venerdì 25 giugno 2010

L'impresa del Picciotto


Il Picciotto ha compiuto l'impresa!
Che acume, che coraggio, che velocità!
Alle 8 e mezza era già al suo lavoro presso la carrozzeria di famiglia. Ha dovuto farlo, quella scritta lo disturbava ed insiame a lui chissà quanti ne disturba. Crea una falsa visione della realtà... per Picciotto(?!) la mafia non esiste, a maggior ragione in Valsusa, dove tutti sono puliti ed onesti. Il Presidente del Progetto per le Valli (che progetto? Quali valli?) ha scelto così come un buon cercatore di funghi di salire sul Musinè l'altra mattina presto e rimuovere la scritta. D'altrone come dargli torto, ne va del buon nome della Valle di Susa...Già! ...e se poi in valle, di notte, si bruciano i presidi, si mandano lettere deliranti ad esponenti della lotta no tav, si imbrattano monumenti alla Resistenza con scritte "Si Tav/Tac", ...già questo che centra cona la Mafia?
Caro il nostro consigliere di minoranza, presidente del comitato del progetto delle valli, ma tu che ne sai di mafia? lo sai che che in Valle di Susa c'è l'unico comune del settentrione commisariato per mafia?...Bardonecchia la conosci? ...Lo Presti lo conosci? ...Mazzaferro lo conosci? ...No tu non li conosci, ti riempi la bocca di concetti astratti e generici e poi fai indigestione. Il mal di pancia ti è almeno venuto?
Caro il nostro Picciotto, per ogni scritta sul Musinè che toglierai, ci saranno almeno dieci volontari che la ripristineranno. Scrivere TAV=MAFIA non significa che in valle siamo tutti mafiosi, significa che nel caso facessero la Tav, di infiltrazione mafiose ce ne sarebbero a valanghe, come ovunque in Italia e non solo. Solo che non credo riuscirai mai a capirlo questo concetto impettito d'orgoglio come sei per la tua grande impresa.
...A proposito, quando deciderai di andare a funghi il mattino presto sul Musinè, prova ad invitare anche l'On. Napoli, chissà che bella giornata...

martedì 22 giugno 2010

Fuochi nella notte


Venerdì 18 giugno al presidio no tav di Sant'Antonino è stato presentato "Fuochi nella notte", instant book che ripercorre un inverno di lotta. L'inverno 2009/2010, la stagione dei sondaggi geognostici per la Torino Lione, la stagione della nuova resistenza no tav, fatta di notti insonni, sveglie all'alba, resistenza, bidoni per riscaldarsi, fuochi nella notte. Tutto quanto visto con gli occhi della valle di Susa, scritto da ragazzi della valle di Susa. Pubblicato dal comitato di lotta no tav Spinta dal bass che molto ha curato la gestione del presidio di Sant'antonino e la lotta nella bassa val di Susa. Di seguito la quarta di copertina scritta dagli autori che ben sintetizza il contenuto del libro e che guarda con lucidità alla lotta no tav e ai suoi protagonisti, gli abitanti della valle di Susa.

"Questo lavoro racconta la storia di una lotta nel corso dell'ultimo anno. La lotta di persone comuni, contrapposte a organizzazioni capaci di fatturare miliardi di euro all'anno e di dominare territori vastissimi: una resistenza alla mafia. Organizzazione con la quale le istituzioni hanno spesso dimostrato di colludere nella loro comunanza di interessi se non addirittura di metodi. Le imprese scelte per le realizzazioni di grandi opere come l'alta velocità hanno infiltrazioni di stampo mafioso enormi.
Lo hanno giuristi, economisti, politici, missionari, avvisando il popolo no tav dei rischi che corre nel contrapporsi a queste potenti realtà.
Ma di che cosa può avere paura un'organizzazione così tanto potente? Quali possono essere gli strumenti per intaccarne la forza? La possibilità di capire come vanno le cose, il venire a conoscenza di determinati eventi, l'intravederne i meccanismi può essere uno strumento potente. E in quest'ottica nasce questa raccolta: testimonianze di lotta pacifica e determinata di donne e uomini che credono nella forza delle loro idee. Persone che praticano quotidianamente la democrazia diretta, fatta di piccole e grandi azioni come costruire e ricostruire un presidio, manifestare per le strade o bloccarle, opporsi alle trivelle, fare assemblee, informarsi e informare e altro ancora...
Questa è la cronaca calda e vibrante di mesi fatti di notti insonni, di incontri e di scontri per la difesa di un territorio e del proprio futuro."

