giovedì 29 aprile 2010

Non prendiamo lezioni di stile dai fascisti.

Movimentato il consiglio di comunità montana che si è svolto martedì sera a Bussoleno. Con l'unificazione delle tre comunità montane, alta Val di Susa, bassa Val Susa e Val Sangone da quest'autunno il nostro territorio si deve confrontare con comuni governati dal centro destra. Per un soffio ci troviamo ad essere governati da una maggioranza di centro sinistra alleata con un gruppo di liste civiche e con una minoranza di area pdl guidata da Franco Capra sindaco di Claviere. Tornando a martedì sera apprendiamo con stupore dai giornali che il sindaco di Sauze d'Oulx già italianizzata nel ventennio dal duce in Salice d'Ulzio solleva una polemica sul manifesto del 25 aprile "Troppo rosso per essere condiviso" in cordata con tutto il gruppo consiliare di minoranza a cui fa riferimento. 
Torniamo alla storia allora. Il 25 aprile è la festa della liberazione dal nazifascismo. Dopo venti anni di dittatura e oppressione l'Italia viene liberata. Sono anni duri, sono gli anni della Resistenza, fatta dai partigiani, fatta dagli italiani contro i fascisti e contro i tedeschi. Nelle nostre valli i caduti quasi non si riescono a contare, storie di martiri, di ragazzi che hanno messo in pericolo la loro vita per la libertà, storie di eroi.
I colori erano anche ROSSI caro sindaco, quelli delle Brigate Garibaldi che sulla sua terra hanno combattuto prima che lei ancora nascesse. ROSSO purtroppo il colore del sangue che hanno versato per la libertà, che lei ne voglia o meno, anche della sua, con la quale oggi può parlare, dire la sua opinione e in alcuni casi come questo addirittura insultare quel sacrificio.
Per fortuna nostra e di tutti gli uomini liberi della nostra terra non è la vostra festa. E sì caro Meneguzzi, non è la festa dei fascisti, non è la festa di chi per anni ha militato in partiti come il movimento sociale italiano del gerarca Almirante o la rifrescata e ripulita Alleanza Nazionale dei colonnelli La Russa, Alemanno e tanti ancora per arrivare al ridicolo e revisionista, in tema di resistenza, PDL.
Per nostra fortuna infatti i partigiani il 25 aprile 1945 hanno vinto e il fascismo è stato sconfitto. Se la sua è nostalgia del tempo passato o becero revisionismo, caro sindaco, non prendiamo lezioni di stile nè da lei nè dal suo "partito".
Per una Valle di Susa sempre libera e sempre Antifascista.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!

A.N.P.I. Sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco

mercoledì 28 aprile 2010

25 aprile 2010

Tanti 25 aprile diversi  hanno attraversato la valle di Susa, uniti nel ricordo del giorno più bello, quello della liberazione.
Ad Avigliana il ricordo della resitenza si svolge di fronte al monumento ai caduti alla presenza del sindaco Carla Mattioli di molti bambini delle scuole elementari e del partigiano Elio Pereno presidente dell'anpi che ricorda: "in valle di Susa erano 9 le brigate e in val Sangone 7, questi erano i numeri della resistenza nelle valli che portarono a vedere i cartelli attenti ai banditi e alle bande armate". Ancora un ricordo ai padri costituenti e ai sacrifici che portarono alla scrittura di quel codice che appare oggi tanto scomodo a chi governa.
A Sant'Ambrogio di Susa inizia il 23 aprile il ricordo con una giornata dedicata al lavoro che dal novembra 2009 i ragazzi delle quinte classi delle scuole elementari del paese hanno prodotto. Accolti dall'amministrazione in sala consiliare i ragazzi della "Nino Costa" hanno presentato una proiezione slide dal titolo "Viaggio sulle ali della libertà" i ragazzi della "Gianni Rodari" hanno invece presentato un cortometraggio dal "Resistenza una lotta per la libertà" in corsa per il concorso nazionale Anpi "Filmare la storia". Ovviamente dato l'impegno tutti premiati e tutti promossi nelle loro ricerche. Alla sera ancora una testimonianza di tre giovani santambrogesi che hanno partecipato al viaggio del treno della memoria. Da sottolineare come con pochi mezzi e solo tanta buona volontà si possano coniugare bisogni educativi, ricerca storica e resistenza. Un merito in questo caso va sicuramente dato alla neo eletta amministrazione di Sant'ambrogio che ha da subito in collaborazione con i docenti e l'anpi iniziato un percorso interessante che ci auguriamo prosegua nei prossimi anni. Invece di tante parole e passerelle elttorali a volte un pò di buona volontà rende sicuramente molto più onore a chi per noi e per la nostra libertà ha dato la propria vita. I primi risultati non si sono fatti attendere. Domenica 25 in occasione del corteo sono state più di 400 le persone che hanno partecipato al corteo e questa volta tutte con un pò di consapevolezza in più, ragazzi che avevano lavorato a scuola sul tema della resistenza e genitori a loro volta ritornati in piazza trainati da questa nuova vitlità.
A Coazze in Val Sangone il 24 sera si è svolta una bella fiaccolata che anche qui ha visto coinvolti i ragazzi delle scuole medie che hanno intonato all'arrivo alcune canzoni partigiane del loro repertorio guidati dal maestro Tabone. Questa valle che durante la resistenza ha subito molti rastrellamenti e molto ha dato alla nostra terra in sacrifici e vite umane è oggi teatro di un'attenta opera revisionista del giavenese onorevole pdl Osvaldo Napoli. Le fiaccolate, le testimonianze e le molte iniziative dimostrano però il contrario. La storia è una e fortunatamente non si cambia.
A Villarfocchiardo il 25 aprile 2010 è stato dedicato dalle scuole e dall'amministrazione a Giordano Velino, comandante partigiano fucilato a Pianverso dove si sono svolti i ricordi e le commemorazioni. Sulle note di bella ciao si è voluto ricordare il sacrificio di Giordano, canavesano di origine che lontano dalla sua terra aveva da subito dopo l'8 settembre lasciato la divisa di guardia di frontiera per unirsi alle bande dlla valle di Susa.
A Bussoleno il ricordo è iniziato sabato 24 nel pomeriggio presso la borgata Santa Petronilla dove l'amministrazione ha voluto dedicare una strada comunale al partigiano Vittorio Durbiano, la lapide intitola " A Vittorio Durbiano Partigiano morto per la libertà". La sera poi a partire da Bussoleno si è snodata la tradizionale fiaccolata di valle che è termiata presso l'ex cotonificio di Chianocco con un concerto dei gruppi Sangre Rebelde di Bussoleno e Egin da Torino. Il tutto in una cornice di festa e musica dal titolo "Resistenze". La mattina del 25 è stata invece caratterizzata dal classico tour resistente dei tre paesi Bussoleno Foresto e Chianocco con messe, orazioni ufficiali e corone di fiori. Un particolare pensiero va però a Mario Solara  storico partigiano di Foresto. Impossibilitato a muoversi dalla malattia, combattento e commuovendosi come suo solito, aiutato dai suoi amici domenica mattina è ritornato in piazza.
Chiudiamo così, salutando chi ha purtroppo dovuto restare a casa per i troppi anni o i problemi di salute e salutando Mario che ancora una volta con il suo esempio ci ha fatto vedere cosa significa resistere e soprattutto cosa significa essere un partigiano.


