da infoaut
La polizia picchia duramente i manifestanti che occupavano
pacificamente i binari: diversi feriti ad Avigliana per permettere il
passaggio del treno radioattivo. Rilevati col contatore geiger tassi di
radioattività molto significativi.
Ancora una volta le
forze dell'ordine mostrano il loro volto più becero e gratuitamente
violento. E non è la prima volta che questo accade in Val Susa. Ad
Avigliana, così come a Vercelli e a Chivasso, la serata era iniziata
molto presto, con un presidio popolare fin dalla prima serata. In valle si era organizzato anche un concertino con gruppi locali. Quando era
ormai chiaro che il treno non sarebbe passato dalla stazione di
Chivasso, dov'era attivo un presidio di un'ottantina di attivisti No
Nuke, una trentina di compagni sale ancora in valle per dare man forte
all'imbuto insomontabile per il passaggio del treno carico di scorie. A
questo punto, con i rimasti svegli dalla serata pecedente, sono circa
200 persone presenti tra valligiani e torinesi.
Un'assemblea
snella passa al vaglio le possibilità d'azione e l'opzione più
praticabile e condivisa da tutti/e è quella di sedersi compattati e
chiusi a mo' di cordone, occupando i tre binari della stazione di
Avigliana. Qualcuno si incatena anche. Arrivano le forze dell'ordine e
subito circondano gli occupanti dai 4 lati. Quindi iniziano ad alzarli e
cacciarli di forza. Ma la resistenza e la determinazione popolare non
demordono. Dopo 10 minuti di fatica e scarsi risultati i primi
Carabinieri iniziano a perdere il controllo e partono i primi calci e
pugni per sganciare i/le più inossidabili. La gente reagisce e partono
le manganellate per spingere tutti fuori dall'area dei binari. La gente
reagisce in maniera composta ma determinata. Particolare accanimento
contro alcuni/e manifestanti/: un ragazzo rischia di cadere da 3 metri
sulla scalinata che porta al sottopassaggio. Uomini e donne della valle,
indignati/e, inveiscono contro il comportamnetio delle forze
dell'ordine. Dopo qualche minuto giungono altri drappelli a circondare
anche il piazzale antistante la stazione. Arriva perfino un plotone di
Finanzieri.
Dopo una ventina di minuti passa il treno-civetta,
quindi il treno carico di scorie e infine quello della scorta militare.
La gente accompagna il passaggio dei convogli con fischi e grida.
Passato l'ultimo treno, le forze dell'ordine si ritirano drappello per
drappello salutati da una marea di insulti e fischi. Anche questa volta
un altro treno carico di morte nucleare è passato ma non è detto che la
prossima volta non ci sarà ancora più gente ad attenderli. Per impedire
il passaggio di un comvoglio radioattivo senza che alcun avviso o
dibattito sul e dal territorio che ne autorizzi il transito. In luoghi,
oltretutto, densissimamente popolati.
Questa serata, organizzata
in meno di 72 ore, ha visto una partecipazione molto significativa. La
strada che per bloccare il nucleare è ancora molto lunga. Di questi
trasporti "eccezionali" ne sono previsti altri 7 o 8 durante l'anno.