domenica 20 giugno 2010

Virano e il cappello a cilindro


Vorrei che Saitta, Chiamparino, Costa, Giachino, senza scomodare il saputello ministro delle finanze o il capo del governo, mi comunicassero gentilmente come cittadino quanto sono venuti a costare tutti questi bei progetti di plastica e polistirolo che sono spuntati a orologeria dal cappello dell'ineffabile arch. dott., grand'uff. e chissà di quale altisonante e blasonato titolo e bordone o collare munito, sig. Virano!
Perchè qualcuno deve ben averli ordinati, pianificati ed eseguiti in tutti questi mesi (o anni ormai) di vita del famigerato osservatorio che finalmente (ma noi non avevamo alcun dubbio!) ora sappiamo a cosa stava lavorando di nascosto e protetto dal silenzio prezzolato e complice dei mass media.
Altro che opzione zero! Sicuramente la cifra totale del costo di questi progetti non si saprà (quando mai in Italia si è venuti a conoscenza del preciso costo di qualcosa al netto delle varie prebende e mazzette da sborsare ai vari ladri istituzionali e non?), ma di una cosa, cari concittadini, siamo sicuri!
Che i soldi da sborsare saranno sempre i nostri! Tutto questo è immorale e grida vendetta al cielo di fronte alla crisi europea e mondiale che stiamo vivendo e vivremo in futuro.
Eppure a sentire i nostri sorridenti politici (di governo e opposizione, ormai non fa più alcuna differenza) sembra che il nostro sia il paese più furbo, più onesto, più virtuoso (da noi non c'è alcuna crisi, ci sono sempre le file in autostrada) e mentre altri  stati più seri progettano piani di sangue e sacrifici, il nostro si balocca ancora con un futuro radioso, illuminato con tanti arcobaleni, di scavi faraonici sotto chilometri di montagne e colline, di milioni di posti di lavoro, di trenini multicolore e velocissimi che sfrecciano per ridenti pianure carichi di felici turisti e tonnellate di merci da trasportare da nord a sud, da est a ovest, interscambi a Novara con appendice ad Orbassano, retroporto a Genova, stazioni internazionali al posto di discariche, ecc. Torno alla mia domanda: chi paga? Con che soldi?
C'è qualche industriale o capitano d'industria illuminato, il solito De Benedetti magari (padre, figlio, nipote?), la combattiva Marcegaglia e la sua furbetta famiglia, che sono disposti a rischiare un solo Euro del loro patrimonio personale visto che a parole credono tanto in queste grandi opere? Non mi risulta!
E sì che sarebbero i primi a buttarsi a pesce in imprese remunerative! Ebbene noi valsusini non ci stiamo a questo gioco sporco, e allora alziamo la voce ed esercitiamo pacificamente il nostro diritto di critica e scendiamo in piazza e partecipiamo ai cortei e alle fiaccolate e ricostruiamo i nostri presidi anche se hanno dato e daranno ancora fastidio a molti.
Non avalliamo con il silenzio e il disinteresse questo ulteriore sperpero di soldi nostri nella voragine senza fondo di opere che nessun serio amministratore oserebbe appoggiare non sapendo il reale costo e l'effettivo utilizzo quando, dopo decenni, saranno (forse) terminate.
Sconfessiamo coloro che in malafede e in mancanza di ragioni plausibili ci accusano di avere la sindrome Nimby, parchè noi ci battiamo perchè la Tav e altre opere inutili siano chiamate col loro vero nome: Truffa!
Cordiali saluti. 

Marco Banfi
Sant'Ambrogio (TO)




sabato 19 giugno 2010

Il Cunicolo della Maddalena, un film già visto a Venaus



Il 17 maggio scorso LTF, Lyon Turin Ferroviare s.a.s., ha depositato il progetto del cunicolo esplorativo a La Maddalena di Chiomonte, con il relativo studio di impatto ambientale. Il termine per le osservazioni è di 60 giorni. Nel 2003-2007, l’argomento, riferito alla stessa opera a Venaus, era stato oggetto di un fortissimo dibattito. Poiché è passato un mese e non sono emersi all’esterno i segni di una discussione ed ora i termini diventano stretti, chiediamo alle amministrazioni comunali della bassa valle di Susa, di non lasciare passare questo momento cruciale della Torino-Lione senza portare la questione in consiglio.
In particolare facciamo notare che l’attuale procedura è fatta ai fini dell’art.166 D.legs 163/2006, “Quindi è finalizzata direttamente a vincolo esplorativo ed alla dichiarazione di pubblica utilità”. La procedura di valutazione di impatto ambientale che la accompagna non è pertanto la via stabilita dalle direttive comunitarie e dalle leggi e dai decreti italiani che la recepiscono, e che affidano le valutazioni e le prescrizioni ad un decreto del ministero dell’ambiente, ma una valutazione ambientale di accompagnamento, gestita dalla Direzione infrastrutture e trasporti della Regione Piemonte. I problemi del tunnel di Chiomonte sono gli stessi già visti per quello di Venaus, con l’aggravante che il rischio radioattivo per la presenza di pecblenda, risulta, dai rilevamenti dell’Agip mineraria del 1977, ancor più frequente su questo versante dell’Ambin rispetto alla val Cenischia, e che, successivamente al 2005, il rapporto UE Cowi ha evidenziato un’altra componente di danno, e cioè il versamento in Dora di acque a temperatura più calda di quelle scorrenti in superficie e ricche di solfati “che pregiudicheranno i corsi d’acqua in cui verranno immessi” (Cowi pag.59). Considerando che lo studio presentato non accenna neppure questi problemi, e che comunque sarebbero necessarie garanzie di una depurazione “in eterno” perché le acque inquinate verranno fuori dalla montagna anche dopo la fine dei lavori, e considerando anche il cunicolo geognostico di Chiomonte va classificato come una galleria di servizio, perché, per loro stessa ammissione, riprende tutte le specifiche tecniche da quello di Venaus, che lo era nella delibera della Regione Piemonte del 30/06/2003 : riteniamo che le amministrazioni comunali debbano quantomeno chiedere che sia la via “nazionale” ai sensi della L 349/86 e del Dpr 377/88, che offre maggiori garanzie di analisi e prescrizioni ambientali, come era stato fatto a gennaio del 2007 per l’analoga opera prevista a Venaus, prima che venisse ritirata. La diversità di procedura che viene fatta per il tunnel geognostico di Chiomonte è segno di una pericolosa deregolamentazione che merita di essere affrontata, sia per i problemi contingenti che a futura memoria.

Mario Cavargna
Bussoleno

giovedì 17 giugno 2010

Raul ...Una storia tutta valsusina



Non finisce di stupirci il nostro caro compagno Raul. In un'intervista al giornale locale La Valsusa Gianni Peirolo, amministratore dei beni di Raul racconta e pubblica le volontà testamentarie che oggi sono esecutive presso il notaio. Poco prima di ammalarsi, inconsapevole e all'oscuro del suo destino parlando con il suo amico Gianni, Raul esprime la volontà di lasciare i suoi averi alle due cose più care che ha incontrato nella sua vita, il movimento no tav e la chiesa evangelica battista di Meana di Susa, suo paese natale. In particolare riguardo al movimento no tav, precisa che i suoi averi dovranno servire a mantenere il suo fido cane Nathan (il cui significato è "donato da Dio" e che oggi prosegue nel ruolo con Biagio di custode del presidio di Venaus) e a tutte le attività del movimento e dei presidi no tav. Le sorprese però non finiscono qui, il testamento orale lasciato da Raul  ha però valore legale salvo obiezioni degli eredi diretti di sangue, i parenti. Questi ultimi, nelle persone di Mario Enrico e Aldo non solo non sollevano obiezioni ma di persona aiutano il curatore Gianni nelle procedure per facilitare l'esecuzione delle volontà. Con il suo sorriso e il suo esempio Raul è riuscito a guidare tutti nella giusta direzione, anche in un momento così triste come questo in cui ci ha salutato per l'ultima volta. Non resta molto da aggiungere ad una vita così, esempio di amore e di lotta, guida per la nostra resistenza futura. Storia questa, di un peso non indifferente, che molto ha da insegnare a tutti noi ma da cui molto avrebbero da imparare i venditori di fumo che quotidianamente cercano di violentare la nostra terra. Storia di un uomo semplice che mai si è voltato indietro ma che ha saputo guardare avanti sempre, anche nei momenti più difficili. Storia di un movimento  che ha raggiunto nel suo percorso punti e momenti dai quali indietro non si può più tornare.



