Così mi ha risposto una mia giovane
amica che a giorni compie sedici anni. Non era una battuta: un sorriso
disarmante e due occhi intensamente seri trasmettevano una
determinazione che di ironico non aveva proprio nulla. Gliela comprerò.
Dopo averci pensato parecchio. Dopo aver sviluppato ulteriore rabbia per
quello che ci stanno facendo. Perchè ci inducono all’odio e non tutte/i
assumono questo odio come un qualcosa di conseguente ad un torto
subìto. Molte tra le mie amiche lo patiscono, se ne dispiacciono, ma
stanno imparando a conviverci! Io li odio da tempo e oggi, a tredici
anni dalla morte per mano inquirente e poliziesca della mia amica
soledad, il mio odio è solo cresciuto! Pagheranno mai abbastanza per
questo? Ieri, domenica dieci luglio, ad una settimana esatta dal 1°
assedio di massa al fortino delle guardie e dei mafiosi, siamo ritornati
alla baita del Clarea. In Valsusa c’è un popolo determinato che si
alza, prepara lo zaino, gli scarponi, il cibo, il vino, la macchina foto
e si incontra al campo sportivo di Giaglione. Poi si raggruppa e parte.
Avanti la bella bandiera, avanti le donne, gli uomini, i bambini: gente
veramente di buona volontà. gente che ti commuovi a guardarla, a
sentirne le parole. Non sempre c’è tempo per la commozione: si deve
andare. Bisogna tornare alla nostra baita,
incredibilmente intatta immezzo ai resti della guerra che ci stanno
facendo. Ognuno sa cosa fare: si accendono i fuochi per la polenta e per
i sughi, si costruiscono i tavoli ( ai black block della valsusa piace
mangiare comodi, dignitosi..), si continua a pulire i prati che
restituiscono ancora l’odore dei gas. Si raccolgono candelotti: moderni
fossili a memoria della guerra infame che stiamo subendo. Dopo il buon
pranzo trenino resistente verso le barriere della zona rossa. Decine e
decine di mani nude o armate di pietra per battere il ritmo
dell’assedio, mani che muovono le reti metalliche che Geomont e dintorni
hanno piazzato, si contappongono a uomini armati di tutto punto, a
dirigenti palestrati e non che ci guardano ora perplessi, ora beffardi,
comunque preoccupati. Siamo tutte/i a viso scoperto, mettiamo facce e
corpi al servizio della nostra causa, consapevoli che la nostra vera
forza è la nostra tenace presenza! E gioiosamente presuntuosi: noi
vinceremo, vi cacceremo e libereremo la nostra terra! Dopo
un’improvvisata assemblea di nuovo trenino resistente per ricordargli
che torneremo, che l’assedio continua… Poi puliamo l’area liberata e
risaliamo a Giaglione. Che bella giornata! Una giornata particolare alla
portata di tutte/i.La mia giovane amica non c’era ma in serata mi
arriva un suo msg.. “Ricordati del mio regalo!!!” Stai tranquilla piccola
grande amica, avrai il tuo regalo.
E.