domenica 31 luglio 2011

una marcia in più...


Oggi la Valle di Susa ha scritto un'altra importante pagina di storia. 10-15 mila persone hanno sfilato per circa 4 ore ininterrottamente da Giaglione a Chiomonte lambendo le recinzioni del fortino. (non del cantiere, che ancora non esiste)
Due i dati importanti:
è il movimento e la gente della Valle a determinare le situazioni: se deve essere assedio assedio è, oggi doveva essere una marcia e così è stato. A scegliere tempi e modi non sono nè frange violente nè black-block. La manifestazione di oggi è stata la dimostrazione della forza di un movimento ormai da anni maturo e capace di dare risposte calibrate in ogni frangente. Vedere bambini, genitori, nonni arrampicarsi per i boschi e sfilare sfiorando il filo spinato con all'interno un vero schieramento da guerra ci fa capire che nulla potrà fermare una popolazione così determinata.
In Valle di Susa la paura non è di casa: nonostante gli appelli di rimanere a casa, lanciati dal ministro degli interni Maroni fino ad arrivare giù giù al sindaco di S.Antonino Ferrentino, la gente non ha ascolatato ed è salita per i sentieri. Importante la presenza poi di moltissimi amministatori di ogni paese e dei sindaci di S.Didero, di Villarfocchiardo, di S.Ambrogio, di Vaie e di Venaus, quest'ultimo del pd e disobbediente ai diktac del partito che da giorni ha chiesto ai suoi amministratori di non partecipare alla marcia.
Nessuna paura perchè a decidere cosa e come fare siamo noi che la Valle la abitiamo, noi che, innamorati di questa terra, non indietreggiamo, nonostante i vili attacchi che da mesi subiamo sia fisicamente, da parte delle forze dell'ordine, sia politicamente e mediaticamente da politici e giornali.
Oggi abbiamo dimostrato una volta in più che al nostro futuro non rinunceremo!


comitato no tav spinta dal bass - spazio sociale libertario Takuma

venerdì 29 luglio 2011

Marcia Giaglione - Chiomonte


Sabato 30 luglio si chiude il campeggio no tav e da qui riparte il presidio permanente che per tutto agosto animerà Chiomonte e la Baita Presidio della Maddalena. Per chiudere in modo ampio e popolare il programma ci è sembrato importante proporre UN’INIZIATIVA CHE DIA LA POSSIBILITA’ A TUTTI DI TORNARE A CHIOMONTE e riprendere un percorso che vedrà il mese di settembre come punto di arrivo-inizio.

Sarà un’iniziativa POPOLARE, PACIFICA E DETERMINATA, che permetterà a tutti di dimostrare a Ferrentino e a chi dice, la questura, di non venire ai cortei no tav quanto contano, nulla. La maturità del movimento va ben oltre gli auguri di chi gufa la sua morte, venti anni di lotte hanno dimostrato di che pasta è fatta la val di Susa e sabato è la giornata per dimostrarlo ancora una volta. Lavoriamo quindi tutti per tornare a Chiomonte, uscire dal recinto mediatico in cui cercano di chiudere una lotta reale e vera che fa paura e di cui forse chi la vive neanche bene si rende conto dell’ampiezza di consenso che in tutta Italia sta cogliendo.

Chiudiamo con l’invito a tutti di venire, non saranno importanti i numeri e riprendendo una stupenda frase che da giorni scorre sui social network ...E’ COLPA DEI NO TAV SE E’ RINATA UNA SPERANZA…

...Se nascevamo noi così?


Il compito di un giornalista è quello di descrivere la realtà dei fatti e degli accadimenti in modo più oggettivo possibile. Il compito di un giornalista è anche quello di essere onesto nei confronti delle persone che leggono i suoi articoli, ma anche nei confronti di se stesso. Se ci pensiamo un attimo, è veramente meraviglioso il mestiere del giornalista, ed è altresì meraviglioso poter leggere ciò che accade in tutto il mondo, nel giro di spazi di tempo veramente esigui; questo grazie a persone che affrontano problematiche diverse, al solo scopo di renderci partecipi degli eventi, già al mattino presto, in quell’istante in cui ancora nel tepore delle coperte sorseggiamo il primo caffè della giornata. Ma questo è squisito tuziorismo.

Purtroppo non sempre però è così, poiché tra le tante persone che hanno scelto questo mestiere, esistono alcuni personaggi che rifiutando l’onestà intellettuale e le sane regole che fanno di un giornalista un ottimo giornalista, presumo abbiano preferito la deriva morale e deontologica. In questo periodo, in cui più che mai la protesta dei NO TAV è all’ordine del giorno, molti giornalisti eticamente disonesti si sono ritrovati in coda con il loro numerino in mano, per poter inzuppare il pane in una vicenda che dipingono in toni faziosi, aberranti e distorti fino all’inverosimile. In questo marasma di scribacchini che hanno fatto del servilismo estremo uno stile di vita, ne spicca uno in particolare. Non è un personaggio brillante e non ha un intelletto particolarmente vivace, ma in ciò che scrive sembra essere guidato dal fuoco sacro della verità. Ho scritto “sembra” poiché ciò che scrive è talmente al di fuori dalla realtà, che dubito persino che i lettori che lo seguivano di “default” gli credano più arrivati a questo punto. Io ho avuto modo di conoscerlo nel 2009, fu una conoscenza telefonica, in forza di un articolo inerente un personaggio dello spettacolo. Mi colpì subito la sua bramosia di informazioni da poter distorcere e plasmare a suo piacimento. Sembrava attratto da tutto ciò che avrebbe potuto utilizzare per infangare il malcapitato del momento. Insomma, una perfetta macchina giornalistica demolitrice. Rispetto ad altri suo colleghi conosciuti in passato decisamente di altra caratura, aveva però una caratteristica singolare, tutti i suoi atteggiamenti giornalistici erano guidati da qualcosa di personale, ogni suo scritto sembrava celare una vendetta molto intima.

Orbene, il personaggio in questione in questi giorni è particolarmente attivo e ogni suo sforzo nel descrivere gli accadimenti di Chiomonte confluisce nell’obiettivo di screditare al massimo il movimento NO TAV. Lo abbiamo potuto vedere al “fortino” del “non cantiere”, ma non all’esterno, bensì all’interno, in compagnia di personaggi inviati a soffocare con la violenza ogni tipo di protesta legittima. Molto probabilmente però, questo individuo è inviso alle stesse truppe di occupazione ed è potuto restare in quel frangente a guardarci, solo perché ne provavano pena. Vorrei scrivere a questo personaggio che non è colpa dei no tav, se il suo amico fraterno è saltato in aria da qualche parte nel mondo dopo aver operato scelte che hanno fatto tornare a casa le sue spoglie nella bandiera, legata stretta perché sembrassero intere. E di certo non è colpa dei no tav, se la sua vita intima presumo sia il ritratto della decadenza morale . L’unico colpevole dei suoi fallimenti, è da imputare al soggetto che vede ogni mattina riflesso nello specchio. Fallimenti che si ripercuotono giornalmente nel tenore di bassissimo profilo dei suoi articoli, pieni di acredine personale e livore, quel tipo di livore che provoca sensi insoddisfatti di rivalsa e bruciori di stomaco.

