-19 ottobre
2010-
La Commissione delle Petizioni del
Parlamento Europeo: dobbiamo approfondire il funzionamento
dell’Osservatorio
E’ stata pubblicata sul sito del Parlamento Europeo la Decisione
della Presidente della Commissione delle Petizioni Erminia Mazzoni (PPE)
che a fine settembre aveva deciso che le ragioni dei cittadini No TAV
meritavano ulteriori approfondimenti:
“Dato che sono attese ulteriori informazioni da parte della
Commissione Europea, con particolare riguardo al funzionamento
dell’Osservatorio tecnico e al coinvolgimento degli Enti locali
coinvolti da quest’opera, la Commissione ha deciso che le Petizioni (No
TAV) rimangano aperte.”
Ricordiamo che il 29 settembre scorso la Commissione delle Petizioni
aveva ascoltato le ragioni dei cittadini No TAV che dal 2003 avevano
depositato sei petizioni a sostegno dell’opposizione alla costruzione
della nuova linea ferroviaria Lione – Torino.
In quella occasione i cittadini No TAV avevano denunciato al
Parlamento Europeo che il finanziamento all’Italia di € 0,67 miliardi
era stato concesso sulla base del falso “Accordo di Prà
Catinat” del 28 giugno 2008 tra l’Osservatorio e i Comuni, falso perché
in realtà si trattava solo un documento firmato solo dal suo redattore e
allo stesso tempo Presidente dell’Osservatorio.
I Comitati No TAV hanno espresso la loro soddisfazione per
questa saggia decisione della Commissione.
Una lettera è stata inviata alla Presidente Mazzoni
per sollecitare la Commissione delle Petizioni a visitare la Valle di
Susa e la Val Sangone per “toccare con mano” la situazione di
mobilitazione permanente e ricordato il successo del’ultima
manifestazione del 9 ottobre da Vaie a Sant’Ambrogio che si è svolta
contemporaneamente a quelle di Firenze e Stoccarda su temi analoghi. La
visita potrà essere utile per la Commissione per verificare la
“democraticità” del confronto nei territori.
I Comitati No TAV hanno informato la Presidente Mazzoni che
i Consigli Comunali di 24 Comuni della Val Susa hanno approvato nelle
scorse settimane Delibere Comunali di opposizione alla costruzione della
nuova ferrovia.
I Comitati No TAV hanno sostenuto che la profonda crisi
finanziaria ed economica in atto in Europa richiede una nuova
politica comune dei trasporti che si basi su investimenti valutati con
criteri di costo beneficio integrati dall’analisi LCA (Life Cycle
Assessment).ella lettera i Comitati No TAV raccomandano che la
Commissione delle Petizioni formuli la sua posizione sugli
argomenti posti dai Comitati No TAV con il supporto di università e
istituzioni scientifiche indipendenti in modo tale da evitare di
stendere pareri elaborati esclusivamente sulla base dei suggerimenti
della Commissione Europea.
I Comitati No TAV da tempo sostengono la tesi –
condivisa da molti – che la Commissione Europea produce politiche con insufficiente
riferimento alle opinioni e ai diritti dei Cittadini Europei, ma
piuttosto con speciale attenzione agli interessi delle lobbies.