da notav.info - Ci troviamo qui il giorno dopo a dover raccontare una giornata che difficilmente riusciremo a fare in terza persona. Un enorme fiume di no tav ha raggiunto ieri 3 luglio Chiomonte, giaglione, Exilles. 70000 persone che credono nella Val di Susa, che hanno sfilato, assediato, che hanno combattuto, da eroi. No Tav che hanno affrontato le reti, che hanno invaso l’area di cantiere e che hanno assediato le forze dell’ordine rinchiuse nel loro fortino. Dalle 12 di ieri infatti l’area di cantiere è stata invasa completamente, la baita è stata riconquistata e tutta la valle Clarea si è riempita di No Tav. Quello che la polizia difende e che ieri ha provocato dei durissimi scontri è un fortino arroccato su di un’altura, a lato dei terreni da espropriare che con il cantiere non c’entra proprio nulla. Ieri chi ha vinto è stato il popolo No Tav, che da ormai una settimana tiene sotto assedio un dispositivo altissimo di uomini, arroccati in quello che è una caserma e che di cantiere non ha nulla, le ruspe vengono usate contro le persone e gli operai sparano acqua su chi manifesta con gli idranti. Ieri Beppe Grillo ha avuto ragione nel chiamare tutti eroi. Sotto il sole cocente per i sentieri persone di ogni età, disabili, bimbi, sono voluti tornare alla baita e non solo. Anche dal corteo di Exilles si è provato a entrare da via Avanà, da quello che ormai è il check point avanà dove la questura decide se puoi andare alla vigna o no e ieri le reti sono andate giù. Di fronte a tanta pressione la polizia ha sparato lacrimogeni ad altezza uomo. I feriti non si contavano più, oltre 223 a fine giornata con la baita presidio che diventa un’infermeria. Il primo eroe della giornata un pensionato valsusino, oltre 70 anni riportato alla baita dopo neanche cinque minuti dall’invasione dei terreni. Un candelotto all’inguine, nell’interno coscia, gravissimo, l’arteria femorale scoperta da suturare immediatamente. E avanti così tutta la giornata, candelotti e feriti, ma anche tante signore che lavavano il viso a chi era bruciato dai gas, infermieri e dottori, famiglie che facevano il pic nic e applausi, grandi, a chi tornava ferito e doveva essere portato via di peso. Una giornata rivendicata da tutti come una grande giornata. Una giornata dove la Val di Susa ha chiamato tutti ad aiutarla e ha fatto capire a chi di dovere che...
...LA VAL SUSA PAURA NON NE HA!!!
...LA VAL SUSA PAURA NON NE HA!!!