Eccovi il comunicato stampa del PD in solidarietà al Sindaco di Bussoleno...
Non vogliamo entrare nel merito della difesa della maggioranza del comune di Bussoleno, poichè ognuno non è questo che ci interessa, ma vogliamo sotolineare la pochezza ed il basso livello di chi vorrebbe dare un alternativa politica a questa nazione.
Gli esponenti di tale partito vagano confusi nelle peggiori esternazioni di chi, come al solito non ha argomenti da esporre e valori da difendere. Costoro, non solo hanno perso le elezioni in Valle di Susa ed in Piemonte, ma continueranno ad affondare nella melma che essi stesso costruiscono giorno per giorno, scollandosi sempre più dalla realtà dei fatti, e dall'intelligenza del pensiero, commettendo ogni volta l'errore madornale di sottovalutare l'avversario sia esso politico o di lotta. Vaneggiano di liste di proscrizione quando loro per primi hanno deciso di espellere i sindaci del Pd contrari all'opera. Sottolinerei anche un altro aspetto fondamentale di queste poche insulse righe, costoro puntano il dito contro chi in Valle accosta i valori della Resistenza antifascista alla lotta No Tav, dimenticando che molti No Tav, sono partigiani, o magari figli e nipoti di coloro che hanno dato spazio al fiato di un Partito Democratico, che di quest'ultima parola non conosce neppure il significato.
Vaneggiano di un parallelismo delirante che si potrebbe trasformare in estremismo contro lo stato e la democrazia. Prima di parlare si facciano un bell'esame di coscienza, proprio loro che legittimano i manganelli della polizia e usano i toni di un ometto che più di 60 anni fà provò a distruggere l'Italia. Vergognatevi!!!
in ogni caso leggendo queste poche righe ognuno si faccia una sua idea personale...
Tav. Morgando e Bragantini: "solidarietà al sindaco di Bussoleno"
Esprimiamo la solidarietà del Partito Democratico
al Sindaco di Bussoleno, Anna Maria Allasio, che in questi giorni è stata fatta
bersaglio prima di scritte ingiuriose e poi di volantini sprezzanti (opera
questi ultimi di Rifondazione Comunista). All’origine della ‘scomunica’ che i
No Tav hanno lanciato contro il primo cittadino (che ha sempre manifestato un
legittimo dissenso all’opera) c’è la decisione di partecipare a un gruppo di
lavoro in cui si discute dei problemi relativi alla cantierizzazione della
Torino-Lione. Una decisione di responsabilità verso il territorio e i
cittadini. Purtroppo questi fatti dimostrano come il movimento No Tav non
cerchi il confronto, ma, calpestando le regole democratiche, voglia lo scontro
frontale con l’unico obiettivo di impedire l’apertura dei cantieri. E’ evidente
che in questo schema chiunque preferisca l’opzione del dialogo venga indicato
come traditore e messo all’indice, ricorrendo anche ad accuse false come, nel
caso in questione, il rientro di Bussoleno nell’Osservatorio. Il Sindaco e la
sua maggioranza, infatti, hanno pubblicamente spiegato di non essere
rientrati nell’Osservatorio, ma di aver semplicemente indicato un proprio
rappresentante nel gruppo di lavoro dove si discuterà dei problemi dello
stoccaggio dello smarino.
Prima le liste di proscrizione invocate da Perino contro i ‘collaborazionisti’, poi le minacce agli imprenditori, ora tocca al Sindaco Allasio. In Valle di Susa c’è chi vuole alimentare un clima di paura ed intolleranza arrivando a parlare di “continuità” tra la lotta No Tav e la lotta contro il nazifascismo. Una parallelismo delirante che abbiamo già conosciuto in tempi bui della nostra storia. Pertanto, occorre fare al più presto tutto il necessario per impedire che l’estremismo trasformi la protesta dei valsusini contrari alla Tav in una guerra contro lo Stato e la democrazia.