La certezza? ...Una Valle che Resiste!


«Non capisco fino a quando la Valle di Susa continuerà a farsi rappresentare dai professionisti della protesta», ha tuonato il commissario Virano, visibilmente contrariato dall’aver dovuto spostare l’ennesimo convegno inutile da lui organizzato per far parlare della Torino Lione. Il buon architetto, appena si sente un po’ più forte del solito, osa subito, non si lascia scoraggiare, e pensando che, avendo stretto amicizia con il sindaco di Susa Gemma Amprino e con quello di Chiomonte Renzo Pinard, possa venire tranquillo in Valle a presentare slide e plastici. Un po’ come il presidente leghista della regione Cota, che in Valle ci è venuto solo una volta, è stato abile ad affrontare un’accoglienza senza troppe pretese e ormai crede di aver risolto il “problema”. Ma il buon Virano, abile nei dribbling alla fine si deve accontentare di portare la Cristallin, Saitta e quattro “professionisti ” nella sede del Consiglio provinciale.
«In questo caso il fatto centrale non è rappresentato dal luogo ma dai contenuti di questo appuntamento che, per la prima volta, mette a confronto imprenditori italiani e francesi sulle opportunità di sviluppo legate alla realizzazione della Tav». Certo, infatti è normale che su di un territorio dove devono essere fatti lavori per trent’anni, il commissario che sovraintende ogni cosa riguardi il Tav, faccia i convegni a Torino. Inoltre essendo venuti in possesso dei “contenuti” di questo appuntamento “storico”, l’incontro poteva essere anche non fatto per presentare quattro slide sui fantomatici vantaggi che porterebbe la linea alla Valle, illustrando quelli che ha già (!) portato in Francia.
La parola d’ordine della lobby del Tav è diventata: Lavoro. Ogni mossa presentata è utile a dimostrare quante persone saranno impiegate per farla, illudendo, grazie allo stato “embedded” dei media, chi sente le notizie. Peccato che anche nei documenti che circolano, le cifre sono così ridicole e astratte che lasciano il tempo che trovano. Come la legge del Grand Chantier, di cui tanto si parla e che nessuno sa come realizzare e con cosa. Se le ricadute economiche dell’opera devono “ricadere” sul territorio, da un cantiere di trent’anni cosa ci dovrebbe ancora cadere ancora addosso?
Ma del resto, è sui proclami che prosegue il cammino della progettazione. Ricordate? Dovevano fare 91 sondaggi entro il 31 gennaio e mettere a riposo il movimento no tav con le buone o con le cattive. Addirittura il prefetto Padoin il 22 febbraio diceva che i sondaggi non si sarebbero fermati né per le elezioni regionali, né per l’ostensione della Sindone, anzi convinto diceva: “non e’ ammissibile che tali interventi siano condizionati dall’attivita’ di gruppi di protesta organizzati o dalla presenza attiva di esponenti di centri sociali“.. Invece non c’è stato più un sondaggio e probabilmente non ce ne saranno fino all’autunno prossimo. E i 91 previsti? Virano sosteneva a febbraio che li avrebbe fatti tutti e a tutti i costi dicendo che”…nel breve periodo, se sarà necessario, si farà ricorso alle ragioni della forza[...] ». Oggi invece cambia il numero e quelli fatti sono sufficienti: «La maggior parte dei sondaggi si farà nel passaggio tra il progetto preliminare (entro fine giugno) e quello definitivo (che sarà approvato entro fine 2012). Il loro numero complessivo presumibilmente sarà inferiore, mentre è probabile che aumentino quelli da effettuare in alcune zone mirate: la collina morenica e il massiccio dell’Orsiera». Insomma, archiviata la vicenda sondaggi, tentiamo di incassare finanziamenti per quello che fino a qui abbiamo fatto. Tutti soddisfatti e certi delle tappe sembra, tanto che l’architetto si è lanciato ad una richiesta all’italiana: ”Non si puo’ fare tutto subito, occorre immaginare scenari realizzativi e un’articolazione ipotetica dei flussi finanziari ragionevole. Il quantum delle risorse si puo’ legare negli anni alle diverse finanziarie o garantendo una quota fissa per anno, oppure crescenti, immaginando dei lotti per valutare cosa puo’ essere fatto prima e cosa dopo”.
Il periodo sondaggi è passato tra blitz notturni e dichiarazioni roboanti, e il movimento ha risposto con partecipazione e determinazione ad ogni mossa della lobby. Ha resistito anche quando a Coldimosso è passata la cura Mortola, ha spazzato via il convegno si tav del Lingotto con una manifestazione di 40.000 persone, ha visto capitolare la Bresso e in ultimo ha espugnato un castello di bugie con il minimo sforzo possibile. Preso atto di questo non si capisce la boria con cui il prefetto Padoin fa capolino all’incontro di lunedì dicendo” “la sicurezza e l’ordine pubblico sono sempre stati gestiti in modo cosciente ed intelligente, ma laddove abbisognasse intervenire con forza e risolutezza, non ci siamo mai tirati indietro…e ora mi tocca dare anche qualche sberla: se la classe politica agisse con lo zelo della forze dell’ordine, ora saremmo molto più avanti in quest’opera…“… Almeno lui ci crede!
Eppure le avevano tentate tutte, il convegno già citato, la cordata d’imprenditori locali mai visti, uno di loro candidato per il Pdl, Michele Cribari, che ha incassato un fallimento che al suo posto un altro non uscirebbe più di casa, lo sponsor incondizionato della stampa e molto altro…eppure scappano dal castello, sospendono i sondaggi, chiedono un po’ di finanziamenti alla volta….
Ora Virano cambia strategia, e punta su Susa come cavallo di Troia in Valle, dando per scontato che avere dalla propria il sindaco (la cara Amprimo che lunedì ha affermato “Bene, ora invece di dire qualora i cantieri inizieranno, possiamo dire QUANDO i cantieri inizieranno“), significa avere la popolazione dalla loro. Sicuri?Noi, guardando il progetto della stazione internazionale e le linee tracciate come varie ipotesi, siamo preoccupati per le abitazioni di Susa e di Mompantero come mai lo eravamo stati in passato nei tracciati precedenti, e trasmetteremo questa preoccupazione, documentazione alla mano, a chi abita laddove le linee vengono tracciate, così magari vedremo quanto tempo reggerà il sorriso permanente del sindaco.
Per Chiomonte neri parleremo, ma anche in questo caso, nonostante Pinard, per il tunnel esplorativo vedremo come e quando si presenteranno. Noi come sempre aspettiamo, mai con le mani in mano, e ci prepariamo a quella che sarà la madre di tutte le battaglie.
Infine un messaggio va anche al presidente Cota, che da quando è presidente della Regione ci sta facendo vedere come valgono gli slogan leghisti sulla difesa dei territori, presentando il Piemonte come regione candidata ad ospitare le nuove centrali nucleari, e partecipando alla più grande truffa ai danni della collettività (che oltre a non volerla, rientra nei suoi stereotipi preferiti: abitando le Alpi ed essendo piemontesi…) che rappresenta la Torino Lione.
A fine giugno ci dovrà essere la presentazione del progetto preliminare e vedremo cosa s’inventerà Virano, nel frattempo si diletta a spettacoli semicomici per stomaci forti sul blog del sito che hanno realizzato per dimostrare la trasparenza dell’Osservatorio.
Noi ci prepariamo e intanto scaldiamo animi e morale al prossimo campeggio no tav, giunto ormai all’undicesima edizione, a Venaus dal 19 al 25 luglio, nella Valle, caro Virano, la Valle che Resiste.

