venerdì 27 maggio 2011

Pietre e pietre...

Riceviamo e publichiamo:


Forse è per il fatto che l’autore di Pietre, nota canzone  lanciata da Antoine al festival di Sanremo nel 67, è Gian Pieretti che rientra nei legami della mia famiglia, che vorrei fare alcune considerazioni sul recente lancio di pietre sull’autostrada Torino Bardonecchia sottolineando, da subito, che nessuno è stato colpito.
Non posso dire di essere favorevole al lancio di pietre e mi riconosco nel carattere pacifico e determinato del Movimento No Tav, ma credo che la questione debba essere vista senza ipocrisie e strumentalizzazioni di parte.
Non credo che nei momenti di tensione si possano lanciare petali di rose o piume di gallina: il problema è evitare di arrivare a situazioni di scontro la cui  responsabilità ricade, al di là delle ricostruzioni faziose di molti giornali, sui grandi burattinai che, seduti nelle loro comode poltrone, usano le Forze di Polizia per tentare di risolvere i problemi con l’uso della forza,  quando non hanno ragione.
E sulla Torino Lyon, i grandi burattinai non hanno ragione perché diversamente la comunità valsusina non si opporrebbe, e se quella nazionale non fosse tenuta all’oscuro dei dati tecnici ed  economici della Torino Lyon  in gran parte sarebbe al nostro fianco.
Le pietre possono fare male, meglio non tirarle, ma fanno male anche i manganelli quando massacrano persone indifese e stese a terra come è avvenuto durante la mobilitazione contro i sondaggi vicino a Coldimosso: un ragazzo in coma e una donna, Marinella, irriconoscibile per le botte ricevute.
Hanno fatto male i manganelli sulla schiena e sulla testa dei presidianti di Venaus  con i poliziotti assolti solo per l’impossibilità di identificarli individualmente (vedi il Decreto di Archiviazione).
Fanno male i manganelli sulla testa degli operai della Fincantieri che protestano a Genova e a Castellammare di Stabia: licenziati e manganellati.
Sul lancio di  pietre si  è espresso anche il responsabile della Cisl Bonanni…..che dire?
Nelle sue parole c’è qualche sbavatura di troppo però, in fondo, nel settore  pietre  lui è un maxi esperto perché in questi anni ne ha tirate molte in testa agli operai sostenendo, di volta in volta, o le strategie del Governo, ad esempio nelle continue controriforme delle pensioni, o la strategia di Marchionne nel ricattare gli operai  FIAT  costringendoli a subire un peggioramento delle condizioni di lavoro.
O forse il signor Bonanni, alleato di Marchionne e avversario della Fiom, (dovrebbe essere il contrario !) crede che il peggioramento delle condizioni di lavoro non siano pietre dolorose che colpiscono la vita reale delle persone ?
Di pietre ha parlato anche Antonio Ferrentino, che non riesce proprio a fare il necessario passo indietro e  non vuole riconoscere che anche questa ennesima situazione difficile, in fondo, è figlia dei danni causati dalla sua linea di tenere in piedi, sempre e comunque, l’Osservatorio; lo strumento che ha permesso a Virano di far recuperare  terreno al fronte SI TAV precipitato in fortissima difficoltà dopo la “Liberazione di Venaus”.
Ferrentino sulla Stampa sostiene che il lancio delle pietre cambia le carte del gioco e nessuna copertura può essere data al Movimento.
In realtà le cose sono sempre andate diversamente: è senza l’azione di migliaia di valsusini,  che in prima persona si sono mobilitati ed esposti, che  lui non avrebbe mai avuto alcuna copertura per arrivare a confrontarsi ai massimi livelli istituzionali.
C’è stato un divorzio tra Antonio Ferrentino e gran parte della comunità valsusina: ne prenda definitivamente atto.
Prenda atto che non c’è proprio alcuna  necessità dei suoi continui distinguo dall’azione degli altri amministratori No Tav e tanto meno nei confronti del Movimento di cui non fa più parte.
Ne possiamo guadagnare tutti senza più cadere in inutili polemiche dove, inoltre, il personale travalica l’aspetto politico. 

Giovanni Vighetti
Bussoleno