giovedì 17 febbraio 2011

17.02.2010 - La Valle di susa non dimentica... e non perdona!

E' passato un anno esatto dalla notte di Coldimosso e la Valle non ha dimenticato, nè perdonato!!! ...per ricordare quei fatti, vi riproponiamo il post con cui Lele scrisse di quella notte....

...vi aspettiamo qui!!!

dal post del 17 febbraio 2010 (la Valle che Resiste)
Ieri sera si è definitivamente raffigurato il vero volto di come si vorrebbe realizzare il tav qui in Valle di Susa. Non servono molte parole per descriverlo basta vedere le immagini che stiamo facendo circolare in queste ore, parlano da sole. Basta chiederlo ai feriti quando usciranno dall'ospedale; basta chiederlo a chi c'era e a chi ieri sera si è riversato a Bussoleno per bloccare il rientro della trivella e delle forze dell'ordine. Chiedetelo a tutti a quanti e poi se avete il pelo sullo stomaco leggetelo sui giornali. 
A Coldimosso ieri sera, da parte nostra, non è successo nulla di più che in tutte le altre mobilitazioni che abbiamo fatto da quando è iniziata la campagna sondaggistica di Virano & Comp. Nulla di più nulla di meno: corteo dal presidio di Susa-Autoporto, dribbling al blocco delle forze dell'ordine e avvicinamento alla trivella. Lì come sempre si è consumato il confronto con le centinaia di agenti presenti, che ha visto anche il lancio di alcune palle di neve da distanza considerevole. 
Marinella Alotto

Due cariche perché la neve non va bene, e poi una definitiva e punitiva per "giustiziare" chi non lascia che i lavori proseguano indisturbati.
Il risultato due feriti gravi e altri lievi, facendoci temere il peggio fino a questa mattina.
Da qui il resto lo potete leggere sui giornali dove non si aspetta altro che criminalizzare il movimento, dividerlo in buoni e cattivi ed esaminare il pedigree di ognuno. Ieri sera, come tutte le altre volte, eravamo e siamo tutti No Tav, e al movimento tutti fanno riferimento e ad esso si attengono, il resto sono solo mosse subdole che solo indegni politicanti come Esposito o altri possono fare.
La sassaiola fitta di cui parlano le forze dell'"ordine" ha prodotto due feriti lievi che dimostra che sassaiola e fitta sono termini e aggettivi che lasciano il tempo che trovano.
Comunque non è questo che mi preme sottolineare, lo faranno altri e come dicevo lo faranno le immagini e i racconti che ognuno farà.
La verità è che sono settimane che ci martellano con articoli denigratori e dichiarazioni soddisfatte di Virano e del Prefetto, che alcune volte hanno parlato anche di beffa nei nostri confronti e operazioni ben riuscite. Ma in realtà proprio questa strategia ha dato come risultato quello di ieri sera: blitz notturni, un territorio militarizzato, una campagna stampa orchestrata ad arte, dove può portare? Può solo portare, alle forze dell'ordine non a noi, a perdere il controllo, a voler farla pagare a quelli che ti fanno sentire il peso dell'ingiustizia che stai commettendo. Solo a questo può portare, ad altro no perché il movimento no tav è lontano dalle famose "spirali di violenza", ha una responsabilità ed un buon senso oltre i limiti, e sebbene in situazioni di tensione estreme, ha sempre mantenuto i nervi saldi e ha messo in campo iniziative sempre puntuali quanto sensate, tutte però basate sulla lotta non sul lamento.
Pestaggio
Anche ieri sera, bloccando l'autostrada e le statali, a stretto contatto con le stesse forze dell'ordine che prima difendevano la trivella, ha fatto quello che voleva fare, cioè bloccare la trivella e non tollerare ulteriormente le sfilate di chi occupa la valle pestando chi vi si oppone.
Certo è che se Virano e la sua cricca vogliono cantar vittoria per quattro buchi fatti e centinaia di poliziotti utilizzati, facciano pure( se ci fosse un informazione "libera" sarebbe smentiti in fretta), ma sappiano che la responsabilità è tutta loro, compresa quella dei feriti di ieri, solo loro e basta.
Noi siamo colpevoli, lo devo ammettere, però colpevoli di non arrenderci, di non stare in isole felici a guardarli trivellare, colpevoli decisamente di credere che li fermeremo, e adoperandoci per farlo, con la lotta.
Lele Rizzo