Quello che è successo oggi al Movimento dei Pastori Sardi ci colpisce, ci sconvolge e ci fa rabbia.
Un manifestante ha perso un occhio per colpa di un lacrimogeno, sparato ad altezza uomo da un uomo delle forze dell' ordine : a lui va la nostra solidarietà e il sostegno alla sua lotta e a quella dei suoi compagni.
Così come siamo vicini agli abitanti di Terzigno, nel napoletano per la lotta contro i rifiuti in un parco naturale (si in Italia succede anche questo). Con la mente torniamo alla notte di Coldimosso, alle ambulanze che di corsa partono per Torino dall'ospedale di Susa per la gravità delle condizioni di un compagno o il volto massacrato di una signora che era al posto sbagliato nel momento sbagliato. O alla notte di Venaus, dove la Polizia impediva agli ambulanzieri di passare verso i manifestanti feriti e portarli al Pronto Soccorso.
Proviamo rabbia : sì, è innegabile ed è umano. Rabbia verso chi dispone di tutti i poteri politici e fisici per schiacciare la testa, ora a un sardo, ora ad un aquilano, ora ad valsusino, ora ad un napoletano.
Che sia il manganello, lo sparalacrimogeni o con la pistola queste sono le armi fisiche, invece le parole e la solidarietà a priori dei politici di turno, quelle che li legittimano.
Li abbiamo visti spararsi addosso gli scudi, con lacrimogeni ad altezza uomo (o donna o come oggi ad un bambino), investirsi fra di loro per poi piangere i propri morti, dando la colpa ad altri per anni (ad esempio vedere http://espresso.repubblica.it/dettaglio/raciti-la-pista-e-blu/1629114), noi contiamo morti e feriti, tratatti come tossico-dipendenti : grazie anche per questo.
Un manifestante ha perso un occhio per colpa di un lacrimogeno, sparato ad altezza uomo da un uomo delle forze dell' ordine : a lui va la nostra solidarietà e il sostegno alla sua lotta e a quella dei suoi compagni.
Così come siamo vicini agli abitanti di Terzigno, nel napoletano per la lotta contro i rifiuti in un parco naturale (si in Italia succede anche questo). Con la mente torniamo alla notte di Coldimosso, alle ambulanze che di corsa partono per Torino dall'ospedale di Susa per la gravità delle condizioni di un compagno o il volto massacrato di una signora che era al posto sbagliato nel momento sbagliato. O alla notte di Venaus, dove la Polizia impediva agli ambulanzieri di passare verso i manifestanti feriti e portarli al Pronto Soccorso.
Proviamo rabbia : sì, è innegabile ed è umano. Rabbia verso chi dispone di tutti i poteri politici e fisici per schiacciare la testa, ora a un sardo, ora ad un aquilano, ora ad valsusino, ora ad un napoletano.
Che sia il manganello, lo sparalacrimogeni o con la pistola queste sono le armi fisiche, invece le parole e la solidarietà a priori dei politici di turno, quelle che li legittimano.
Li abbiamo visti spararsi addosso gli scudi, con lacrimogeni ad altezza uomo (o donna o come oggi ad un bambino), investirsi fra di loro per poi piangere i propri morti, dando la colpa ad altri per anni (ad esempio vedere http://espresso.repubblica.it/dettaglio/raciti-la-pista-e-blu/1629114), noi contiamo morti e feriti, tratatti come tossico-dipendenti : grazie anche per questo.
La Valle che Resiste
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