Esce così dal torpore il governo
Berlusconi, entro giugno partiranno i cantieri. Questa le parole di
Gianni Letta, sottosegretario del governo, noto uomo dei tavoli e delle
trattative. Un’uscita a metà, senza i toni da propaganda soliti del
premier o di Bossi ma comunque determinata, che per ora appoggia la
linea dei fans piemontesi della tav. Toni trionfalistici invece quelli
di Cota, governatore del Piemonte e di Virano, commissario governativo
per l’alta velocità. Dall’altra parte della barricata i sindaci no tav e
il movimento no tav. 21 sindaci oggi sono rimasti infatti fuori da
palazzo Chigi, esclusi a priori dal tavolo perchè contrari all’opera e
quindi non graditi. Oltre al danno anche la beffa, tenuti lontani dalla
vetrina mediatica del palazzo, in un angolo della piazza vicino alle
fermate degli autobus. Dalla val di Susa il movimento non fa attendere
la sua risposta e si dichiara da subito in mobilitazione permanente in
attesa dell’eventuale attacco al territorio.
Aggiornamenti
da Roma alle ore 16.30 con un punto conclusivo del presidente della
comunità montana Sandro Plano che tira le somme della giornata.