giovedì 30 dicembre 2010

Auguri di Buon Anno!!!



Eccoli quì, l'infallibile duo desidera farci i migliori auguri di Buon Anno!!! Lo sanno entrambe che per loro, con l'arrivo del Nuovo Anno sarà durissima!!!

"Gaveve la nata, turulu!!!"


Capodanno No Tav!!!


Festeggiamo l'arrivo di un nuovo e decisivo anno della nostra lotta nei presidi della valle. 
Al presidio Clarea di Chiomonte il ritrovo è dalle ore 23.00 per aspettare lo scoccare della mezzanotte e per brindare insieme nel luogo in cui si deciderà il futuro della nostra valle.

A SARA' DURA!!!


lunedì 27 dicembre 2010

Raul ...un anno...



Da un anno esatto ci ha lasciati Raul e così, inevitabilmente oggi, il pensiero corre a lui e ai momenti trascorsi in sua compagnia. Ci sembra di sentire la sua risata e le parole giuste cha sapeva sempre dire a ciascuno di noi. Ci sei manacato Raul in quest'anno, ma abbiamo tenuto duro e abbiamo continuato e resistere andando avanti nella nostra lotta proprio  come piaceva a te. Quest'anno senza te è tracorso con la consapevolezza che, anche da dovi ti trovi ora, sei comunque vicino a noi.

Ciao Raul!!!

 

giovedì 23 dicembre 2010

Tav, Francia e Italia chiedono più tempo all'Ue

Tav, Francia e Italia chiedono più tempo all'Ue

La proroga faciliterebbe l'intesa sulla divisione dei costi

di M. Tropeano
Italia e Francia chiederanno all’Unione Europea una deroga di un paio di mesi sui tempi per la firma del nuovo trattato internazionale per la Torino-Lione. E nel farlo proporranno a Bruxelles collaborare all’individuazione di un piano finanziario dove l’erogazione dei fondi sia legato al «fasaggio» cioè alla suddivisione per lotti funzionali del grande cantiere. Sarà il coordinatore dell’Ue per il corridoio 5, Jan Brinkhorst, a portare la richiesta dei due governi al commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas. Una domanda di proroga - per evitare il rischio di un nuovo taglio dei contributi da parte dell’Ue - che sarà accompagnata dalla proposta di un incontro al alto livello governativo non solo per fare il punto della situazione ma anche con l’obiettivo di coinvolgere la Commissione nell’individuazione dei lotti prioritari, che potrebbero anche essere diversi per i due stati, da dove far partire i lavori del cantiere del tunnel di base. Avvio che resta fissato per il 2013.

Roma e Parigi non si presentano a mani vuote e spiegheranno all’Unione Europea che il governo francese è disponibile a ragionare su una nuova ripartizione delle spese a cui sta lavorando un gruppo tecnico misto ma servono degli approfondimenti anche alla luce della revisione dei progetti T-Ten in coro a livello comunitario e della necessità di rispettare il patto di stabilità europeo. Ma i due governi, soprattutto quello italiano, metteranno sul tavolo quelle che considerano novità. Ieri la Commissione Intergovernativa per la Torino-Lione - che per i prossimi sei mesi sarà presieduta dall’italiano Rainer Masera - ha approvato il nuovo progetto preliminare della linea. La delegazione francese - guidata da Louis Besson - ha preso atto delle decisioni del governo italiano, soprattutto del via libera ai finanziamenti per l’avvio dello scavo del cunicolo esplorativo di Chiomonte. Lavori che dovrebbero partire entro la primavera dell’anno prossimo.

E per Bruxelles e Parigi l’avvio del primo cantiere in territorio italiano diventa il vero banco di prova della volontà del governo italiano di fare il Tav. Anche perché nelle due capitali europee non sono sfuggite le iniziative dei sindaci e dei comitati che si battono contro la realizzazione della grande opera che nei giorni scorsi hanno portato le ragioni della protesta a Bruxelles consegnando le delibere dei 26 consigli comunali della Valsusa contrari all’opera, accompagnate da un dossier che raccoglie i motivi tecnici dell’opposizione. E poi il presidente della Comunità montana, Sandro Plano, ha illustrato le preoccupazioni per l’ordine pubblico che potrebbero nascere con l’apertura dei cantieri.