Lele Rizzo

martedì 15 giugno 2010

Una nuova stagione, l'ennesima farsa!!!


Come già anticipato nella giornata di ieri ecco le novità del summit torinese sulla torino lione. Il soggetto centrale delle discussioni sembra essere l'isteria generata dal non aver potuto invadere la Val di Susa con la conferenza programmata al castello della marchesa. E' quindi un problema di ordine politico, poco spazio rimane alla discussione programmata. Non era di Torino Lione o di tutte le belle promesse che Virano e soci avevano in serbo per il mondo economico che si doveva parlare. 

Ieri in Val di Susa si doveva celebrare la risoluzione del conflitto, l'apertura di una nuova fase, fatta di dialogo, a senso unico però e di strette di mano davanti agli obiettivi. Questa la vera isteria, il non aver fatto i conti con una Valle, che sfortuna loro resiste e continuerà a resistere. Forse le parole dell'assesore regionale Bonino sono quelle che meglio riassumono lo stato d'animo dei partecipanti "..chi mantiene un atteggiamento di chiusura sia chiaro che da questo momento non sarà più coinvolto nella progettazione e nel dialogo sulle ricadute per il territorio..". Questo, ci dispiace per l'assessore, è un chiaro esempio di stile mafioso-criminale. Chi non è complice non divide il bottino, come nelle migliori tradizioni italiane di associazione a delinquere. Sicuramente dalla Valle di Susa non verseremo lacrime. 

A testa alta, come sempre, si diserteranno tutti i tavoli e i luoghi in cui per qualche compensazione o meglio  per trenta denari si deciderà la distruzione del nostro territorio. Interessanti anche le dichiarazioni di Virano che in merito al piano di sondaggi sembra correre ad una ritirata strategica. Piano sospeso fino a nuovo ordine e soprattutto ridotto in quanto il progetto è pronto e quindi alcuni sondaggi sulle varie opzioni di tracciato non sono più necessari. Siamo alla farsa, questi sondaggi che erano dislocati a pioggia sulle varie opzioni di tracciato e dovevano servire a capire quali erano le opzioni migliori sono ora inutili.
 Se il tracciato è gia deciso a cosa serve fare i sondaggi per capire dove è possibile costruire? Per chiudere in bellezza parla poi del tunnel di base che diventa prioritario e da lì si parte. Ecco quindi venire a galla il vero obiettivo, la mega galleria di 52 km. Insomma tutto come nel 2005 a Venaus. E poi ci si stupisce se il movimento No Tav continua a rimanere fermo sulle sue posizioni.  


Il racconto dell'incontro in prefettura di ieri ...ma che bel castello ...di balle!!!


Davide Bono ci racconta l'incontro di ieri in prefettura:

Alle 11 un po' in ritardo, arrivo al presidio in Piazza Castello e con mia somma incredulità dichiarando il mio "status" di consigliere regionale il cordone di poliziotti si apre e mi lascia passare (forse non sanno che esistono consiglieri regionali contrari al TAV...) ed entro in una sala consiliare gremita (i posti a sedere sono una quarantina, ed in piedi ci sono solo giornalisti).

Quando entro in aula, han già parlato l'Arch. Virano che ha esposto l'ultimo piano per far passare un opera inutile e devastante nel di dietro di un territorio intero ed economicamente nel di dietro delle prossime generazioni future: il titolo dice tutto... "Un territorio sostenibile ad altra relazionalità"; ha già parlato pure il Presidente della Provincia, Saitta.