Questo personaggio può definirci con qualsiasi aggettivo o epiteto, da quello che lui crede uno scranno privilegiato, ma la realtà dei fatti racconta un’altra verità, fatta di complessi di inferiorità e di colpa. Questi ultimi forse proprio in forza di quel preciso episodio, la scomparsa precoce di un intima amicizia. Noi no tav “viviamo bene” moralmente e intellettualmente e di certo non abbiamo bisogno di rivalerci con i nostri scritti su nessuno per motivi personali. In parole povere, il concetto che vorrei esprimere a questo sedicente giornalista, è che forse gli vogliamo anche un po’ bene, fosse solo per lo scampato pericolo, infatti se nascevamo noi come lui sarebbe stato molto peggio, ben più drammatico e avvilente.
A.D.D.

Tu che fai?

Chiomonte - Storie di ordinaria amministrazione






giovedì 28 luglio 2011

Presidio al mercato, Lacrimogeni a Pinard...


da NoTav.info 
Ancora una giornata di lotta in val di Susa. Uscire dall’assedio per comunicare e rafforzare la lotta no tav oggi diventa centrale. Dalle ore 9.00 al mercato di Chiomonte un folto gruppo di no tav ha voluto portare al sindaco del paese Renzo Pinard i “prodotti tipici del tav”, i lacrimogeni. Grazie ad una amministrazione comunale assente o in alcuni casi anche accondiscendente oggi una vasta porzione di territorio di questo comune è militarizzato. Per liberare l’area del fortino della Maddalena poi, le forze dell’ordine hanno usato e usano quantità enormi di gas lacrimogeni. Parliamo di migliaia di candelotti lanciati ogni qual volta la popolazione si avvicina alle reti del fortino chiedendo la liberazione del proprio territorio. Uno dei colpevoli di questo è il sindaco e per questo appunto che oggi i no tav hanno voluto portare a lui un sacco pieno di candelotti lanciati e raccolti nei boschi di Chiomonte. Sono rifiuti speciali e molto pericolosi come dimostrano le numerose schede tecniche informative prodotte dal movimento nella persona del prof. Massimo Zucchetti (docente ordinario del politecnico di Torino). I boschi sono pieni di questi rifiuti e con un notevole dispendio di energie dal campeggio no tav ogni giorno i ragazzi vanno sui sentieri a raccoglierne centinaia di borse. Il tutto è stato protocollato in comune e insieme ai lacrimogeni molti no tav hanno voluto scrivere dei pensieri da dedicare a Pinard. Ancora una volta prima di andare via dal mercato sono stati distribuiti molti volantini che spiegano ai turisti che in questi giorni affollano Chiomonte la situazione di militarizzazione del territorio.

Comunicato Stampa Liste Civiche



Su La Stampa del 27/07/2011, Antonio Ferrentino accusa gli Amministratori delle Liste civiche di rimanere il silenzio e di non schierarsi contro la violenza. Accusa anche il Presidente della Comunità Montana di fare come Ponzio Pilato senza assumersi le responsabilità delle derive violente e dice che nel 2005 (quando lui era alla guida della Comunità Montana bassa valle di Susa) nulla di tutto ciò accadeva. Premesso che la situazione è radicalmente diversa e che il confronto/analisi dei due momenti storici (2005 e 2011) richiederebbe ampio spazio che non può essere oggetto della presente, ci permettiamo solo di ricordare, al nostro, che l’8 dicembre 2005 (quando lui, con altri, era alla testa del corteo “pacifico” furono abbattute tutte le recinzioni del cantiere di Venaus e furono irreparabilmente danneggiati alcuni camper all’interno del recinto. Pressoché tutti gli amministratori (ma anche la quasi totalità dei manifestanti) condannarono il danneggiamento ai camper ma invasero le aree e si compiacquero delle recinzioni abbattute. Oggi noi continuiamo a dire che quel cantiere era illegittimo, come lo è il fortino che recinta il museo della Maddalena (non esiste il cantiere del cunicolo), ma che questo non giustifica la violenza. Abbiamo stigmatizzato (e continuiamo a farlo) ogni forma di violenza che va dal lancio di pietre al lancio dei lacrimogeni -in particolare quelli sparati ad altezza d’uomo-, dall’incendio del camper no tav a quello dei mezzi meccanici delle imprese, ma anche all’incendio dei presidi o al danneggiamento a tappeto di tutte le tende presenti nei giorni dello sgombero. Tutte le volte che ci è stato possibile siamo stati fisicamente presenti, così come i legali ed i medici, per dare il nostro contributo affinché le manifestazioni e le proteste si svolgessero in forma non violenta, anche se determinata. Le diverse fiaccolate, la manifestazione del 3-7 con oltre 70.000 persone ne sono la testimonianza. In altri casi non ci siamo riusciti, o non eravamo presenti, ma vogliamo qui denunciare, pubblicamente, l’informazione distorta confezionata in questi ultimi mesi dalla quasi totalità degli operatori televisivi e dai quotidiani torinesi e non. Informazione distorta assecondata senza verifiche e senza riscontri da continue ed esagerate dichiarazioni dei politici torinesi, dei rappresentanti del Comune di Torino, della Provincia e della Regione oltreché del Governo. Crediamo quindi che, in una situazione di preponderante disparità di forze e di mezzi, la responsabilità dell’accentuazione dei momenti di tensione (che preoccupano grandemente anche noi) ricada sul Governo e sui politici e rappresentanti precitati che hanno voluto trasformare tutta la questione TAV in valle in una mera questione di ordine pubblico. Non è una questione di ordine pubblico e le ragioni di chi è contrario all’opera sono ampie e motivate e mirano a tutelare la valle ma anche l’economia italiana ed i servizi al cittadino. Per questo motivo crediamo giusto continuare nella nostro lavoro di amministratori delle liste civiche (quindi al di fuori della “casta”) mettendo in atto ogni iniziativa amministrativa e legale per contrastare quest’opera inutile e dannosa ed anche partecipando (con lo spirito e gli intenti precitati) a manifestazioni non organizzate da noi.

Coordinamento liste civiche  27-7-2011

 

Lettera aperta degli Alpini NoTav


Al: Capo di Stato Maggiore della Difesa
Generale Biagio Abrate
Al: Comandante Brigata Alpina Taurinense
Generale Francesco Paolo Figliuolo


Oggetto: presenza truppe della Brigata Alpina Taurinense alla Maddalena di Chiomonte.

