domenica 7 novembre 2010

Da Terzigno alla Valsusa: lotte sorelle dalle Alpi al Vesuvio.



Ieri, Sabato 6 novembre, è stata accolta presso il Presidio “Picapera” di Vaie una delegazione di cittadini campani che hanno portato un ricco contributo di informazioni, Storia, esperienze e motivazioni che stanno alla base della lotta contro gli inceneritori e la gestione criminale della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Campania.
Grazie alle manifestazioni avvenute alla Rotonda di Terzigno, Enzo, Antonietta Salvatore (e gli altri di cui non ho afferrato il nome) ci hanno portato il racconto vissuto di una “lunga marcia”, sulle strade della Campania, a favore dei diritti inalienabili di una popolazione (salute, lavoro, sicurezza, autodeterminazione..) contro la criminalità organizzata “tradizionale” e quella “nuova” di uno stato contro lo Stato, di una politica al servizio di interessi particolari, di un’informazione serva per spaccare le solidarietà possibili tra i veri “esperti” delle problematiche territoriali: la gente che ci vive!
Immediata la sintonia percepibile attraverso i commenti, le domande e l’ascolto attento. Molte le similitudini ed i legami tra progetto TAV, discariche nel Parco del Vesuvio e costruzione di nuovi inceneritori: dalle logiche del profitto di pochi, vendute come utilità comune agli stessi attori (IMPREGILO...che qui vuole costruire il TAV e a Napoli fornisce le “ecoballe” come garanzia per le banche!). Uguali le modalità di rapporto perverso tra istituzioni, la compravendita dei sindaci, le politiche antipopolari sostenute dai partiti della “sinistra”. Ed ogni passo di questa lotta nel difficile e sofferente territorio campano è sostenuto da precise informazioni, leggi, statistiche, numeri e da un tangibile CORAGGIO!
Giovanni Maiolo, coautore di “Transite, Favorite”, capitato a Terzigno proprio nei momenti “caldi”, ha raccontato il suo incontro con quella popolazione intrecciandolo con le decine di altri incontri simili sul territorio italiano che hanno fatto respirare quell’ossigeno che oggi, nelle “democratiche stanze del potere”, manca.
Dal “A SARA DURA” gridato come saluto, alle telefonate concitate perché a mille Km si muovevano i “puffi”, alla stanchezza visibile negli occhi che si stemperava in un sorriso ed in una battuta, “ci stanno” 1000 ragioni per proseguire le nostre battaglie!
A Vaie, per i 150 anni dell’unità d’Italia, viene proposta, dalla base, qualcosa che molti italiani, nei secoli, hanno dimenticato: la Solidarietà anzi, come sottolineava Enzo all’inizio di questo incontro, la Condivisione.