/11) alle ore 21:00 a Foresto nel salone "Snoopy" si terrà una serata informativa, rivolta soprattutto agli abitanti di Bussoleno e Foresto, per capire qualcosa di più sull'ipotesi di carico-scarico dello smarino in regione "Isolabella". Sarà anche l'occasione per parlare delle implicazioni sulla salute dovute alla ipotetica realizzazione della Torino-Lione oltre che per scoprire in cosa consistano nel complesso le nuove integrazioni progettuali. Saranno presenti Mario Cavargna, Mario Fontana e il Dott. Marco Tomalino.

Chi abbiamo di fronte?



Sabato ho partecipato al presidio di Avigliana in attesa, come altre persone, del governatore Cota, invitato dalla locale sezione della Lega Nord. Tralascio qui la cronaca delle due ore cui è durato il presidio per la pochezza della cosa, ma vorrei analizzare chi erano gli invitati al Cota party. 
Segnalo per altro che il Sig. Gian Luca Matlì capogruppo di “Avigliana nel cuore” si è affrettato a scrivere il seguente comunicato stampa:
La “mobilitazione” della solita minoranza autoritaria rappresentata dai No Tav ha impedito ai cittadini, agli amministratori comunali, agli esponenti della società civile intervenuti all’Hotel Caprice di incontrare il presidente Roberto Cota. La prevista presenza alla manifestazione organizzata dagli amici della sezione aviglianese della Lega Nord, infatti, è stata con senso di responsabilità evitata, visto gli allarmanti messaggi girati negli scorsi giorni, sui siti del movimento trenocrociato, con cui si invita a “presidiare” la zona oggetto dell’incontro.
Ancora una volta si è impedito il libero esprimersi di una forza politica e di esponenti istituzionali. Era già accaduto con Piero Fassino e, poi, con Mercedes Bresso. Alla Lega Nord di Avigliana va la nostra solidarietà, come già la indirizzammo al Partito Democratico quando toccò a loro essere “impediti e posti sotto assedio”. Questa non è democrazia! La manifestazione leghista era improntata al confronto, quella dei No Tav ad impedirlo. La  “diversità” ed “alterità” rivendicata dagli esponenti del movimento, certifica in modo inequivocabile chi siano i malati di localismi e i propugnatori di fatto di una secessione. Lo squadrismo rimane sempre tale, anche se condito con la musica sparata ad alto volume e la retorica barricadera. Non possiamo non dirci preoccupati di questa situazione. Ci chiediamo, inoltre, se questo stato di cose sia considerato positivamente dal sindaco, che è al governo della città grazie al determinante supporto, aritmetico ed ideologico, degli esponenti che nel movimento No Tav si riconoscono. Se senta anche lei lo stesso fastidio per un disprezzo delle istituzioni che si camuffa da “democrazia di base”. Al “blocco” anti-Cota ha aderito ufficialmente “Spinta dal Bass”/ “Takuma”, che ci risulta essere una realtà che ha un rapporto politico e di sostegno con l’amministrazione comunale. Confidiamo che ci si vorrà dissociare. Faremo sicuramente in modo che se ne parli in Consiglio Comunale. Al presidio non ha partecipato alcun amministratore, almeno attuale, aviglianese. Vogliamo sperare che si tratti di una dissociazione dal metodo e non il comodo tacito “appaltare del disturbo” ad altre frange del “movimento”. Oggi ad Avigliana si è vissuta una triste vicenda. Auspichiamo che tutte le forze politiche responsabili vogliano dissociarsi dall’operato di queste minoranze, segnando una concreta discontinuità. E’ triste dover contastare che, in questa Valle, per svolgere una libera manifestazione politica si debba avere la protezione della forze dell’ordine, cui va, ancora una volta, il nostro grazie.
Ora, a parte la pochezza di contenuto del sopraccitato comunicato (magari leggetevi i commenti se ne avete voglia), vediamo un po’ il pulpito da cui è partito. Costoro ci apostrofano sempre come squadristi, violenti, perdenti, ignoranti. Nel comunicato qui sopra ci danno anche dei secessionisti. A chi? …A noi? Direi che costoro hanno persino perso il lume. Un leghista che da del secessionista ai No Tav, proprio non pensavo potesse esistere. 
Costoro si spacciano parlano di Democrazia, di tolleranza, praticamente di termini di cui neppure conoscono né il senso, né il significato. Ma come? Proprio loro che sparerebbero sui barconi di migranti? Loro che in qualsiasi momento sono pronti ad imbracciare il fucile per la secessione? …Ma non dovremo essere noi i secessionisti?...boh! Proprio loro che tra i dirigenti di partito hanno quel buon uomo di Borghezio condannato in via definitiva per aver dato fuoco ad alcuni barboni che dormivano sotto un ponte a Torino? E poi ci accusano di avere impedito un incontro pensato apposta per avere un confronto con il governatore su alcuni temi. Già! Questo l’abbiamo fatto sicuramente. Certo che se Cota fosse arrivato, sarebbe stato più stimolante, ma lui ha un grande senso di responsabilità, lo stesso che usa per chiudere la chirugia dell’ospedale di Susa e per ridurre ad ambulatorio quello di Avigliana, fatto salvo poi usare la sanità come ricatto. E poi il confronto con chi avrebbe voluto farlo? …Con la Ruffino, con Napoli, o solo con i sui sostenitori, pochi per la precisione, che lo attendevano vuori dal ristorante? Ah! Gli piace vincere facile eh?...che dire invece dei suoi sotenitori? 
Li ho visti arrivare al Cota party, tirati a lucido, con il vestito buono della domenica, lo stesso che usano per la messa domenicale e che sa ancora di naftalina, perché sennò si rovina, impomatati e raggianti come alla Festa del Po. Le signore con la messa in piega appena fatta dalla figlia o dalla suocera e le calze a rete acquistate per l’occasione dal mercandino di Giaveno, che ne ha buona scorta per averle ritirate da uno stock fallimentare, tutte eccitate dall’idea di toccare la mano di quel fustaccio padano di Roberto. La macchina appena lavata all’automatico dal figlio più grande, il trota della famiglia, rigorosamente con l’adesivo Piemunt sul lunotto posteriore. Grandi sorrisi tra loro e coda tra le gambe quando si trovano di fronte la massaia No Tav, attempata, ma incazzata come un puma. Che dire poi del neonato sul passeggino con il foulard No Tav, eh, quello sì che incute terrore. Morde persino!
Costoro sono talmente fuori dal tempo e dal mondo che non si rendono conto di essere i popolani di una commedia medioevale di scarso gusto, assomigliano all’effige del loro partito, Alberto da Giussano (XII sec.). Medioevale appunto. Sono il vecchio ed il peggio dal dopoguerra ad oggi. Anche con calze a rete e doppiopetto. Sono borghesi piccoli piccoli con la puzza sotto il naso e che aspirano a rappresentare l’interezza del paese, ma che in realtà non rappresentano neppure la più piccola delle borgate d’alta montagna. 
A dar loro man forte anche i celoduristi del Partito Democratico, che anche in questo caso di democratico hanno veramente poco, per non dire nulla. Questa gente parla la stessa lingua, usa gli stessi termini, gli stessi slogan fatti di comunicati stampa e proclami populisti, tutti sempre pronti a dare solidarietà a tutti e lezioni di morale. Morale? …perché?  Hanno una morale costroro? Tra Bunga Bunga e xenofobia il centro destra. Militaristi convinti quelli del centro sinistra, anche in Valsusa secondo i proclami da piazzista di Stefano Esposito. E poi dai, dovrebbero essere contenti quelli del centro destra, gli amichetti del PD gli tengono la manina, ed avere Fassino come badante non ha prezzo. Sono uguali in tutto e per tutto e poi saremo noi ad avere il pensiero unico? 
A dire il vero, noi non abbiamo il pensiero unico, ma un unico pensiero. Cattolici, antagonisti, anarco insurrezionalisti, sinistra extraparlamentare, agnostici, uomini, donne, vecchi e bambini, operai, cassaintegrati, precari, insegnanti, liberi professionisti, piccoli imprenditori, medici e sanitari, preti, frati, vigili urbani, ambulanti. Tutti con un unico pensiero che non lascia e non può lasciare spazio a fraintendimenti: No Tav! 
Questa gente è il vecchio che si sgretola giorno per giorno e che trascina il paese alla deriva, moralisti senza morale, perbenisti low cost, insomma roba di poco conto. Roba che non ci spaventa e non ci scalfisce, anzì …ci stimola! 