Signori Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e Comandante Brigata Alpina Taurinense, come noto, a far data dal 19 luglio u.s., truppe appartenenti alla Brigata Alpina Taurinense sono giunte, quale supporto alle FF.OO. nella sorveglianza/gestione dell’ordine pubblico relativamente alla realizzazione del cosiddetto cantiere per il tunnel geognostico, alla Maddalena di Chiomonte.
La popolazione locale ha percepito da subito la presenza delle Truppe Alpine a difesa di un’opera che vede la contrarietà della stragrande maggioranza dei valligiani, come una vera e propria occupazione militare della propria terra.
Non è possibile ed anzi riteniamo offensivo per l’onore dell’Esercito la comparazione, come da qualche parte è stata avanzata, tra questo suo impiego e quanto avvenne nel 1992 con l’operazione Vespri Siciliani; là si trattava di rispondere ad una vera e propria emergenza “criminale” culminata con le stragi dove vennero assassinati i giudici Falcone e Borsellino e le loro scorte, qui si tratta di fare esattamente l’opposto ovvero proteggere un progetto ( il TAV) dove, stando alle risultanze della Commissione Antimafia non solo le infiltrazioni criminali sono provate e certificate ma, stando ad alcuni analisti, si tratta di un progetto concepito proprio per arricchire quella zona grigia che opera e prospera con le grandi opere pubbliche.
Riteniamo inconcepibile che l’Esercito venga utilizzato per regolare questioni che la politica ha originato e poi, per via della sua incapacità, non riesce più a controllare.
Noi siamo ben consapevoli che la scelta di inviare l’Esercito, per di più le Truppe Alpine, è una infelice scelta politica e non militare, ed proprio per questo che ci rivolgiamo a voi e non al Ministro della Difesa in quanto, per la vostra storia personale, siete gli unici rappresentanti istituzionali in grado di comprendere il sentimento di disagio e di rabbia che stiamo provando.
Ci rivolgiamo in primis al Capo di Stato Maggiore della Difesa, piemontese di nascita, già comandante della compagnia AUC e poi Capo di Stato Maggiore della SMALP e quindi appartenente alla schiera di coloro che hanno instillato nei giovani ufficiali di complemento il vero spirito alpino, poi comandante della Taurinense e quindi profondo conoscitore delle tradizioni alpine della nostra Valle, ci rivolgiamo altresì all’attuale Comandante della Taurinense quale responsabile operativo dell’invio delle truppe alla Maddalena.
Noi non entriamo nel merito della trasformazione dell’esercito di leva in un esercito di professionisti con la conseguente progressiva perdita dello “Spirito Alpino” che era tale proprio per la coscrizione obbligatoria, ne sul’impiego delle Truppe Alpine in lontani teatri di guerra, anche se abbiamo le nostre idee in merito.
Noi contrastiamo l’utilizzo delle Truppe Alpine con modalità che nulla hanno a che fare con lo spirito che le ha sempre animate e per di più con aspetti vessatori proprio nei confronti della popolazione locale che, ricordiamo, ha dato decine di migliaia di alpini ed artiglieri al nostro Esercito e, come si può vedere nelle lapidi presenti in ogni comune, anche migliaia di morti nelle varie guerre a cui il nostro Paese ha partecipato.
Probabilmente sarete a conoscenza del raduno spontaneo avvenuto domenica 24 luglio a Chiomonte, raduno che ha visto centinaia di penne nere che portavano orgogliosamente il loro cappello ed altre centinaia a capo scoperto semplicemente per rispettare una, riteniamo infelice, scelta della loro associazione, ebbene tutti questi alpini in congedo erano li per manifestare il loro totale dissenso al’utilizzo delle Truppe Alpine a guardia di un fortino (non esiste nessun cantiere) simbolo di quella che tutti noi riteniamo (supportati da una imponente mole documentale) un’opera inutile, infiltrata dalla criminalità organizzata e che depaupererà le risorse del nostro Paese.
Vi invitiamo ad agire tempestivamente affinchè le truppe della Taurinense vengano ritirate dalla Maddalena, in caso contrario purtroppo si creerà una frattura insanabile non solo tra le molte centinaia di ex alpini ma tra la popolazione della valle Susa e l’Esercito e, cosa ancor più tragica per voi e per tutti noi che ne siamo detentori, si perderà quello “Spirito Alpino” che alberga in noi da generazioni.
Concludiamo domandandovi se ritenete che valga la pena assumervi la responsabilità del rischio di far pressochè scomparire lo “Spirito Alpino” dalla Valle di Susa oppure preferiate salvaguardare le nostre tradizioni ed ordinare il ritiro dei soldati di stanza alla Maddalena dove, oltre ad essere occupate in modo svilente per la loro professionalità, sono poste al servizio di interessi politco/finanziari che a nostro avviso nulla dovrebbero avere a che fare con le Truppe Alpine.
Nel porgervi i nostri saluti, vi ricordiamo che qualora vogliate constatare di persona il reale stato d’animo nostro e della popolazione della Val Susa, saremo lieti di accogliervi.
Chiomonte, 26 luglio 2011

Firmato: Ufficiali, Sottufficiali ed Alpini in congedo della Val Susa appartenenti al Movimento No Tav

 

A Agostino Ghiglia e Stefano Esposito


Vorrei presentarmi alle persone sopra citate. Scusate se non vi chiamo signori ma qui in Valle di Susa siamo un po’ francesi e il nostro “signore” equivale al francese “monsieur”, termine con il quale i nostri “cugini d’oltralpe” chiamano le persone perbene.
Mi chiamo Walter Neirotti e vivo in Valle di Susa da quasi cinquantanove anni. Da quando sono stati presentati i molti progetti della linea ferroviaria Torino – Lyon mi sono sempre opposto, prima di tutto come  uomo che crede in un mondo diverso (dal vostro), ma anche dal punto di vista tecnico, grazie a qualche conoscenza maturata in tanti anni di lavoro ferroviario ( ma adesso sono “ritirato dal lavoro” quindi un parassita a carico dell’INPS).
Non essendo un tipo da “prima linea” la mia opposizione non è mai apparsa, anche se ho partecipato a molte delle iniziative proposte dai comitati NO TAV o dalle istituzioni locali. Naturalmente, seguendo le mie inclinazioni culturali e caratteriali, sempre in modo pacifico e sono certo che questo sarà per voi ulteriore motivo di dispiacere perché è ovvio (per voi) che i valsusini sono tutti violenti. In ultimo poi, avendo tra l’altro raggiunto la pensione (non dopo il breve arco di una legislatura come tanti vostri compari ma avendo lavorato una vita) ho più tempo da dedicare non certo solo al problema della Torino – Lyon ma soprattutto ad altre forme di volontariato, che pratico almeno da quando ho finito gli studi (immagino che per voi anche questo rappresenti un punto a mio sfavore). Sappiate inoltre che, come tanti altri black block, sono stato gasato alla Maddalena di Chiomonte il 27 giugno e il 3 luglio, mentre il 24 luglio era ancora lì con il mio vecchio cappello alpino.
Per questi motivi vi pregherei, nelle vostre ringhiate contro i no tav, di includere almeno una volta il mio nome. Per quel poco che ho fatto non pretendo di esser chiamato terrorista (sarebbe troppo onore), ma almeno facinoroso, teppista o altri termini similari che non faticherete a trovare in quanto fanno da sempre parte del vostro vocabolario.
Resto quindi in attesa di vostro gradito riscontro.

P.S.:  Dimenticavo di darmi la “mazzata finale”. Come mi ha insegnato Don Gallo anche io mi sento “angelicamente anarchico”.

Walter Neirotti


mercoledì 27 luglio 2011

Programma del fine settimana!!!


GIOVEDI’ 28 
ore 09,00 Prodotti tipici della Maddalena e volantinaggio al mercato di Chiomonte  
ore 18,00 Consueta assemblea campeggio per discutere della prosecuzione del presidio della centrale e della manifestazione di sabato
ore 21.00 Proiezione di “I peccati della Maddalena” sulla giornata del 3 luglio (appendice a Fratelli di TAV) di Manolo Luppichini
ore 21,30 Partenza dal campeggio per passeggiata serale lungo i sentieri.

VENERDI’ 29  
ore 21.00 “Verso l’autunno: per un movimento contro la svendita” intervengono: Ugo MAttei, Insurgent City (Parma), Occupant* Teatro Valle di Roma.
ore 22.30 YO YO MUNDI (musica resistente).

SABATO 30 
ore 14.00 MARCIA GIAGLIONE-CHIOMONTE con partenza dal campo sportivo.
ore 21.30 “So much Younger than today” Viaggio nell’Italia di Gigi Meroni (con Mao, Mario Congiu, Marco Peroni)


Ferrentino? ...Cosa ne pensano i Valsusini?



Guarda il video per scoprire cosa pensano i Valsusini di Ferrentino e della sua solidarietà...

martedì 26 luglio 2011

Sono amico di Stefano Milanesi!!!



Sono amico di Stefano Milanesi!!!



