Alleghiamo in basso una cartina
esplicativa delle recinzioni ad oggi posizionate a Chiomonte e di
seguito una attenta analisi a cura dei comitati no tav della val Sangone
in cui si evidenziano le criticità dei costi di sicurezza. Come si può
notare dalla cartografia in basso l’area recintata ad oggi è
completamente esterna all’area di cantiere prevista e alla cartina degli
esprorpri presentata lo scorso anno e poi depositata con il progetto
che alleghiamo anch’essa in basso. Questa pseudo recinzione che di fatto
è un fortino-questura è un pezzo di cantiere? Se un’opera pubblica non
serve e per di più non è voluta da una popolazione si costruisce una
caserma e poi a fianco un cantiere per difenderne l’operato? Non è una
truffa dire all’europa e al mondo che i lavori sono iniziati quando
nella realtà si è aperta una nuova caserma in val di Susa e nulla di
più? Con questi interrogativi vi lasciamo come già anticipato ad una
attenta analisi dei costi…
Il Movimento No TAV rileva che, mentre lo scavo della galleria
geognostica e di servizio e costerà non meno di 143 milioni di Euro per
56 mesi di lavoro, il dispositivo militare adottato per contrastare
l’opposizione popolare costerà nel medesimo periodo 186 milioni
all’anno, quindi in totale 868 milioni di €. (6 volte il valore
dell’opera). Si fa notare inoltre che l’importo della militarizzazione
costerà oltre due volte il valore del finanziamento a fondo perduto
[1]che l’Unione Europea ha promesso all’Italia. Esso ammonta infatti a
417,4 milioni di Euro, ossia il 63% dei 662,6milioni di € previsti per
questo Progetto Prioritario n. 6, il resto va alla Francia.
Le analisi sono state fatte considerando i costi industriali e la
struttura delle truppe (ufficiali, sottufficiali, truppa) ed i relativi
costi diretti e indiretti (stipendio, ore di straordinario, indennità di
missione, tredicesime, tfr, vitto e alloggio).
Non sono stati considerati i costi diretti e indiretti dei veicoli e
degli elicotteri, il costo dei lacrimogeni e le spese generali degli
ufficiali di comando che non sono dislocati sul campo.
A La Maddalena, secondo le dichiarazioni fornite dai media, sono
stati schierati 1.920 uomini su 4 turni. Il costo di ciascun uomo è
stato calcolato pari a € 265,06 al giorno in media. Il costo annuo di
questo dispositivo è quindi di € 185.754.048.
Questa valutazione era già stata fatta
nel occasione della campagna dei sondaggi geognostici, pubblicati nei
siti No TAV e mai smentiti. Quando dovesse essere aperto il cantiere per
il tunnel di base di 57 km, il costo della difesa militare del cantiere
per i presumibili 15 anni di lavoro potrà essere, a costi 2011, pari a €
2,79 miliardi di €.