Presidio No Tav Susa: Bocciamo il Tav!!!

martedì 27 aprile 2010

La Libreria del Sole: Bentornato Marx!

I cantieri a Chiomonte: un’opportunità…!

da Notav.info
E dopo il bastone ecco di nuovo la carota.. Siamo ormai in piena pausa sondaggi da ormai più di un mese e  dopo l’elevarsi del livello di mobilitazione e risposta del movimento no tav, ci sembra quasi che si tratti più una ritirata strategica che un monmetaneo stop. “91 sondaggi e li faremo tutti e 91″ queste erano le parole di Virano e prefetto durante la campagna 2010 di trivellazioni, non ci fermeremo nè per le elezioni nè per la sindone (che occuperà molo dispendio in termini di agenti di ps), eppure non abbiamo visto nessuno. A questo punto della partita tav questa ritirata, sembra quasi un cambio di terreno per tornare dal campo di battaglia della val di Susa a più comodi e riparati tavoli di trattativa in palazzi istituzionali. Da una settimana circa infatti, l’architetto Virano presidente dell’osservatorio tecnico propone a giornalisti e politici l’opzione “Maddalena”. Presso la località “la Maddalena” di Chiomonte infatti sarebbe previsto il famoso tunnel geognostico per il tunnel di base italo francese la cui cantierizzazione era stata bloccata dal movimento no tav nell’inverno 2005. Da una Venaus ormai compromessa dopo gli scontri e la riconquista del 2005 l’imbocco del tunnel era stato spostato nel limitrofo comune di Chiomonte. 
Ed ecco che dopo la fallimentare campagna farsa di sondaggi si torna a parlare di tunnel e cantieri. Tutto su di un piano mediatico in cui vengono spiegati ai cittadini i presunti benefici di questo cantiere che vedrebbe impiegati ben 110 operai per presunti quattro anni di cantiere. Cantiere con una struttura elastica, privo di alloggi e mense, perchè le maestranze  utilizzerebbe almeno tre alberghi e alcuni ristoranti per l’alloggiamento. Tentando in questo modo di far evaporare l’idea di cantieri autosufficienti come avviene ovunque, senza ricadute sul territorio. Sembra di tornare al 2005, quando l’allora governo si diceva disposto a ristrutturare alcuni alloggi, per far in un primo momento risiedere gli operai e poi donarli ristrutturati all’amministrazione comunale. Questo nuovo piano di imbonimento mediatico apparso per la prima volta sul giornale locale Luna Nuova di venerdì 23 appare oggi su La repubblica nelle pagine locali dell’edizione torinese. Curioso come spuntino immediatamente un paio di padrini eccellenti come Cota e Saitt,a lontani come colori politici ma a quanto sembra, ben felici di stare a braccetto sotto la stessa bandiera, quella del tav. Il pacchetto “carota” completo proposto ovviamente con il solito slogan “Cari sindaci della valle di Susa la tav è un’opportunità”. Troppe volte abbiamo dovuto sentire e leggere menzogne di questo tipo, opportunità, posti di lavoro, sviluppo.. Non ci stanchiamo però di rispondere e resistere, forti delle nostre ragioni. La tav porterà in valle di Susa solo morte e distruzione. La vita e il futuro nostro e del nostro territorio vogliamo deciderlo noi. Non sarà qualche posto di lavoro fantasma in cantieri di distruzione a farci cambiare idea caro architetto Virano, anzi le sue parole e i suoi ruffiani metodi da presunto incantatore di serpenti o domatore a suon di bastonate e carote non attecchiscono in valle di Susa e venti anni di resistenza popolare la dicono lunga sulla nostra storia e anche sul nostro futuro. Qui in val di Susa cari Virano, Cota e Saitta abbiamo la testa dura, siamo gente di montagna abituata a percorrere i sentieri più difficili e lunghi non come voi abituati alle scorciatoie che portano il sedere al caldo su comode poltrone.
Purtroppo per voi non basterà una carota o un carotaggio a costruire il tav.