Anche a loro, però, l’Unione Europea, per bocca Jean-Eric Paquet, direttore responsabile per le Trans european Transport Networks, ha ribadito che considera la Torino-Lione opera strategica sottolineando anche l’importanza di «portare avanti il progetto con un approccio congiunto in cui la linea storica e quella nuova saranno completamente integrate e continueranno a far parte della rete delle Ten-T». E se Bruxelles potrebbe accettare una proroga di qualche mese sulla firma del nuovo accordo internazionale difficilmente potrebbe accettare il mancato avvio dei lavori. 


martedì 21 dicembre 2010

Il fratello nello staff dell'assessore. Contratto da cocopro per Stefano Bonino

Tratto da Repubblica

Il fratello nello staff dell'assessore
Contratto da cocopro per Stefano Bonino

Ha un curriculum prestigioso e innegabili competenze nel campo della logistica. Compenso, pare, molto basso, ma è parente stretto della responsabile dei Trasporti. E la cosa fa a pugni con la "carta etica" della Giunta Cota

di MARIACHIARA GIACOSA
Il fratello nello staff dell'assessore Contratto da cocopro per Stefano Bonino
L'assessore Barbara Bonino con l'ad delle Ferrovie, Moretti
 
 
Ha un curriculum di prestigio, esperienza nel settore, è giovane, competente e lavora bene. Si è occupato di logistica, ha ricoperto per un triennio, fino al 2007, l'incarico di amministratore delegato del Cim, il centro intermodale merci di Novara, e collaborato con il ministero dell'Ambiente all'interno delle commissioni di Via (valutazione di impatto ambientale). La sua professionalità è stata riconosciuta, a destra come a sinistra. Insomma è uno "che ci capisce" e avrebbe il profilo perfetto per lavorare nello staff dell'assessore ai Trasporti della Regione Piemonte. A parte un piccolo difetto di fabbrica: si chiama Stefano Bonino e con la responsabile di una delle poltrone più scottanti della giunta Cota condivide ben più del cognome. E' il fratello dell'assessore in carica e da alcuni mesi anche il suo braccio destro nella gestione delle delicate faccende legate a quella delega.

La polemica era già scoppiata prima dell'estate, quando da più parti era stata denunciata la sua presenza a una serie di riunioni tecniche e "non aperte al pubblico". Tra i casi più eclatanti la firma dell'accordo con Gtt, e la partecipazione a tutte le riunioni preparatorie a quell'intesa, partecipazione che era costata alla sorella Barbara anche un attacco dell'opposizione in Consiglio regionale. Il "fratellino", anche se più grande di lei di un paio d'anni, aveva inoltre preso parte ad alcuni incontri dedicati alla logistica e con le società partecipate. All'epoca si sprecarono le battute: "Chi è il vero assessore?" attaccava chi si chiedeva a che titolo un estraneo partecipasse a riunioni riservate in cui si decidevano le linee di programmazione strategica della Regione.

Ciò nonostante da allora la presenza di Stefano Bonino, negli uffici di via Belfiore 23 è stata notata parecchie volte. Forse pensando di far bene, l'assessore, Barbara Bonino, ha pensato di regolarizzarne la posizione, offrendo al fratello un contratto. Un cococo, una collaborazione coordinata e continuativa, nel suo ufficio di comunicazione: la stanza dei bottoni, dove i politici radunano i fedelissimi e dove si decide l'azione politica dell'assessorato. L'ultimo contratto risale al 15 novembre e dovrebbe andare a naturale scadenza il 31 dicembre. Sull'eventuale rinnovo non c'è notizia, sul compenso nemmeno: pochi euro al mese, ma fa poca differenza. Il problema è: come è possibile che un fatto del genere avvenga in Piemonte? La Regione ha appena approvato, il 7 dicembre, con tanto di conferenza stampa con il presidente della giunta Roberto Cota e quello del Consiglio Valerio Cattaneo, la "carta etica": un vero manuale di comportamento del politico serio e dal profilo morale ineccepibile. Che questa condizione passi attraverso il rifiuto della parentopoli è scritto nero su bianco: "E' fatto divieto a chi governa di reclutare collaboratori che potranno assisterlo efficientemente ed efficacemente nell'esercizio del suo mandato", ricorrendo a "parenti o affini fino al quarto grado" per gli incarichi retribuiti con budget ad uso discrezionale, ovvero i contratti di collaboratori stretti e staffisti. E un fratello, per quanto in gamba, efficiente ed efficace, resta pur sempre un parente molto stretto.


