domenica 31 ottobre 2010

Dal Ponte del Seghino alla Maddalena! ...resoconto




Nonostante il maltempo che ha imperversato sulla valle già dalla nottata, stamani il popolo No Tav è nuovamente risalito sulle curve del Seghino sino al Ponte Ganduglia, teatro della battaglia del Seghino del 2005. Vivo il ricordo di quei giorni nel ricordo dei presenti che hanno rinnovato la promessa della lotta all'alta velocità. E' stata una buona occasione per ricordare anche la lotta del popolo campano di Terzigno e Boscoreale unito ormai a doppi filo con il Movimento No Tav. Prima di scendere per sportarci alla Maddalena un "Sarà Dura!!!" a scaldato il cuore dei presenti. 

Ci si è poi spostati a Chiomonte presso i terreni della Maddalena ove sta sorgendo "pietra su pietra" il nuovo presidio militante "Clarea". I presenti hanno potuto constatare come stia prendendo forma un presidio eco-compatibile perfettamente integrabile nel bosco chiomontino. A dire il vero dai volti dei presenti traspariva a tratti l'emozione di trovarsi innanzi a qualcosa veramente inusuale. Stavolta un presidio in pietra e legno dà la sensazione di stabile, di duraturo, di resistente. La manifestazione si è poi spostata presso l'azienda agrigola che ha permesso l'utilizzo di una parte del capanonne per consumare il pasto sapientemente preparato dallo staff culinario. Polenta, spezzatino, cervo e cinghiale inaffiati da buone dosi di vino rosso hanno saputo scaldare cuori e menti. Dopo, intorno alle 14 è iniziata l'assemblea popolare.
Dunque non è certo bastato il maltempo e la pioggia battente per arginare la voglia di stare insieme tipica del movimento. Oggi era dura, domani lo sarà ancora di più ...ma certamente per loro!

A Sarà Dura!!!

sabato 30 ottobre 2010

Dal Ponte del Seghino alla Maddalena! ...vi aspettiamo lì!!!


 

 
Il 31 ottobre del 2005, il Movimento No Tav sostenne il primo vero atto di resistenza di quella stagione che ci portò, da li a poco più di due mesi a liberare Venaus. Con la Battaglia del Seghino, ai piedi del Rocciamelone, resistemmo alle forze dell’ordine decise a prendere possesso dei terreni per l’allora campagna sondaggistica. Rispetto a molti distinguo, il movimento decise di essere presente ovunque quel giorno, con 30 volontari dalla notte, poco dopo il ponte, e molti altri già dalle 6 ad Urbiano. Nella giornata del 31 ottobre furono migliaia i NO TAV che spinta dopo spinta, resistettero metro per metro all’avanzata delle truppe del partito degli affari.
E in migliaia facemmo in modo che quel giorno, quel ponte non fosse attraversato.
Ne nacque uno degli atti di forza e determinazione di popolo che ci consentirono di intraprendere quel cammino che ancora oggi, porta la lobby del Tav a studiare qualsiasi stratagemma, che sia l’abile campagne di menzogne e comunicazione dell’arch. Virano o la richiesta da parte del Pd di inviare l’esercito in Valle, per poter piantare un chiodo utile alla Torino Lione. Solo con l’inganno riuscirono a passare il nostro blocco, e installarono una trivella. Per fare questo militarizzarono Mompantero e Urbiano, fino alle pendici del Rocciamelone, invadendo militarmente il nostro territorio, con chekpoint lungo le strade e controlli estenuanti, non trovandoci mai né sconfitti né rassegnati.
Il 31 ottobre si consumò uno degli atti di resistenza popolare destinato a passare alla storia, e a distanza di 5 anni, volgiamo ancora ricordarlo. Rinnovando la nostra visita al ceppo in bella vista vicino al ponte (che quel giorno non passarono), e rinvigorendo quello spirito di lotta e non rassegnazione, spostandoci per pranzo alla Maddalena, nei nostri terreni, dove stiamo costruendo un nuovo presidio. Vogliamo collegare la battaglia del Seghino alla Maddalena perchè ci sembra di rivivere gli stessi passaggi, istituzionali e politici, che videro da li a breve, l’occupazione della Valle, la presa di Venaus e la successiva Liberazione.
Vogliamo portare, nel giorno dell’anniversario, lo spirito di lotta, dal ponte del Seghino alla Clarea, a Chiomonte, alla Maddalena, per dimostrare ancora una volta, che solo la nostra lotta è l’unica garanzia per il futuro di tutti e tutte.
Che solo con quello spirito che contraddistingue il popolo notav, possiamo ancora una volta batterli e salvare la Valle da questo scempio economico, umano e ambientale, che la Torino Lione rappresenta.


31 ottobre 2010
h.10.00 - ritrovo ad Urbiano e visita al Ponte del Seghino
h. 12.30 - pranzo alla Maddalena con polentata
a seguire Assemblea Popolare
 

venerdì 29 ottobre 2010

Mai più nell'osservatorio!!! ...Bussoleno indietro tutta!?


Stamattina  abbiamo preso atto dal bisettimanale Luna Nuova che l'amministrazione comunale di Bussoleno ha deciso di non sedersi più ad alcun tavolo, neppure come uditore e dunque di fatto di tornare sui propri passi, in maniera netta e chiara. Le posizione della maggioranza bussolenese si chiarisce, invertendo la rotta, a distanza di una settimana dalle prime dichiarazioni che stupirono tutto il Movimento No Tav. Il pressing mediatico sulla vicenda e la mobilitazione di massa del fronte popolare che in settimana aveva riempito la sala consigliare di Bussoleno, minacciando il blocco del Comune, ha fatto comprendere la situazione reale, quella di un popolo notav che non cede ai ricatti dei partiti, e che dunque li ha indotti a correggere la rotta.
Del resto, il sindaco non può dire di rappresentare tutta Bussoleno e se la marcia indietro sarà reale, le motivazioni sono di puro carattere politico, derivanti della pressante volontà della popolazione, e non grazie a fantomatici ricatti o intimidazioni, tanto sbandierati da politucoli e giornalai di turno.
"Il tecnico non andrà più alle riunioni del tavolo tecnico sui cantieri. Noi non stiamo nell'osservatorio e non ci staremo in futuro. Non vogliamo rompere nessun fronte. Vista la confusione che non ci permette neppure più di distinguere i tavoli a cui siamo seduti, non sarà più inviato alcun tecnico neppure il qualità di semplice uditore."
Il Movimento ne prende atto, ed attende che ai titoli sui giornali si risponda effettivamente con i fatti. Meglio tardi che mai. Dichiarare di avere sbagliato valutazione è di fatto già una gran cosa ora però bisogna stare dritti e seguire l'unica opzione possibile per questa valle: quella del rifiuto totale a qualsiasi concertazione, a qualsiasi tavolo, a qualsiasi Tav.
Se come abbiamo letto nell'intervista, il sindaco vorrà fare lei medesima un presidio in regione Isolabella a difesa del territorio comunale dallo smarino di Susa, ci troverà lì come sempre, senza se e senza ma, a testa alta, perché la difesa della Valle, della qualità della vita e dei nostri figli e l’unica cosa che ci preme.

