mercoledì 31 marzo 2010

Dal presidio No Tav di Sant'Antonino


Presidio “La Trippa” Sant'Antonino 30/03/2010

Domenica giorno delle votazioni, al presidio di Sant'Antonino abbiamo costruito aiuole e piantato primule, violette ed erbe aromatiche. Come sempre molta la partecipazione. Ognuno con i suoi piantini preferiti e i suoi attrezzi. Insieme poi si è deciso di creare un bel “presidio fiorito” e, a lavoro finito, il colpo d’occhio era notevole. Tanti fiori diversi ma un unico bel giardino.
Le votazioni poco hanno a che vedere con questi gesti di vita reale, ma in fin dei conti si può trovare un collegamento.
Si sa, il movimento No Tav è trasversale. Ognuno con la sua testa e le sue idee ma la contrarietà all’opera  è il collante che ci unisce e ci fa cresce insieme.
Chi non cresce invece sono i partiti, quelli dei gazebo e delle passeggiate al mercato sotto elezioni. Dopo, incassati i voti, ci si siede alla tavola imbandita e chi si è visto si è visto. Fino alla prossima scadenza elettorale.
Ma l’insofferenza cresce, specie in una Valle come la nostra, e tra astensionismo, schede bianche e nulle, si arriva ad un 40% di non voto.
Cota, che a livello percentuale sembra essere vincitore anche in Valle, in realtà viaggia poco sopra il 15% sul totale degli elettori. Il restante (85%) o non ha votato o votato qualcosa che comunque agli occhi dell’elettore era all’opposto (Bresso o Bono). Giusto per puntualizzare che i partiti di destra in Valle erano  e rimangono una piccola minoranza. E che rispetto alle politiche e regionali indietreggiano di parecchio nei voti assoluti. Il PDL è sotto il 10% (sempre contando tutti gli elettori) mentre l’unico partito che tiene é la Lega che rimane però anch’esso sotto il 10%
Peggio vanno la Bresso e i partiti che l’hanno appoggiata. Secondi con qualche punto percentuale in meno di differenza.
Poi la sorpresa  Davide Bono e la sua Lista 5 stelle. Una campagna elettorale a costi ridottissimi, nessun passaggio televisivo, pochissimi manifesti,  i giornali che non lo considerano e al zarina che lo snobba.
Il risultato di tutto ciò è che Bono si porta a casa un 25% di media in tutta la Valle con punte vicino al 30%. A livello partitico è il primo in quasi tutti i centri della Valle. A livello regionale un tondo 4%. Bono, che nel suo programma, ha un no tav chiaro e tondo.
La Bresso e il suo entourage dopo aver appreso i risultati non é riuscita a far altro che accusare Bono e i suoi elettori di aver dato il Piemonte alla Lega. Naturalmente sempre con quell’aria di superiorità e saccenza così poco comprensibile ai quei ceti popolari che dice di voler rappresentare.
Dal suo scranno non ha fatto altro che tirare schiaffi alla Valle di Susa e alla sua popolazione rea di resistere alla grande opera tav…e invece dovrebbe sapere che chi semina vento non può che raccogliere tempesta.
Aspettiamo invece il nuovo governatore al varco: tutela delle Alpi e territorialità decisionale sono il suo programma. I fatti sappiamo che saranno esattamente all’opposto. Avanti tutta sul tav e truppe mandate dal suo compare di partito Maroni  stabilitosi in quello che loro chiamano “Roma Ladrona”. Ma anche lui è destinato a schiantarsi contro il muro. E’ successo a Ghigo, è capitato alla Bresso, adesso è il turno di Cota.
Intanto i fiori del presidio sbocciano e crescono …e son sempre di più. 

Comitato No Tav Spinta dal bass – spazio sociale libertario Takuma