 

venerdì 17 dicembre 2010

AI CANCELLI DI MIRAFIORI PER MANTENERE LA PRODUZIONE IN ITALIA E A TORINO



Per un modello produttivo e occupazionale fondato sui diritti
in solidarietà con i lavoratori e le lavoratrici FIAT partecipazione con le bandiere No TAV al presidio indetto dalla FIOM-CGILSABATO 18 DICEMBRE 2010 a partire dalle ore 9:30 PORTA 5 della FIAT MIRAFIORI Corso Agnelli, 200.
I Lavoratori e le Lavoratrici stanno affrontando un passaggio determinante per il futuro occupazionale e di condizioni materiali di lavoro PER TUTTO IL SISTEMA PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE.
La FIAT sta impostando la sua strategia in modo tale da imporre un modello fondato sull’abbassamento generalizzato di diritti fondamentali, come la preservazione della salute e di non avere un Contratto Nazionale che tuteli integralmente i lavoratori. Si vuole far passare un’idea che per mantenere le produzioni alla FIAT e in tutte le aziende legate all’auto (e non solo) le persone debbano rinunciare a far valer le proprie istanze dentro i luoghi di lavoro limitando le proprie libertà personali. I Lavoratori e Lavoratrici di Mirafiori hanno proposto alla FIAT la possibilità di coniugare il maggior utilizzo degli impianti e l’aumento della produttività nel rispetto totale della persona. I Lavoratori e Lavoratrici vogliono l’investimento annunciato dalla FIAT, vogliono le produzioni e vogliono lavorare mantenendo i propri diritti. Al momento questa voce è rimasta inascoltata. Per questa ragione, per salvaguardare un intero sistema produttivo e occupazionale, per parlare alla città, per parlare alle istituzioni, per far sentire la voce di persone che dedicano la loro vita per produrre ricchezza per il Paese, per far presente che un accordo che tenga in considerazione il punto di vista dei lavoratori è possibile.

Torino, 15 dicembre 2010
FIOM-CGIL

mercoledì 15 dicembre 2010

Esposto No Tav alla Corte dei Conti contro LTF


Firmatari sindaci, assessori, consiglieri
(ANSA) - TORINO, 15 DIC - Un esposto alla Corte dei Conti e' stato presentato contro Ltf, la societa' italo-francese che si occupa della realizzazione della Tav. I firmatari sono un gruppo di sindaci, assessori, consiglieri della Valle di Susa. Al centro della vicenda alcuni sondaggi preliminari che Ltf doveva svolgere, lo scorso gennaio. L'esposto denuncia il fatto che Ltf abbia versato alla Consepi, che godeva dei diritti di superficie dei terreni interessati dai sondaggi, piu' di 134 mila euro per opere mai svolte, dissipando denaro pubblico.(ANSA)


Il Movimento No Tav ispezione gli archivi dell'Osservatorio tecnico


Comunicato Stampa dalle valli No TAV

Questa mattina rappresentanti del Movimento No Tav, accompagnati da un legale, si sono recati presso la sede torinese dell'Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino Lione dove sono stati ricevuti personalmente dal Commissario Straordinario del Governo arch. Mario Virano
Ottemperando finalmente a quanto disposto dalla sentenza del TAR Piemonte del luglio 2008, il Commissario Virano ha messo a disposizione del Movimento No TAV la documentazione relativa ai carteggi intercorsi tra Osservatorio ed Enti Locali della Valle Susa inerenti le informazioni ambientali di cui Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 195 “Attuazione della Direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale".
Da una prima analisi è subito emerso chiaramente che nella documentazione messa a disposizione non vi è alcuna traccia di quegli atti politico/amministrativi che dovrebbero dimostrare la condivisione del progetto da parte degli Enti Locali.
Viene così confermata in modo incontrovertibile la tesi sostenuta anche presso le sedi Comunitarie Europee che quanto citato in premessa nel documento di Pra Catinat - e sul quale è stata costruita tutta l'incastellatura del consenso delle Amministrazioni locali alla realizzazione della Torino-Lione - non è assolutamente vero.
Il Movimento No TAV ha commentato che “L’ispezione di questa mattina ha confermato che il documento di Pra Catinat è assolutamente privo di valore in quanto scritto e sottoscritto esclusivamente dall’arch. Mario Virano”.
Il Commissario Straordinario del Governo si è detto disponibile, qualora emerga la necessità di approfondimenti, a mettere a disposizione del movimento No TAV anche quei documenti indicati dalla sentenza del TAR ed attualmente presso la Struttura di Missione sulla Torino Lione con sede a Roma.
Il Movimento No TAV ricorda che, essendo le “informazioni ambientali” parte integrante di un qualsiasi intervento sul territorio, esse riguardano a maggior ragione tutte le attività propedeutiche alla realizzazione del progetto della Torino-Lione.
Nei prossimi giorni il Movimento No TAV presenterà formale richiesta agli organi competenti dell’Unione Europea affinché sia effettuato un urgente intervento ispettivo “europeo” presso l'Osservatorio per constatare la totale mancanza di documentazione politico/amministrativa a supporto dell’asserita condivisione degli Enti Locali dichiarata nel documento di Pra Catinat.

lunedì 13 dicembre 2010

Visita a Bruxelles


Oggi una delegazione degli Enti Locali ha incontrato ...i rappresentanti della Commissione Europea (Direzione Mobilità e Trasporti), consegnando le 26 delibere contrarie al progetto della Torino-Lione.