Comitato di Lotta Popolare - Bussoleno



Ieri sera a Tradurivi... Gemma e le meraviglie della Tav

Gemma e le meraviglie della Valle incantata
Ieri sera a Traduerivi l'amministrazione di Susa, come annunciato, ha incontrato gli abitanti della frazione. Erano presenti il Sindaco, Gemma Amprino, e gli assessori e consiglieri Pelissero, Follis, Savigliano, Panaro e Di Siena. Il pubblico era formato da una cinquantina di persone. Molte erano abitanti di Traduerivi ma alcune provenivano anche da Susa e dalle altre frazioni. Il Sindaco ha inziato leggendo l'estratto della delibera di Giunta inerente le osservazioni presentate dalla loro amministrazione a LTF, circa il progetto preliminare. Sono un'insegnante e ho avuto l'impressione di essere a scuola e di ascoltare un'insegnante che legge un testo (senza assolutamente commentarlo o spiegarlo) perché gli allievi faticano a comprendere l'Italiano. Ma forse si é trattato soltanto di deformazione professionale. In fondo, anche il sindaco é un'insegnante. Peccato che tutti i presenti capissero perfettamente la lingua italiana e che la maggior parte di essi avessero già letto il testo della delibera. Comunque, nonostante la lunga lettura (del tutto inutile), abbiamo atteso con pazienza. Il Sindaco ha poi chiesto (bontà sua) quali fossero le nostre opinioni / osservazioni. E qui le osservazioni / domande / opinioni sono partite a raffica.
Per prima cosa abbiamo fatto notare al Sindaco e alla sua (non completa) maggioranza che l'estratto non riportava due interessanti punti presenti nel documento originale: l'auspicato ripristrino della ferrovia Fell (sigh!) e l'auspicato avvio di un "turismo cantieristico" durante la fase operativa dei cantieri. Abbiamo chiesto spiegazioni ma non ne abbiamo ottenute.
Abbiamo poi aperto di fronte alla maggioranza, sorpresa e confusa, la planimetria plastificata che abbiamo scaricato dal documento ufficiale di LTF e abbiamo chiesto loro ( che hanno a più riprese dichiarato di essersi studiati con cura il progetto ) quale fosse la macroscopica anomalia della planimetria. Sgomento, silenzio, balbettii. Nessuno di loro sapeva rispondere. Gli abbiamo fatto notare che sulla planimetria di LTF manca del tutto l'autostrada ( perché non censita ) e che é semplicemente bizzarro che un progetto da 24 miliardi di euro abbia dentro di sé tali macroscopici errori. Silenzio e patetico tentativo di mostrare una riproduzione fotografica dell'area dove l'autostrda (ovviamente) c'é ma, guarda caso, non ci sono le case da abbattere.
Potrei continuare per pagine e pagine (la serata é durata quasi fino all'una di notte) ma il succo resterebbe lo stesso: nonostante le puntuali osservazioni fatte dai cittadini (molto informati) sulle tante criticità dell'opera (polveri, scomparsa delle sorgenti, rumore, abbattimento case , aumento di patologie gravi , ecc.) la risposta è stata sempre la stessa. O, meglio, risposta non c'é stata.
L'amministrazione (ma hanno parlato solo il Sindaco, Pelissero e Follis) si é letteralmente arrampicata sui vetri. Il sindaco ha tentato disperatamente per tutta la sera di affascinare gli astanti ed é stata puntualmente richiamata alla realtà delle cose (di fronte alla quale non sapeva che dire). Pelissero che, come gli ha giustamente fatto notare un cittadino, si atteggia ormai a politico navigato e dimentica che vive a Traduerivi, si appellava a non meglio definiti "doveri dell'amministrazione", glissando del tutto sulla figuraccia che si é fatto definendo il ricettori "apparecchi atti a salvaguardare le abitazioni" e alla fine, messo alle strette, ha dovuto ammettere che, avendo presentato le osservazioni a LTF, ora l'amministrazione si sente "a posto" dal punto di vista formale e che "se poi decideranno di fare il TAV, lo faranno". Un ragionamento che non fa una piega....
Molte sono state le domande e le proteste da parte di cittadini che vedranno la propria casa abbattuta o impattata dal cantiere. Qualcuno ha ricordato al Sindaco che proprio lei sarà responsanile dal punto di vista penale della salvaguardia della salute dei suoi cittadini. Un cittadino di Traduerivi, già impiegato nei cantieri dell'alta velocità ha sottolineato più volte che l'auspicato "cantiere modello" non é mai esistito e mai esisterà e che l'unico cantiere possibile é quello che non potrà mai avere alcun tipo di "attenuazione" ( così come già affermato dall'Ing. Vela della C.M.). Anche qui non ci sono state date spiegazioni, né risposte.
Quando é stato fatto notare che organizzare una serata informativa il 28 ottobre significava essere fuori tempo massimo, il geometra Follis ha tentato di far credere che l'amministrazione ha molto più tempo dei privati cittadini per poter presentare delle osservazioni. Ma quando gli é stato chiesto di provare quello che affermava con un documento ufficiale, é andato in confusione totale....
Alla fine il sindaco (ma solo perché pungolata dall'intervento di un cittadino) ha auspicato che ci possano essere altri incontri come quello di ieri sera. Proposta indecente: se per incontro intendono un tentativo di indottrinamento alle loro bugie (peraltro vergognosamente smerciate senza la minima preparazione tecnica), hanno sbagliato rotta. Il muro di gomma non é informazione, né confronto.
Personalmente non ho gradito nemmeno l'atteggiamento "materno" del Sindaco , sorridente e accondiscendente verso chiunque la attaccasse con osservazioni puntuali, quasi fosse di fronte non a cittadini adulti ed informati ma ad una scolaresca rissosa.
Comunque, se ci saranno altre serate, noi ci saremo. Non potremmo mai permettere che la gente venga presa in giro proprio da chi dovrebbe difendere i suoi interessi.