Sta terminando il suo intervento il nostro neo-Assessore ai Trasporti Regionale, Barbara Bonino che chiude dicendo che Lei si ritiene responsabile per la realizzazione di una infrastruttura necessaria all'internazionalizzazione del Piemonte (ora notoriamente tagliato fuori dal mondo), le opere compensatorie alla Val Susa che si trasformeranno, udite udite, in un mirabolante piano di sviluppo, e della tutela della salute e dell'Ambiente (sic!). Tutto ovviamente senza dimenticare il magnifico e munifico esempio delle Olimpiadi, cornucopia delle solite lobbies. Si auspica che l'opera verrà salutata con voto entusiastico di tutti i consiglieri regionali quando presenteranno una nuova legge regionale (si dimentica sicuramente dei due consiglieri 5 stelle)


Si da quindi la parola ai molti imprenditori italiani e francesi favorevoli all'opera. Prima prende la parola l'ing. Carbonato, presidente Unione Industriale di Torino poi il presidente della CNA Torino, Vaccarino, che blaterano sulla necessarietà ontologica dell'opera per rilanciare a tutti i livelli le aziende asfittiche locali. Poi interviene il dottor. Guerrini, dell'API, che conia lo slogan "TAV, un'opera a km zero", tra scrosci di applausi che mi fanno sentire un marziano. La Cotto, presidente Ascom, mi sorprende a parlare di aumento del valore immobiliare delle case in Val di Susa e dell'attesa di aumento dell'attività alberghiera (ma non era il contrario?), se si eviterà la speculazione che ha colpito alcune volte durante le Olimpiadi, facendo sì che alcune nuove costruzioni non reggessero al post-olimpico (la Cotto non conosce la logica deduttiva purtroppo); il referente di Confagricoltura, svela che ai tempi delle tratte TAV Milano-Roma si fecero accordi con RFI così buoni che non si ebbero problemi con gli espropri dei terreni, che tra l'altro erano tra i migliori terreni della Pianura Padana e con un ottimo reticolo idrico (infatti sono scomparsi tutti i fiumi al Mugello!), ma ora pensare di poter far lo stesso è impossibile, ciò nonostante non si può permettere che una minoranza egoista, in modo pretestuoso, impedisca un'opera necessaria al bene comune perchè non vuole rinunciare a qualcosina di suo (!!); ma l'intervento che mi colpisce di più è quello del Presidente della Coldiretti Torino, dott. Chiabrando, che si dichiara non contrario al TAV, ed afferma che sono i piccoli imprenditori che sono un po' (!) diffidenti per gli effetti dei cantieri dell'autostrada e quelli olimpici che hanno coperto migliaia di metri quadrati di terreni fertili, e per il problema diossine (ovviamente senza citare l'acciaieria Beltrame) che ha costretto più volte a buttare via il latte locale; invece...perchè non partire dal progetto TAV per insegnare al mondo come costruire una grande opera e al contempo salvaguardare il territorio e l'ambiente? (a questo punto confesso di aver perso un po' di lucidità); anche la Coldiretti si candida a lavorare per il TAV (come??), pur se un po' preoccupati da dove potranno finire i materiali di risulta degli scavi, perchè il loro motto è non solo preservare la Terra, ma consegnarla migliore alle generazioni future (in questo momento gli indiani Cree si rivoltano nelle tombe tutti insieme)

Prendono quindi parola gli imprenditori francesi che espongono le magnifiche sorti progressive delle discenderie fatte sul lato francese, tanto che ora ad Albertville si lavora anche d'inverno (ovviamente nella nota stazione sciistica l'occupazione sarà data dalla manutenzione della linea AV), spiegano il procedimento del Grand Chantier che la Regione Piemonte vorrebbe introdurre con legge regionale, per assegnare tutte le ricadute economiche sul territorio.

Poi prima di dar la parola per chiudere a Saitta, è il momento dell'imprenditore dell'anno, il sig. Cribari che, dopo essersi scusato fantozzianamente per l'abbigliamento non all'altezza, ringrazia strisciante l'Osservatorio perchè ora, grazie alla loro egregia opera informativa e di coinvolgimento dei cittadini, gli abitanti della Val di Susa non han più paura...magari un po' di timore, ma paura no. Poi raggiunge vette olimpiche, affermando che l'incontro non si è svolto a Susa anche per motivi logistici, perchè qui si è più vicini all'aeroporto di Caselle...senza parole.


A sopresa entra il prefetto Padoin, accolto da un tripudio calcistico che pronuncia due sole frasi chiare: "la sicurezza e l'ordine pubblico sono sempre stati gestiti in modo cosciente ed intelligente, ma laddove abbisognasse intervenire con forza e risolutezza, non ci siamo mai tirati indietro...e ora mi tocca dare anche qualche sberla: se la classe politica agisse con lo zelo della forze dell'ordine, ora saremmo molto più avanti in qurst'opera..."...il gelo! A voi ulteriori commenti.


Chiude Saitta, ringraziando tutti, ed esortando a vincere i comportamenti conservatori e abitudinari. E lancia: "torneremo...ehm, andremo in Val di Susa, perchè noi non siamo adusi a fuggire, noi!". A quel punto mi scappa un "vi aspettiamo" un po' più forte che fa girare le ultime file, Saitta e Virano non mi sentono, ma la spilletta no tav l'hanno vista sicuramente, vista la loro smorfia evidente. Chiude leggendo un documento di condivisione degli intenti (scritto ovviamente prima dell'incontro) in cui chiede che si ratifichi la costituzione della detta Assemblea in una Consulta Permanente che possa seguire con gioia l'avvio dei cantieri dell'opera, documento salutato da applausi scroscianti.


Chiude il siparietto di oltre 3 ore e mezza la signora Amprino, tirata a lucido, che per tutta la mattinata non si leva dal volto un sorriso irritante. "Bene, ora invece di dire qualora i cantieri inzieranno, possiamo dire QUANDO i cantieri inizieranno". Gaudeate finchè potete.


L'allega combriccola si sposta nella saletta dove è esposto il plastico della linea come se fosse un'opera d'arte post-moderna e dove sono allestiti diversi tavoli imbanditi di succose pietanze che mi odorano del sangue e del sudore dei contribuenti italiani. Saluto i giornalisti di e-polis, Luna Nuova, Valsusa che mi han dato un minimo di conforto e scappo via in preda ai conati.

Brrrr! ...che paura!!!


da notav.eu

É bastato un volantino e la proposta di un gioco NO TAV per far dare forfait alla castellana di Susa con una ritirata degna della volpe di Fedro che dopo essersi rotta le unghie a forza di saltare disse: "il buon senso lo mette chi ce l'ha" e se ne andò a cercare viti più facili.
La castellana vinta ma non doma stamattina se ne è ita a Torino su una autovettura della PROTEZIONE CIVILE guidata dal fido scalco PANARO.
Erano piuttosto neri lo scalco e la castellana, perché sul castello espugnato all'alba da un pugno di NO TAV sventolano i vessilli degli assedianti vittoriosi (anche perché come in tutti gli assedi andati a buon fine un'anima buona aveva lasciato spalancato il cancelletto della posterla verso la città).
A Chiomonte LTF è venuta a raccontare un sacco di balle, ma nessuno li ha aggrediti. Gli abbiamo detto quello che si meritavano, in modo rude da montanari ma civile. A Susa non essendo invitati al dibattito non avremmo neppure potuto dire loro in faccia che erano dei bugiardi. Sorge il fondato dubbio che il ballista virano temesse che dei francesi potessero vedere con i loro occhi gli "antagonisti" valligiani e magari cominciassero a dubitare delle sue grandissime balle che sparge in lungo e in largo per l'Europa.

