lunedì 15 novembre 2010

Lettera di Paolo Prieri a Barbara Bonino



Buon giorno signora Barbara Bonino,
i giornali di questa settimana di Torino e Provincia riportano questa sua greve affermazione, da Lei non smentita: “Dopo anni di costante disinformazione da parte dei gruppi di No TAV è necessario sgomberare il campo da tutte le menzogne che sono diventate di dominio pubblico”.Lei è titolare di un incarico pubblico (Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e logistica della Regione Piemonte) e quindi non parla certo a vanvera. La pregherei cortesemente di farmi pervenire:-
  • i contenuti della costante disinformazione veicolata dai gruppi di No TAV.
  • l’elenco di tutte le menzogne che sono diventate di dominio pubblico.
Desidero segnalarLe che il sottoscritto ha depositato una Petizione al Parlamento Europeo (rif. 0786/2007) che è stata discussa il 29 settembre 2010 dalla Commissione per le Petizioni a Bruxelles. In tale petizione sono contenuti alcuni degli argomenti che Lei ha frettolosamente liquidato come disinformazione e menzogne. Al termine della riunione la Presidente Erminia Mazzoni - riconoscendo la validità degli argomenti sottoposti all’attenzione del Parlamento Europeo - ha così deciso :“In seguito alla discussione che ha tenuto al riguardo, la commissione per le petizioni ha deciso di chiedere ulteriori informazioni alla Commissione europea in merito ai meccanismi di funzionamento dell’osservatorio tecnico e di partecipazione delle autorità locali e dei cittadini coinvolti.” 
 
Resto in attesa del Suo riscontro e Le invio distinti saluti.
 
Paolo Prieri
Rivalta di Torino

Ps1. La locuzione "a vanvera" è in uso almeno dal 1565 nel senso di "a casaccio, senza fondamento, senza senso". E' attestata nell'uso familiare del parlare toscano, in specie fiorentino. Incerta è la sua etimologia, che è però tutta all'interno di modi di dire toscani: "a bambera", "a fanfera".

2. Invio questa breve lettera anche al giornale Luna Nuova sul quale - tra gli altri - ho trovato le sue alate parole.