DORIANA TASSOTTI
(Comitato No Tav Susa - Mompantero) 

Il Sindaco Amprino a lezione di TAV

 
Ieri sera, nella minuscola sala della scuola di Traduerivi, si è svolta la serata organizzata dalla maggioranza segusina per illustrare le loro perplessità (scarne) riguardo all'impatto dei cantieri della Torino-Lione in quel di Susa.
Il loro intervento si è aperto e chiuso con la lettura della delibera del 4 ottobre, che chiede ai proponenti l'opera di rivedere il progetto preliminare giudicato troppo impattante per la città. Gemma (evidentemente in difficoltà a spiccicare parola per via della scarsità di argomenti) si è sottoposta ai tanti interventi degli abitanti di Traduerivi e di Susa. E' così emersa, da parte dell'amministrazione, una totale ignoranza rispetto a molti aspetti tecnici, anche Gemma non si era accorta che sulle cartografie del costosissimo progetto manca un piccolo paticolare, l'autostrada...
Poi ha dovuto rendere conto a chi aveva chiesto una copia del progetto e non l'ha ottenuta, a chi aveva chiesto un incontro per discutere della sua casa da abbattere e non l'ha ottenuto, a chi pretendeva che l'argomento fosse messo all'ordine del giorno nel consiglio e non l'ha ottenuto, a chi voleva un confronto e non l'ha ottenuto. Insomma, al 28 di ottobre hanno voluto confrontarsi con la popolazione quando è da inizio agosto che il comune ha ricevuto il progetto, passati ormai 19 giorni dalla scadenza per presentare le osservazioni.
A sentire lei, Gemma nel Paese delle Meraviglie, c'è la speranza che l'osservatorio riuscirà con la bacchetta magica a far diventare il cantiere non più un problema... Lei ripone fiducia in questo organo, sarà sicuramente ascoltata su tutto e riuscirà sicuramente a s-piegarsi bene in occasione dei prossimi tavoli...
La realtà è che un sindaco dovrebbe preoccuparsi prima di tutto dei suoi cittadini. Un buon sindaco dovrebbe preoccuparsi anche della sua valle. Poi ci sono quelli come lei che hanno spudoratamente deciso di difendere gli interessi della controparte, amici di partito e non.
Se pensiamo solo a quello che diceva nel 2005...

A sarà dura!!!

A Chiomonte apre il primo cantiere. Ma è dei No Tav!!!

tratto da "La Stampa" 29.10.2010

Un «fortino» nella zona scavi
Il Pdl: intervenga Maroni

di Maurizio Tropeano

TORINO
Alla Maddalena di Chiomonte i lavori vanno avanti senza sosta. Pietre, cemento, griglie di ferro. I tronchi di larice, che serviranno per fare il tetto, sono già stati accatastati. Nel cuore del primo cantiere italiano della Torino-Lione, però, picconi, carriole e betoniera sono nelle mani dei volontari del movimento No Tav. Giorno dopo giorno prende forma quello che loro chiamano «fortino», ma che altro non è che una baita di montagna con i muri di pietra spessi una cinquantina di centimetri.

In pochi giorni è stata gettata la soletta del pavimento, rialzata di una decina di centimetri da terra. E mani esperte hanno iniziato a costruire il muro perimetrale di pietre e cemento lungo sei metri e largo quattro. Per ora il muro è alto circa un metro e questo ha permesso di piazzare i pannelli isolanti - «arrivano da un capannone che dovrà essere abbattuto e il proprietario li ha ceduti gratuitamente», racconta Francesco del comitato di lotta popolare di Bussoleno -, che dovrebbero permettere di contenere la dispersione del calore.

La baita sorge su un terreno di circa mille metri quadrati di proprietà del movimento No Tav. La manodopera è gratuita - un paio di persone durante la settimana e venti-trenta nei weekend -, così come la gran parte delle materie prime, pietre e legname recuperato nei boschi di castagno. Il resto viene acquistato con i soldi delle donazioni e dell’autofinanziamento. Il tetto dovrebbe essere ultimato in quattro, cinque settimane. Condizionale d’obbligo, sia perché c’è di mezzo il fattore atmosferico, sia perché la costruzione del nuovo presidio è stato portata all’attenzione del ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

Agostino Ghiglia, vice-coordinatore regionale del Pdl, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere di rimuovere «su invito del Prefetto le baracche e le strutture abusive costruite dai gruppi No Tav, senza autorizzazioni da parte degli Uffici tecnici comunali e in aree vincolate e trasformate in presidi permanenti del Movimento». Il parlamentare del Pdl ha allegato all’interrogazione un dossier fotografico dei vari presidi e nell’interrogazione sottolinea anche come «le strutture di cemento siano state costruite senza alcuna concessione urbanistica da parte dei Comuni». Il governo, dunque, deve «intervenire per far rispettare la legalità, perché non ci possono essere cittadini che pensino di essere legibus solutus». Nell’interrogazione, Ghiglia chiede anche al ministro dell’Interno di «rimuovere bandiere e pennoni sulle illuminazioni pubbliche e a ridosso della tangenziale».

La notizia dell’interrogazione parlamentare non blocca il lavoro nel cantiere No Tav. Come si fa a costruire senza permesso? «Pietra dopo pietra - risponde Francesco -, recuperando e ripulendo questo pezzo di bosco dimenticato». Mentre parla, mostra il castagno secolare messo in sicurezza e le aree liberate dai tronchi abbattuti. Continua: «Recuperiamo il bosco, ripuliamo il Clarea e difendiamo il nostro territorio da una grande opera che è costosa e dannosa». 

giovedì 28 ottobre 2010

Cresce giorno dopo giorno il Presidio Clarea!!!


Cresce giorno dopo giorno il Presidio Clarea!!!
...noi non ci fermiamo, loro... non ci fermeranno!!! 



mercoledì 27 ottobre 2010

presentazione del libro di Angela Lano: Verso Gaza. In diretta dalla Freedom Flotilla


L'Associazione La Credenza -  la Libreria La Città del Sole
venerdì 5 novembre 2010, ore 21.00

presso l'Associazione Culturale La Credenza
via Fontan 16, BUSSOLENO

presentano il libro di Angela Lano
Verso Gaza. In diretta dalla Freedom Flotilla


Il 31 maggio 2010 la Freedom Flotilla - una spedizione internazionale carica di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza - veniva attaccata, in acque internazionali, dalla marina militare israeliana. Nove i morti e numerosi feriti.


Angela Lano, giornalista e unica donna italiana della spedizione, racconta i fatti, la preparazione e i protagonisti dell'operazione.


L'alba arriva in fretta, insieme al caldo. Oltre le maschere che ricoprono i volti dei soldati notiamo degli occhi spaventati, persi: sono tutti giovanissimi. Robot mandati all'assalto dopo una vita di lavaggi del cervello. Indottrinati sin da piccoli alla violenza, al disprezzo e all'odio verso gli altri. Verso tutto ciò che non è come loro. Provo una pena mista a rabbia. Avranno l'età di mio figlio maggiore, Federico. Carne da cannone al soldo di un regime militare. Provo a dire loro: "Rifiutatevi. Seguite l'esempio dei refusenik, almeno la vostra coscienza sarà salva. Finirete pieni di droghe e alcool per dimenticare l'orrore di cui vi rendete complici".È tutto inutile: non esce altro, dalle loro bocche, che urla di comando e minacce. Sono muri di gomma allenati a non provar sentimenti."
(Angela Lano, Verso Gaza)



Interverranno gli autori Angela Lano e Stefano Ghirardi.



