La redazione di Infoaut-Torino
(www.infoaut.org/torino)
C’è una categoria di giornalisti che non si rassegna. Quella di chi non si limita a raccontare i fatti ma preferisce la calunnia contro i protagonisti delle lotte quando queste non vanno nel verso che questi desiderano. Paolo Griseri fa parte di questa categoria: cresciuto sulle pagine del Manifesto, si è poi “sistemato” nelle ben più retribuita redazione torinese della Repubblica. Tanti anni a seguire i movimenti per arrivare ad averli in odio, disprezzandone gli aspetti più combattivi e in fondo genuini.
Ai Griseri di ogni estrazione non va proprio giù che un movimento resti compatto sulle sue posizioni, senza perdere tempo in “distinzioni” utili solo alla propria contro-parte. Sognano una “società civile” che ovunque giunge, ammorba e depotenzia i movimenti, aprendo la strada alla loro sconfitta. Si rassegni! Il movimento NoTav è un movimento di popolo: guarda alla sostanza delle cose, non al galateo istituzionale (come il Griseri, che ha capito bene in questi anni da che parte conviene stare!). Che pena… parlare di fatti a cui non si era presenti!
Che pena… prendere per buona la versione della questura senza ulteriori verifiche!
Che pena… tanti anni di giornalismo per ridursi a far campagna per la Bresso!
Che pena… accreditarsi come vicino ai deboli per poi stare sempre dalla parte dei forti!
Paolo Griseri… che pena!
Chiunque era presente alla serata di giovedì 4 marzo, sa molto bene come sono andate le cose. di significativo quella sera, c’è stata una fiaccolata di quasi 1000 persone in un paesino senza una pregressa storia notav forte. Alle 11, finita la fiaccolata, una parte della gente presente è scesa nei prati e per un quarto d’ora ha disturbato il lavoro delle trivelle. Gli “antagonisti” che tanto spaventano quella sera erano forse rappresentati dalla vivace gioventù locale. Non c’erano incappucciati, non c’erano bengala, solo qualche fumogeno, due petardini e i giochini laser. Ma se basta questo a spaventare 200 energumeni in divisa, il movimento saprà trarne profitto. Alla prossima trivella notturna i laserini saranno molti di più!
Per dovere di cronaca: alle 11.30 (neanche a mezzanotte) il presidio non c’era, e in quei prati non c’era anima viva.
La conferenza stampa della questura (su cui Griseri costruisce il suo editoriale) è la dimostrazione di chi è sfinito ed autenticamente logorato. E di chi invece gode di ottima salute. Pensavano che bastassero pochi sondaggi “riusciti” per rassegnare un movimento che invece, più passano i giorni, trova sempre più forza e ragioni per continuare a lottare.
La redazione di Infoaut-Torino
(www.infoaut.org/torino)
p.s.
A proposito di inesistenti sassaiole, a noi che le iniziative notav le seguiamo per davvero (e tutte), ci sembra tutto sommato di essere ad una fase di “bassa intensità” che non potrà che crescere… nelle frmoe intelligenti ma determinate che il movimento ha sempre saputo applicare in tutti questi anni. A sarà dùra… per chi?
(www.infoaut.org/torino)
C’è una categoria di giornalisti che non si rassegna. Quella di chi non si limita a raccontare i fatti ma preferisce la calunnia contro i protagonisti delle lotte quando queste non vanno nel verso che questi desiderano. Paolo Griseri fa parte di questa categoria: cresciuto sulle pagine del Manifesto, si è poi “sistemato” nelle ben più retribuita redazione torinese della Repubblica. Tanti anni a seguire i movimenti per arrivare ad averli in odio, disprezzandone gli aspetti più combattivi e in fondo genuini.
Ai Griseri di ogni estrazione non va proprio giù che un movimento resti compatto sulle sue posizioni, senza perdere tempo in “distinzioni” utili solo alla propria contro-parte. Sognano una “società civile” che ovunque giunge, ammorba e depotenzia i movimenti, aprendo la strada alla loro sconfitta. Si rassegni! Il movimento NoTav è un movimento di popolo: guarda alla sostanza delle cose, non al galateo istituzionale (come il Griseri, che ha capito bene in questi anni da che parte conviene stare!). Che pena… parlare di fatti a cui non si era presenti!
Che pena… prendere per buona la versione della questura senza ulteriori verifiche!
Che pena… tanti anni di giornalismo per ridursi a far campagna per la Bresso!
Che pena… accreditarsi come vicino ai deboli per poi stare sempre dalla parte dei forti!
Paolo Griseri… che pena!
Chiunque era presente alla serata di giovedì 4 marzo, sa molto bene come sono andate le cose. di significativo quella sera, c’è stata una fiaccolata di quasi 1000 persone in un paesino senza una pregressa storia notav forte. Alle 11, finita la fiaccolata, una parte della gente presente è scesa nei prati e per un quarto d’ora ha disturbato il lavoro delle trivelle. Gli “antagonisti” che tanto spaventano quella sera erano forse rappresentati dalla vivace gioventù locale. Non c’erano incappucciati, non c’erano bengala, solo qualche fumogeno, due petardini e i giochini laser. Ma se basta questo a spaventare 200 energumeni in divisa, il movimento saprà trarne profitto. Alla prossima trivella notturna i laserini saranno molti di più!
Per dovere di cronaca: alle 11.30 (neanche a mezzanotte) il presidio non c’era, e in quei prati non c’era anima viva.
La conferenza stampa della questura (su cui Griseri costruisce il suo editoriale) è la dimostrazione di chi è sfinito ed autenticamente logorato. E di chi invece gode di ottima salute. Pensavano che bastassero pochi sondaggi “riusciti” per rassegnare un movimento che invece, più passano i giorni, trova sempre più forza e ragioni per continuare a lottare.
La redazione di Infoaut-Torino
(www.infoaut.org/torino)
p.s.
A proposito di inesistenti sassaiole, a noi che le iniziative notav le seguiamo per davvero (e tutte), ci sembra tutto sommato di essere ad una fase di “bassa intensità” che non potrà che crescere… nelle frmoe intelligenti ma determinate che il movimento ha sempre saputo applicare in tutti questi anni. A sarà dùra… per chi?