La Confederazione autonoma degli artigiani e Confesercenti prendono le distanze: non legittiamo l'uso della forza.
da Repubblica 29.05.2011 di Mariachiara Giacosa
La tolleranza zero contro i No Tav lanciata venerdì dai vertici del
mondo economico e politico torinese non piace a tutti. La Confederazione
Autonoma degli artigiani – 5 mila associati in Piemonte e 310 in val di
Susa - si dissocia da "una linea d'azione che non ha niente a che
vedere con l'essere imprenditori" attacca Piergiorgio Scoffone,
segretario regionale di Casartigiani. "Siamo rimasti basiti – aggiunge -
non spetta a noi dire che il cantiere va aperto ad ogni costo e in
qualche modo legittimare l'uso della forza". Scoffone ci tiene a marcare
la differenza "con chi forse si è fatto prendere troppo la mano",
riferendosi ai colleghi che venerdì all'Unione industriale hanno chiesto
che il cantiere di Chiomonte parta "anche a costo di usa la forza". Nei
prossimi giorni la confederazione organizzerà un incontro con gli
associati valsusini per spiegare la propria posizione. "Probabilmente
non arriveremo in tempo e ci sarà già stato l'annunciato blitz per
aprire i cantieri, ma noi vogliamo marcare la differenza. Siamo sempre
stati pubblicamente favorevoli alla Torino-Lione e facciamo parte del
coordinamento di associazioni imprenditoriali che in questi mesi ha
avviato una serie di iniziative Si Tav. Ma ora non ci riconosciamo con
chi ha scelto questa "virata" e intendiamo sfilarci. L'uso della forza
lasciamolo ai centri sociali". Se anche il resto dell'opinione pubblica,
sostiene Scoffone, inizia a legittimarlo il rischio è che "il clima
diventi incandescente e non si ottenga il risultato, cioè l'apertura dei
cantieri".
L'iniziativa di venerdì dell'Unione industriale non è piaciuta nemmeno alla Confesercenti, esclusa dall'incontro. "Siamo contrari ai modi e ai toni scelti" spiega Antonio Carta, presidente di Confesercenti Torino. "Il risultato è che sembrano essere Pro Tav solo 4 associazioni (Api, Ascom, Confindustria con Unione industriale, e Cna) sulle 13 del coordinamento". Secondo Carta sarebbe stata preferibile un'iniziativa allargata a tutto il mondo economico, più ragionata e meno "barricadera". "Così si fa apparire il consenso nei confronti della Tav meno ampio di quanto effettivamente sia: il che - per un malinteso senso di protagonismo - rischia di rendere un pessimo servizio alla causa comune". Oltre al galateo Carta attacca anche i toni che "non fanno altro che aumentare la tensione in un momento in cui invece bisognerebbe essere cauti".
Anche perchè il fronte opposto si sta organizzando da giorni: "Non arretreremo di un centimetro dalle nostre posizioni e difenderemo dignità e territorio con tutti i mezzi disponibili" è la risposta del Movimento No Tav al messaggio che politici e industriali hanno lanciato al Ministro Maroni. I No Tav da giorni presidiano l'area di cantiere a Chiomonte e da ieri anche il piazzale sopra l'area del futuro cantiere è stato colonizzato da quasi duecento militanti del Movimento. Tende, camper, una cucina da campo che ieri a pranzo ha sfamato anche Heidi Giuliani, la mamma di Carlo, il ragazzo morto durante gli scontri al G8 di Genova nel 2001.
L'iniziativa di venerdì dell'Unione industriale non è piaciuta nemmeno alla Confesercenti, esclusa dall'incontro. "Siamo contrari ai modi e ai toni scelti" spiega Antonio Carta, presidente di Confesercenti Torino. "Il risultato è che sembrano essere Pro Tav solo 4 associazioni (Api, Ascom, Confindustria con Unione industriale, e Cna) sulle 13 del coordinamento". Secondo Carta sarebbe stata preferibile un'iniziativa allargata a tutto il mondo economico, più ragionata e meno "barricadera". "Così si fa apparire il consenso nei confronti della Tav meno ampio di quanto effettivamente sia: il che - per un malinteso senso di protagonismo - rischia di rendere un pessimo servizio alla causa comune". Oltre al galateo Carta attacca anche i toni che "non fanno altro che aumentare la tensione in un momento in cui invece bisognerebbe essere cauti".
Anche perchè il fronte opposto si sta organizzando da giorni: "Non arretreremo di un centimetro dalle nostre posizioni e difenderemo dignità e territorio con tutti i mezzi disponibili" è la risposta del Movimento No Tav al messaggio che politici e industriali hanno lanciato al Ministro Maroni. I No Tav da giorni presidiano l'area di cantiere a Chiomonte e da ieri anche il piazzale sopra l'area del futuro cantiere è stato colonizzato da quasi duecento militanti del Movimento. Tende, camper, una cucina da campo che ieri a pranzo ha sfamato anche Heidi Giuliani, la mamma di Carlo, il ragazzo morto durante gli scontri al G8 di Genova nel 2001.