Contro l'ingiustizia e l'arroganza del potere stiamo dalla parte del popolo Palestinese, da sempre, per sempre!



Come si guadagna da vivere un piddino che fa la morale ai NO TAV


Il dis-onorevole Esposito accusa cittadini della Valsusa di essersi arricchiti con la lotta al TAV e si chiede come vivono altri cittadini. Bene, vediamo un po’ come si guadagna il pane il dis-onorevole Esposito…

Stefano Esposito, eletto nella circoscrizione Piemonte 1, in carica dal 29/04/2008 è stato assente in parlamento per ben 1300 votazioni elettroniche, vale il dire circa il 20% del totale. Se si prendono in considerazione le 40 votazioni più importanti della legislatura sia per la rilevanza della materia trattata, sia per il valore politico del voto, scopriamo che il nostro onorevole è stato assente per ben 12 volte e la percentuale di assenze sale al 30% In particolare era assente il 2 ottobre 2009 alla votazione sulla legge sullo “scudo fiscale”. Con questo voto è stato convertito in legge il decreto anticrisi 103 del 2009 con l’introduzione di alcune modifiche. Tra queste viene decisa l’estensione dello “scudo fiscale” anche ai reati tributari e alle violazioni contabili, compreso il falso in bilancio. L’assenza al voto di 23 deputati del PD, che avrebbero potuto essere determinanti per bocciare il provvedimento, ha scatenato una lunga serie di polemiche. La dirigenza del PD aveva all’epoca minacciato provvedimenti contro gli assenteisti, ma poi non se n’è più saputo nulla. Ricordiamo che il dis-onorevole Esposito ha sempre richiesto e continua a richiedere a gran voce che venissero presi provvedimenti contro Sandro Plano e gli altri “sindaci ribelli”del PD valsusino, non allineati alle disposizioni del partito sulla vicenda TAV. Predica bene e razzola male!
Era assente anche il 10/07/2008 quando si votava per l’approvazione del “Lodo Alfano”, cioè le disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato. Era assente il 13/10/2009 quando si votava sul decreto legge in materia di reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull’orientamento sessuale, per la repressione delle discriminazioni per motivi razziali, di orientamento sessuale o di identità in genere. Era assente l’8/01/2009 per la conversione in legge della riforma Gelmini dell’Università. Era assente il 05/08/2009 quando si votava la legge su Sviluppo, Pubblica Amministrazione, Piano Casa, Scuola, Università. E si potrebbe continuare… Insomma, il nostro dis-onorevole è spesso assente dal luogo di lavoro e lo è anche in occasione di votazioni importanti.
Naturalmente era presente il 21/09/2010 quando si è votato per l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura proposto dal deputato Antonio Borghesi dell’Italia dei Valori che affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
E naturalmente in nostro DIS-onorevole esposito ha votato contro insieme ad altri 497 deputati su 520 presenti!!! E i lauti emolumenti scorrono ugualmente : 20.000 €. Mensili! Presente o assente, non cambia nulla, guadagna in un mese quanto un operaio guadagna in un anno!!!

Comitato No Tav Susa-Mompantero

martedì 26 ottobre 2010

Comunicato Stampa del PD in solidarietà al sindaco di Bussoleno (???)

Eccovi il comunicato stampa del PD in solidarietà al Sindaco di Bussoleno...
Non vogliamo entrare nel merito della difesa della maggioranza del comune di Bussoleno, poichè ognuno non è questo che ci interessa, ma vogliamo sotolineare la pochezza ed il basso livello di chi vorrebbe dare un alternativa politica a questa nazione.
Gli esponenti di tale partito vagano confusi nelle peggiori esternazioni di chi, come al solito non ha argomenti da esporre e valori da difendere. Costoro, non solo hanno perso le elezioni in Valle di Susa ed in Piemonte, ma continueranno ad affondare nella melma che essi stesso costruiscono giorno per giorno, scollandosi sempre più dalla realtà dei fatti, e dall'intelligenza del pensiero, commettendo ogni volta l'errore madornale di sottovalutare l'avversario sia esso politico o di lotta. Vaneggiano di liste di proscrizione quando loro per primi hanno deciso di espellere i sindaci del Pd contrari all'opera. Sottolinerei anche un altro aspetto fondamentale di queste poche insulse righe, costoro puntano il dito contro chi in Valle accosta i valori della Resistenza antifascista alla lotta No Tav, dimenticando che molti No Tav, sono partigiani, o magari figli e nipoti di coloro che hanno dato spazio al fiato di un Partito Democratico, che di quest'ultima parola non conosce neppure il significato.
Vaneggiano di un parallelismo delirante che si potrebbe trasformare in estremismo contro lo stato e la democrazia. Prima di parlare si facciano un bell'esame di coscienza, proprio loro che legittimano i manganelli della polizia e usano i toni di un ometto che più di 60 anni fà provò a distruggere l'Italia. Vergognatevi!!!

in ogni caso leggendo queste poche righe ognuno si faccia una sua idea personale...

Tav. Morgando e Bragantini: "solidarietà al sindaco di Bussoleno"
Esprimiamo la solidarietà del Partito Democratico al Sindaco di Bussoleno, Anna Maria Allasio, che in questi giorni è stata fatta bersaglio prima di scritte ingiuriose e poi di volantini sprezzanti (opera questi ultimi di Rifondazione Comunista). All’origine della ‘scomunica’ che i No Tav hanno lanciato contro il primo cittadino (che ha sempre manifestato un legittimo dissenso all’opera) c’è la decisione di partecipare a un gruppo di lavoro in cui si discute dei problemi relativi alla cantierizzazione della Torino-Lione. Una decisione di responsabilità verso il territorio e i cittadini. Purtroppo questi fatti dimostrano come il movimento No Tav non cerchi il confronto, ma, calpestando le regole democratiche, voglia lo scontro frontale con l’unico obiettivo di impedire l’apertura dei cantieri. E’ evidente che in questo schema chiunque preferisca l’opzione del dialogo venga indicato come traditore e messo all’indice, ricorrendo anche ad accuse false come, nel caso in questione, il rientro di Bussoleno nell’Osservatorio. Il Sindaco e la sua maggioranza, infatti, hanno pubblicamente spiegato  di non essere rientrati nell’Osservatorio, ma di aver semplicemente indicato un proprio rappresentante nel gruppo di lavoro dove si discuterà dei problemi dello stoccaggio dello smarino.
Prima le liste di proscrizione invocate da Perino contro i ‘collaborazionisti’, poi le minacce agli imprenditori, ora tocca al Sindaco Allasio. In Valle di Susa c’è chi vuole alimentare un clima di paura ed intolleranza arrivando a parlare di “continuità” tra la lotta No Tav e la lotta contro il nazifascismo. Una parallelismo delirante che abbiamo già conosciuto in tempi bui della nostra storia. Pertanto, occorre fare al più presto tutto il necessario per impedire che l’estremismo trasformi la protesta dei valsusini contrari alla Tav in una guerra contro lo Stato e la democrazia.

