Comunicato Stampa dalle Valli No TAV - 04.05.2011
Il Governo “inaugura” la nuova linea ferroviaria “long cost” Torino - Lione.
I Comitati No TAV dichiarano lo stato di mobilitazione permanente nelle Valli No TAV con un’attenzione particolare per la Maddalena di Chiomonte.
Il
Coordinamento dei Comitati No TAV si è riunito ieri sera a Villarbasse
per valutare le gravi decisioni che sono state assunte a Roma nel corso
della riunione del 3 maggio del Tavolo Politico della Torino – Lione.
La risposta dei Comitati No TAV è stata immediata con la dichiarazione di stato di mobilitazione permanente nelle Valli No TAV.
Sabato
21 maggio si svolgerà una marcia di protesta da Rivalta a Rivoli, il
calendario di tutte le iniziative in continuo aggiornamento è già sui
siti No TAV.
- NO ad un’opera pubblica costosa, inutile e dannosa
- NO allo sperpero di pubblico denaro
- SI’ alla difesa dell’ambiente, della salute, della vivibilità nelle nostre case
- SI’ all’uso e al rinnovamento delle ferrovie esistenti
- SI’ alle piccole opere utili
- SI’ ad un uso migliore delle scarse risorse pubbliche a favore dell’istruzione, della sanità, della ricerca, delle energie rinnovabili, di nuovi posti di lavoro, dei giovani, dei precari e dei disoccupati
Il
nuovo e mutilato progetto presentato ieri a Roma ha messo in evidenza
che lo Stato italiano non è in grado di rispettare gli impegni assunti
con l’Unione Europea con la presentazione nel 2007 del secondo progetto
in destra Dora. I Comitati ricordano che il finanziamento europeo è
stato concesso a fronte di un impegno pluriennale dello Stato italiano
per la realizzazione di tutta la tratta transfrontaliera composta da
tunnel di base di 57 km e tunnel dell’Orsiera di 20 km, entrambi a due
canne.
Questa ennesima variante, presentata a pochi giorni dalla
pubblicazione del progetto preliminare della tratta nazionale, dimostra
la volontà di devastare i territori dalle Alpi alla pianura, dai piccoli
e medi centri alla Città di Torino che sarà oggetto di una speculazione
edilizia in Corso Marche. La trasformazione del progetto unico in uno “a lotti costruttivi” da realizzare nel corso dei prossimi 30-40 anni (long cost) secondo
gli ultimi dettati del decreto milleproroghe caro a Tremonti e in
spregio degli accordi con l’UE dimostrando che l’opera è inutile e
condannerà a morte la linea storica da Bussoleno fino al Fréjus.
Il
Coordinamento dei Comitati No TAV ha anche espresso un duro giudizio
nei confronti del Governo Italiano, della Provincia di Torino e della
Regione Piemonte che hanno dimostrato con questa mossa teatrale il loro
stato confusionale, l’incapacità di fare bene e l’arroganza nei
confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti eletti non ammessi al
tavolo politico perché contrari o critici nei confronti dell'opera.
I Comitati No TAV hanno manifestato la loro solidarietà ai Sindaci esclusi e al Presidente della Comunità Montana.
I Comitati No TAV, dichiarando che il tempo per giocare è scaduto,
invitano i Sindaci “dubbiosi” a prendere una seria posizione di difesa
della salute dei loro cittadini e dell'ambiente dei loro territori.
“né qui né altrove”
Movimento NO TAV