Anche l'A.N.P.I. di Bussoleno-Foresto-Chianocco approva la mozione NO TAV!!!


A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco

MOZIONE SU T.A.V. E GRANDI OPERE

PREMESSO
che da oltre dieci anni Amministrazioni Comunali delle valli Susa e Sangone, comu-nità locali, associazioni, gruppi ambientalisti, comitati spontanei e semplici cittadini si battono civilmente e pacificamente per opporsi alla realizzazione della nuova linea ad alta velocità e capacità ferroviaria;

PRESO ATTO
che, alla luce di quanto emerso anche in sede d’Osservatorio, i dati dimostrano la pro-gressiva diminuzione di passeggeri e merci, la congruità della linea esistente, l’impossibilità di dirottare dalla strada il trasporto merci, il che si traduce nella so-stanziale inutilità dell’opera;

che inoltre, nel corso degli anni, sono emerse insuperabili criticità quali lo sproposita-to costo al chilometro, l’assenza di finanziamenti privati, persino la carenza di un rea-le e circostanziato progetto operativo, il che si traduce nella sostanziale non economi-cità dell’opera;

che nel corso degli anni sono ormai emersi inevitabili lati negativi quali l’ennesima devastazione ambientale, la lunghezza dei cantieri stimata in 20 anni, i rischi di pro-sciugamento delle sorgenti, i pericoli di dispersione d’amianto e uranio, l’alta proba-bilità d’infiltrazioni mafiose; il che si traduce nella sostanziale dannosità dell’opera;

CONSIDERATO
che in questo frangente la politica delle grandi opere altro non è che l’occasione per alcune lobbies imprenditoriali d’appropriarsi d’enormi investimenti di soldi pubblici sottraendoli a interventi sociali quali lavoro, istruzione, cultura, vivibilità, provocan-do nel contempo pesantissimi impatti ambientali;

VERIFICATO
che ben altre devono essere le priorità alla luce dell’attuale situazione sociale in cui versa sia la popolazione locale che l’intera Nazione, il cui indice di povertà s’aggira intorno al 13%, il tasso di disoccupazione supera l’8%, i comuni a rischio idrogeolo-gico sono intorno al 70%, le scuole a rischio e l’inquinamento hanno raggiunto indici altissimi;

ESPRIME
pieno sostegno a tutte le Amministrazioni locali e ai cittadini che, con perseveranza e civiltà continuano la loro fiera opposizione all’opera citata;

RIPUDIA
la logica di procedere ad oltranza nella politica delle Grandi Opere;

RICHIAMA
governo e parlamento ad una maggior sensibilità verso i reali e concreti interessi della collettività, ribadendo che la Costituzione, all’art. 41, ricorda che l’iniziativa econo-mica “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”;

E INVITA IL CONGRESSO PROVINCIALE
a recepire e approvare questa presa di posizione e a inoltrarla a sua volta al Congresso Nazionale.

domenica 12 dicembre 2010

A.N.P.I. - Mozione su Tav e grandi opere

- 





ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
Sezioni di AVIGLIANA, BUTTIGLIERA ALTA, GIAVENO-VALSANGONE E S. AMBROGIO

MOZIONE SU T.A.V. E GRANDI OPERE

PREMESSO
che da oltre dieci anni Amministrazioni Comunali delle valli Susa e Sangone, comu-nità locali, associazioni, gruppi ambientalisti, comitati spontanei e semplici cittadini si battono civilmente e pacificamente per opporsi alla realizzazione della nuova linea ad alta velocità e capacità ferroviaria;

PRESO ATTO
che, alla luce di quanto emerso anche in sede d’Osservatorio, i dati dimostrano la pro-gressiva diminuzione di passeggeri e merci, la congruità della linea esistente, l’impossibilità di dirottare dalla strada il trasporto merci, il che si traduce nella so-stanziale inutilità dell’opera;

che inoltre, nel corso degli anni, sono emerse insuperabili criticità quali lo sproposita-to costo al chilometro, l’assenza di finanziamenti privati, persino la carenza di un rea-le e circostanziato progetto operativo, il che si traduce nella sostanziale non economi-cità dell’opera;

che nel corso degli anni sono ormai emersi inevitabili lati negativi quali l’ennesima devastazione ambientale, la lunghezza dei cantieri stimata in 20 anni, i rischi di pro-sciugamento delle sorgenti, i pericoli di dispersione d’amianto e uranio, l’alta proba-bilità d’infiltrazioni mafiose; il che si traduce nella sostanziale dannosità dell’opera;

