Questo il testo dell'e-mail del coordinatore ANPI ValleSusa e Val Sangone, inoltrato come accompagnamento dei comunicati stampa ANPI riferiti alla militarizzazione e alle parole di Bonanni:
Carissime/i, mi corre l'obbligo di sottolineare che il
comunicato del coordinamento ANPI delle sezioni Valli Susa e Sangone,
approvato all'unanimità dai presenti in rappresentanza di ben 10
sezioni, intende innanzitutto esprimere le nostre preoccupazioni
concernenti la struttura democratica del nostro Paese scaturita dalla
Resistenza e della Costituzione, con particolare riferimento alle minacce
che vengono lanciate nei confronti delle attività e delle opinioni
delle nostre valli. In questo la risposta alle parole di Raffaele
Bonanni non è che la puntualizzazione di un suo aspetto: i suoi
concetti fuori luogo, che denotano scarsa conoscenza dello stato delle
cose, non meriterebbero maggior spazio.
Mauro Sonzini
coordinatore ANPI valli Susa e Sangone
questa la risposta del Presidente ANPI di Genova Marassi:
Caro compagno Mauro
Sonzini,
al contrario,
sono convinto che un sano ed onesto dibattito democratico, debba avere spazio di
conoscenza e diffusione sull’intero territorio nazionale, e questo ancor di più
proprio perché è in ANPI, custode morale dei valori fondamentali della nostra
Costituzione nata dalla Resistenza, e l’ANPI siamo tutti noi, gli iscritti/e, i
nostri Comitati Provinciali e le nostre Sezioni, sia che essi siano a resistere
su nel profondo nord come nel profondo sud. Il segretario generale della CISL
Raffaele Bonanni, a mio avviso, ha grossolanamente sbagliato ma, sappiamo che
non è nuovo ad esprimere giudizi sommari, non li chiamerei concetti, e il dire
essere “fuori luogo” in questo caso non è affatto esatto. Bonanni è il
segretario generale di un Sindacato confederale nazionale, la CISL, ed in tale
veste non può non avere scarsa conoscenza dello stato delle cose, è anzi un suo
preciso dovere essere aggiornato sui fatti ed argomenti dell’intero Paese e non
giudicare e sentenziare con i suoi aforismi. Cos’altro è dare del “fascista” al
Movimento NO TAV come ha fatto dalla Fiera della Contrattazione organizzata
dalla CISL a Bergamo? E’ il suo modo di esprimersi, di giudicare e sentenziare sul movimento NO
TAV che è fuori luogo! La carica che ricopre non gli da affatto il diritto di
dare del fascista all’intero movimento NO TAV. Non è certo la prima volta che i
fascisti, quelli veri ma travestiti, usino l’arma della provocazione
infiltrandosi nel tessuto sociale per provocare disordini e fomentare
violenza.
Luciano
Bezerédy
Presidente
Sezione G.Arzani "Chicchirchì" ANPI-MARASSI
Genova, 30
Maggio 2011
...meno male che esistono i Partigiani! ...meno male!!!