Ho letto oggi l’articolo di Repubblica a firma Trabucco e Giacosa e ne sono stato schifato, nauseato ed indignato, evito altri termini poiché a differenza di chi ha scritto l’articolo in questione penso di avere un limite di decenza. Hanno scritto dei trascorsi di alcuni di noi, già, perché di noi si tratta. Si tratta di amici e Compagni, ma Compagni con la “C” maiuscola, quando chi scrive è solo un pennivendolo che non merita neppure la minuscola. Alcuni di loro hanno commesso ciò che è stato, ma tutti hanno pagato sulla loro vita e di persona il debito con la società, quella di cui voi improvvisati scribacchini ardite a continuare dire civile come i vostri vomitevoli articoli o come i lacrimogeni di Chiomonte. Ribrezzo è ciò che provo per voi, per la vostra quotidiana meschinità di servi dei poteri forti e del dio denaro. Ribrezzo per il vostro lavoro sporco e che per altro non sapete neppur fare, tanti sono gli errori in quello che potrebbe sembrare un articolo di giornale, ma che è e rimane un rimestare nel torbido, un insulto, una vergogna.

Sono tutti miei amici, Stefano, Marco, Guido e Silvano. Amici che hanno pagato il loro debito e a cui voi, miserabili, continuate dare pugni nello stomaco. Con che diritto fate ciò che fate? Con che coscienza scrivete ciò che scrivete? Con quale viltà svendete la vita delle persone?

Stefano è un mio amico. Ed io ne sono fiero ed orgoglioso. Vale mille di voi! Da quando l’ho conosciuto una sera a cena a casa di amici posso dire che mi ha subito colpito per il suo garbo e la sua schiettezza. Dopo, dal 2005 in avanti l’ho conosciuto, insieme agli altri amici di cui scrivete, durante la lotta No Tav, e con i fatti, ha saputo dimostrare la sua generosità e la sua amicizia. Stefano è mio amico e mio Compagno, poiché a differenza vostra che vi trincerate dietro alle pagine di un giornale, egli ci mette sempre la faccia, scoperta, da uomo libero e non da servo. Stefano è mio amico perché ama la terra che lo ospita, la lavora con amore e fatica, la rispetta ed insieme ad essa rispetta anche l’ultimo di noi. Stefano è mio amico perché non lascia indietro nessuno, perché tra un colpo di tosse e l’altro sa metterci sempre un sorriso. Stefano e mio amico ed io ne sono fiero ed orgoglioso, e lo stesso vale per Marco, Guido e Silvano, per voi invece disprezzo e rabbia.



Con nessuna stima di voi


Mario Antonio Solara

Ferrentino (Sel) al cantiere."Doveroso per gli operai".

Tratto da REPUBBLICA del 26.07.2011
"ITALIANO SEMPRE MANIGIARE"
Ferrentino (Sel) al cantiere."Doveroso per gli operai".
Il consigliere provinciale di Sel ed ex leader della protesta contro il supertreno va a Chiomonte per portare la solidarietà ai dipendenti delle ditte impegnate nei lavori di preparazione del cantiere.

di MARIACHIARA GIACOSA - Questa mattina visiterà il cantiere anche il consigliere provinciale di Sel Antonio Ferrentino, leader del movimento contro il supertreno ai tempi di Venaus e sindaco di Sant'Antonino di Susa. Ferrentino ha richiesto la visita come consigliere provinciale eletto nel Collegio di Susa. "Credo sia un gesto doveroso anche alla luce dei fatti, intollerabili, degli ultimi giorni contro gli operai che svolgono il loro lavoro all'interno di quel cantiere".

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E bravo Ferrentino!!! Eh Già! Adesso è doveroso portare solidarietà agli operai impegnati nel NON CANTIERE …eh? Compitino di partito o cos’altro? Contrario al treno, ma non troppo; sempre il piedino in due o tre scarpe, è questo il tuo modo di fare politica e soprattutto gli interessi della gente che ti ha eletto? Forse perché con la gente della Valsusa hai perso tutto il credito, provi a cercarlo la dove possono magari dartene ancora un po’? Diventerai amico o lo sei già dell’architetto antisociale Virano? Quali sono i fatti intollerabili verso gli operai di cui parli?
Sono invece forse tollerabili coloro che svendono per trenta denari la propria valle e la salute dei suoi abitanti? Sono tollerabili i gesti di coloro che guidano le ruspe a sfondare il cancello della Maddalena? È tollerabile l’operaio che guida a bordo del caterpillar l’assalto della polizia nella necropoli della Maddalena devastandola?  

Rassegnati Ferrentino, qui, in Valle di Susa, tutti ti hanno pesato e hanno capito che l’unico vero intollerabile sei tu, ormai solo più doppiogiochista senza né credito, né valore!!!


Perché il 24 luglio ho messo il cappello da alpino alla Maddalena di Chiomonte.


Perché il 24 luglio ho messo il cappello da alpino alla Maddalena di Chiomonte.
Premesso che quanto dirò sono esclusivamente mie riflessioni, in quanto sono un ex alpino non iscritto all'ANA, per formazione culturale e caratteriale da sempre antitetico a qualsiasi forma di struttura militare. Pur tuttavia domenica ho messo anch'io con molti altri il cappello con la penna nera davanti al “fortino” della Maddalena.
L'ho messo innanzitutto perché il cappello l'ho portato (con la divisa) quasi quarant'anni fa per tredici mesi sulle nostre montagne, condividendo quei momenti non solo con tanti altri ragazzi come me, ma soprattutto con la gente di montagna, che come sempre ci vedeva e ci accoglieva come amici fraterni.
Almeno in tempo di pace le truppe alpine sono state viste non solo come un baluardo in difesa degli ultimi (la gente di montagna) ma come un aiuto concreto ed efficiente in caso di avversità e calamità naturali, soprattutto gli alpini in congedo della Protezione Civile, sempre presenti e disponibili ad ogni chiamata e ai quali va il mio plauso incondizionato.
Per questo la presenza degli alpini professionisti a difesa dell'ordine pubblico alla Maddalena contro la popolazione della Valle di Susa suona come un'offesa e una provocazione. Tanto maggiore se si pensa che questa Valle ha pagato con i suoi alpini (soprattutto nelle due guerre mondiali) un pesante tributo di sangue. Basta soffermarsi a guardare le lapidi nei nostri villaggi di montagna o nelle piccole borgate, con le lunghe file di nomi dei caduti (quasi tutti alpini).
Queste guerre (assurde come tutte le guerre) hanno privato i nostri paesi della “meglio gioventù” e hanno gettato nel dolore e nel lutto migliaia di famiglie.  Eppure queste umili genti di montagna non hanno mai perso la loro fiducia negli alpini e nelle istituzioni di quello Stato che oggi manda questi professionisti con la penna nera (forse stanchi di esportare la democrazia in Afghanistan) a “mettere in riga” la Valle di Susa.
Se l'obiettivo dei nostri politici bipartisan SITAV era quello di umiliarci e ferirci nell'animo, hanno sicuramente raggiunto lo scopo. Peccato che non abbiano ancora capito che, come le canne, ci pieghiamo al vento forte, ma subito dopo siamo di nuovo dritti. Le centinaia di penne nere (e di altri valsusini) convenuti domenica alla Maddalena lo stanno a dimostrare.
Ci hanno solo dato un motivo in più per indignarci.

Walter Neirotti - Bussoleno


CS denominazione di origine controllata...stamattina a Susa!!!


