Caro Piero Fassino,
sono una
vedova ottantenne, militante NO TAV e fino a poco tempo fa iscritta DS a
Rivoli. Abito a Villarbasse da sola perché mio marito è deceduto meno
di due anni fa. Dopo la tua recente comparsa
al TG regionale, in cui ribadivi seccamente la volontà dei DS e tua
personale di forzare assolutamente la resistenza dei NO TAV all’inizio
dei lavori per il TAV, sia con la forza pubblica sia con l’intervento
del pur esecrato governo con l’esercito, ho sentito di doverti dire
qualcosa. Già mi aveva amaramente delusa a questo riguardo la posizione
in generale del tuo, e prima anche mio, partito per decenni. Da te però
non mi aspettavo la durezza che hai dimostrato poiché tra i politici
credo tu sia tra i pochi che conoscono la Valle di Susa, da dove trai le
tue origini, nella sua conformazione fisica e nel sovraccarico già ora
di ferrovia, autostrada, due strade statali. I tuoi genitori sono
sepolti nello stesso cimitero dei miei e recentemente anche di mio
marito. Tuo padre, che ha rischiato la vita da partigiano proprio in
questo pezzo di Piemonte, forse sarebbe anche lui insieme agli
oppositori dello scempio distruttivo, deleterio, costoso e inutile che
si vuole fare. Sappiamo in molti anche dalla parte dei sì TAV che
basterebbe potenziare la linea storica. Io ho aderito e partecipo al
movimento NO TAV dopo una lunga riflessione e ricerca di informazioni ad
ampio raggio e poiché si continua in mala fede a criminalizzarlo e a
parlare di anarcoinsurrezionalisti, vorrei dirti che vi partecipano
cittadini di tutti i ceti e di tutte le età. Io ho ottantanni, sono nata
a Rivoli e vivo a Villarbasse. In gioventù ero dell’Azione Cattolica,
in età più adulta, con mio marito, sono stata iscritta al PCI, poi PDS,
DS, PD, fino a poco tempo fa, nella sezione di Rivoli. Ora così com’è il
partito non fa più parte dei miei ideali. Come lavoratrice ero
dipendente dell’Amministrazione Provinciale di Torino, Assessorato
all’Istruzione e poi all’Assistenza come collaboratore psicologo e
consulente psicopedagogico. Ho svolto volontariato sociale per quasi
tutta la vita. Faccio parte dei “Beati costruttori di pace” e ho a suo
tempo partecipato alla marcia internazionale della pace MIR SADA in ex
Iugoslavia durante la guerra rischiando, oltre ai serbi, anche la bomba
americana. Tutto ciò ti racconto non per vanto ma perché il ritratto di
un NO TAV potrebbe dire qualcosa. Spero sempre che i DS abbiano aderito
al progetto per l’alta velocità “ob torto collo”, per imperscrutabili
motivi politici, ma ho i miei dubbi. Penso piuttosto che si tratti di
deprecabile ignoranza del problema nella sua complessità. E’ probabile
che, data la mia età, non vedrò granchè di realizzato di tanto scempio.
Ma può darsi che, quando prossimamente arriveranno, mandati anche da te
insieme a Berlusconi, i bastonatori della forza pubblica, ci sia anch’io
tra i bastonati, insieme a tanti miei amici pensionati, cassaintegrati,
disoccupati, operai, contadini, impiegati, insegnanti, studenti,
tecnici, esperti del settore, personale della sanità, ecc. ecc. Questa
lettera, se la leggi, credo non servirà a granchè, ma almeno forse ti
suggerirà di non esibire tanto accanimento, ostilità e forse malafede
verso chi cerca di difendere l’ambiente, la salute, la propria casa, la
passione per il proprio lavoro, il denaro pubblico, dall’assalto di un
progresso distruttivo che mira soprattutto agli interessi economici di
pochi, forse anche della criminalità organizzata, alla visibilità
politica. Quanto all’attuale rincorsa esasperata al “progresso” temo che
finirà per distruggerci anziché arricchirci. Luca Mercalli, parlando
con Chiamparino di questi problemi, presentando documentazione e studi
si sentì rispondere “tute bale”. Questo non è più il mio PCI, PD, PDS,
DS e mi resta l’assillo che alle prossime elezioni politiche non saprò
dove andare. Ciao Piero Fassino.
Matilde Bertone