martedì 26 ottobre 2010

La Commissione Europea: il traffico est-ovest è tanto vitale quanto quello nord-sud.



Comunicato Stampa dalle valli No TAV [25 ottobre 2010]

La Commissione Europea: il traffico est-ovest è tanto vitale quanto quello nord-sud.
Ciascuno dei due può costituire un’opzione di riserva per l’altro.
Mercoledì 27.10 il Vice Presidente e Commissario ai Trasporti Siim Kallas presenterà il Piano di revisione a medio termine dei Progetti Prioritari TEN-T alla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo in vista della decisione sul mantenere o no il finanziamento di 0,67 miliardi di € alla Francia e all’Italia.

Il Movimento No TAV ha scritto il 21.10 a Kallas e alla Commissione Trasporti del PE:
“L’Italia non sarà mai in grado di rispettare, neppure a breve termine, gli impegni assunti con la Francia e l’Unione Europea per la realizzazione di quest’opera in quanto le disponibilità finanziarie sono scarsissime e altre sono le priorità italiane del trasporto ferroviario nel breve e medio periodo (trasporto locale e asse sud-nord). Lo dimostra la votazione alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano di ieri 20 ottobre che ha visto uniti maggioranza e opposizione. I  deputati,  timorosi che questo mega progetto si areni togliendo loro ruolo e potere, hanno cercato di spronare il Governo italiano ad assumere una decisione vincolante nei confronti dell’Unione Europea senza tenere conto che l’Italia non dispone dei fondi necessari per questa avventura. D’altra parte anche il Portogallo e la Spagna hanno congelato la loro partecipazione al corridoio n. 5.
Le ricordiamo che il finanziamento di € 0,67 miliardi concesso nel dicembre 2008 dalla Commissione europea all’Italia e alla Francia era stato approvato anche sulla base del falso “Accordo di Pra Catinat[1] del 28 giugno 2008 tra l’Osservatorio e i Comuni: questi cosiddetto accordo è falso perché in realtà è solo un documento firmato dal suo redattore che è al tempo stesso Presidente dell’Osservatorio.
Ci aspettiamo da parte Sua un’iniziativa conseguente che possa portare l’Unione europea, l’Italia e la Francia a cancellare questo insensato investimento (Progetto Prioritario TEN-T n. 6 Torino – Lione) che – come provato da numerosi studi – può solo danneggiare l’ambiente, la salute dei cittadini, i bilanci d’Europa, d’Italia e di Francia.
La Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha deciso il 29.9: “Dato che sono attese ulteriori informazioni da parte della Commissione Europea, con particolare riguardo al funzionamento dell’Osservatorio tecnico e al coinvolgimento degli Enti locali coinvolti da quest’opera, la Commissione ha deciso che le Petizioni (No TAV) rimangano aperte.”

Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “I lavori per la galleria di accesso sul versante italiano non sono stati possibili per l’ovvia ragione che non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo sul tracciato del percorso attraverso la Val di Susa.”
Il Movimento No TAV commenta: “Quindi non c’è ancora alcun “accordo” definitivo vincolante”.

Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “Contrariamente a quanto indicato nella richiesta di finanziamento presentata alla Commissione europea, i ritardi sopra menzionati renderanno improbabile un avvio dei lavori di costruzione della galleria entro la fine del 2013.”
Il Movimento No TAV commenta: “Il ritardo è formalizzato, non si possono più raccontare frottole, il finanziamento è ora a rischio”.
 
Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “Nell’arco del periodo di riferimento l’Osservatorio ha proseguito il proprio lavoro tecnico con i rappresentanti di tutte le parti interessate. L’accordo raggiunto dovrebbe ora essere confermato in un documento giuridicamente vincolante riguardante il nuovo tracciato.”
Il Movimento No TAV commenta: “Quindi quanto detto, fatto, scritto in Osservatorio non è giuridicamente vincolante. E a Pra Catinat è stato redatto un documento spacciato per accordo da colui che lo ha firmato (Arch. Virano). Le Delibere No TAV approvate da 24 Comuni sono un’ulteriore dimostrazione della mobilitazione istituzionale e popolare contro quest’opera inutile e devastante”.

Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice “La priorità per Italia e Francia, a parte l’inizio dei lavori sul pozzo discendente de La Maddalena, nel territorio italiano, è di raggiungere un accordo per il nuovo Trattato di Torino. Se questo trattato non sarà realizzato entro la fine dell’anno, la tabella di marcia del progetto sarà seriamente compromessa. Se questo trattato non sarà realizzato entro la fine dell’anno, la tabella di marcia del progetto sarà seriamente compromessa”.
Il Movimento No TAV commenta: Ogni ritardo è benvenuto, si potrà così iniziare seriamente a pensare su come utilizzare i fondi risparmiati per interventi sociali e contro la crisi economica.”