sabato 6 agosto 2011

Turi è sceso dal cedro, proseguono il digiuno i tre attivisti No Tav!!! ...La lotta non si ferma!!!

Turi, il pacifista NO TAV da oltre 48 ore in cima ad un cedro ormai morto ad un'altezza di quasi 30 metri, è sceso questo pomeriggio, intorno alle 18, all'arrivo di Don Ciotti, una presenza richiesta proprio dallo stesso Turi. Dopo 5 giorni di digiuno e 3 giorni senz'acqua, le sue condizioni stavano peggiorando, come ha evidenziato nel messaggio che ha scritto oggi per i compagni che l'assistevano al presidio di fronte alla centrale, segnalando un deterioramento del suo stato psicofisico.
Don Ciotti ha raggiunto la cima del cedro attraverso la scala mobile del mezzo dei VVFF presente sul posto. Non appena il cestello si è avvicinato alla punta dell'albero Turi ha iniziato a sporgere gli oggetti che aveva con sé, senza alcuna esitazione. Segno che aveva maturato la decisione di scendere già prima dell'arrivo di Don Ciotti. Dopo essersi assicurato che tutto il suo materiale, rigorosamente in fibra naturale, era al sicuro, Turi ha iniziato la discesa rifiutandosi di salire nel cestello. Ramo dopo ramo, con forza e agilità, è tornato a terra, balzando sul grande cuscino predisposto dai VVFF ai piedi dell'albero, e poi ripercorrendo il muretto per superare il filo spinato ed oltrepassare così il cancello, sempre chiuso e custodito dalle forze dell'ordine.
Raggiunti i compagni ha afferrato una bandiera NO TAV e l'ha mostrata con grande orgoglio, poi è stato il momento dei grandi abbracci, tra digiunanti e non, amici, compagni, fratelli NO TAV.
Un breve messaggio, un ringraziamento a Don Ciotti, che ha poi preso la parola per ricordare, pur non entrando nel merito della questione TAV/NOTAV, che le grandi opere vanno fatte sempre rispettando alcuni requisiti fondamentali, il concetto di priorità, il rispetto dell'ambiente e della volontà della cittadinanza, e qui questi requisiti non sono stati rispettati.

Quando ci sono persone che mettono a rischio la propria vita per un ideale che ritengono giusto, credo che sia importante un segno di responsabilità di non lasciarli soli. E quindi di essere vicino a Turi.
Io ero a Palermo oggi: è l’anniversario della morte del giudice Costa, che ha fatto il partigiano qui, non dimenticatelo, ucciso 31 anni fa.
E l’anniversario di Roberto Antiochio, della Polizia di Stato, che ha perso la vita per la giustizia, per la democrazia. Ero lì, in questi giorni a ricordare persone che hanno perso la vita.
Sono corso qui per stare vicino a Turi e a quanti lottano per quello che loro ritengono giusto, e noi dovremmo sentirci corresponsabili di tutto questo.

Io non so dire se è giusto o sbagliato, la Tav, la Non Tav. So solo che ci sono dei criteri fondamentali che devono essere rispettati. Il primo è il rispetto della gente. Il secondo è certamente la tutela e il rispetto dell’ambiente. Terzo, io credo, ci sono delle priorità, politiche e sociali del paese.
E in un momento di grande fatica nel nostro paese, economica, io credo che una priorità sia quella di investire denaro per le politiche sociali, per il lavoro, per la gente.
Come priorità. Oggi non ci sono i soldi per le politiche sociali, non ci sono i soldi per i servizi. E chi di noi opera nel sociale, che ogni giorno incontra la storia di tante persone che fanno fatica, credo che si chieda a questa Europa che arranca e all’Italia che è sulla soglia della bancarotta, si investa per le fasce più deboli, più fragili. Per chi è nella necessità e nel bisogno. Mi sembra un atto di giustizia, di rispetto e di attenzione.

Turi è determinato a proseguire il digiuno, così come Nicola, Stefano, e decine  di attivisti che si sono uniti a questa forma di lotta non violenta, non solo in Valsusa, ma in tutta Italia.

Don Ciotti a bordo del cestello dei VVFF abbraccia finalmente Turi...



Guarda il video con le dichiarazioni di Don Ciotti...