Prima le liste di proscrizione invocate da Perino contro i ‘collaborazionisti’, poi le minacce agli imprenditori, ora tocca al Sindaco Allasio. In Valle di Susa c’è chi vuole alimentare un clima di paura ed intolleranza arrivando a parlare di “continuità” tra la lotta No Tav e la lotta contro il nazifascismo. Una parallelismo delirante che abbiamo già conosciuto in tempi bui della nostra storia. Pertanto, occorre fare al più presto tutto il necessario per impedire che l’estremismo trasformi la protesta dei valsusini contrari alla Tav in una guerra contro lo Stato e la democrazia.
Per completezza d'informazione postiamo anche il comunicato stampa del Circolo "Meyer -Vighetti" della sezione di Rifondazione Comunista di Bussoleno.
Bussoleno Svegliati!
Dalle pagine dei giornali apprendiamo che il
Sindaco e l’amministrazione comunale di Bussoleno hanno deciso di passare dal
NO TAV al COME TAV e di trascinare il Comune nell’Osservatorio Virano (i
distinguo che l’amministrazione comunale cerca di fare tra osservatorio e
“gruppo di lavoro organizzato dalla Regione, funzionale alla Conferenza dei
servizi” sono semplicemente un penoso tentativo per mascherare la sostanza
dell’operazione con cui si rinuncia all’opposizione collettiva e si scelgono i
tavoli delle compensazioni e della gestione dell’opera.)
E’ una scelta inaccettabile che, se attuata, può
aprire in seno alla Comunità Montana una falla pericolosissima nel fronte di
solidarietà tra i Comuni che si oppongono al TAV e andrebbe a portare acqua al
mulino di chi dice che tutto è in vendita, tutto è trattabile.
Significativo il fatto che tale determinazione sia
stata comunicata ai giornali il giorno dopo il voto parlamentare bipartisan a
favore della Linea ad alta
velocità Torino-Lyon e dopo l’anatema lanciato dai vertici torinesi del PD
contro gli amministratori PD valsusini che non si adeguano: evidentemente
l’amministrazione bussolenese ha deciso di adeguarsi; “disposti, sempre
disposti all’obbedienza”, anche se ciò comporta il tradimento del bene
comune.
Ma il Sindaco di Bussoleno. ha fatto i conti senza
rispettare la volontà della popolazione, alla quale, come in più occasioni ha
saputo dimostrare, non interessa trattare sul TAV, ma contrastarlo, ben
consapevole che su un’opera così devastante non ci sono mitigazioni possibili
né esistono compensazioni ai disastri ambientali, sociali, economici che ormai
emergono con evidenza anche nella documentazione di chi il TAV lo vuole.
L’operazione è tanto più pericolosa in quanto questa
amministrazione, mentre annuncia di aver deciso atti che svendono la lotta NO
TAV, ribadisce, solo a parole, la contrarietà al TAV, secondo la formula in
passato suggerita ai sindaci dalla Giunta regionale Ghigo: “ci si dica pure
contrari al TAV, ma non si faccia nulla per contrastarlo concretamente”.
Ma il movimento NO TAV, di cui Bussoleno è stato
sempre un riferimento importante di conflitto senza mediazioni, non permetterà
a quest’amministrazione di continuare ad agire incontrollatamente e di usare il
consiglio comunale, giocando sull’inconsistenza dell’opposizione, per ratificare
la svendita di una mobilitazione vasta, forte e generosa.
La bandiera NO TAV posta
sui muri del municipio di Bussoleno, a fianco della lapide che ricorda i
partigiani caduti nella lotta contro il nazifascismo (e prontamente rimossa per
ordine dell’amministrazione) è un segno chiaro di continuità di una lotta che è
popolare è che saprà tenere lontani i cantieri del TAV come gli opportunismi e
le incoerenze degli amministratori. Nessuna delibera COME TAV, nessuna concertazione, nessun tavolo di
compensazione, né a Bussoleno né altrove!