Mario

domenica 3 aprile 2011

Comunicato Takuma - Spinta dal bass


Ieri, all’appello lanciato per dare il benvenuto a Cota ad Avigliana hanno risposto in molti: il movimento no tav come al solito dimostra di essere sempre forte, numeroso e determinato. Il  variegato popolo della valle, composto da bambini, nonni, persone comuni… si è presentato all’appuntamento “armato” di bandiere no tav e simpatici cartelli che facevano il verso agli slogan leghisti (uno su tutti : noi padroni a casa nostra- cota fora d’lle  bale”)
Alla fine il “coraggioso” leghista presidente della regione Piemonte non si è presentato dichiarando ai giornali che per poter arrivare a destinazione avrebbe dovuto mobilitare 300 uomini delle forze dell’ordine. Che per certi politici la Valle di Susa sia un problema non lo scopriamo certo oggi. Cota poi non è solamente un convinto sostenitore del tav e quindi della morte della nostra Valle, Cota sta anche brutalmente distruggendo il servizio sanitario pubblico piemontese e in Valle di Susa tutto ciò lo vediamo ogni giorno: l’ospedale di Rivoli sempre più vicino al collasso, quello di Avigliana, dove viene ventilata la chiusura del pronto soccorso diurno, è ormai ridotto a poco più che un ambulatorio. A Susa c’è il progetto di un forte ridimensionamento, ma il buon Cota ha dichiarato che se la Valle accetta il tav allora non lo toccano . Avete capito bene: si baratta la il diritto alla salute con un’opera pubblica inutile e devastante. Non parliamo poi dei tagli ai servizi socio-sanitari che hanno visto più che dimezzate le risorse nell’ultimo anno.
Il partito di Cota è poi la stampella del pedomafioso di Arcore nonché presidente del consiglio i sui ministri ogni giorno vomitano dichiarazioni xenofobe e razziste davanti a telecamere e taccuini.
Quanto  al capogruppo della minoranza Aviglianese tal Matlì alfiere del PDL che accusa i no tav di minacce (le dimostri!) e di essere antidemocratici, gli ricordiamo che la protesta e le contestazioni in Italia sono tutelate dalla Costituzione così come la sanità pubblica che Cota sta distruggendo, mentre sempre la Costituzione ripudia sia il razzismo che le guerra . Chi sono allora gli antidemocratici?
…a sarà dura…ma per lorsignori!