Sarà presentato oggi, contemporanemente al volantinaggio al mercato di Susa, il banchetto con i prodotti tipici del TAV. Vi si potranno trovare tutti i tipi di lacrimogeni CS, da quello da lancio a mano a quello per caricatore cal. 40. 
Quella esposta sul banchetto è la ricetta della democrazia italiana odierna, fatta di botte, lacrimogeni, denigrazione ed isolamento di coloro che camminano a schiena diritta, a discpito di coloro che pescano nel torbido per i loro miserabili affari o per la poltroncina da politucolo arrogante.
Recati al mercato di Susa per supportare gli attivisti No Tav e per informare la gente dei rischi sanitari legati al CS e al vuoto di democrazia che, soprattutto, in Valle di Susa stiamo vivendo.




Giulia Tripoti ..."questa valle che resiste"


Ciao, sono una cantautrice romana. Questa mia canzone e per voi, per tutte le donne e gli uomini che ogni giorno lottano per difendere la Val di Susa da quel progetto mafioso chiamato TAV.
Un abbraccio da roma
,

Giulia Tripoti



lunedì 25 luglio 2011

Sui danneggiamenti ai mezzi ITALCOGE...




Apprendiamo dai quotidiani on line la notizia che ieri notte alcuni mezzi dell’Italcoge sono stati danneggiati  nella sede della ditta. Riteniamo questo gesto non un favore al movimento notav, ma anzi un danno e un modo d’intendere la lotta che non ci appartiene. Martedì prossimo era calendarizzato un volantinaggio a Susa proprio per spiegare la situazione e denunciare il coinvolgimento della ditta segusina nella distruzione del territorio. Questo atto va nel senso contrario alle inziative notav, che fanno della partecipazione e della resistenza di massa il nodo centrale di una battaglia che non fa sconti a nessuno, però ferma su alcune prerogative che non sono rappresentate da gesti simili. Anzi, tal modo d’intendere la lotta avvalla le tesi fantasiose e falsate di una parte della stampa, indotta dai comunicati giornalieri delle forze dell’ordine, che vorrebbero ridurre la lotta a una cosa di pochi, non riuscendo a giustificare come per un’opera ingiusta, miliritarizzata e prepotente, sia un popolo intero che la osteggia.

Sdrammatizziamo...un po'... ci fa bene...


...sarà stato un No Tav? ...mah?


Domenica 24 Luglio: Ecco un'altra azione "incruenta" delle forze dell'ordine (???)


Nella valle che resiste un uomo che decide di stare al posto giusto, nel momento giusto, diventa l'uomo sbagliato nel momento sbagliato, nel luogo peggiore. Era giusto esserci, oggi, insieme a chi ha scelto di indossare il cappello degli alpini e passeggiare al di là delle reti di un cantiere che non c'è. Ed era giusto esserci, questa sera, per partecipare all'evento NO TAV = NO MAFIA organizzato per ricordare Borsellino, Falcone e tutte le vittime della mafia, inclusi gli uomini e le donne della scorta che per lottare contro la mafia hanno perso la vita. Al contrario di chi, oggi, ha ancora una volta attaccato cittadini disarmati, sparando NON per allontanarli per effetto dei gas lacrimogeni (peraltro tossici, al CS), ma con il preciso intento di COLPIRLI con i proiettili, troppo spesso sparati ad altezza uomo, puntando non tanto chi si avvicina al cancello, ma chi si avvicina con una fotocamera o una telecamera in mano. Già, perché di questo hanno paura più che di una pietra, di chi si "arma" di pericolose videocamere e poi è pronto a raccontare la verità, quella che non sentirete a nessun TG.
La verità è che non è stato possibile commemorare le vittime della mafia, non è stato possibile ricordare i nomi di Agostino, Claudio, Emanuela, Vincenzo, Eddie Walter, uccisi per mano della mafia e schegge deviate di quello stato che con la mafia aveva scelto di venire a patti piuttosto che combatterla. A.L.,  Valsusino doc over 45, come tutti noi, voleva tenere viva la memoria di questi uomini e queste donne, ricordandoli nel luogo dove oggi un'intera popolazione resiste e lotta contro  l'ennesima grande opera inutile e devastante che vogliono imporre con la forza per favorire gli interessi di pochi, consapevoli e noncuranti dell'altissimo rischio di infiltrazioni di mafia e 'ndrangheta. 
Alle 19:45 stava preparando, insieme ai compagni di Resistenza Viola, il materiale per allestire la videoproiezione del film "IO RICORDO" davanti alla centrale, poiché era previsto di estendere l'invito anche alle forze dell'ordine, alle quali avremmo regalato alcune Agende Rosse.  Poi  gli spari, alcuni lacrimogeni arrivano nell'area tende ed è il caos. A.L. ha già vissuto quella scena, lo sgombero, il 3 luglio, le notti... è pronto, indossa la maschera antigas, gli occhialini e corre nella zona dove si stava recando per preparare l'evento, tiene in mano la macchina fotografica per documentare ed è pronto ad aiutare chi ne avesse bisogno. Raggiunge il ponte tra una marea di gente che corre, occhi gonfi, tosse, qualcuno sembra disorientato. C'è molto fumo, troppo per capire da dove stanno sparando, quasi una coltre di nebbia. A.L. tenta di filmare e, poco prima di essere colpito al volto riesce a filmare il lancio di un lacrimogeno che parte, presumibilmente, dai mezzi mobili, quelli che hanno montati dei piccoli "cannoni" usati soprattutto per lanciare lacrimogeni a lunghe distanze. Ma qui parliamo di 20, forse 30 metri. Con quei mezzi, infatti, stavano sparando NON SOLO nell'area tende, ma anche sui NO TAV che ancora resistevano nella zona del ponte, a pochi metri dal cancello dietro il quale erano fermi i blindati. UN SECONDO è il tempo impiegato dal colpo che dal blindato raggiunge il ponte. Poi il video s'interrompe. A.L. viene colpito in pieno volto pochi secondi dopo, la maschera distrutta, il colpo è talmente forte da farlo cadere a terra. Alcuni compagni lo aiutano a sollevarsi e allontanarsi, ha il volto coperto di sangue, è confuso, non riesce a parlare. Raggiunge l'area tende dove subito arrivano alcuni medici presenti alla manifestazione e gli prestano le prime cure, la situazione è grave, naso e mascella sono gonfi, perde molto sangue, ha lacerazioni interne, sotto il palato, viene portato in auto al pronto soccorso di Susa. 
Arrivato al pronto soccorso i medici, vista la gravità della situazione, lo sottopongono ad una TAC, che rivelerà fratture multiple a naso, mascella, lacerazioni profonde che vengono suturate immediatamente, ma la prognosi resta riservata, in attesa di trasferimento al reparto di chirurgia maxilo facciale di un ospedale di Torino, dove verrà sottoposto ad intervento chirurgico. 
Doveva essere una giornata colorata, pacifica, resistente ancora una volta all'insegna della non violenza che da sempre contraddistingue le azioni del movimento NO TAV. Ma la frangia violenta ha agito ancora, presumibilmente usando nel modo peggiore (sparando a distanza troppo ravvicinata) un'arma che avrebbe lo scopo di allontanare le persone per effetto dei GAS e non per la spinta dei PROIETTILI! In questo modo la frangia violenta è quella in divisa, l'ingiustizia è coperta ancora una volta da una legalità svuotata ormai di ogni significato, se non quello di garantire l'impunità a chi commette forse la peggiore delle violenze, perché di questo si tratta quando un esercito armato fino ai denti spara a cittadini disarmati. La macchina del fango ha continuato per giorni nell'azione preventiva di costruire quanto oggi è accaduto, parlando di "infiltrati" reduci dalle manifestazioni per il decimo anniversario del G8 di Genova, oltre ai black bloc dei quali si continua a parlare, ma che nessuno evidentemente è in grado di identificare e arrestare (sarà che sono sempre un'invenzione?), quindi dovevano agire, dovevano creare gli scontri e l'hanno fatto prima del solito. Perché le altre sere attendevano una certa ora, ma questa volta no: hanno gasato il campeggio, dove c'erano anche anziani, donne e bambini, tra le 19:30 e le 20:00, annullando così gli eventi previsti, perché nella valle che resiste non si può dire che NO TAV = NO MAFIA!

