martedì 2 marzo 2010

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO AL CONGRESSO PROVINCIALE DELLA SLC CGIL

Ordine del Giorno sulla Linea ad Alta Velocità/Capacità Torino-Lyon
 
I recenti sviluppi giudiziari riguardanti le inchieste sulla corruzione legata ai “grandi appalti” (G8 della Maddalena, ricostruzione dell'Aquila, ecc...) dimostrano ancora una volta come sia necessario, anche da parte del sindacato, svolgere un'attività di vigilanza attiva affinché gli investimenti di grandi capitoli della spesa pubblica siano indirizzati verso l'implementazione di quei servizi basilari di cui il paese è ancora carente. Interventi a favore della riduzione dei rischi idro-geologici, sistemazione delle reti del trasporto pubblico locale, miglioramento dei servizi sanitari e socio-assistenziali sono le vere emergenze a cui fanno fronte quotidianamente milioni di lavoratori.
La SLC-CGIL Torino intende invitare la Confederazione tutta a riflettere pertanto su quali siano le priorità in termini di interventi nell'ambito delle infrastrutture e a prendere atto che solo una politica del lavoro volta alla tutela del territorio e dei servizi quotidiani per la popolazione produca occupazione stabile in tutti i settori e benessere sociale, effetti questi ultimi che non sono certo garantiti dalla costruzione di faraoniche opere, in special modo se finanziate con capitale pubblico per il profitto dei privati.
Dinanzi al disagio giornaliero di chi, come le migliaia di pendolari piemontesi, è costretto a raggiungere i luoghi di lavoro su treni scarsamente efficienti, sovraffollati e metodicamente in ritardo, accanto ai problemi di isolamento delle località periferiche, ormai dimenticate dalle reti di trasporto, bisogna prendere consapevolezza che è indubbiamente una scelta socialmente selettiva e sbagliata quella di voler investire miliardi di euro nella costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lyon, sottraendo così queste risorse alle già citate e ben più urgenti esigenze.
Vale la pena sottolineare come numerosi studi indipendenti (basti citare quelli del Professor Marco Ponti, ordinario di Economia dei Trasporti presso il Politecnico di Milano) abbiano ribadito l'assoluta insostenibilità dal punto di vista economico della suddetta opera, che non farebbe altro che andare a pesare ulteriormente sul debito pubblico.
La SLC-CGIL esprime netta contrarietà a qualsiasi eventuale storno di risorse finanziarie dal capitolo welfare verso capitolo destinati alla realizzazione di opere destinate al sotto-utilizzo. I miliardi della Torino-Lyon siano impiegati per produrre lavoro stabile sul territorio e per finanziare gli ammortizzatori sociali.
Non vanno inoltre sottovalutati i rischi per l'ambiente e per la salute degli abitanti e dei lavoratori dei territori coinvolti dai progetti. Non è inutile ricordare lo scempio ambientale, con l'annesso prosciugamento delle falde, che è seguito alla realizzazione dei tunnel per l'Alta Velocità Milano-Roma nella tratta toscana del Mugello.
Per le stesse ragioni possiamo esprimere perplessità sull'esecuzione della tangenziale est di Torino.
Non bisogna inoltre dimenticare quanta dis-informazione mediatica venga proposta quotidianamente attorno a questo temo. Solo per citare una delle mistificazioni più frequenti, nessuno ci ricorda che gli attuali progetti in discussione sono indirizzati alla realizzazione dell'Alta Capacità per il trasporto merci, quando, tuttavia, sul territorio francese non esiste l'Alta Capacità, ma solo l'Alta Velocità per passeggeri, e il trasporto merci su ferrovia procede su tratte differenti.
Lo stesso modello delle Linee ad Alta Velocità è tuttavia severamente messo in discussione anche sul territorio francese, cosa che, ovviamente, i mezzi di comunicazione irregimentati ben si guardano dal ricordare. Attualmente sono in corso mobilitazioni popolari con caratteristiche simili a quelle della Val di Susa, anche in Provenza in opposizione alla linea Aix-Nice, in Limousin contro la linea Parigi-Limoges, in Aquitania, dove una manifestazione contro la linea Bordeaux-San Sebastian ha visto sfilare 40.000 lavoratori e lavoratrici francesi, spagnoli, occitani e baschi. Tutte queste opposizioni regionali stanno suscitando seri dibattiti anche in seno alle organizzazioni sindacali francesi, tanto che pure la CGT, un tempo strenua sostenitrice delle linee per i TGV, ha chiesto, in almeno un paio di occasioni, di rivedere i tracciati proposti.
In ultimo, la SLC-CGIL Torino intende sollevare forti e preoccupate obiezioni riguardo ai metodi utilizzati dalle forze dell'ordine e dagli organi prefettizi nella gestione del dissenso in occasione delle recenti mobilitazioni in Val di Susa. Con ciò si vuole ribadire il diritto al dissenso, garantito dalla Costituzione Italiana.
Si chiede inoltre anche quegli elementi democratici presenti nelle forze di polizia ed ai sindacati rappresentativi delle stesse a noi più vicini, quali il SILP per la CGIL, di prendere le distanze nei confronti degli episodi più deplorevoli recentemente avvenuti in Val di Susa, quali il pestaggio da parte di alcuni agenti di cittadini inermi.
Esprimiamo quindi come SLC CGIL Torino la nostra solidarietà ai presidi di Borgone e di Bruzolo che hanno subito incendi e al movimento NO TAV tutto che è composto non, da una minoranza facinorosa, ma da giovani,donne, anziani, lavoratori e lavoratrici che in questi anni e negli ultimi mesi stanno dimostrando il proprio dissenso con una lotta pacifica e democratica.