L'Assedio... Parte II


Nonostante fosse stato annullato l'assedio al castello di Susa e il tutto spostato nelle più sicure e comode stanze della prefettura di Torino una cinquantina di no tav si sono presentati all'ingresso. Il presidio è poi proseguito fino alla fine dell'incontro. Si parla di tav e lavoro, ma imprenditori non se ne vedono, solo sindacati di categoria, commercianti, imprese edili, feder alberghi. Insomma una bella ciurma di ciotolari pronti a chinarsi al passaggio della tav ma soprattutto a mantenere ben salda la poltrona su cui siedono asservendo una classe politico-economica oggi in prima fila a far credere che la partita tav sia ormai risolta. Forse però occorre fare il punto per capire dove siamo arrivati e soprattutto dove arriveremo.
Anno 2010. La tav Torino Lione è alla svolta, la comunità europea, maggiore finanziatore dell'opera
riesamina lo stanziamento di 618 milioni di euro destinati alla fase progettuale. Sono passati quattro anni da quando l'allora ministro Di Pietro chiese ed ottenne dopo le battaglie del 2005 un rifinanziamento dell'opera su una nuova base progettuale. La condizione posta però fu quella della condivisone e del confronto. Nacque allora l'osservatorio tecnico presieduto da Mario Virano.
L'obiettivo uno solo: risolvere la situazione conflittuale creatasi in val di susa. I passaggi li conosciamo tutti, in questo ultimo anno però qualcosa si è inceppato. Se per ingannare la comunità europea e l'opinione pubblica all'inizio bastavano qualche riunione a porte chiuse con la comunità montana o qualche pseudo conferenza informativa ora non basta più. Siamo nell'anno del riesame dei finanziamenti e servono i fatti. Ecco l'invenzione della campagna di sondaggi. Tutti "eseguiti" in fortini presidiati da migliaia di poliziotti, tutti con velocità impressionanti, toccate e fuga in val di Susa che molto ricordano l'esportazione occidentale della "democrazia" in medio oriente. Qualcosa però va storto, il movimento si riorganizza e arriva la resistenza, Susa, Coldimosso, Buttigliera, i feriti, la ritirata in fretta e furia. La campagna si interrompe al numero 22 dei 91 previsti.  Inizia quindi una nuova fase, tutta mediatica,in cui per poter continuare a spacciare la battaglia come vinta l'architetto Virano si inventa il confronto sul territorio attraverso le amministrazioni locali compiacenti, Chiomonte e Susa. Prima l'incontro a Chiomonte in cui Ltf viene ridicolizzata dal movimento e dai suoi tecnici, poi Susa. A susa la musica cambia, il movimento è consapevole che queste riunioni servono solo a poter dire di aver coinvolto le popolazioni locali nella progettazione dell'opera e quindi decide di impedirle. Nasce da qui l'idea dell'assedio al castello. La giornata doveva servire a Virano per immortalare l'incontro con le imprese locali, tutti assieme a dire che il tav porta lavoro, politici, faccendieri, imprese corrotte. Perchè quindi spostare l'incontro nel fortino della prefettura di Torino? Perchè di fronte ad una giornata di pura vetrina mediatica in cui tutti erano stati allertati per sbaniderare al mondo la pacificazione del conflitto in val di Susa non era possibile far vedere il conflitto. Sì, perché di conflitto si sarebbe parlato oggi. Un incontro che avrebbe vista la sua tranquillità compromessa da migliaia di no tav ad assediare un castello, un castello di bugie, quelle di Virano e dell'osservatorio, quelle del si tav. Bugie che non hanno mai ingannato i valsusini ma che fanno credere a tutti che la tav si farà e che la situazione si sta risolvendo. Per la val di Susa oggi diventa quindi fondamentale rompere l'assedio, quello mediatico, cui è sottoposta e far sapere al mondo che la situazione non è cambiata. In questi anni è stato gettato solo fumo negli occhi. I progetti tav sono sempre più devastanti. Il furto di denaro pubblico aumenta e tutti questi anni di finte progettazioni e finti confronti costano alla comunità e quindi a tutti come molte manovre finanziarie. Se di crisi si deve parlare oggi bisogna avere il coraggio di indicare chi questa crisi la sta creando. Di indicare chi invece di agire sulle leve economiche reali continua a creare buchi. Sono ormai venti anni che si parla di tav in val di susa, si spendono milioni di euro per progettare un'opera che non vedrà mai la luce, devastante e inutile. Colpa del movimento no tav: non arrendersi, essere sicuro delle proprie ragioni, vedere un futuro diverso per la propria terra.


lunedì 14 giugno 2010

Inceneritore a Torino?NO GRAZIE!

 
Oggi pomeriggio i NO TAV, dopo il presidio in Piazza Castello, hanno partecipato al presidio "no inceneritore" che si è svolto davanti al palazzo del municipio di Torino. Per dire NO alla costruzione di un inceneritore a Gerbido (una frazione di Grugliasco) che il movimento sta seguendo da tempo. A fine febbraio il Comune di Torino in accordo con regione Provincia ha deciso di costruirlo. A maggio il progetto è stato addirittura sovradimensionato, con una torre alta 120 m, aumentando così la capacità di diffusione delle pericolosissime sostanze che ne fuoriuscirebbero.
Anche i NO TAV si oppongono alla costruzione di quest'opera dalle conseguenze davastanti e fuori da ogni logica di sostenibilità.
 


A Sarà Dura!!!

domenica 13 giugno 2010

L'Assedio...

