lunedì 22 novembre 2010

DIFENDERE LA MADDALENA PER SALVARE LA VALLE!


Ci opponiamo alla realizzazione del cunicolo della Maddalena perché è a tutti gli effetti un’opera propedeutica alla realizzazione della Torino-Lione. La sua attuazione comporta di fatto, per noi e per loro, l’inizio dell’opera. Vent’anni di lotta e ci troviamo a giocare la partita finale nel cuore della valle, a pochi passi dai primi insediamenti umani sul nostro territorio.
La realizzazione del cunicolo, pur essendo una sorta di “super-sondaggio”, presenta già tutte le caratteristiche della costruzione della linea vera e propria. Cantierizzazione devastante, tempi lunghissimi, gestione dei materiali di scavo preoccupante, soluzioni per la probabile presenza di amianto/uranio/radon più che mai misteriose, soluzioni progettuali insufficienti e sottostime dei costi rilevanti. Nella conca del Clarea, a pochissima distanza dai piloni della mostruosa autostrada A32, dovrebbero essere depositati 250’000m3 di marino. Il cumulo di roccia polverosa, proveniente dal cuore del massiccio dell’Ambin, dovrebbe raggiungere secondo il progetto, 35 m di altezza, arrivando a sfiorare il minuscolo crinale che separa la zona di cantiere dalla zona abitata di Chiomonte, ma che secondo i progettisti dovrebbe assicurare protezione dalle polveri. La parte del cantiere vero e proprio dovrebbe essere installata nel resto della conca, fino al rio Clarea, confine comunale, raggiungendo una superficie complessiva di 30’000m2 (cioè l’equivalente di 6-7 campi da calcio). Secondo il progetto la durata di questo cantiere sarebbe quella necessaria per la realizzazione del cunicolo (4 anni e mezzo) più la durata dello scavo vero e proprio del tunnel (tempi biblici, se mai ci saranno i soldi per completarlo…).
Il sindaco di Chiomonte (che, ricordiamolo, si dichiara favorevole all’opera), in sede di Osservatorio ha posto alcune richieste da rivolgere ai progettisti LTF: precauzioni riguardo ai pericoli dovuti allo spostamento dei materiali di scavo e al sollevamento delle polveri (pericolosissime per la salute) e un piano adeguato della viabilità di asservimento al cantiere, che utilizzi esclusivamente uno svincolo autostradale da costruirsi in loco e che al termine dell’opera diventi fruibile dalla popolazione.
Il progetto definitivo è stato esaminato dalla Regione, che ha individuato (tramite i suoi funzionari specializzati) “inderogabili vincolanti esigenze di approfondimento e adeguamento progettuale” e nonostante ciò, ha deciso do approvarlo. Così come da poco ha fatto il CIPE. Per le grandi opere infatti i pareri degli enti, che si devono occupare della valutazione dei progetti, non contano nulla.
Secondo il resoconto della Regione “tutti gli elaborati”(del cunicolo, zona di imbocco e deposito del marino) devono essere adeguati ai sensi delle recenti “norme tecniche per le costruzioni”. Il progetto definitivo infatti non ne ha tenuto conto e dichiara “probabili ripercussioni sul quadro economico”, perché aumenterebbe la quantità dei materiali da impiegare. Quindi il costo complessivo del cunicolo salirebbe oltre i 165,05 Milioni di € già dichiarati.
Sempre secondo la Regione non è concepibile una viabilità che consideri il solo utilizzo del tanto voluto svincolo autostradale. Potrebbe infatti essere necessario l’allargamento della Via Avanà (devono incrociarsi 2 mezzi pesanti) e anche della strada che conduce a Giaglione e di li alla statale. Immaginiamo le conseguenze di questi adeguamenti. In oltre emerge che lo svincolo verrebbe attuato non prima di 3 anni dall’inizio del cantiere!
Ancora la Regione evidenzia (parole sue) che gli aspetti riguardo alla gestione delle acque sono “affrontati in modo superficiale”, che deve essere ancora individuata una “struttura tecnica che possa garantire un adeguato accompagnamento ambientale” (che diventa parte integrante del costo dell’opera), che i parametri usati per lo stoccaggio del marino sono inadeguati e che ci sono dei rischi reali per la sua stabilità, che il monitoraggio per “rischio amianto” e “rischio radon” deve essere integrato.
Per farla breve…le richieste del Sindaco sono state tradite in sede di progettazione, e non siamo noi a dirlo, ma la Regione. Il cunicolo della Maddalena (o tunnel geognostico che dir si voglia) è un opera devastante per il comune di Chiomonte e per la valle intera ed è presupposto di un’opera inutile e dannosa sotto troppi aspetti. Di fronte alle evidenze bisogna schierarsi, i dati parlano chiaro, non c’è una disinformazione No Tav, c’è solo una non-informazione Si Tav.

L.

Prima...

...dopo?