Leggi in Pdf gli articoli

lunedì 26 aprile 2010

25 aprile 2010 - 65 anni di Liberazione


La storia d’Italia non va riscritta. La storia d’Italia, quella moderna è figlia della Lotta di Liberazione, della solidarietà, della democrazia, ma è una democrazia che avvenne armi in pugno, quelle armi che scompaiono quando si cerca di essere troppo democratici.
E’ figlia del sangue partigiano, non dei vinti, che poi si rimescolarono, dandosi nuovi nomi e facce come da 65 anni a questa parte. Quelle facce che hanno il nome dell’MSI (immaginate Almirante ad una festa di Liberazione, e ditemi se non avreste contestato), o di quelle piccole organizzazione, che feriscono gli immigrati, gli omosessuali, e che hanno la solidarietà del Popolo della Libertà o della Lega : quei volti hanno il nome di Letizia Moratti (che avvalla le marce dell’organizzazione Neo-Fascista Forza Nuova, proprio in questi giorni) o di Renata Polverini (Blocco Studentesco, movimento giovanile di Casapound, protagonisti degli scontri studenteschi in Piazza Navona nell’ottobre 2008, organizza per il 7 maggio un corteo su Roma […] senza che lei o il sindaco Alemanno intervengano democraticamente, come hanno facoltà).
Chi fronteggia questa nuova ondata di fascismo? I ragazzi, i giovani, magari dei Centri Sociali – quei ragazzotti, vestiti da sbandati che sono fra i pochi che si ricordano di noi – parola di Gerbi, partigiani astigiano, espulso da un ANPI provinciale che fa sempre più capo al PD, e i vecchi partigiani.
Quelli che sono definiti da Zaia, ex ministro dell’agricoltura e attuale Presidente della Regione Veneto , Vietcong come se fosse un insulto difendere la propria terra dall’invasore sfruttatore, sia esso nazista o americano. All’interno di questo processo si inseriscono i Berlusconiani che parlano del 25 aprile come festa della libertà, anche, nella nostra Valle, a Borgone. 
Lì succede che il sindaco e la sua maggioranza decidono così, arbitrariamente, di sostituire la parola LIBERAZIONE con la parola LIBERTA'. in fondo che sarà mai? Che sarà mai??? E' che le parole hanno un significato, tutte, ma quelle uno fortissimo. Libertà è un termine nobile, un valore assoluto, diritto di tutti i cittadini, peccato non sia piovuto dal cielo come la manna. Quel termine, oggi in gran parte abusato dalla casa delle libertà, dal partito della libertà, dal circolo della libertà e da altre amenità della libertà è il frutto di grandi sacrifici umani, di tante morti, di tanta e tanta sofferenza. Dunque non se ne può e non se ne deve abusare. La libertà l'abbiamo perchè prima c'è stata la guerra di Liberazione, il giorno o i giorni della Liberazione ed oggi dunque, abbiamo la festa della Liberazione, dove si ricordano i martiri ed i loro sacrifici, mezzi dai quali noi abbiamo ottenuto quella Libertà di cui tanti oggi si riempiono la bocca, quasi a mangiar pane a tradimento. Coloro che lo fanno si vergognino innanzittuto dell'abuso che ne fanno di quella parola, ma si vergognino anche e soprattutto di chi quel termine lo accosta senza pudore e rispetto ad un partito dalle connotazioni xenofobe, ad uomini e donne appartenenti ad un liberismo smisurato ed individualista. La Resistenza era ed è collettività, condivisione e ragionamento, termini oggi sconosciuti alla maggioranza dei politici, degli affaristi e degli uomuncoli che "guidano" questo paese. 
Caro sindaco Alpe, al contrario di ciò che dice lei, una parola non vale l'altra, mai.  Non si nasconda dietro al solito: "...non pensavamo fosse così grave" oppure " mah...nessuno ci ha detto nulla" oppure "la colpa non è nostra..." . Non l'abbiamo vista alla Fiaccolata di Valle e a Borgone non abbiamo visto i manifesti istituzionali che tapezzavano gli altri paesi, strano vero? Sappia che non basteranno ne l'ennesimo colpo di spugna, ne l'ennesimo tentativo di revisionismo, ne le modifiche letterali a privarci della Liberazione e dei suoi altissimi valori, qualunque cosa se ne dica o scriva.
Lor signori se ne dimentichino, quel giorno è il giorno della LIBERAZIONE dal nazi-fascismo.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!

Liberazione!!!