Dall'ospedale A.L. manda un messaggio a tutti: "non mollate, ragazzi. Non molliamo. Resistere! Resistere! Resistere!". Uno dei medici che lo ha accolto al pronto soccorso ha semplicemente detto, dopo averlo esaminato "Lo stato è morto, la democrazia è morta, ma te ne rendi conto solo quando vedi queste cose".  Queste cose noi non vogliamo più vederle. Abbiamo il diritto di conoscere le regole d'ingaggio, e di sapere chi ha ordinato di sparare sulle persone (altezza uomo) da quei blindati, con una potenza che ha rischiato di UCCIDERE perché avrebbe potuto finire così se A.L. fosse stato, come tanti, sprovvisto di maschera.  Sappiamo che gli uomini in divisa hanno filmato tutto, sta a loro identificare esecutori e mandanti, inclusi i responsabili politici. Perché ancora una volta è stata ridotto ad una questione di ordine pubblico un problema che ha a che fare con la democrazia, con il fallimento della politica, con uno stato assente. Ora è giusto che nelle forze dell'ordine sia avviata un'inchiesta ed è tempo che la politica torni ad affrontare la questione che da 22 anni non trova soluzione. E' tempo di riportare il tema sul piano politico, dove da sempre avrebbe dovuto essere affrontato democraticamente. La Valsusa è pronta, ma non chiedeteci di ascoltare, o di discutere "come" accettare quest'opera inutile e devastante, e non tentate di farcela digerire spostandola in Liguria perché il messaggio è sempre stato forte e chiaro: né qui, né altrove. 
E' arrivato il momento di fare allontanare le truppe e riaprire il dialogo. La Valsusa è pronta a spiegare le ragioni del NO, come lo è gran parte degli italiani. 


Haidi Giuliani al campeggio No Tav: “Il G8 oggi è alla Maddalena”


Bellissimo e commovente l’intervento di Heidi Giuliani al campeggio No Tav “Il G8 oggi è alla Maddalena”. Nel corso dell’intervento la mamma di Carlo Giuliani ha parlato a lungo della situazione della Maddalena, di Carlo che venne a Torino per manifestare al corteo per la morte di Edo e Sole e si è concentrata sul ruolo dell’informazione embedded e sotto padrone.  Con l’elicottero della polizia che sorvolava il campeggio continuamente, il ricordo di Carlo si è alzato in cielo molto più in alto delle stupide pale del controllo statale.





Un altro giorno di scuola...


da NoTav.info

La giornata appena trascorsa porta con sè le due facce della medaglia della situazione che stiamo vivendo: da un lato la ricchezza, l’unità, la solidarietà del movimento notav e dall’altra l’arroganza di un potere sempre più in difficoltà che sa rispondere a un popolo che difende il suo territorio solo con idranti, lacrimogeni e manganelli.
La giornata inziata con uan gita al Rocciamelone, la cui vetta allieta sempre i nostri sguardi ricordandoci la potenza della montagna, ha avuto due grandi appuntamenti che si sono dimostrati unici: alle 16 il raduno degli alpini notav, che in oltre trecento si sono ritrovati davanti al cancello della centrale per manifestare contro la presenza degli alpini all’interno del non-cantiere di Chiomonte. L’orgoglio di un popolo di montagna, che ha sempre inteso il cappello con la penna come una missione di defa del territorio e della popolazione, non per la guerra e per difendere con il proprio operato, la militarizzazione della Valsusa. Un comunicato stampa dell’ANA , diffidava gli alpini a prtecipare al raduno, in barba agli ordini, gli alpini, ribelli e notav, non solo si sono radunati, ma hanno percorso il sentiero che dalla centrale va alla Maddalena, fermandosi poi anche successivamente.

Alle 18 l’incontro con Heidi Giuliani e Giuliano Giuliani, madre e padre di Carlo. Heidi ci ha riempito il cuore con la determinazione e il suo affetto, parlandoci di Carlo, della loro esperienza con un informazione allineata ai voleri del proprietario di turno. “il g8 oggi è alla Maddalena” ci ha detto heidi ricordando come Carlo venne a manifestare a Torino per la morte di Edo e Sole. Un’intervento toccante che si è tenuto sotto il ritmo insulso dell’elicottero delle forze dell’ordine, che per ore ha sorvolato l’area.

Durante tutto il pomeriggio si è protratta la libera battitura delle rete e dei guard rail. Migliaia di notav hanno frequentato il campeggio/presidio per tutta la giornata e intorno alle 20 hanno dovuto fronteggiare l’ennesima arroganza da parte delle forze dell’ordine, che hano lanciato lacrimogeni e getti d’idranta per dispendere l’assedio continuo al non cantiere. Ad un tratto, come per incanto, il fortino più difeso del mondo si è trovato sprovvisto della sua entrata centrale, e il suo cancello è stato aperto, permettendo l’ingresso di alcuni No Tav, che sono stati respinti dall’idrante e dal cs in quantità. Incuranti della presenza di centinaia di famiglie, i solerti difensori del partito trasversale degli affari, hanno pensato bene di lanciare i lacrimogeni ovunque, ad altezza d’uomo come all’area del campeggio.  Sono riusciti, sparando in faccia a poca distanza a ferire un No Tav con, fratture naso e mandibola, lacerazioni interne a palato e gengiva, maschera antigas dilaniata. La democrazia tanto invocata dal politico di turno e tanto ricercata dal giornalista di settore si è manifestata immediatamente con l’uso delle armi e dell’oramai continuo attacco alle persone.

In seguito, per difendere il cancello aperto e per fronteggiare un pavido No Tav nascosto nel bosco, le forze dell’ordine sono uscite a fronteggiare i No Tav e contemporaneamente incuranti del fdanno possibile, hanno lanciato lacrimogeni nel bosco, riuscendio a creare l’ennesimo incendio, che ci augriamo non ci si volgia attribuire anche questa volta. Ne è nato un lungo fronteggiamento, dove il popolo No Tav non è indietreggiato e solo poi grazie ad un estremo senso di responsabilità, intorno alle 21.30 è stato sciolto.

Dalle 20 un presidio di donne No Tav si è formato alla baita di Chiomonte, “la notte delle streghe” che ha visto motissime donne di tutte le età maledire il cantiere, sbeffeggiarlo,osteggiarlo con la cratività e la determinazione che solo le donne hanno.

Si sprecano le cronache fatte con il copia- incolla dall’ennesimo comunicato stampa della Questura di Torino, la realtà è sotto gli occhi di tutti. E anche il fortino più difeso a volte…può essere aperto!