Comitato No Tav Spinta dal Bass
Spazio sociale libertario Takuma 

Noi padroni a casa nostra. Cota a casa sua!!!


Ieri, sabato 2 aprile, doveva essere il giorno di Roberto Cota ad Avigliana, presso il Ristorante "Caprice", per un incontro con i sostenitori della Lega. Alle 18, ora prevista dell'incontro, del padano presidente nessuna traccia. Arriverà? Non arriverà? L'ingente dispositivo di sicurezza preparato per Cota, faceva presagire l'arrivo imminente. Un sacco di Carabinieri e Digos, stipendiati da noi, avrebbero dovuto garantire la sicurezza di Cota in territorio "ostile". Già!...il territorio ostile, la Valle che resiste e non si piega ai proclami di coloro che vorrebbero in nome di un effimero e falso progresso renderla invivibile e desertica con i cantieri di un opera inutile ed assassina. 
Sostenitori in attesa a stomaco vuoto, circa una ventina, verso le 19 incominciano ad abbandonare il Ristorante, decisamente spazientiti ed anche un po' contrariati. Tra i primi a lasciare il campo, il sindaco di Giaveno, Daniela Ruffino che educatamente, a differenza del suo collega di partito, Osvaldo Napoli non presente ma di cui parleremo in un altro post, saluta con un laconico "Buonasera a tutti". Alle 19,30 circa, dopo aver tanto atteso, anche i più convinti dell'arrivo di Cota, decidono di abbandonare e rientrare a casa. Aperitivo e cena sfumati, inutili anche i vestiti buoni della festa sfoggiati per l'occasione. Cota non c'è e non arriverà. Probabilmente in Valle non sarà l'ultimo a non arrivare, noi come cita un brano del disco No Tav, li aspettiamo quà, Con la determinazione e la forza di un popolo che ha deciso di non arrendersi ai signori del potere e alle loro effimere sparate. Lo sappiano lor signori, c'eravamo ieri e ci saremo domani, anche e soprattutto alla Maddalena di Chiomonte.
In serata, tra l'altro, è apparso un comunicato stampa della lista "Avigliana nel cuore" a firma Gian Luca Matlì, nel quale i sostenitori del presidente comunicano di essere stati vittima di un gravissimo atto antidemocratico poiché il presidio degli attivisti ha impedito l'arrivo del Roberto padano e dunque la riuscita di un incontro improntato al confronto. Appunto! Di confronto si è trattato ed il confronto, come sempre accade, l'avete perso cari legaioli della domenica. Il signor Matlì, farebbe bene, prima di parlare di democrazia e antidemocrazia, a lavarsi mani, piedi e bocca, poiché quei termini sono alla lega sconosciuti. Caro Cota e caro Matlì, abbiamo solo applicato ciò che da sempre Umberto Bossi predica...

...Padroni a casa nostra!!! Tav, Cota e Matlì...For di ball!!!




venerdì 1 aprile 2011

Fuori COTA dalla Val Susa!


Sabato 2 aprile alle ore 18.00 presso il Ristorante Caprice di Avigliana è prevista la comparsata del Presidente della Regione Piemonte COTA. E' stato invitato dal circolo della Lega di Avigliana per un non meglio precisato aperitivo/incontro con i cittadini. "dalla regione...per i cittadini" così cita il becero slogan populista del manifesto... Come parte attiva del movimento NO TAV e come Antirazzisti, non abbiamo intenzione di sopportare la presenza di quest'individuo qui in Valle. Una valle che grazie ai proTAV come Cota rischia di diventare un enorme cantiere prima e un cimitero poi, una valle che sà cosa vuol dire esser collettività e che rifiuta l'odio e l'intolleranza di un partito xenofobo come la Lega.
Troviamoci alle 17.00 presso il ristorante Caprice, via Pinerolo 1 (vicino alla rotonda del Cin Cin tra Trana-Giaveno-Avigliana) per dire a Cota, così come abbiamo fatto con Fassino, la Bresso, Napoli, Saitta ecc...che chi vuole la morte della Valle di Susa qui non è gradito e non deve mettere piede...

Fuori COTA dalla Val Susa!

Comitato NO TAV Spinta dal Bass

Spazio sociale libertario Takuma

ValsusAntirazzista