Le celebrazioni per il 65° anniversario della Liberazione si sono svolte con grande partecipazione popolare nelle due giornate del 24 e 25 aprile. Ottima e sentita la partecipazione alla Fiaccolata A.N.P.I. di valle. Il corteo partito in serata dalla piazza del Municipio di Bussoleno si è snocciolato per le vie del paese con i gonfaloni dei comuni partecipanti seguiti dai sindaci, dal presidente della nuova Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone e dai cittadini. Il corteo termina intorno alle 22 nel piazzale dell’ex area industriale del cotonificio di Chianocco dove gli amministratori e l’A.N.P.I. portano il saluto ai partecipanti.
Intervengono il Sindaco di Bussoleno, Anna Allasio che ricorda la figura dei partigiani senza nascondere un velo di commozione. Mauro Russo, Sindaco di Chianocco stigmatizza il revisionismo di alcune amministrazioni che a piccoli passi tentano ormai da tempo di demolire la festa di Liberazione, partendo appunto dal nome, tramutandolo in festa della Libertà, vietando la canzone “Bella Ciao”, asserendo che la liberazione è stata, di fatto, conquistata solo grazie agli alleati. Intervengono poi gli studenti che indicano nei valori della Resistenza la via da seguire per tentare di raddrizzare un paese ormai avviato allo sbando. Sara invece porta la riflessione sui campi di sterminio e sulle mostruosità del nazifascismo. Segue il saluto di Mario Solara Jr. a nome dell’A.N.P.I. che invita alla riflessione sulla necessità di blindare la Costituzione di cui, i tentativi di demolizione sono tentati quotidianamente. Chiude gli interventi il nuovo Presidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, Sandro Plano, che evidenza la necessità di volti nuovi nella politica affinché si riesca finalmente a rimettere in carreggiata, ripartendo dal lavoro, quest’Italia martoriata.
La serata si è poi spostata all’interno dei locali del Cotonificio Live Music, dove scorrevano le immagini storiche della Resistenza sul maxi schermo ed è iniziato il concerto dei SANGRE REBELDE seguito dagli headliners EGIN. Musica Resistente dunque cantata ed urlata con passione al cuore dei presenti. Tra i brani anche “Qui” e “ Non toccate la mia terra” seguite dalle storiche “El pueblo Unido” e “Bella Ciao”. Al termine del concerto la festa è continuata sino al mattino al ritmo del D.J set di Alp King e Luca Abba.
La mattina del 25 aprile le celebrazioni sono iniziate alle 08,30 con la deposizione dei fiori ed il saluto ai caduti della Resistenza presso il cimitero di Bussoleno, è seguita poi la messa con la benedizione delle nuove bandiere dell’A.N.P.I. e la deposizione della corona commemorativa sul palazzo Comunale di Bussoleno. Il corteo è proseguito poi verso la piazza della stazione per la commemorazione ufficiale  e la consegna delle tessere ad honorem di Bussoleno. L’orazione ufficiale è stata del consigliere Nino Boeti, con un breve saluto del mitico partigiano Ugo Berga. Breve tappa a Foresto per la commemorazione di rito e la consegna delle tessere. La manifestazione ha visto la sua conclusione in quel di Chianocco nella piazza del comune, dove il sindaco Mauro Russo in compagnia dei numerosissimi bambini delle scuole elementari ha ricordato i valori della Resistenza ed i partigiani con i quali un tempo discorreva e che per questione di salute o d’età non sono più presenti o non possono partecipare.
Auguriamoci di custodire i valori della Resistenza e della Liberazione nel nostro intimo. Cerchiamo di viverli sempre ed ogni giorno, poiché ora più che mai il paese ha bisogno di democrazia, di cui la Resistenza è stata ed è parte integrante e fondamentale.
Ora e sempre …RESISTENZA!!! 

Almese: Assemble informativa - Mercoledì 28 Aprile alle ore 21

Alta Velocità e Futuro del Nostro Territorio 

Interverranno:

  • Dott. Riccardo Pavia - Geologo
  • Beppe Ferrero - Parco naturale Orsiera Rocciavrè
  • Ing. Claudio Cancelli – ex docente Politecnico di Torino
  • Giorgio Vair – capogruppo liste civiche in Comunità Montana e Vice Sindaco a San Didero
Al termine delle relazioni sarà aperto il dibattito al pubblico.
 
 

lunedì 19 aprile 2010

25 aprile 1945 - 25 aprile 2010 - 65 Anni Resistenti!!!

Quest'anno il fine settimana del 25 Aprile è particolarmente ricco di iniziative per ricordare il 65° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Sabato 24 aprile a Bussoleno con ritrovo nella piazza del Municipio, partirà la ficcolata della Valle di Susa che raggiungerà poi il piazzale dell'ex-cotonificio di Chianocco. All'arrivo sono previsti vari interventi ed il saluto delle autorità cittadine. All'interno del Cotonificio Live music cominceranno a scorrere le immagini dei filmati sulla Resistenza (archivio Valsusa Filmfest) in attesa del concerto "Resistenze" in compagnia dei gruppi SANGRE REBELDE ed EGIN. Come sempre invece, la domenica mattina in tutti i Comuni della Valle le celebrazioni istituzionali del 25 Aprile.
Quest'anno sarà particolarmente importante ricordare il sacrificio della lotta di Liberazione, i cui valori storici e morali stridono in maniera particolarmente evidente con il contesto politico e sociale odierno. In un paese come l'Italia, senza opposizione al governo, dove i valori propri della Resistenza vengono costantemente sminuiti ed insultati, dove il presidente del consiglio e la sua corte, quotidianamente cercano di smembrare ed annientare una delle carte costituzionali più evolute al mondo, dove le classi sociali più basse collassano ogni giorno di più sotto il peso una crisi economica senza precedenti, dove ogni realtà di lotta, sia essa la lotta al Tav o all'inceneritore o contro la base militare Dal Molin vengono stigmatizzate, denigrate e nella maggioranza delle volte manganellate, oggi come ieri è importante reagire, prendere coscienza e ricordare attivamente che questo paese è il frutto buono della Resistenza, di una lotta che ha visto l'enorme sacrificio di partigiani e cittadini in nome di uno stato laico e libero da ogni sopruso.
Il tacere, in non ricordare, il lasciar correre contribuiscono sempre più alla demolizione di quello che 65 anni fa è stato creato da quella lotta. Pensiamo a come quei giovani che riuscirono a realizzare quel sogno reagirebbero ora a questa situazione, a come devono sentirsi i pochi che per nostra fortuna ci accompagnano ancora nel nostro cammino.
Siamo noi ad essere in debito con loro ed è nostro preciso dovere fare in modo che il loro sacrificio non sia vano. Dobbiamo applicare la Resistenza attivamente tutti i giorni, nel nostro intimo, perchè quei valori e quegli ideali siano parte della nostra vita, sempre!