CONSIDERATO
che in questo frangente la politica delle grandi opere altro non è che l’occasione per alcune lobbies imprenditoriali d’appropriarsi d’enormi investimenti di soldi pubblici sottraendoli a interventi sociali quali lavoro, istruzione, cultura, vivibilità, provocan-do nel contempo pesantissimi impatti ambientali;

VERIFICATO
che ben altre devono essere le priorità alla luce dell’attuale situazione sociale in cui versa sia la popolazione locale che l’intera Nazione, il cui indice di povertà s’aggira intorno al 13%, il tasso di disoccupazione supera l’8%, i comuni a rischio idrogeolo-gico sono intorno al 70%, le scuole a rischio e l’inquinamento hanno raggiunto indici altissimi;

L’ASSEMBLEA CONGRESSUALE DELLE SEZIONI ANPI AVIGLIANA, BUTTIGLIERA ALTA, GIAVENO-VALSANGONE E S. AMBROGIO
riunita a Giaveno l’11 dicembre 2010

ESPRIME
pieno sostegno a tutte le Amministrazioni locali e ai cittadini che, con perseveranza e civiltà continuano la loro fiera opposizione all’opera citata;

RIPUDIA
la logica di procedere ad oltranza nella politica delle Grandi Opere;

RICHIAMA
governo e parlamento ad una maggior sensibilità verso i reali e concreti interessi della collettività, ribadendo che la Costituzione, all’art. 41, ricorda che l’iniziativa econo-mica “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”;

E INVITA IL CONGRESSO PROVINCIALE
a recepire e approvare questa presa di posizione e a inoltrarla a sua volta al Congresso Nazionale.


venerdì 10 dicembre 2010

European day against unnecessary works






Migliaia di persone oggi a Susa sono scese in piazza per dire ancora una volta NO TAV. 
No Tav ma anche NO alle opere inutili che oggi, a macchia d'olio, vengono propagandate e progettate in tutta Italia e non solo. Per dire SI alle piccole opere, quelle che servono tutti i giorni: scuole, ospedali, manutenzioni delle infrastrutture esistenti, reti ferroviarie per i pendolari. In tutta Europa oggi era la giornata contro le opere inutili, Stoccarda, Paesi Baschi, Terzigno... ognuno con un problema, tutti con una sola soluzione: mobilitazioni popolari per fermare lo scempio e la distruzione. 
Ancora una volta a Susa, ancora una volta sotto il comune, per gridare la vergogna di un sindaco che vive, a quanto sembra, nel paese delle meraviglie. Un progetto quello appena ripresentato che per Susa prevede solo distruzione, inquinamento e morte, un sindaco che si nasconde dietro a delle formali rassicurazioni fatte dal commissario per la Torino-Lione, Mario Virano. Un sindaco che con il suo mandato non può pensare di decidere su di una valle intera, sulla testa di migliaia di persone. Migliaia di persone che oggi, ancora una volta hanno dimostrato la loro volontà, NO TAV, nè ora nè mai! 
Pesante il peso politico espresso negli interventi finali "Siamo in un numero per bloccare e dare il giro a qualsiasi cantiere","una garanzia per il futuro". Pronta anche la risposta del Commissario Virano che di fronte all'evidenza risponde che entro marzo i lavori devono partire. Poi però si dilunga e chiarisce che il tavolo politico manca, è mesi che si rinvia, bisogna vedere il governo martedì... Insomma, nella solitudine del suo studio, sembra sempre più un uomo solo al comando di una nave senza meta e rotta, lasciato solo con i suoi slogan a cercare di mantenere la linea di un progetto che, tra tagli di fondi europei e governi che cadono, passa dalla farsa alla commedia. 
Questi i fatti di una giornata di lotta, locale per la val di Susa ma internazionale per i contenuti e i collegamenti, momento di punta di un dicembre di mobilitazioni.

Gli interventi durante il corteo in Val Susa:


Gli interventi di fine manifestazione No Tav:


 

Lettera di solidarietà di Joe Higgins


LETTERA DI SOLIDARIETA’ DI JOE HIGGINS,
PARLAMENTARE EUROPEO SOCIALIST PARTY OF IRELAND
(COMMITTEE FOR A WORKERS’ INTERNATIONAL)

Ai partecipanti alle manifestazioni a Stoccarda e in Val di Susa, 11 dicembre 2010

