martedì 12 luglio 2011

L'uomo del monte ha detto NO TAV!!!



Milano, 12 luglio 2011: sul cavalcavia Eugenio Bussa, a ridosso della stazione Garibaldi, è apparso uno striscione che recita “L'uomo del monte ha detto NO TAV!!!”, firmato Nessun Dorma a sostegno della popolazione della Val di Susa.
Il TAV è un'opera inutile, non giustificata da previsioni di traffico merci o passeggeri, è un'opera dal costo insostenibile, che graverà sulle generazioni future, sia per la realizzazione che per il mantenimento in esercizio (basti pensare, per mero esempio, ai costi di manutenzione di temperatura di un tunnel di oltre 50 km), è un'opera che va in una direzione contraria ad un modello di sviluppo sostenibile, fatto di merci a km 0 e di rivalutazione delle economie locali, è un'opera che sottrae fondi preziosi all'ammodernamento delle linee ferroviarie attuali, che attualmente sono utilizzate per meno del 40%, è un'opera che avrebbe un impatto devastante sulla Val di Susa, con l'effetto di compromettere risorse naturali e habitat umano irreversibilmente.
Il TAV è inutile, così come lo è il ponte sullo stretto di Messina, perché non risolve affatto i veri problemi infrastrutturali italiani, le cui arterie principali sono poco più che strade di campagna, gli ingressi nelle città dei tappi dove è impossibile muoversi, e il trasporto pubblico al loro interno imbrigliato dai mezzi di trasporto privati e inefficienza.
Ma l'epopea ventennale del TAV in Val di Susa è soprattutto un esempio di come le popolazioni locali abbiano il diritto di essere coinvolte in prima persona, di informarsi, discutere e partecipare, e di come la deriva autoritaria dell'Italia di oggi non sia credibile o sostenibile: militarizzare per decenni la Valle di Susa al solo scopo di sostenere la lobby del tondino e del cemento, soffocando i dissensi e diffamando i movimenti di cittadini è una prospettiva agghiacciante e destinata a naufragare.
Nessun Dorma è un gruppo spontaneo di cittadini e cittadine, senza alcuna collocazione partitica né organizzazione articolata, nato semplicemente dall’esigenza di far sentire la propria voce. Al suo interno ci sono persone di età molto diverse, professionisti, dipendenti, precari, disoccupati, genitori. Vogliamo ribadire che esiste un’Italia diversa, intenzionata a non cedere a quello che sembra un inarrestabile deterioramento della sostanza e dell’immagine della politica di questo Paese.