Ora e Sempre ...RESISTENZA!!!

Delegazione No TAV senza frontiere al Parlamento Europeo Strasburgo, 19-20 aprile 2010


La “gita” a Strasburgo è stata rinviata al 18-19 maggio.
A causa della chiusura degli spazi aerei deciso dalle autorità francesi e dello sciopero dei treni in Francia, si è stabilito concordemente con i partecipanti NO TAV dalla Francia e dalla Spagna di rinviare la consegna della Carta di Hendaye al prossimo mese.
Il rischio di non trovare martedì 20/4 i deputati europei nostri interlocutori al Parlamento Europeo era eccessivo.
Tutti coloro che si sono iscritti dovranno riconfermare la loro partecipazione entro il 10 maggio. Chi è certo di non poter partecipare lo comunichi al più presto a Mimmo: bruno.domenico@ymail.com tel. 347 278 2814

Seguiranno altri aggiornamenti nei prossimi giorni.

A sarà düra !

Grande successo per le 20 piazze No Tav a Torino

Grande successo per l’iniziativa che ha visto oggi tutti i comitati No Tav delle Valli Susa e Sangone e di Torino e cintura impegnati in una giornata di controinformazione in venti piazze del capoluogo piemontese.
L’obiettivo del movimento No Tav era quello di bucare il muro di propaganda si tav del governo, delle istituzioni locali e dei media mainstream anche nel contesto metropolitano, riuscendo così a parlare con i torinesi e a spiegare le vere ragioni di chi si oppone all’opera.
Venti i punti informativi allestiti a questo scopo durante tutta la giornata: al mattino numerosi i mercati interessati, da piazza Madama Cristina al Balun, da Corso Palestro a Piazza Santa Giulia, mentre gli studenti di molti istituiti superiori portavano volantini e bandiere anche all’interno delle proprie scuole. Il pomeriggio, nonostante la pioggia che ha bagnato turisti e No Tav, ha visto invece alcuni presidi statici, in alcuni dei punti turistici più affollati, dal Museo del Cinema a piazza Carignano a piazza Carlo Felice, e alcuni presidi itineranti al Parco del Valentino, al Parco della Mandria etc. La giornata si concluderà questa sera con un ultimo punto informativo ai Murazzi del Po.
Obiettivo, quello che il movimento No Tav si era prefissato per oggi, ancora una volta raggiunto: in una Torino invasa dai pellegrini e nel primo vero e proprio weekend di ostensione, migliaia di persone, torinesi e non, si sono fermate ai banchetti sparsi per la città, hanno parlato, domandato, discusso e si sono interessati alla lotta contro l’alta velocità, per una volta spiegata dai protagonisti, dai giovani militanti alle anziane signore valsusine, senza filtri e criminalizzazioni da parte di questura, istituzioni o giornalisti.

giovedì 15 aprile 2010

Il porto di Genova snobba il Tav e guarda al Nord

tratto da Luna Nuova


Quando si parla di Torino-Lione si parla del porto di Genova. Dal potenziamento del porto ligure dovrebbe arrivare buona parte dei flussi di merce su treno per l’interporto di Orbassano e poi per il nord ovest europeo attraverso la valle di Susa. Il porto di Genova è anche la premessa di quella scoperta della logistica che il Piemonte economico propone alla politica. Se si parla di sviluppo del Piemonte oggi si parla sempre del “retroporto” di Genova e del sistema logistico che spacchetterà le merci arrivate con le portacontainer a Genova e che le riconfezionerà per il mercato europeo.Ma anche guardando al porto di Genova si scopre quanto delle suggestioni e delle idee che sostengono la Torino-Lione siano ancora solo dei pensieri. Questo rapporto tra il porto di Genova e l’area industriale torinese e tra il porto di Genova e l’Europa occidentale è ancora tutto da costruire.
Anzi, nei suoi disegni strategici il porto di Genova snobba la Torino-Lione e comunque, prima di guardare al Tav della valle di Susa, sotto la Lanterna guardano alla crisi che ha ridotto il traffico nelle banchine, al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie storiche e a politiche concorrenziali del trasporto su ferro, alla realizzazione del Terzo valico e della direttrice Genova-Rotterdam. E in più, è ancora tutto da vedere se il bacino torinese (quello che dovrà trarre giovamento dal collegamento Tav) saprà essere interessante per gli spedizionieri che usano Genova.
Per ora i progetti di partenariato e in definitiva i mercati di riferimento, l’autorità portuale genovese li va a cercare a Milano e nel centro Europa. In attesa di avere un rapporto più sinergico con la Torino che attende di essere agganciata alle grandi direttrici europee ad alta capacità, Genova ha infatti lanciato un’azione di marketing in vista dell’expo milanese del 2015: vuole diventare “il porto dell’Expo milanese” e nello stesso tempo rimanere il porto di riferimento del mercato generato dall’economia lombarda...

di Massimiliano Borgia

20 Piazze No Tav a Torino


SABATO 17 APRILE: 20 PIAZZE NOTAV A TORINO
Sabato 17 Aprile i Comitati NOTAV delle valli di Susa e Sangone, di Torino e cintura parleranno con i cittadini torinesi e i turisti sulle ragioni dell’opposizione alla Torino-Lione, facendo informazione e non propaganda. Presenteranno i danni economici e ambientali del TAV anche nella città di Torino, dimostrando che il Tav interessa le vivibilità e il bilancio di una città già da troppo tempo ostaggio di grandi opere e di grandi speculazioni edilizie.
Ci saranno “piazze” ai mercati, ai musei, per le strade, nei parchi, nelle scuole.