Oggi, 11 dicembre, uomini e donne in tutta Europa protestano contro inutili grandi opere.
Nel corso di quest’anno sono stato sia a Stoccarda, per esprimere la mia solidarietà a coloro che contestano il progetto STUTTGART 21,   sia in Val di Susa, nell’Italia settentrionale, dove decine di migliaia di persone da anni lottano contro una linea ad alta velocità che distruggerebbe la loro valle. Anche in Spagna, Francia e in molti altri paesi uomini e donne si difendono da grandi opere giustificate soltanto dagli interessi dellE banche e dei grandi gruppi industriali.
Dietro a tutti questi progetti sta innanzitutto il desiderio di accumulare profitti a spese di grandi masse di contribuenti. Essi vengono finanziati - in Val di Susa ma anche a Stoccarda (linea Ulma-Wendlingen) - dall’Unione Europea.
Miliardi di euro vengono dissipati per realizzare progetti che per la stragrande maggioranza delle persone che vivono a Stoccarda e in Val di Susa significherebbero una catastrofe ecologica, oltre che la distruzione di infrastrutture già esistenti. Il denaro che viene speso per questi progetti viene a mancare per le scuole, gli ospedali, così come per la costruzione di reti ferroviarie rispettose dell’ambiente e nel quadro di una politica dei trasporti sensata.
Sono rimasto colpito dalla vostra tenacia e devo riconoscere di aver imparato molto dal vostro movimento e in particolare dal vostro coraggio. E’ necessario che ci coordiniamo a livello internazionale e che ci scambiamo reciprocamente le nostre esperienze. Ad esempio penso che possiamo imparare molto dalle grandi iniziative popolari convocate per bloccare i cantieri, dalle occupazioni e dagli scioperi e in generale da tutte le forme di autorganizzazione realizzate in Val di Susa.
Ricchi e potenti - in Italia come in Germania o in Francia - possiedono banche e grandi gruppi, comprano i politici, controllano la stampa e cercano di portare avanti i propri interessi contro quelli della maggioranza dei cittadini, se è del caso anche mandando la polizia a reprimerli.
Care amiche e amici, Bertold Brecht disse che quando il diritto si trasforma in negazione del diritto, allora resistere diventa un dovere!
Vi auguro di mantenere una grande forza nella vostra lotta. Se lottiamo insieme e siamo capaci di non lasciarci dividere e pronti a passare dalla protesta alla resistenza attiva, allora in molti ci seguiranno.
Io farò del mio meglio per far conoscere la vostra lotta.

I miei auguri più combattivi.
Joe Higgins

mercoledì 8 dicembre 2010

L'8 Dicembre può succedere sempre anche a Chiomonte...


Una due giorni di appuntamenti fitti ed importanti in valle di Susa. L'8 dicembre è una data che in questi luoghi ha segnato il cammino di un popolo e il destino di molte vite.

L'8 dicembre '43 giurarono alla Garda, frazione di san Giorio di Susa, i partigiani che già combattevano la dittatura e che da qui si organizzarono per poi arrivare alla vittoria del '45.

L'8 dicembre 2005 il popolo no tav si riprende Venaus, giorni di scontri, blocchi e presidi volanti portano alla riconquista dei terreni occupati. 

L'8 dicembre 2010 si inaugura il presidio Clarea a Chiomonte, dove a detta di molti si svolgerà una delle più importanti battaglie della lotta no tav. 

L'apertura delle iniziative a Ugo Berga, partigiano, combattente, commisario politico della 106°Brigata d'Assalto Garibaldi "Giordano Velino". Ieri sera martedì 7 dicembre, intervendo al dibattito dal titolo "8 Dicembre, l'attualità di un giuramento" ha ricordato i suoi anni migliori - "Essere partigiani allora era un pò come essere No Tav oggi, non basta dire che quest'opera non piace e poi stare a casa a guardare, allora essere antifascisti voleva dire combattere per la libertà e oggi resistere alla distruzione della valle significa mobilitarsi ed opporsi". Sono poi intervenuti i giovani dell'A.N.P.I. che hanno attualizzato il valore di essere antifascisti oggi, nelle lotte sociali, studentesche in particolare e in Val di Susa nella lotta No Tav.
La serata si è poi conclusa con un concerto dei "Fratelli di Soledad" entusiasti di poter dare il loro contributo musicale a queste iniziative. 
 
Questa mattina invece la giornata è iniziata presto con la commemorazione ufficiale a San Giorio del giuramento del '43, orazioni ufficiali e musica hanno reso onore ai tanti caduti partigiani. Al pomeriggio poi, dopo una buona polentata di autofinanziamento a Chiomonte si è inaugurato il presidio Clarea. Ultimi ritocchi alla struttura e una partecipata assemblea hanno accompagnato questa particolare inaugurazione. Un'assemblea che ha saputo guardare avanti, ma anche al passato. Un movimento capace di analizzare ma anche di rilanciare, con la consapevolezza che l'8 dicembre può succedere sempre, anche a Chiomonte.


martedì 7 dicembre 2010

Stasera e domani...appuntamenti da non perdere!!!