Per completezza d'informazione postiamo anche il comunicato stampa del Circolo "Meyer -Vighetti" della sezione di Rifondazione Comunista di Bussoleno.

Bussoleno Svegliati!

Dalle pagine dei giornali apprendiamo che il Sindaco e l’amministrazione comunale di Bussoleno hanno deciso di passare dal NO TAV al COME TAV e di trascinare il Comune nell’Osservatorio Virano (i distinguo che l’amministrazione comunale cerca di fare tra osservatorio e “gruppo di lavoro organizzato dalla Regione, funzionale alla Conferenza dei servizi” sono semplicemente un penoso tentativo per mascherare la sostanza dell’operazione con cui si rinuncia all’opposizione collettiva e si scelgono i tavoli delle compensazioni e della gestione dell’opera.)
E’ una scelta inaccettabile che, se attuata, può aprire in seno alla Comunità Montana una falla pericolosissima nel fronte di solidarietà tra i Comuni che si oppongono al TAV e andrebbe a portare acqua al mulino di chi dice che tutto è in vendita, tutto è trattabile.
Significativo il fatto che tale determinazione sia stata comunicata ai giornali il giorno dopo il voto parlamentare bipartisan a favore della  Linea ad alta velocità Torino-Lyon e dopo l’anatema lanciato dai vertici torinesi del PD contro gli amministratori PD valsusini che non si adeguano: evidentemente l’amministrazione bussolenese ha deciso di adeguarsi; “disposti, sempre disposti all’obbedienza”, anche se ciò comporta il tradimento del bene comune. 
Ma il Sindaco di Bussoleno. ha fatto i conti senza rispettare la volontà della popolazione, alla quale, come in più occasioni ha saputo dimostrare, non interessa trattare sul TAV, ma contrastarlo, ben consapevole che su un’opera così devastante non ci sono mitigazioni possibili né esistono compensazioni ai disastri ambientali, sociali, economici che ormai emergono con evidenza anche nella documentazione di chi il TAV lo vuole.
L’operazione è tanto più pericolosa in quanto questa amministrazione, mentre annuncia di aver deciso atti che svendono la lotta NO TAV, ribadisce, solo a parole, la contrarietà al TAV, secondo la formula in passato suggerita ai sindaci dalla Giunta regionale Ghigo: “ci si dica pure contrari al TAV, ma non si faccia nulla per contrastarlo concretamente”.
Ma il movimento NO TAV, di cui Bussoleno è stato sempre un riferimento importante di conflitto senza mediazioni, non permetterà a quest’amministrazione di continuare ad agire incontrollatamente e di usare il consiglio comunale, giocando sull’inconsistenza dell’opposizione, per ratificare la svendita di una mobilitazione vasta, forte e generosa.
La bandiera NO TAV posta sui muri del municipio di Bussoleno, a fianco della lapide che ricorda i partigiani caduti nella lotta contro il nazifascismo (e prontamente rimossa per ordine dell’amministrazione) è un segno chiaro di continuità di una lotta che è popolare è che saprà tenere lontani i cantieri del TAV come gli opportunismi e le incoerenze degli amministratori. Nessuna delibera COME TAV, nessuna concertazione, nessun tavolo di compensazione, né a Bussoleno né altrove!

La Commissione Europea: il traffico est-ovest è tanto vitale quanto quello nord-sud.



Comunicato Stampa dalle valli No TAV [25 ottobre 2010]

La Commissione Europea: il traffico est-ovest è tanto vitale quanto quello nord-sud.
Ciascuno dei due può costituire un’opzione di riserva per l’altro.
Mercoledì 27.10 il Vice Presidente e Commissario ai Trasporti Siim Kallas presenterà il Piano di revisione a medio termine dei Progetti Prioritari TEN-T alla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo in vista della decisione sul mantenere o no il finanziamento di 0,67 miliardi di € alla Francia e all’Italia.

Il Movimento No TAV ha scritto il 21.10 a Kallas e alla Commissione Trasporti del PE:
“L’Italia non sarà mai in grado di rispettare, neppure a breve termine, gli impegni assunti con la Francia e l’Unione Europea per la realizzazione di quest’opera in quanto le disponibilità finanziarie sono scarsissime e altre sono le priorità italiane del trasporto ferroviario nel breve e medio periodo (trasporto locale e asse sud-nord). Lo dimostra la votazione alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano di ieri 20 ottobre che ha visto uniti maggioranza e opposizione. I  deputati,  timorosi che questo mega progetto si areni togliendo loro ruolo e potere, hanno cercato di spronare il Governo italiano ad assumere una decisione vincolante nei confronti dell’Unione Europea senza tenere conto che l’Italia non dispone dei fondi necessari per questa avventura. D’altra parte anche il Portogallo e la Spagna hanno congelato la loro partecipazione al corridoio n. 5.
Le ricordiamo che il finanziamento di € 0,67 miliardi concesso nel dicembre 2008 dalla Commissione europea all’Italia e alla Francia era stato approvato anche sulla base del falso “Accordo di Pra Catinat[1] del 28 giugno 2008 tra l’Osservatorio e i Comuni: questi cosiddetto accordo è falso perché in realtà è solo un documento firmato dal suo redattore che è al tempo stesso Presidente dell’Osservatorio.
Ci aspettiamo da parte Sua un’iniziativa conseguente che possa portare l’Unione europea, l’Italia e la Francia a cancellare questo insensato investimento (Progetto Prioritario TEN-T n. 6 Torino – Lione) che – come provato da numerosi studi – può solo danneggiare l’ambiente, la salute dei cittadini, i bilanci d’Europa, d’Italia e di Francia.
La Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha deciso il 29.9: “Dato che sono attese ulteriori informazioni da parte della Commissione Europea, con particolare riguardo al funzionamento dell’Osservatorio tecnico e al coinvolgimento degli Enti locali coinvolti da quest’opera, la Commissione ha deciso che le Petizioni (No TAV) rimangano aperte.”

Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “I lavori per la galleria di accesso sul versante italiano non sono stati possibili per l’ovvia ragione che non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo sul tracciato del percorso attraverso la Val di Susa.”
Il Movimento No TAV commenta: “Quindi non c’è ancora alcun “accordo” definitivo vincolante”.

Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “Contrariamente a quanto indicato nella richiesta di finanziamento presentata alla Commissione europea, i ritardi sopra menzionati renderanno improbabile un avvio dei lavori di costruzione della galleria entro la fine del 2013.”
Il Movimento No TAV commenta: “Il ritardo è formalizzato, non si possono più raccontare frottole, il finanziamento è ora a rischio”.
 
Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “Nell’arco del periodo di riferimento l’Osservatorio ha proseguito il proprio lavoro tecnico con i rappresentanti di tutte le parti interessate. L’accordo raggiunto dovrebbe ora essere confermato in un documento giuridicamente vincolante riguardante il nuovo tracciato.”
Il Movimento No TAV commenta: “Quindi quanto detto, fatto, scritto in Osservatorio non è giuridicamente vincolante. E a Pra Catinat è stato redatto un documento spacciato per accordo da colui che lo ha firmato (Arch. Virano). Le Delibere No TAV approvate da 24 Comuni sono un’ulteriore dimostrazione della mobilitazione istituzionale e popolare contro quest’opera inutile e devastante”.

Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice “La priorità per Italia e Francia, a parte l’inizio dei lavori sul pozzo discendente de La Maddalena, nel territorio italiano, è di raggiungere un accordo per il nuovo Trattato di Torino. Se questo trattato non sarà realizzato entro la fine dell’anno, la tabella di marcia del progetto sarà seriamente compromessa. Se questo trattato non sarà realizzato entro la fine dell’anno, la tabella di marcia del progetto sarà seriamente compromessa”.
Il Movimento No TAV commenta: Ogni ritardo è benvenuto, si potrà così iniziare seriamente a pensare su come utilizzare i fondi risparmiati per interventi sociali e contro la crisi economica.”

 

lunedì 25 ottobre 2010

A Terzigno un poliziotto con i manifestanti di Vincenzo Iurillo


A Terzigno un poliziotto con i manifestanti di Vincenzo Iurillo

C’è un poliziotto tra i blocchi stradali di Terzigno. Un poliziotto che sta dalla parte dei manifestanti. E’ in prima linea al fianco dei comitati civici contro l’apertura della seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. E critica severamente “l’uso sproporzionato della forza da parte dei miei colleghi: ho assistito coi miei occhi a scene di violenza inenarrabili”. L’agente anti-discarica si chiama Francesco Paolo Oreste, ha 37 anni ed è in polizia dal 1997. Attualmente lavora nei servizi investigativi e di polizia giudiziaria del commissariato di Pompei. Da due anni e mezzo è consigliere comunale del Pd a Boscoreale. Ha fondato un’associazione, ‘Eureka’, che organizza iniziative culturali e presentazioni di libri.
Che giornate sta vivendo?
“Vivo da barricato”.
Qui è pieno di barricate.

“Le barricate ce le hanno create intorno lentamente. Un muro di gomma formato in due anni di silenzio. Le proteste non sono iniziate ora: accogliemmo il decreto del 2008 con responsabilità, senza scendere in piazza, ma cercando di dialogare, di esporre le nostre ragioni. Il problema è gran parte dei sindaci di questo territorio è del Pdl. Dovevano essere loro a tradurre le nostre istanze, ma si sono fidati delle promesse verbali del governo del Pdl. Il governo, attraverso i suoi rappresentanti come Guido Bertolaso, diceva loro informalmente che aprire uno sversatoio nel Parco era una soluzione temporanea, che non sarebbe stato conferito il tal quale ma solo rifiuto trattato, che Cava Vitiello non sarebbe stata aperta. Con questo governo ci volevano invece impegni scritti”.
Parla l’esponente del Pd o il cittadino-poliziotto? Ora la protesta si è inasprita, ci sono stati degli scontri, dei feriti: di chi è la colpa?

“Ora parla il poliziotto. E il poliziotto Oreste dice che i cittadini stanno manifestando correttamente il loro dissenso. Se dieci facinorosi qualificano migliaia di dimostranti come facinorosi, allora anche un massone nel governo qualificherebbe il governo come massone… Quanto ai feriti, non ho visto da parte della polizia un uso della forza proporzionale alla resistenza dei manifestanti”.
Ha letto le dichiarazioni del capo della polizia Manganelli? “Siccome si deve sversare, faremo in modo che sia possibile anche se dovesse costare l’uso della forza”.

“Manganelli, nomen omen… Parole che sono benzina sul fuoco. Come fa un tutore della legge a non partire dal presupposto giuridico di un uso proporzionale della forza? Se si manganellano le persone sedute per terra… Non si può usare la violenza contro la resistenza passiva, altrimenti si diventa uno strumento del governo incapace di risolvere i problemi attraverso le soluzioni politiche. Invece si preferisce accomunare dieci facinorosi a mille dimostranti pacifici per poter così reprimere tutto il dissenso, violando il diritto costituzionale alla protesta”.
La seconda discarica è prevista dalla legge.

“La seconda discarica è comunque illegale e criminale. Lo dicono la commissione europea e la Costituzione. Piazzarla vicina ai centri abitati è un attentato al diritto alla salute. Anche il lodo Alfano era una legge. Ma era incostituzionale ed è stata bocciata”.
Le è mai capitato di dover obbedire a ordini che riteneva ingiusti? In fondo i poliziotti in tenuta antisommossa a Terzigno stanno eseguendo degli ordini.

“Ho lavorato allo sgombero di piazze occupate. Se mi chiedessero di interrompere una manifestazione della quale condivido i valori, obbedirei comunque. Perché sono un servitore dello Stato. Ma non un servo. E sgombererei secondo i crismi della legge e della Costituzione. Quindi se trovo persone sedute, le sollevo e le sposto: non potrei certo caricare ragazzine inermi e sedute su un muretto come ho visto fare durante le proteste di Terzigno: a una ragazzina hanno spaccato il naso”.
Lei ha assistito anche a questo?

“Ho assistito, abbiamo assistito a cose inenarrabili. Ho visto, abbiamo visto lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, uno poche ore fa ha colpito alla testa il mio dentista che passava da lì, hanno suturato la ferita alla nuca con dieci punti. Se da poliziotto nel corso di un arresto lasciassi un livido sulla coscia di uno spacciatore di droga, quello mi denuncerebbe e rischierei di passare un guaio. Qui invece si sta derogando a tutto. Come amministratore comunale ho aderito a un documento col quale chiediamo che cessino le violenze contro le popolazioni, che sono intollerabili”.

( pubblicato su Il Fatto Quotidiano.it del 23 ottobre 2010)
http://informarexresistere.fr/a-terzigno-un-poliziotto-con-i-manifestanti

Sul ponte del seghino non passa il celerino!