mercoledì 14 aprile 2010

L’imprescindibile Don Gallo a Bussoleno

da notav.info

In una sala affollatissima l’incontro con Don Andrea Gallo e il popolo No Tav ha confermato il feeling e l’affetto che intercorre tra persone che lottano per i propri ideali. Dopo un omaggio della Valle, il Gallo in più di un’ora d’intervento ha spaziato tra le ragioni della lotta no tav, alle giuste convinzioni dei movimenti nel cammino che intraprendono giorno dopo giorno. Parlando della Valle di Susa, ci ha presentato come il copione giusto di un film, con un popolo indomito che si batte per la propria terra, nonostante la disinformazione ad arte e la sfida giudicata impossibile. Tra citazioni cattoliche, marxiste e di De Andrè, Andrea ha fatto lista dei suoi santi che non ci sono: San Precario, San Morto sul Lavoro e San Carlo Marx. Il suo è stato un intervento profondo, ironico e incoraggiante che ha suscitato in tutti/e i presenti, l’ammirazione per un uomo magnifico e uno stimolo a continuare così la nostra lotta.
Prima di chiudere cantando tutti insieme Bella Ciao, il Gallo ci ha lasciato con i versi degli “imprescindibili” di Bertold Brecht, che tra l’altro avevamo usato per uno dei manifesti delle commemorazioni della liberazione di Venaus, e con i versi di una poesia di Eduardo Galeano che riportiamo per intero di seguito.

Lei sta all’orizzonte.
Mi avvicino di due passi.
Lei si allontana dieci passi più in là.
Per quanto io cammini non la raggiungerò mai.
Quindi, a cosa serve l’utopia?
Serve a questo: a camminare.




No Tav sensibilizzano piazze e scuole di Torino e i parlamentari europei a Bruxelles


Tacciono le trivelle. E' dall'11 marzo che non si fanno più le trivellazioni per la Tav in Valsusa. Ma nei mesi scorsi hanno lavorato molto, con enormi schieramenti di uomini e mezzi delle forze dell'ordine al seguito per proteggerle: sono state infatti effettuate 23 trivellazioni totali su 91 previste, di cui 11 a Torino e cintura su 30 previste, 3 a Orbassano nel Sito, 9 in Val Susa. Mentre ora e nel periodo elettorale e pasquale non si lavora più ai carotaggi per l'Alta Velocità, il Movimento NoTav ha messo in campo parecchie iniziative di sensibilizzazione.
Il 19 e 20 aprile, ad esempio, è stato organizzato un viaggio a Strasburgo al Parlamento europeo (ad oggi con ben tre pullman ndr) per incontrare numerosi membri del Parlamento in primis quelli italiani come Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Luigi de Magistris, Joe Higgins, vale a dire quelli più vicini al Movimento che molto liberamente hanno da sempre detto no alla Tav. Assieme ai NoTav partiranno dalla Valsusa alla volta di Strasburgo numerosi amministratori pubblici: consiglieri dei Comuni, della Comunità Montana Val Susa/Val Sangone e della Regione Piemonte.
Tutti assieme con un unico obiettivo e cioè quello di mettere in evidenza la mancanza di consenso alla Tav da parte delle popolazioni attraverso la consegna della Carta di Hendaye (libro tradotto in 23 lingue), di un dossier opposizione al TAV, delibere no Tav, no sondaggi, ricorsi al TAR, atti dell'Osservatorio non sottoscritti dagli amministratori, di un dossier dedicato ai sondaggi: album fotografico sicurezza ai cantieri delle trivelle, relazione sui relativi costi per la militarizzazione del territorio in nome delle sicurezza ai cantieri privati, di un dossier di petizioni con la mancanza di risposte alle petizioni popolari NoTav.
La sensibilizzazione del Movimento NoTav interesserà anche 20 piazze a Torino, iniziativa questa curata dai Comitati delle Valli Susa e Sangone, di Torino e cintura che dal 17 aprile saranno presenti in appositi banchetti per informare/sensibilizzare i cittadini torinesi sulle ragioni di opposizione alla Torino-Lione.
Ci saranno banchetti a Porta Susa, Museo del Cinema, piazza Castello, piazza Carlo Alberto, piazza Carignano, piazza Statuto, piazza Carlo Felice, Museo Scienze di via Giolitti, Giardini Lamarmora, piazza del quartiere Vanchiglia, in via Po, al mercato del Balùn, in quello di piazza Madama Cristina, di corsi Brunnelleschi, di piazza s. Giulia, di piazza Bengasi; i banchetti NoTav si troveranno anche nel parco del Valentino, al parco Ruffini, al parco della Pellerina ed alla Mandria.
In contemporanea, nella mattinata sempre del 17 aprile, in ben 19 scuole Superiori Statali di Torino (Licei Cavour, Gioberti, Gobetti, Einstein, Volta, Cattaneo, Copernico, Giordano Bruno, D'Azeglio, Regina Margherita, Ist. D'arte Passoni, Primo Liceo Artistico, Istituti tecnici Enzo Ferrari, Grassi, Avogadro, Luxemburg, Zerboni, Majorana, Berti) i rappresentanti degli studenti gestiranno autonomamente un volantinaggio con il medesimo testo distribuito nel resto della città. Infine alla sera del 17 aprile gli studenti universitari gestiranno un banchetto in zona Murazzi del Po.

tratto da Nuovasocieta.it

martedì 13 aprile 2010

Io sto con EMERGENCY!!!




di Mario Solara

La vergogna non ha limite. I nostri governanti neppure.

