Buon giorno signora Barbara Bonino,
i giornali di questa settimana di
Torino e Provincia riportano questa sua greve affermazione, da Lei non
smentita: “Dopo anni di costante disinformazione da parte dei gruppi di
No TAV è necessario sgomberare il campo da tutte le menzogne che sono
diventate di dominio pubblico”.Lei è titolare di un incarico pubblico
(Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e logistica della
Regione Piemonte) e quindi non parla certo a vanvera. La pregherei
cortesemente di farmi pervenire:-
- i contenuti della costante disinformazione veicolata dai gruppi di No TAV.
- l’elenco di tutte le menzogne che sono diventate di dominio pubblico.
Desidero
segnalarLe che il sottoscritto ha depositato una Petizione al Parlamento
Europeo (rif. 0786/2007) che è stata discussa il 29 settembre 2010
dalla Commissione per le Petizioni a Bruxelles. In tale petizione sono
contenuti alcuni degli argomenti che Lei ha frettolosamente liquidato
come disinformazione e menzogne. Al termine della riunione la Presidente
Erminia Mazzoni - riconoscendo la validità degli argomenti sottoposti
all’attenzione del Parlamento Europeo - ha così deciso :“In seguito alla
discussione che ha tenuto al riguardo, la commissione per le petizioni
ha deciso di chiedere ulteriori informazioni alla Commissione europea in
merito ai meccanismi di funzionamento dell’osservatorio tecnico e di
partecipazione delle autorità locali e dei cittadini coinvolti.”
Resto
in attesa del Suo riscontro e Le invio distinti saluti.
Paolo Prieri
Rivalta di Torino
Ps1. La locuzione "a vanvera" è in uso almeno dal 1565 nel senso di "a casaccio, senza fondamento, senza senso". E' attestata nell'uso familiare del parlare toscano, in specie fiorentino. Incerta è la sua etimologia, che è però tutta all'interno di modi di dire toscani: "a bambera", "a fanfera".
2. Invio questa breve lettera anche al giornale Luna Nuova sul quale - tra gli altri - ho trovato le sue alate parole.