...e su quello del Clarea?
Chi non faremo passare?

domenica 24 ottobre 2010

Ultime news dal Presidio del Clarea (Maddalena)

E' stato un fine settimana duro ma produttivo. Ieri sono stati portati i tronchi da utilizzare per il tetto e si è inizato a costruire le pareti. Il tempo stringe e l'obiettivo è di finire il prima possibile, l'inverno comincia a dare i primi segni del suo arrivo e la controparte (in netta difficoltà a causa della ritrovata unità della valle contro il progetto LTF e per via dei finanziamenti EU sempre più in "forse") cerca di accelerare per l'apertura del cantiere del tunnel esplorativo, prevista a gennaio ma chissà... Intanto è stata poggiata la prima pietra del rivestimento esterno del presidio. Siamo tutti invitati ad andare a vedere e a prendere parte alla costruzione, che sarà concentrata per lo più nei fine settimana, incluso questo...


sabato 23 ottobre 2010

La Valsusa con chi lotta, da Terzigno alla Sardegna


Ieri, 22 ottobre 2010, il movimento No Tav ha deciso di scendere in strada.
Lo ha fatto per lanciare un messaggio di solidarietà ai nostri connazionali che in questi giorni stanno subendo la prepotenza del governo, degli interessi e dei poteri forti che noi conosciamo bene. Non a caso si è scelto di farlo a Bussoleno, a un giorno dall'annuncio del sindaco, che ha deciso di stare agli ordini del partito e di dialogare con chi vuole distruggere la nostra valle e chi ci abita, dimostrando di non avere imparato nulla da vent'anni di lotta.
Abbiamo sentito la necessità di unire le nostre voci per urlare più forte in faccia a uno stato che fà della violenza uno strumento diffuso, pronto ad essere (ab)usato ovunque la gente trovi la forza di manifestare per i propri diritti fondamentali, per la propria esistenza.
A un governo che si dimostra sordo ma al contempo attento a sedare i focolai di ribellione, noi rispondiamo che i manganelli non fanno morire le idee. Anzi.


A sarà dura!




Work in progress!!!


Al nuovo presidio della Maddalena (anche se sarebbe più corretto dire del Clarea...) i lavori procedono. C'è bisogno di braccia e di buona volontà, chi ha tempo venga a dare una mano nei fine settimana. Domani (tempo permettendo...) si riprende al mattino presto.


A Sarà Dura!


venerdì 22 ottobre 2010

Giù le mani da Bussoleno, giù le mani dalla lotta NO TAV!

Giù le mani da Bussoleno, giù le mani dalla lotta NO TAV!

Non è possibile tenere il piede in due scarpe.
Non si può stare col popolo che non vuole il TAV e contemporaneamente sedere nell’ Osservatorio Virano.
Eppure il Sindaco e l’amministrazione comunale di Bussoleno vogliono dimostrare che tutto questo è possibile e, mentre ribadiscono di essere contro il TAV, decidono di entrare nell’Osservatorio, rompendo il patto di solidarietà con il fronte dei Comuni NO TAV e tradendo la volontà e il bene comune della popolazione.
L’ Osservatorio Virano, istituito dal governo nel 2005, per ingabbiare la lotta popolare che aveva liberato Venaus e impedito l’avvio della grande mala opera, poi utilizzato come grimaldello per rompere il fronte NO TAV e riportare all’obbedienza gli amministratori ribelli, è ora esplicitamente l’organismo delegato a gestire il COME TAV ed a trattare le compensazioni, per i disastri annunciati, il tutto a suon di pubblico denaro sottratto ai veri bisogni della gente, dunque chiunque sieda nell’Osservatorio ne legittima l’esistenza e ne condivide le finalità.
Il popolo NO TAV non merita amministratori pavidi o opportunisti, ma donne e uomini che, fedeli al mandato popolare, abbiano il coraggio di affrontare, al fianco delle popolazioni, la lotta senza mediazioni, la sola che può davvero vincere, salvaguardare il presente e garantire il futuro per noi e per chi verrà dopo di noi.
Non permetteremo che amministratori irresponsabili svendano una mobilitazione che dura da vent’anni, non tollereremo che il Comune di Bussoleno deliberi di entrare nell’Osservatorio o in qualunque ambito ad esso collegato: non siamo in vendita, non accetteremo di essere barattati dai servi sciocchi di un potere subdolo e violento.
Bussoleno, centro attivo della Resistenza di ferrovieri e operai contro il nazifascismo, culla del movimento NO TAV, si prepara a resistere anche contro chi vuole svendere la sua storia.
Ora e sempre Resistenza, ora e sempre NO TAV!

Comitato di lotta Popolare

 
Il Partito Democratico si è sempre coerentemente espresso a favore della realizzazione della nuova linea ferroviara Torino-Lione, un’opera strategica per il futuro del Piemonte. La mancata realizzazione di questa infrastruttura comporterebbe non solo un immediato grave danno (pari a 2 miliardi di euro che l’Italia dovrebbe risarcire a Francia ed Ue) ma significherebbe l’emarginazione della nostra Regione dalle grandi direttrici del traffico economico, il nostro progressivo isolamento e, di conseguenza, la desertificazione economica della stessa Valle di Susa che già da anni vive una difficile situazione di crisi.
Per queste ragioni il dibattito e l’approvazione della Mozione parlamentare presentata dai parlamentari del PD, IDV, Api e Moderati costituisce un fatto di particolare rilevanza.
Ora è giunto il momento di fare chiarezza una volta per tutte, al di là della propaganda e dei proclami da comizio, su chi vuole concretamente la Tav e chi no.
Per mesi (e anche quest’oggi dall’On. Agostino Ghiglia) il PD è stato accusato di ambiguità a causa del dissenso e della protesta che alcuni amministratori, a titolo personale, portano avanti in Valle di Susa, quando esponenti di primo piano della destra, da Bossi a Bonsignore, hanno pubblicamente messo in discussione l’utilità dell’opera.
Ora la pazienza del PD è finita.
La pazienza è finita nei confronti di quella articolata lobby antipiemontese che per ragioni affaristiche vorrebbe far saltare la Tav per dirottare le risorse verso altre direzioni.
La pazienza è finita verso coloro che si oppongono alla Tav ‘senza se e senza ma’, perché l’unico confronto che accettiamo è quello sul ‘come’, ovvero come realizzare l’opera nel modo meno impattante per la Valle e i suoi abitanti e come garantire al territorio le migliori ricadute positive.
La pazienza è finita verso un Governo che finora ha traccheggiato senza prendere alcun impegno preciso sul versante dei finanziamenti. Dopo il voto di oggi alla Camera il Governo non ha più alibi: esca dalla genericità e garantisca la copertura finanziaria dell’opera (a cominciare dalle risorse necessarie per gli interventi di prima fase) e del piano strategico della Provincia di Torino.

Gianfranco MORGANDO Segretario Regionale PD Piemonte



Signor Morgando,

se ha finito la pazienza non la faranno santo.
Ma, esaurita la pazienza, prima di passare al prossimo capitolo dei suoi sentimenti  - la collera  - conti almeno fino a tre. Poi conti fino a quattro e così di seguito.
Ritroverà la pazienza di informarsi perché il TAV è una sciocchezza, perché mentre lei ha finito la pazienza lo Stato ha finito i soldi.
E magari, ritrovata la pazienza, passerà la voglia a lei e a qualche suo collega di chiamare l’esercito per fare le grandi opere. Ma lo sa quanti ospedali, scuole, sostegno al lavoro, aiuti ai poveri si fanno con i 20 miliardi del TAV ? Ma lo sa che è inutile ? Ha letto qualche analisi su quest'opera o è accecato dall'odio ?
Continui così, perderete tutte le elezioni, nessuno vi vuole più, i vostri elettori vi hanno abbandonato.
Giri la sua testa verso il futuro, la smetta di guardare al passato.
 
