dal blog Vesuvio in lotta
Da
tre anni e sei mesi, e specificatamente dal primo decreto che prevedeva l’utilizzo
della ex SARI come sversatoio per ingoiare milioni di tonnellate di monnezza
tal quale (compreso rifiuti tossico-nocivi), il Movimento Difesa del Territorio
Area Vesuviana va denunciando il criminale intreccio affaristico-camorristico
tra esponenti del governo e della protezione civile (alias Bertoladro),
colletti bianchi rappresentanti di imprese del nord (alias Impreglio, A2A etc.)
e paccottiglia politico-istituzionale (presidenti regionali, provinciali, del
Parco nazionale del Vesuvio, sindaci, ASL, ARPAC) che sinergicamente hanno
devastato in modo sistematico l’intero territorio della Campania, spacciando la
costruzione di discariche e inceneritori come un piano di sviluppo adeguato e
sostenibile mentre in realtà, dopo sedici anni di ladrocinio, l’unica cosa
evidente a tutti è il massacro di intere comunità, prese in ostaggio da un
sistema incurante della salute pubblica e volto solo a generare profitti.
Le
analisi e le relazioni riguardanti lo stato di salute della terra vesuviana che
oggi qualcuno vuole vendere come dato nuovo e incontrovertibile è l’ennesima
truffa perpetrata ai danni delle popolazioni. L’inquinamento della falda
acquifera di cui si va discutendo adesso era già nota, oltre che evidente. La
presenza di uno sversatoio che ha funzionato per vent’anni, pieno anche di
materiali tossici provenienti dall’ ACNA di Cengio (remember il duo La
Marca-Fabbrocino?) poteva mai purificare il territorio? E il nuovo sversatoio
barbaramente gestito dalla cricca Prodi- Bertolaso-Berlusconi, poteva mai non
aggravare una situazione già compromessa fino al midollo? Ecco perché siamo
convinti, oggi più che mai, che per mettere fine a tale scempio c’è bisogno
della mobilitazione allargata e composita degli uomini e delle donne che su
tale suolo vivono, disperano, muoiono.
Questo
lo diciamo consapevoli del fatto che la classe politico-dirigente ancora
saldamente incollata a difendere interessi di partito e particolari (i cazzi loro!),
invece di scappare a gambe levate dopo la grande svendita, imperterriti
continuano a sottoscrivere accordi senza il consenso di nessuno.
La legge 152/06 art..242 che IMPONE al gestore del sito in questione e ai sindaci tutori della salute pubblica, una volta riscontrato il danno, nel giro di ventiquattro ore, di chiudere e bonificare il luogo dello scempio è stata del tutto violata. Per di più, pur sapendo che l’area era irrimediabilmente inquinata, i primi cittadini in combutta con gli AD delle imprese concessionarie, nulla hanno messo in campo, svelando così il loro vero volto criminale e FUORILEGGE.
La legge 152/06 art..242 che IMPONE al gestore del sito in questione e ai sindaci tutori della salute pubblica, una volta riscontrato il danno, nel giro di ventiquattro ore, di chiudere e bonificare il luogo dello scempio è stata del tutto violata. Per di più, pur sapendo che l’area era irrimediabilmente inquinata, i primi cittadini in combutta con gli AD delle imprese concessionarie, nulla hanno messo in campo, svelando così il loro vero volto criminale e FUORILEGGE.
Siamo
impazienti di potervi vedere un giorno tutti insieme ospiti delle nostre patrie
galere.
La lotta continua
Chiudiamo
e bonifichiamo le discariche del Vesuvio
CONTRO
LA REPRESSIONE DELLE LOTTE SOCIALI
Contro
discariche ed inceneritori; per il recupero totale della materia;
per
un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate; per l´avvio
reale della raccolta differenziata porta a porta.; per Riciclo, Riuso e
Compostaggio; per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate; per
il diritto alla salute; per una politica ambientale dal basso; contro il
capitalismo della catastrofe; Reddito/salario garantito a tutti.
MOVIMENTO
DIFESA DEL TERRITORIO AREA VESUVIANA – COLLETTIVO AREA VESUVIANA