E ora a che gioco giochiamo?...Questo ci stavamo chiedendo oggi alla notizia che il Castello della Marchesa è stato abbandonato. La partita è spostata di castello perchè a Mastro Virano piace vincere facile, possibilmente sempre senza l'oste, ed allora tutti in piazza castello a Torino. Più grande il castello, più bello il gioco!!!
Inoltre ci ha fatto piacere sapere dal feudatario Cota che tornerà lui, su dalle nostre parti. ecco cosa ha dichiarato a La Repubblica di oggi:  "La mia impostazione è non aver paura, e che si debba andare su tutte le volte possibili. Io in campagna elettorale sono contento di essere andato su. E mi sto' attrezzando, ci tornerò!!!"

Noi francamente non vediamo l'ora, l'aspettiamo fiduciosi e a braccia aperte. Venga a trovarci e porti con sè anche il trio delle meraviglie Viranochiampasaitta, sapremo accogliere anche loro. D'altronde che siano quattro gatti o una minoranza facinorosa, che paura possono fare? 
E poi,  visto che la Castellana Gemma si è arresa e che la giornata ormai è impegnata, tanto vale farsi un giretto a Torino sotto la prefettura, tanto per ricordare a tutti che:
  • LA VALLE RESISTE.
  • SE LA MONTAGNA NON VA A MAOMETTO, MAOMETTO VA ALLA MONTAGNA.
Magari non saremo in molti perché i valsusini non amano l'aria di città ma saremo comunque almeno quattro gatti con il pelo e la coda arruffata.
 
A tutti gli imprenditori NO TAV che hanno ricevuto il cartoncino di invito per il seminario, chiediamo di partecipare, anche a costo di sforzi, possibilmente con maglietta o bandiera NO TAV, in modo da spiegare a quegli zucconi, che i NO TAV non sono solo quelli dei centri sociali...Anche!

eccovi la rassegna stampa odierna...buona lettura e buone risate:

La Marchesa Gemma e l'assedio del castello!!! ...Mi arrendo!




La castellana (traditora) di Susa, in lacrime, sugli spalti del nobil castello (vuoto) ha levato bandiera bianca e si è arresa, prima ancora che cominciasse lo gioco NO TAV "assediamo un castello di bugie".


La motivazione ufficiale fornita dalla castellana è: "siccome è prevista pioggia forte, non voglio rovinarmi la minigonna di chiffon, non voglio scolorirmi i bei capelli tinti, smagliare le mie sexy calze a rete e le scarpette di Christallin".

Il popolo ormai avvinto dal gioco e avendo già preso una giornata di ferie come reagirà?
Scenderà infuriato a Torino?
Resterà a dormire?
Pianterà comunque le bandiere NO TAV sugli spalti dell'avito maniero? Lunedì lo vedremo.

E INTANTO... LA VALLE CONTINUA A RESISTERE!!!




Torino-Lione:

No-Tav annunciano assedio,riunione cambia sede

Doveva svolgersi a Susa, si terra' a Torino

12 giugno, 19:32
(ANSA) - TORINO, 12 GIU - E' stato spostato da Susa a Torino l'incontro di lunedì mattina tra imprenditori italiani e francesi dei territori della nuova linea ferroviaria Torino Lione nell'ambito dei lavori dell'Osservatorio tecnico. Il cambio di sede è stato deciso per non esporre gli invitati, in particolare i francesi, alle proteste del movimento No Tav. L'incontro si terrà nella sala consiliare della Provincia, in piazza Castello, nello stesso palazzo della Prefettura.(ANSA).

sabato 12 giugno 2010

La Marchesa Gemma e l'assedio del castello!!!


I Proponenti del TAV raccontano bugie e non hanno neppure il coraggio di farlo pubblicamente. Probabilmente la lezione di Chiomonte ha consigliato a LTF di cambiare metodo.
C'è chi cambia metodo e chi cambia opinione...
LTF andrà a Susa a raccontare agli imprenditori le MAGIE della Torino Lyon. Praticamente un gioco di prestigio. Ma gli imprenditori seri sanno già che quel gioco finisce con il fallimento di molte delle loro aziende. E' già successo altrove.
Il pezzo forte dello spettacolo vorrebbe essere la sfilata di moda del sindaco di Susa, gli svolazzi e i sorrisi delle grandi occasioni... Finalmente Gemma entrerà nella Gran Società e siederà di fianco a Evelina . Che soddisfazione, nel bel mezzo del jet set valsusino, seduta sullo scranno della Marchesa!
Soltanto 5 anni fa la stessa persona, Gemma, diceva pubblicamente a Venaus (nessuno l'aveva chiamata) che la Torino- Lyon non aveva nessuna ragione d'utilità, vedi il video:
Adesso che alla Marchesa regalano un plastico con la stazione tav a Susa tutto è cambiato... La immaginate una stazione internazionale a Susa? Lo sa la Marchesa che i 4 TGV giornalieri di passaggio su questa linea non fermano neppure a Lyon? No non lo sa, a cosa serve sapere? Oppure lo sa, ed allora il suo atteggiamento odierno è ancora più inqualificabile.
POVERA MARCHESA... Se quella vera tornasse chissà quanti calci in culo darebbe alla Gemma!

Le preoccupazioni delle forze dell'ordine

 

Anche i Carabinieri cercano sulla cartina la loro caserma!!!
Sarà anche quella in balia del progetto del supertrenomegamagnificochebellochebello?

mercoledì 9 giugno 2010

Signori e signore è arrivato il circo!!! LTF ed i suoi saltimbanco!!!


 Attenzione: No Tav!!!

Oggi a porte chiuse, dentro al Municipio di Susa, si è svolto un incontro tra i tecnici LTF e l’amministrazione comunale. A quanto ne sappiamo i tecnici hanno presentato il progetto riguardante il tratto di tracciato sul territorio di Susa, che include la  fantomatica stazione internazionale, ritenuta una opportunità dal sindaco "pricipessa" Gemma Amprino.
All’appello, lanciato qualche ora prima sui principali siti del movimento, hanno prontamente risposto un centinaio di No Tav. I tecnici "saltimbanchi" sono arrivati scortati da carabinieri in borghese e non, schivando velocemente qualsiasi possibilità di confronto con chi si trovava li per manifestare, anzi c’è stato anche qualche spintone da parte di chi “ligio” li proteggeva. Da quale pericolo non è dato sapere.