Oggi, secondo gli organi di informazione e l’intelligence della Questura, era il giorno in cui i manifestant di Genova venivano in Val Susa. Invece ieri la Valsusa è andata a Genova, trovando braccia aperte in ogni luogo, ed oggi, ancora una volta la Genova dei gas Cs e dell’arroganza di stato, l’hanno portata gli stessi che dieci anni fa massacravano uomini e donne su quel lungomare.

sabato 23 luglio 2011

Accerchiamento Notturno, Falo e tanti roghi provocati dai candelotti, spenti dai No Tav

Apriamo la cronaca con questa precisazione visto il massiccio utilizzo di candelotti lacrimogeni sparati in val Clarea in mezzo alla vegetazione secca. Un utilizzo criminale sia dal punto di vista della quantità di gas che dal pericolo di incendi che si è verificato. Tutti i roghi sono stati spenti dai no tav che la terra in cui viono la difendono. Gli idranti della polizia che si vedranno nelle immagini sono stati unicamente usati contro i manifestanti e mai per spegnere un incendio. 

Dalla mezzanotte alle tre circa di questa mattina circa tremila no tav hanno accerchiato il fortino della Maddalena. L’appuntamento era dalle ore 18 alla Baita Presidio Clarea dal lato Giaglione dove dopo una cena al sacco i no tav hanno acceso un grande falò che avevano preparato nel pomeriggio. Dal lato del campeggio no tav di Chiomonte invece dopo la cena è iniziato il dibattito organizzato con Ivan Cicconi e Claudio Cancelli da titolo “IL MODELLO TAV COME STRUMENTO DI APPROPRIAZIONE DEL DENARO E DELLA RICCHEZZA PUBBLICA”. Al termine del dibattito alcune centinaia di no tav sono partiti anche da qui attraverso i sentieri alla volta del fortino della Maddalena. Anche dal lato della centrale elettrica poi, chi non era riuscito a praticare il sentiero, ha partecipato facendo pressione al cancello che chiude via Avanà. Un’area militare, difesa con i denti da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Alpini. La difesa del fortino la medesima da ogni lato, centinaia di lacrimogeni e idranti, il tutto sotto l’occhio soddisfatto dei dirigenti in cerca di promozione. Ore di assedio determinato, con protezione improvvisate ma efficaci, fatto con il cuore grande che la Val Susa ha. In tanti hanno resistito e impegnato la Polizia per ore, tagliando simbolicamente le reti e lanciando grandi mortaretti luminosi. I cori da ogni lato riempivano l’aria della valle e il fumo dei lacrimogeni intanto saliva ancora. Verso le tre circa è terminato di fatto l’assedio notturno che ha prodotto in ogni caso dei buoni risultati. Vergognosa poi la ricostruzione oggi dei media che parlano di incendi nei boschi e guerriglia. L’unico fuoco acceso dai no tav è stato il falo’ in val Clarea a fianco del pilone votivo no tav. Gli altri roghi che si sono accesi sporadici nella notte sono stati provocati dai candelotti lacrimogeni lanciati verso i no tav dalla Polizia. La medesima situazione si era creata nella giornata del 3 luglio ed i roghi, come anche ieri sera erano stati spenti dal movimento, che ha a cuore la sua valle. Chi oggi sta nel fortino vive e lavora per distruggere questo territorio, il movimento no tav lotta per il futuro di questa valle.
da notav.info

venerdì 22 luglio 2011

Questa sera (venerdì 22) Assedio Notturno!!!

 
L’appuntamento per l’accerchiamento notturno sarà alla baita Clarea dalle ore 18.00 per una cena condivisa. A seguire un grande falò che darà inizio all’accerchiamento.

Per chi parte da Giaglione non c'è nessun concentramento, la strada è libera e si può raggiungere autonomamente partendo dal campo sportivo.

Per chi preferisce si può invece partire dal Campeggio No Tav alle ore 18:00, arrivando abbastanza agevolmente alla baita in mezz'ora circa, seguendo il sentiero che è stato creato questa settimana e che parte 100m circa a monte della cantrale, sulla strada della Ramat. Questa mattina sono state aggiunte delle tacche colorate che segnalano il percorso.


Per chi volesse invece seguire il dibattito di Ivan Cicconi e Claudio Cancelli è alle ore 20.00 al campeggio no tav di Chiomonte per la cena e il dibattito dalle ore 21.00. A seguire anche dal lato chiomonte inizierà l’accerchiamento. Importante portare una pila per orientarsi nella notte no tav.

Vai con il ballo...

 
L'orchestra di Nando e i prefisso ha suonato ieri sera sul ponte della Centrale di Kiomontistan per un folto gruppo di ballerini No Tav, che sino a poco prima hanno potuto seguire le operazioni di posa della nuova cancellata difensiva del NON CANTIERE posizionata pochi metri prima della precedente. Operazioni "scortate" da un ingente numero di carabinieri, poliziotti e militari e seguiti in prima persona dai titolari delle aziende che hanno vinto l'appalto. Prima del ballo si è anche tenuto un resoconto sulla devstazione pel parco archeologico della Maddalena in risposta alle dichiarazioni "miopi" e deliranti della signora Bonino.
Mirabolante anche la performance pacifica e pacifista di Turi che ha elargito una lezione di Yoga ai militi dalla punta del larice a lato della centrale elettrica.
Putroppo, appena terminata la serata danzante mentre Nando smontava la strumentazione, la voglia irrefrenabile di giocare con l'acqua ha fatto sì che la Polizia utilizzasse il mezzo con gli idranti di Acqualand per fare la doccia ai presenti che nel frattempo avevano iniziato il concerto di battitura, si è dunque scatenata una bella sfida a gavettoni tra la polizia ed i No Tav.
 
...aspettando l'inverno per fare i pupazzi e giocare a palle di neve.

guarda le fotografie...






 

Bonino: problemi di miopia?


Dopo la visita al NON CANTIERE della Maddalena la signora Bonino si è cosi espressa:
"Abbiamo constatato di persona lo stadio di avanzamento dei lavori di preparazione allo scavo della galleria geognostica: un cantiere realizzato nel pieno rispetto dell'ambiente, delle proprieta' confinanti, nonche' delle esigenze di chi vive e lavora li.'' 
e poi ancora:  ''I lavori sono osteggiati e disturbati continuamente da pochi agitatori, che in piu' alimentano un clima inaccettabile con insulti e provocazioni costanti nei confronti degli agenti e degli operai. Senza considerare le devastazioni e la sporcizia delle zone circostanti, che segnano il passaggio dei No tav.'' 

ed ancora:  ''la devastazione arrecata alla necropoli preistorica dai No tav nel corso della battaglia del 3 luglio. Hanno rovinato il sito archeologico per prelevare le pietre da tirare in testa alle forze dell'ordine e alle maestranze, un danno che probabilmente e' irreparabile; e' curioso che coloro i quali si vorrebbero ergere a difensori del territorio siano i primi a devastarlo.''

Forse Barbarella ignora che un terreno recintato NON E' UN CANTIERE, rimane un terreno recintato!!!...stendiamo poi un pietoso velo sull'rispetto dell'ambiente (migliaia di candelotti lacrimogeni al CS), stendiamo anche sulle proprietà private confinanti (le vigne che sono all'interno del perimetro pattugliato dalla NATO???), ed anche sul rispetto di chi vive e lavora lì (check point militari, documenti, autorizzazioni della questura, vessazioni verbali, ritardi per il transito dei vignaioli, senza contare l'Azienda vinicola SEQUESTRATA di fatto all'interno del NON CANTIERE).

Forse Brabarella ignora che da sempre il movimento No Tav pulisce se sporca, fa la raccolta differenziata dei rifiuti, non utilizza plastica, ramazza sempre dove si svolgono i cortei e le manifestazioni (anche la merda che non gli appartiene). Probabilmente ha problemi di vista, la signora. Noi ci siamo ripuliti i sentieri ed i prati utilizzati il 3 luglio, raccogliendo per altro un quantitativo spropositato di lacrimogeni (sporcizia nostra?). Abbiamo riqualificato sentieri e prati, loro li hanno distrutti.

