venerdì 22 ottobre 2010

 
Il Partito Democratico si è sempre coerentemente espresso a favore della realizzazione della nuova linea ferroviara Torino-Lione, un’opera strategica per il futuro del Piemonte. La mancata realizzazione di questa infrastruttura comporterebbe non solo un immediato grave danno (pari a 2 miliardi di euro che l’Italia dovrebbe risarcire a Francia ed Ue) ma significherebbe l’emarginazione della nostra Regione dalle grandi direttrici del traffico economico, il nostro progressivo isolamento e, di conseguenza, la desertificazione economica della stessa Valle di Susa che già da anni vive una difficile situazione di crisi.
Per queste ragioni il dibattito e l’approvazione della Mozione parlamentare presentata dai parlamentari del PD, IDV, Api e Moderati costituisce un fatto di particolare rilevanza.
Ora è giunto il momento di fare chiarezza una volta per tutte, al di là della propaganda e dei proclami da comizio, su chi vuole concretamente la Tav e chi no.
Per mesi (e anche quest’oggi dall’On. Agostino Ghiglia) il PD è stato accusato di ambiguità a causa del dissenso e della protesta che alcuni amministratori, a titolo personale, portano avanti in Valle di Susa, quando esponenti di primo piano della destra, da Bossi a Bonsignore, hanno pubblicamente messo in discussione l’utilità dell’opera.
Ora la pazienza del PD è finita.
La pazienza è finita nei confronti di quella articolata lobby antipiemontese che per ragioni affaristiche vorrebbe far saltare la Tav per dirottare le risorse verso altre direzioni.
La pazienza è finita verso coloro che si oppongono alla Tav ‘senza se e senza ma’, perché l’unico confronto che accettiamo è quello sul ‘come’, ovvero come realizzare l’opera nel modo meno impattante per la Valle e i suoi abitanti e come garantire al territorio le migliori ricadute positive.
La pazienza è finita verso un Governo che finora ha traccheggiato senza prendere alcun impegno preciso sul versante dei finanziamenti. Dopo il voto di oggi alla Camera il Governo non ha più alibi: esca dalla genericità e garantisca la copertura finanziaria dell’opera (a cominciare dalle risorse necessarie per gli interventi di prima fase) e del piano strategico della Provincia di Torino.

Gianfranco MORGANDO Segretario Regionale PD Piemonte



Signor Morgando,

se ha finito la pazienza non la faranno santo.
Ma, esaurita la pazienza, prima di passare al prossimo capitolo dei suoi sentimenti  - la collera  - conti almeno fino a tre. Poi conti fino a quattro e così di seguito.
Ritroverà la pazienza di informarsi perché il TAV è una sciocchezza, perché mentre lei ha finito la pazienza lo Stato ha finito i soldi.
E magari, ritrovata la pazienza, passerà la voglia a lei e a qualche suo collega di chiamare l’esercito per fare le grandi opere. Ma lo sa quanti ospedali, scuole, sostegno al lavoro, aiuti ai poveri si fanno con i 20 miliardi del TAV ? Ma lo sa che è inutile ? Ha letto qualche analisi su quest'opera o è accecato dall'odio ?
Continui così, perderete tutte le elezioni, nessuno vi vuole più, i vostri elettori vi hanno abbandonato.
Giri la sua testa verso il futuro, la smetta di guardare al passato.
 
La saluto,
Paolo Prieri
NO TAV UNA GARANZIA PER IL FUTURO.