Stasera a partire dalle ore 21,30, presso "IL COTONIFICIO" di Chianocco si terrà la serata commemorativa per ricordare il giuramento partigiano della Garda di San Giorio.

ore 21.30 - proiezione filmato "La Resistenza in Valsusa e Val Chisone"

ore 22,00 - incontro su:
"I valori del giuramento partigiano della Garda riferiti ai giorni nostri"
con il partigiano Ugo Berga (Com. Politico bgt. "Giordano Velino"), Lele Rizzo

ore 23,00 - Fratelli senza Paura - Fratelli di Soledad in concerto


Domani mattina invece alle ore 10,00 si terrà la commemorazione ufficiale presso il Comune di San Giorio (la manifestazione è stata spostata dalla Frz. Garda sino a San Giorio per l'impraticabilità dei sentiri che giungono al parco della Garda)

Saluto del Sindaco Danilo Bar

Orazione ufficiale del Presidente della Comunità Montana Sandro Plano

Canzoni partigiane sulle corde di una chitarra con i Malecorde

Al termine della manifestazione la giornata proseguirà in quel di Chiomonte:

ore 12,00
Polentata e Inaugurazione del Presidio No Tav "CLAREA" a seguire, nel pomeriggio, l' Assemblea No Tav!


NUOVO BLOG!

Salviamo San Giuliano Avvelenata dal Tav:

http://tavveleno.blogspot.com/

domenica 5 dicembre 2010

Beppe Grillo al presidio Clarea!!!





Nonostante sia domenica e le vacanze di Natale si avvicinino non è stato un giorno di vacanza per il movimento No Tav. Anche oggi i lavori al presidio di Chiomonte sono proseguiti senza sosta. Una polenta calda e una peperonata hanno riscaldato la giornata e il clima è tornato quello della Resistenza del passato inverno. Bidoni e falò, famiglie, anziani, bambini hanno riempito la conca del Clarea. In più oggi una visita particolare ma non inaspettata: Beppe Grillo, che ha voluto anche lui violare simbolicamente e ironicamente i sigilli che ormai da una quindicina di giorni dovrebbero bloccare i lavori. Ad oggi la struttura esterna del presidio è finita, tetto compreso. si proseguirà però nei prossimi giorni alla finitura degli interni. L'8 dicembre ci sarà l'inaugurazione ufficiale, anche qui con un pranzo a base di polenta e prodotti locali.


8 Dicembre - Il Giuramento della Garda


Mercoledì 8 dicembre si celebrerà il 67° anniversario del Giuramento della Garda.
La manifestazione è promossa dal Comune di San Giorio, dal Comitato Colle del Lys e dall’ANPI.
Quest’anno il Giuramento della Garda sarà preceduto da una due giorni di eventi collegati.

Lunedì 6 dicembre alle 21.00
presso il centro polivalente di via Carlo Carli a San Giorio ci sarà la conferenza dibattito sul tema “Una nuova primavera: gli scioperi del 43” con gli interventi di Mauro Sonzini, Bruno Alpe e Alberto Tridente.

Martedì 7 dicembre presso la birreria “Il Cotonificio” di Chianocco alle 21,00 
proiezione del filmato “La Resistenza in valle Susa e val Chisone”, alle 22 dibattito sul tema “La Garda: l’attualità di un giuramento” e alle 23 concerto “Fratelli senza paura” con la band “Fratelli di Soledad”.

L’8 dicembre alle 9,30 - piazza Giordano Velino a San Giorio
Di qui, tempo permettendo, si salirà alla Garda. Alle 10,30 al Parco della Memoria è prevista la cerimonia dell’alzabandiera. Seguiranno i saluti del sindaco Danilo Bar. L’orazione ufficiale sarà tenuta dal presidente della Comunità Montana Sandro Plano. Seguiranno le canzoni partigiane sulle corde di una chitarra con il gruppo “Le Malecorde”.

al termine della manifestazione alla Garda l'appuntamento si sposta a Chiomonte, presso il Presidio No Tav Clarea dove si svolgerà l'inugurazione del nuovo Presidio. Al pomeriggio, dopo il pranzo, seguira l'assemblea popolare.