Forse Barbarella ha problemi di vista, anzi li ha certamente. Basta guardare le foto di cui sotto ed i centinaia di video e di fotografie che documentano come l'area della necropoli fosse sotto il controllo delle truppe occupanti e di come le stesse truppe agirono e si mossero all'interno dell'area. ...bisogno di ochhiali Barbarella???

...spesso al posto di sparare cazzate, sarebbe meglio tacere, magri rendendosi conto che la testa non serve banalmente a fare ombra al collo.










giovedì 21 luglio 2011

Continuano le iniziative al Campeggio della Valle che Resiste!!!


ore 20.30 Lezione Archeologica sugli scavi stuprati dai bulldozer Si Tav.
A Chiomonte, nell’area della Maddalena occupata dalla Polizia erano custodite due tombe del neolitico in uno stupendo parco. Durante la libera repubblica della Maddalena il Movimento No Tav aveva organizzato numerose visite per valorizzare questo patrimonio culturale di immenso valore. Oggi il museo che custodiva i reperti è diventato la base logistica delle forze dell’ordine e il parco archeologico dove c’erano le tombe è stato sventrato da una ruspa ITALCOGE, usata dalla Polizia per attacare i No Tav nella giornata del 3 luglio scorso. Questa sera andremo a vedere in dibattito quanto è accaduto e cosa rimane di questo patrimonio ormai perduto per sempre.
 
ore 21.30 Serata danzante liscio con NANDO e i PREFISSO.

Adunata Alpini No Tav Valsusa!!! ...a sarà Dura!!!



 
Per tutti quelli che hanno fatto il servizio militare negli alpini, in artiglieria etc, di qualsiasi età e grado,  ci troviamo domenica prossima 24 luglio alle 17 al campeggio No Tav di Chiomonte con il cappello in testa, per far vedere ai professionisti della guerra che lo spirito alpino significa difendere le montagne ed i propri abitanti, non occuparle e vessarli !!
Facciamogli capire che non è detto che a Kabul si dorma peggio che a Chiomonte !!!
 
Allegata la locandina, se potete diffondete.
 
...A Domenica!!!
 
Alberto V.

mercoledì 20 luglio 2011

Eccoli con i mezzi Lince, sono arrivati i Mercenari ...a quando il coprifuoco in Valsusa?


Li aspettavamo, li avevano promessi ed oggi sono divenuti realtà. Alla Maddalena di Chiomonte, nel fortino del NON CANTIERE ci sono gli alpini e i blindati Lince, proprio quelli utilizzati nelle missioni di pace (???) in Afganistan. Ma allora c'è la guerra? No, solo una gravissima responsabilità politica e lobbistica, un cieco celodurismo di Maroni, e un PD mai così isterico (avranno promesso qualcosa alle Coop?).
Certo che d'ora in poi qualcosa cambia nella gestione del NON CANTIERE. Hanno detto che gli alpini, non faranno ordine pubblico, che rimane di pertinenza di polizia e carabinieri, allora gli alpini che fanno? Vanno a funghi? Giocano a tresette? Si abbronzano nel piazzale del museo? Non ci è dato sapere. Intanto ad oggi, nulla si è mosso nel NON CANTIERE. Ogni tanto si sposta la ruspa a vuoto, un forgoncino avanza e cambia parcheggio, i militi svaccati sulle nostre sedie del presidio Maddalena, fumano e sbadigliano. NULLA!!! Ci dicono che il NON CANTIERE lavora ma alla fine vai a vedere... NULLA!!! Intanto il XII Campeggio della Valle che Resiste, si popola giorno per giorno, si allarga, programma iniziative e battiture, ma soprattutto gli Alpini valsusini (questi si con la A maiuscola) cominciano a lavorare. Qualcuno comincia a pensare ad un'adunata alpina tutta valsusina, altri vorrebbero confrontarsi cappello in testa con le truppe di Chiomonte, altri stanno già preparando lettere di fuoco ai comandi degli alpini. Di certo i nostri Alpini non staranno con le mani in mano, non ne sono abituati a differenza d'altri, fermi ma grondanti di sudore.
Ed intanto ci si chiede dov'è finita la democrazia italiana. Un parlamento che s'occupa solo ed unicamente dei giornaliere arresti di politici in odore di mafia, corrotti, concussori e faccendieri, quando non impegnato a preservare i comuni privilegi della casta e a schiacciare i propri elettori con manovre finanziarie a dir poco apocalittiche. E gli italiani? Dove sono? ...Forse troppo impegnati a stipulare finaziamenti per partire per le ferie? Come si può rimanere così intontiti ed asettici di fronte all'utilizzo di corpi militari, di truppe per blindare un NON CANTIERE in un paese in cui non c'è una guerra civile in corso? Possibile che nessuno si chieda "...mah! oggi in Valsusa e se domani toccasse a me?" Possibile restare incoscienti di fronte a quello che è assolutamente evidente? ...Prendiamo coscienza che da oggi in un pezzo del paese siamo allo stato di guerra, a quando il coprifuoco e le prime esecuzioni?

Leggi le considrazioni di Alberto di Vaie:

Eccoci arrivati ai militari in Valsusa. realizzare un'opera dovendo militarizzare una valle, un territorio è sintomo di debolezza. La debolezza delle motivazioni delle Stato e della politica. La debolezza delle motivazioni di chi dice SI a quest'opera ma che non riesce a convincere il popolo ed i loro rappresentanti territoriali. Hanno fatto di tutto, iniziando dall'Osservatorio tecnico, poi politico, a volantinaggi, a camper informativi, a incontri aperti, ma alla fine hanno perso su tutti questi fronti e hanno ripiegato sull'uso della forza. Hanno dapprima usato i manganelli, poi lacromogeni cancerogeni, e così via fino all'arrivo dei militari dichiarando la Valsusa "zona militare".
Che dire, una parola mi viene da dentro ..... VERGOGNA!!! Vergogna a tutti quei partiti che inneggiano all'uso dell'esercito. Vergogna a quei politicanti che, anzichè buttare acqua sul fuoco, gettano benzina e attaccano un Movimento popolare composto di singoli cittadini ed amministratori, rischiando di alzare i toni del confronto con le conseguenze note a tutti. Vergogna a quei partiti che minacciano espulsioni di Sindaci che non si "allineano" ai dettami del partito e che vorrebbero imporre loro il SI TAV, facendoli venir meno al loro programma elettorale a cui i cittadini hanno dato fiducia. Ma a loro poco interessa.  Vergogna ad un Governo che usa la forza con mezzi illeciti e dannosi per la salute dei cittadini (gas CS) che, in base alla Costituzione Italiana, manifestano il proprio dissenso. Ma un VERGOGNA maiuscolo a quegli pseudo-giornalisti (per fortuna non tutti) che scrivono articoli menzogneri o telegiornali che tresmettono servizi assurdi, che non dicono la verità usando parole forti come macigni contro persone che utilizzano un qualcosa che sfugge loro .... il CERVELLO e rifiutano il TAV.  Spero davvero in un futuro in cui gli italiani si sveglino da questo letargo lunghissimo ed aprano gli occhi. No, non voglio dire che i NO TAV debbano essere per forza l'esempio per tutti ma, almeno si ricominci a pensare con la propria testa senza farsi abbindolare da TG e giornali politicizzati. Spero negli italiani che, memori delle lotte partigiane, riprendano a fare politica dal basso e che decidano del loro futuro senza delegarlo ad altri "poltronisti".


Guarda il video Alpini Valsusini vs. Mercenari