La Farnesina con il ministro Frattini non ha di meglio che dire “speriamo non sia vero” seguito a ruota da La Russa che non perde occasione per esternare il profondo pensiero che gli è proprio con un impensabile “Strada dev'essere più cauto. Successe anche al PCI con le Brigate Rosse” e questo è ancora niente se si pensa alle dichiarazioni di quel genio di Gasparri per il quale “Emergency è un danno”. A questi politucoli di indubbio spessore morale fanno eco anche le testate giornalistiche da sempre più vicine al premier, Il Giornale e Libero che non perdono occasione per denigrare ed infangare il lavoro che da sempre Emergency porta avanti nei teatri di guerra di tutto il mondo.
Ne esce un quadro che definire desolante ed avvilente e dire poco. Ma costoro da che pulpito parlano? E con quale diritto poi? Quello forse dei portatori di pace armati sino ai denti o con quello dei governanti del più grande paese costruttore di mine antiuomo che dilaniano i corpi di migliaia di uomini, donne e bambini che poi Gino Strada ed Emergency si prodigano nel curare, assistere e sostenere?
Se fossimo il paese civile che diciamo di essere, probabilmente ci auto imporremo il silenzio più assordante mai sentito. Se fossimo così civili, il ministro Frattini prima di dimettersi seguito a ruota dal ministro della difesa (o forse è meglio dire della pace armata?) si sarebbe già incatenato davanti alla sede di governo afgano pretendendo l’immediata scarcerazione dei tre volontari italiani. Se fossimo quel paese civile che diciamo d’essere avremo già dovuto indignarci pesantemente e pretendere l’uscita delle truppe italiane da quel paese ormai da tempo, visto che le missioni di pace le facciamo attaccando a scopo preventivo. Ma perché? Che business hanno visto le menti instabili che ci governano? Petrolio? Metano? Che cosa?
Per intanto se gli italiani sono questi, mi vergogno di esserlo, mi vergogno di essere rappresentato da questi italiani, e mi vergogno soprattutto di chi non ha nessuna vergogna.

Per intanto, per quello che può voler dire, io grido: IO STO CON EMERGENCY!

Diffamazione verso chi realmente porta la pace. Una storia nota


di Luana Garofalo
Il  10 aprile uomini della polizia e dei servizi segreti afgani hanno fatto irruzione nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, nella provincia meridionale di Helmand. Tre operatori italiani Matteo Dell'Aira, infermiere e coordinatore medico, il chirurgo d'urgenza Marco Garatti, veterano dell'Afghanistan, e il tecnico della logistica Matteo Pagani, sono in stato di fermo in una struttura dei servizi di sicurezza afgani. L’accusa è quello di aver partecipato a un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand. All’operazione ha anche partecipato il contingente Nato-Isaf, coinvolgimento prima smentito e poi confermato da un video. Durante il blitz sarebbero state rinvenute delle munizioni e delle cinture esplosive.
Dura la reazione di Gino Strada, fondatore di Emergency, che ha parlato di “rapimento” dei tre cooperanti e di metodi terroristici e non legali da parte del governo Karzai.
Subito è partita una campagna di diffamazione nei confronti della ONG italiana, soprattutto da parte di esponenti del governo italiano, che hanno rilasciato delle dichiarazioni vergognose. Memorabile quella del Ministro degli Esteri Frattini: "Prego che non ci sia nessun italiano che abbia direttamente o indirettamente compiuto atti di questo genere. Lo prego davvero di tutto cuore, perché sarebbe una vergogna per Italia".
Gli ha fatto oggi eco il Ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha invitato Gino Strada a fare attenzione ai suoi collaboratori perché potrebbero esserci degli infiltrati, proprio come le Brigate Rosse all’interno del PCI.
Il Governo italiano si è distinto, per l’ennesima volta, per tempismo e fermezza, nel difendere gli interessi della Nato e degli USA in Afghanistan, invece di difendere i diritti dei cittadini italiani.
Emergency paga la sua presa di posizione nei confronti delle operazioni militari portate avanti in questi ultimi mesi, che hanno causato tantissime vittime tra i civili. Come dichiara lo stesso Gino Strada stanno cercando di fare fuori i testimoni, coloro che denunciano i “danni collaterali” (ovvero le vittime civili) prima di dare il via ad una nuova offensiva militare.
Nonostante la dura campagna denigratoria i sostenitori di Emergency si sono mobilitati via web. In poche ore il sito dell’ONG è stato preso d’assalto, tutti pronti a firmare l’appello “IO STO CON EMERGENCY”, che in meno di un giorno ha superato le 100.000 firme. La gente ha dimostrato di capire perfettamente da che parte stare.

Emergency è una ONG italiana nata nel 1994 con l’intento di offre assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.  E’ da sempre in prima linea per promuovere una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.  E’ presente in Afghanistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. A Lashkar-gah, Emergency è presente dal 2004 con un centro chirurgico per vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila persone.

