06/07/2011
Ieri
pomeriggio quattro mediattivisti alessandrini si sono recati in Valle di Susa
per proseguire un lungo lavoro di documentazione e inchiesta che da alcuni anni
svolgono sulla lotta No Tav. L’intento era quello di raccogliere interviste fra
la popolazione e di documentare se fossero ripresi i lavori all’interno
dell’area della Maddalena dopo la manifestazione di Domenica 3 Luglio. Nei
pressi di Sant’Antonio, dove si erano recati per verificare lo stato dei lavori
del cantiere, sono stati intercettati da uomini dei Carabinieri Cacciatori
“Sardegna” e invitati a seguirli nei pressi del “fortino” della Maddalena. In
seguito, sono stati sottoposti a perquisizione personale ed è stata perquisita la
macchina di uno dei 4 mediattivisti alla ricerca di armi e materiale esplosivo.
L’unica pericolosissima arma che è stata rinvenuta è stata una delle
videocamere della redazione di Alessandria in Movimento che è stata
sequestrata. In seguito sono stati condotti al Commissariato di Bardonecchia,
dove sono stati evidentemente visionati i filmati interni alla videocamera che
conteneva i video della conferenza stampa del movimento No Tav tenutasi il 4
Luglio, la conferenza stampa dell’attivista bolognese che ha denunciato le
violenze subite dalle forze dell’ordine e alcuni filmati del corteo partito da
Chiomonte. Saranno rimasti sicuramente delusi di non aver trovato nessun
filmato delle violenze commesse dalla polizia il 3 Luglio, dei lacrimogeni
sparati ad altezza uomo e della legittima resistenza dei manifestanti.
Sicuramente non hanno gradito la testimonianza di Fabiano ed hanno incominciato
a insultare e minacciare ripetutamente i mediattivisti. “Zecche di merda”,
“Intanto vi ammazziamo di botte come abbiamo fatto col vostro amico di merda”,
“Adesso ve la facciamo pagare per i sassi che avete tirato il 3 Luglio” e, cosa
gravissima, si sono rivolti all’unica ragazza con frasi di questo tenore:”Però
sei carina per essere una zecca”, “Stasera passiamo la notte insieme nel mio
appartamento di Bardonecchia”. Soltanto dopo ore di tortura psicologica e di
interrogatorio i 4 mediattivisti sono stati rilasciati con in mano un foglio
del sequestro della videocamera. Questi i fatti accaduti ieri a cui ci
permettiamo di aggiungere alcune brevi considerazioni.
Fa
male constatare che a 10 anni dalle violenze commesse dalle forze dell’ordine a
Napoli e Genova, le caserme continuino ad essere luoghi di minaccia verbale e
tortura psicologica e fisica a danno di persone inermi. La degna prosecuzione
delle violenze che abbiamo visto durante la manifestazione del 3 Luglio e delle
violenze subite dall’attivista bolognese che siamo orgogliosi di aver
documentato con la nostra videocamera.
Ricordiamo
a tutti che documentare dal basso le lotte del movimento No Tav è un diritto
che dovrebbe ancora essere sancito dalla Costituzione e che questa è stata
l’unica colpa di attivisti che da anni si occupano di comunicazione
indipendente collaborando con diversi siti e blog fra cui
alessandriainmovimento.info e globalproject.info. Non saranno certamente queste
minacce e queste intimidazioni a fermare il prezioso lavoro di informazione che
i quattro mediattivisti svolgono con passione e a titolo volontario.