Seguire le manifestazioni per l'anniversario del Giuramento della Garda, quest'anno più che mai, è importantissimo, poiché oggi come allora sono il ballo il futuro nostro e quello delle generazioni a venire. Come fecero nel '43 i giovani di allora, occorre fare noi adesso. Scegliere di non delegare più, ma agire in prima persona per difendere quei valori, oggi più che mai attuali, ed la nostra vita che qualcuno vorrebbe sottomettere ai propri interessi di portafoglio e di partito.
Mobilitiamoci, interveniamo e non deleghiamo nessuno al posto nostro!!!
Fermarli è possibile, fermarli tocca a noi!!! ...Adesso!!!


venerdì 3 dicembre 2010

L'8 Dicembre può succedere sempre ...anche a Chiomonte!!!








I nostri diritti contro i vostri profitti!!!


Riportiamo il comunicato degli studenti napoletani che ieri, tra i diversi blocchi, hanno pensato a noi dai binari della stazione centrale, dando solidarietà alla lotta della No Tav.

Comunicato
Gli studenti universitari e medi di Napoli hanno lasciato facoltà e scuole occupate per confluire in un corteo spontane o e selvaggio per le strade di Napoli.
Dopo giorni di mobilitazioni, cortei di più di 10.000 persone, uova e vernice contro Confindustria, contestazioni, e monnezza lanciata davanti ai portoni, chiusi, delle istituzioni locali, gli studenti tornano in strada contro l'approvazione della Riforma Gelmini.
Il corteo è partito dall'Orientale per dirigersi verso la stazione centrale; a mezzoncannone si sono aggiunti gli studenti della Federico II occupata e gli studenti della facoltà di Architettura.
Una volta arrivati alla stazione gli studenti hanno deciso di occupare i binari della Freccia Rossa per ribadire ancora una volta che l'unità delle lotte è l'unica via!
L'azione di oggi, infatti, non si rivolge solo agli studenti ma anche a quanti lottano in difesa del teritorio, contro le politiche di devastazione ambientale perpetrate dallo strapotere di coloro i quali hanno generato questa crisi!
Gli studenti hanno espresso solidarietà ai comitati NO TAV che da anni, dalla Val di Susa all'Europa, lottano per il loro territorio, e ai lavoratori di Villa Russo che ormai da ieri sera stanno occupando una gru a Piazza Municipio e lottano nella completa indifferenza di media e istituzioni.
Torneremo ancora in piazza, torneremo ancora a bloccare tutto!
Perchè nessuno rappresenta le nostre ragioni, perchè l'unica risposta a chi ci vuole clienti in scuole e università e domani lavoratori sfruttati sul posto di lavoro, è LA LOTTA!

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DI VILLA RUSSO!
SOLIDARIETA' AI COMITATI NO TAV!
QUESTA RIFORMA NON VA MODIFICATA, VA BLOCCATA!
BLOCCHIAMO TUTTO!
I NOSTRI DIRITTI CONTRO I VOSTRI PROFITTI!

Studenti Napoletani

giovedì 2 dicembre 2010

NOTAV, torna il gelo del 2005

tratto dal Sole 24 ore del 01.12.2010
 
NOTAV, torna il gelo del 2005
A inizio 2011 il via ai lavori, incertezza sulla gara d'appalto - Virano: è l'ultima chance

"Il peso della sfida che si giocherà alla Maddalena è ben chiaro a tutte le anime dei no Tav che, insieme si preparano ad affilare le armi: in questa chiave deve essere letta la costruzione della baita (dichiarata abusiva e posta sotto sequestro) a Chiomonte,s ui terreni acquistati dagli oppositori alla Torino-Lione.
«Se cinque anni fa i cittadini pronti a scendere in piazza erano 30mila e i comuni contrari erano 22 – spiega Luigi Casel, rappresentate del gruppo delle liste civiche – oggi le amministrazioni che dicono no sono 24 e il 9 ottobre, alla marcia da Vaie a Sant’Ambrogio, i partecipanti erano 50mila».
«Oltre che a Chiomonte, la sfida per laTav – aggiunge Alberto Perino, uno dei leader del movimento – si gioca sui tavoli dell’Europa, perché è evidente che in un momento di crisi economica come quello attuale, è assurdo impegnare fondi e risorse su un cantiere costosissimo e senza alcuna utilità», «Inoltre – aggiunge – l’assurdità è che la magistratura interviene per dichiarare abusivi 30 mq di baita, quando il progetto definitivo della Maddalena è stato approvato senza rispettare le richieste dalla legge.»


mercoledì 1 dicembre 2010

Tetto? Fatto! Porta? Messa!


La neve ha sempre accompagnato i momenti decisivi della nostra lotta, e oggi non fa eccezione.
Con il tetto finito e la porta installata il presidio è definibile come tale.
Grazie all'impegno, alla perseveranza e al sostegno di tutto il movimento ce l'abbiamo fatta!

Difendendo questo luogo difenderemo la valle intera, sicuri della legittimità delle nostre azioni, senza paura e certi di avere il dovere di vincere.