Siamo donne che, oltre ad essere casalinghe, lavoratrici, pensionate, studentesse, disoccupate, contadine, precarie, siamo protagoniste attive nella lotta all’Alta Velocità. Il sistema che impone il TAV in Valsusa è lo stesso che ci impone di essere composte o velate, merce/veline o al potere con arroganza contro altre donne.
Portiamo con noi la foto di Marinella, simbolo della resistenza popolare in cui le donne pagano con la violenza sul proprio corpo il prezzo della disobbedienza civile.
Marinella è stata selvaggiamente manganellata la notte del 17 febbraio ’10 a Coldimosso quando insieme a centinaia di persone subiva la vile aggressione dei carabinieri.
Saremo sempre più determinate nell’opposizione a quest’opera che:
• è insostenibile economicamente perché sottrae le già scarse risorse pubbliche ai servizi essenziali ( scuola, sanità, assistenza, trasporti), molti dei quali ottenuti con le lotte delle donne nel corso degli anni
• mantiene un modello di sviluppo umanamente non sostenibile atto a promuovere lo sfruttamento infinito del territorio e delle risorse in nome di un progresso che non porta benefici collettivi ma arrichisce i profitti di pochi.
IL TAV è bipartisan (ovvero imprenditori di turno sono "amici" dell'una e dell'altra parte), ed è per questo che viene disperatamente millantato come indispensabile. Il coinvolgimento dalla popolazione valsusina nel progetto della realizzazione dell’opera, tanto propagandato dalla governatrice Bresso e dalle altre istituzioni politiche, in realtà non esiste. Ne è la prova la militarizzazione della Valle, la violenza legalizzata contro si oppone e l’agibilità di chi impunemente brucia presidi, luoghi della vera partecipazione.
Continueremo a resistere con Marinella contro chi antepone gli interessi di pochi al benessere di tutte/i.
La nostra determinazione è più forte dei vostri manganelli.
Resistiamo oggi per difendere il domani!!!
Portiamo con noi la foto di Marinella, simbolo della resistenza popolare in cui le donne pagano con la violenza sul proprio corpo il prezzo della disobbedienza civile.
Marinella è stata selvaggiamente manganellata la notte del 17 febbraio ’10 a Coldimosso quando insieme a centinaia di persone subiva la vile aggressione dei carabinieri.
Saremo sempre più determinate nell’opposizione a quest’opera che:
• è insostenibile economicamente perché sottrae le già scarse risorse pubbliche ai servizi essenziali ( scuola, sanità, assistenza, trasporti), molti dei quali ottenuti con le lotte delle donne nel corso degli anni
• mantiene un modello di sviluppo umanamente non sostenibile atto a promuovere lo sfruttamento infinito del territorio e delle risorse in nome di un progresso che non porta benefici collettivi ma arrichisce i profitti di pochi.
IL TAV è bipartisan (ovvero imprenditori di turno sono "amici" dell'una e dell'altra parte), ed è per questo che viene disperatamente millantato come indispensabile. Il coinvolgimento dalla popolazione valsusina nel progetto della realizzazione dell’opera, tanto propagandato dalla governatrice Bresso e dalle altre istituzioni politiche, in realtà non esiste. Ne è la prova la militarizzazione della Valle, la violenza legalizzata contro si oppone e l’agibilità di chi impunemente brucia presidi, luoghi della vera partecipazione.
Continueremo a resistere con Marinella contro chi antepone gli interessi di pochi al benessere di tutte/i.
La nostra determinazione è più forte dei vostri manganelli.
Resistiamo oggi per difendere il domani!!!
IN VAL DI SUSA MANGANELLI, NON MIMOSE
Sabato 6 marzo ore 15,30
P.zza Castello, TORINO
Treno da Bussoleno 13.52 arrivo a Torino P.N. 14.45 ferma in tutte le stazioni
Borgone 14.01
Sant' Antonino 14.05
Condove 14.09
Avigliana 14.18
Sabato 6 marzo ore 15,30
P.zza Castello, TORINO
Treno da Bussoleno 13.52 arrivo a Torino P.N. 14.45 ferma in tutte le stazioni
Borgone 14.01
Sant' Antonino 14.05
Condove 14.09
Avigliana 14.18