A marzo Emergency aveva denunciato che le forze dell’Isaf impedivano sistematicamente e intenzionalmente ai feriti di raggiungere gli ospedali attraverso il blocco delle macchine e delle ambulanze. Chi si schiera contro le guerre e ne cura le vittime ormai è fatto oggetto di bersaglio politico, perchè racconta ed è testimone di verità troppo scomode. Chi esce fuori dal coro viene infangato.  E’ ormai questo lo scenario.
Emergency rappresenta in Afghanistan e nel mondo l’Italia migliore, quella parte di Italia che rifiuta la guerra e che non accetta l’informazione di regime che ci viene propinata sui giornali. La vergogna sta sicuramente da un’altra parte, nei piani alti.
E proprio mentre veniva creato questo polverone di menzogne e fango, la Nato si è scusata per l’ennesima uccisione di civili, avvenuta a Kandhar. 
 Come diceva Churchill “In tempo di guerra la verità è così preziosa che sempre bisogna proteggerla con una cortina di bugie”
Siamo tutti con Emergency.
Firma anche tu l’appello sul sito: http://www.emergency.it/appello/form.php?ln=It

domenica 4 aprile 2010

Villarbasse è No Tav

03/04/10

Giovedì sera si è tenuta a Villarbasse una serata informativa dal titolo "Caniteri per l'alta velocità a Villarbasse. Futuro sviluppo del territorio?". L'incontro, organizzato dal Comitato di zona, ha richiamato alcune centinaia di cittadini che hanno ascoltato con attenzione gli interventi di Silvio Durante, Luca Giunti e Claudio Cancelli. Sono stati affrontati vari argomenti, in particolare l'insostenibilità dell'opera, la cantierizzazione delle aree toccate dal TAV e le problematiche che incombono in particolare sulla Collina Morenica, soprattutto per quanto riguarda le risorse idriche e il consumo del territorio. Ovviamente la situazione si profila devastante e chi era presente in sala, viste le domande poste dal pubblico durante il momento di dibattito, è sembrato voler condividere la responsabilità di lottare contro questa opera.
Alla serata hanno partecipato anche il sindaco di Villarbasse e due rappresentanti di Coldiretti e WWf.
E' evidente che dobbiamo continuare ad informare la nostra gente. E' vero, le armi dei media spesso sono più forti, ma grazie a questo tipo di serate possiamo portare le nostre ragioni dove televisione e politici-affaristi non hanno ancora fatto terra bruciata.
A SARA' DURA!!!

venerdì 2 aprile 2010

Agnoletto: ...Altro che liquidare i valsusini come “fuoco amico”


di Vittorio Agnoletto

Il voto della Val Susa merita una seria discussione e non può essere liquidato con stupide, quanto inutili, accuse di tradimento. Anche perché i voti persi dalla Bresso tra astensione e cambio di fronte sono ben di più di quelli valsusini.
Conosco i valsusini, da anni lotto al loro fianco contro la TAV, non ho alcun dubbio sulla loro coscienza democratica che affonda le radici nella storia secolare della valle. La lotta contro l’Alta Velocità rappresenta da tempo un elemento costitutivo di una comunità che ha sviluppato un’opposizione non ad una singola opera, ma ad un modello di sviluppo fondato sul mito della crescita a qualunque costo, sulla devastazione ambientale e sulla rottura dei legami di solidarietà umana nelle comunità locali.
Proprio questa è invece la filosofia che da più di dieci anni centrodestra e centrosinistra (nelle sue componenti maggioritarie) condividono e cercano di imporre: il governo Berlusconi attraverso la militarizzazione della valle, il centrosinistra attraverso il falso progetto presentato all’Unione Europea da Di Pietro per ottenere i finanziamenti. Ma gli esempi su entrambi i fronti potrebbero essere numerosissimi.
PRC e Verdi per anni hanno appoggiato il movimento NO TAV ed infatti hanno raccolto ampi consensi elettorali in valle; consensi che sono scomparsi quando queste forze hanno deciso di entrare nella coalizione Bresso. A poco è servito dichiarare che si sarebbero comunque opposte alla TAV: la loro condizione di enorme debolezza (a causa dell’attuale frantumazione) non le ha rese credibili nella capacità di mantenere questo impegno. A quel punto, la lista Grillo, che certamente non può essere collocata a destra, è apparsa come lo strumento più utile per difendere le proprie ragioni.
Si può obiettare che la regione Piemonte non decide solo sulla TAV e che già oggi si può avere un assaggio di cosa sarà la gestione Cota (cfr Ru486): è vero; ma è anche vero che, per chi vive in valle, la costruzione della TAV sarebbe destinata a modificare (fortemente e in peggio)tutta la propria esistenza. Per questo, pur non sostenendo la lista Grillo, non mi iscrivo tra coloro che si dilettano nella lapidazione dei valsusini.
Sarebbe invece più utile che ognuno traesse da questa vicenda spunti utili per guardare in casa propria. Il centrosinistra (PD, IDV..) per chiedersi in che cosa la propria idea di “sviluppo” si differenzi da quella del centrodestra almeno sul terreno delle infrastrutture e delle grandi opere; considerato che tale differenza (ammesso che esista) non è percepita in ampie aree di popolazione. La Sinistra deve invece sapere che, con l’attuale sistema elettorale, accadrà anche in futuro di essere stretta tra le lotte di intere popolazioni e le ragioni di schieramento politico. Una ricetta definitiva non esiste, ma non vi è dubbio che per poter coniugare la fedeltà alle proprie idee con l’obiettivo di sconfiggere la destra autoritaria il primo passo da compiere è quello di raggiungere una massa critica capace almeno di garantire una certa affidabilità e un decente potere contrattuale nelle eventuali coalizioni. E qui si ripropone con forza l’esigenza di una sinistra capace di superare le proprie divisioni e di ricostruire un’unità. Come si vede le questioni sollevate dal voto della val Susa sono le questioni vitali alle quali dovrebbero rispondere, ognuna per quanto gli compete, le varie forze d’opposizione.
...Altro che liquidare i valsusini come “fuoco amico”.