Quel che è certo è che non bastano le porte chiuse, la pioggia, i carabinieri schierati e le attese interminabili per far desistere la voce del nostro dissenso.
Anzi, rilanciamo  subito l’appuntamento a lunedì prossimo per far sentire ancora una volta la nostra voce, sempre più forte e fastidiosa, in occasione del seminario che si terrà, sempre a Susa, presso il Castello della Contessa Adelaide (...o della principessa Gemma?).  L'incontro è stato organizzato da LTF ed ha come invitati le grandi e piccole aziende della Valle. Nessun’altro. Ben sanno i giocolieri del Tav che se possono contare su qualcuno questo qualcuno potrebbe essere proprio qualche imprenditore, in cerca di profitto o di favori e magari capace di avere forte influenza sulla popolazione che non conosce ancora e non vuol vedere la portata devastante dell’opera.
D’altra parte  come si svolgono questi incontri lo abbiamo visto bene a Chiomonte. Qualche ridicola slide presentata da tecnici incompetenti o di facciata che tentano di spiegare, come i giullari di corte e come meglio gli riesce, quanto ci vogliono bene e le meraviglie del mirabolante super treno che ci stanno offrendo.
Ma Chiomonte ha insegnato anche a loro, e per questo non ci invitano più, preferendo far sentire solo la loro campana stonata ad un gruppetto ben selezionato di sordi.
...d'altronde a loro piace vincere facile!!!

Signori e signore vogliamo presentarvi qui sotto i saltimbanco di turno: 






I raccontastorie oggi a Susa!!!


A Susa cittadina di Re Cozio, cittadina del Palio dominata dal Castello della Marchesa Adelaide, oggi arrivano i raccontastorie che faranno sognare i popolani illustrando le meraviglie della tecnologia moderna.

Alle 16 presso il Comune di Susa, regno della principessa Gemma arriveranno i giullari di corte di LTF che racconteranno per l'ennesima volta la favola del treno delle meraviglie.


Sarà fondamentale non mancare per non perdere l'ennesima puntata di questa meravigliosa favola ove si illustreranno i prodigi della tecnica e le meraviglie del lavoro.


partecipiamo numerosi come sempre a partire
dalle ore 15,30 presso il Comune di Susa
dove LTF presenterà il progetto ai consiglieri comunali
a porte chiuse!!!

perchè tutto sia meravigliosamente perfetto, come piace
alla principessa Gemma, partecipiamo in massa
con le bandiere No Tav!!!

lunedì 7 giugno 2010

Metti un Camper in prima fila!!!



E’ partita domenica 23 giugno ai margini dell’iniziativa “mettiamo radici in prima fila” la campagna di sottoscrizione popolare per l’acquisto di un camper da usare per le prossime iniziative di presidio e informazione sul territorio di Chiomonte. L’iniziativa è promossa e seguita dal Comitato NO TAV NO TIR Alta Valle Susa, ma il camper sarà ovviamente a disposizione del movimento anche per altre iniziative no tav e per i comitati che ne faranno richiesta.
L’invito rivolto a tutti è quello di sostenere e diffondere questa campagna sui siti internet, presso comitati e persone interessate. In allegato trovate il volantino scaricabile e stampabile, con le istruzioni per l’uso.


domenica 6 giugno 2010

A.N.P.I.: Fiaccolata dei "Vignoletti" di Foresto


Ieri, 5 giugno 2010, un folto gruppo di antifascisti e antifasciste valsusini ha preso parte alla fiaccolata dei "Vignoletti", a Foresto. Anche quest'anno l'iniziativa è stata sentita e partecipata, a testimonianza che anche dopo più di 60 anni dagli eventi che hanno segnato quella montagna e la sua gente risulta importante mantenere viva la memoria. Specialmente guardando alle generazioni che non hanno vissuto in quel tempo e che si trovano oggi ad affrontare un mondo che per molti aspetti non è dissimile da allora.
Come ogni anno i partecipanti, tra i quali una buona parte di giovani, dopo essere saliti ai Vignoletti hanno voluto portare un omaggio alla lapide situtata poco distante, posta in ricordo di Battista Casel, di 52 anni, trucidato dai fascisti il 16 novembre 1944, durante un rastrellamento. I fascisti che eseguirono questo atto di crudeltà feroce scesero in paese dicendo a tutti che avevano ucciso un partigiano, ben sapendo che si trattava invece di un contadino inerme. Il rastrellamento aveva come obiettivo i ribelli di quella zona: facevano parte del distaccamento "Leschiera" della "42 Brigata Garibaldi", che fungeva da protezione al Comando di Balmafol situato più a monte, teatro della famosa battaglia.
Al funerale che si celebrò due giorni dopo vollero partecipare anche i partigiani, che fortunatamente non vennero riconosciuti dai fascisti.
La serata è proseguita con la consueta fiaccolta che si è snodata lungo il sentiero che riporta a Foresto, illuminando la montagna e lasciando spazio a suggestioni e riflessioni su cosa voglia dire essere antifascisti oggi. Cosa voglia dire esserlo in questa valle. Cosa voglia dire esserlo di fronte ai fatti che apprendiamo tutti i giorni dai nostri canali di comunicazione.
I valori per i quali hanno lottato i nostri partigiani sono gli stessi per i quali si continua a lottare ancora oggi. Libertà, giustizia, democrazia...non sono ancora messi al sicuro. Forse non lo saranno mai. Sono valori che oggi come ieri vanno conquistati e difesi, con forza e costanza. Per non vanificare gli sforzi di chi per questi ideali ha dato la vita e continua dare. Per un popolo di valle come il nostro, che si batte per affermare il diritto di dire no alle decisioni di effetto devastante che arrivano dall'alto. Per un popolo come quello della Palestina, che lotta per non essere schiacciato da chi è più forte, da chi può permettersi tutto, che uccide e respinge ogni forma di aiuto a questo popolo oppresso in cerca di libertà. Per chiunque al mondo abbia deciso di stare dalla parte degli oppressi e non dell'oppressore.

All'arrivo in paese si sono aggiunte molte persone alla fiaccolata, tutte con lo stesso spirito, giungendo al tendone per assistere a uno spettacolo teatrale dal titolo "Diario Di Un Partigiano", a cura del gruppo teatrale "I Nani Sulle Spalle Dei Giganti".

ORA E SEMPRE RESISTENZA!