La saluto,
Paolo Prieri
NO TAV UNA GARANZIA PER IL FUTURO.

Riceviamo e pubblichiamo

Il gruppo consigliare “Bussoleno Provaci” ha appreso dai giornali e solo stamattina la notizia che la maggioranza consigliare di Bussoleno ha deciso di rompere il fronte NO-TAV della bassa valle di Susa ed entrare nell’osservatorio a discutere di come realizzare l’opera.
Mi scuso per il ritardo con cui scrivo questa mail.Ho ritenuto, come sempre, di non fidarmi delle notizie di stampa e chiedere conferma diretta della notizia.

La conferma mi è stata data dall’Assessore Bolley e dal vicesindaco Fucile.

Ho ricevuto in mattinata molte telefonate di cittadini di Bussoleno indignati per la scarsa linearità dell’azione politica dell’Amministrazione.
Indignazione a cui mi associo totalmente.

E’ necessario fare un paio di premesse.
1)     Il nostro gruppo pratica l’azione amministrativa in qualità di opposizione. Sia pur per soli 4 voti, a Bussoleno, le elezioni le ha vinte il Partito Democratico. Abbiamo, nel pieno rispetto del programma elettorale, fin qui svolto un’azione forte di contrasto alle spinte “come TAV” che la maggioranza ha da sempre inseguito. I risultati di questa azione sono stati:  l’approvazione recentissima di una delibera NO-TAV in Consiglio Comunale, la partecipazione ufficiale del Comune alla marcia NO-TAV del 09 di Ottobre, il fatto che il Comune non sedesse al tavolo della progettazione dell’opera (Osservatorio), l’organizzazione di un’assemblea popolare in cui il  Sindaco ha ribadito la netta contrarietà al progetto preliminare e a qualsiasi ipotesi di TAV e le critiche all’osservatorio. Nulla lasciava immaginare questo repentino cambio di carreggiata. Pensavamo e continuiamo a pensare che la caratteristica più importante di un’amministrazione debba essere la linearità di azione e il continuo confronto con i cittadini ed eventualmente con i rappresentati degli stessi. Evidentemente per la maggioranza consigliare di Bussoleno non valgono gli stessi principi. Quello però che è importante ricordare è che noi siamo una forza di opposizione e che evidentemente gli spazi istituzionali di pratica politica per un’opposizione sono molto ristretti e si basano soprattutto sulla possibilità di continuo apporto diretto dei cittadini rappresentati. E’ quindi poco praticabile un raffronto tra l’Amministrazione che ci ha preceduto e le nostre possibilità di rappresentanza del Comune. Beppe Joannas era Sindaco e aveva la possibilità di decidere a nome del Comune. Noi no.
2)     La decisione di entrare in osservatorio a progettare la tav è una decisione della maggioranza (PD) che governa molto temporaneamente il Comune e lo fa con un consenso che supera di poco la soglia del 25% dei cittadini di Bussoleno. Non è certamente una decisione del COMUNE inteso in senso esteso (cittadini-territorio-opposizioni) che rappresenta invece il 75% della realtà Bussolenese. Evidentemente la maggioranza è più attenta alle indicazioni di partito che a quelle dei suoi cittadini. Ripeto è una scelta legittima che però troverà una nostra furiosa reazione. Tale decisione è stata assunta in totale isolamento. Ieri sera si è tenuta una Assemblea dei Sindaci della bassa valle che ha deciso una linea comune di intervento. Bussoleno non era presente e gli altri Sindaci hanno saputo della nuova strada intrapresa dal PD bussolenese dai giornali, esattamente come tutti noi.
Alla luce delle considerazioni fatte e ritenendo estremamente grave l’azione intrapresa dalla maggioranza del Comune di Bussoleno e questo per una serie di motivi :
1)     Indebolimento del fronte istituzionale NO-TAV;
2)     Non coinvolgimento dei cittadini e tanto meno delle opposizioni sulla scelta effettuata (LA MAGGIORANZA CONVOCA RIUNIONI DI CAPIGRUPPO PER DECIDERE LO SPOSTAMENTO DI INSEGNE PUBBLICITARIE E NON LO FA SU UNA COSA COSI’ IMPORTANTE);
3)     Uscita dal percorso di area vasta per addentrarsi in ragionamenti campanilistici che non potranno che portare allo sfascio del territorio (così come avvenuto per l’autostrada);
4)     Isolamento del Comune in riferimento a qualsiasi realtà territoriale,
5)     Non rispetto degli atti ufficiali assunti da pochissimo tempo e delle indicazioni fornite ai cittadini in ambito di Assemblea Pubblica.

Propongo che questa sera si dedichi la riunione settimanale di “Bussoleno Provaci” a decidere quali reazioni mettere in campo per fermare la deriva partitica intrapresa dalla maggioranza consigliare di Bussoleno.

Sicuramente occorrerà indire un’assemblea pubblica per i primi giorni della prossima settimana (Lunedì o Martedì). Nell’ambito di questa assemblea occorrerà spiegare ai cittadini cosa significa la scelta della maggioranza consigliare e determinare con la partecipazione della popolazione una mobilitazione immediata di protesta. Naturalmente come gruppo consigliare daremo strenua battaglia nelle sedi istituzionali (a qualsiasi livello) e inizieremo immediatamente una campagna di informazione capillare sul comportamento del Sindaco e della sua maggioranza e sulle conseguenze che tali scelte avranno per la popolazione.

Poiché l’ispirazione del nuovo corso scelto dal Sindaco di Bussoleno arriva da esponenti di un partito  che in parlamento propone la militarizzazione del territorio valsusino e plaude alla condotta tenuta dalle forze dell’ordine contro i cittadini di Terzigno e contro i pastori sardi di Cagliari, direi che sarebbe utile ed indispensabile ricordare, contestualmente alla protesta NO-TAV, che la popolazione di Bussoleno e della Valle è vicina a coloro che si battono contro le prevaricazioni e le scelte imposte dall’alto e che sono arrestati e picchiati per il dissenso espresso nei confronti di un mondo economico che sopravvive solo usando sfruttamento e violenza.
Invito chi abbia voglia e tempo (anche non bussolenesi) a partecipare alla riunione di questa sera –Via Fontan -BUSSOLENO- ore 21.00 c/o Sede di “Bussoleno Provaci”.
Gli amministratori non devono avere deleghe (e noi non le vogliamo): solo con la partecipazione si può cambiare il corso delle cose.

Grazie e scusate la lunghezza.

Luigi Casel