tratto dal Corriere della Sera
Il pendolarismo aggravato dall'alta velocità...
Martedì 15 dicembre. Lui è un ingegnere di 44 anni, oserei dire un pendolare modello cioè tutto casa-lavoro-treno. Esce dall'ufficio, e con uno scatto felino raggiunge la fermata dell'autobus. Con un pizzico di preparazione atletica e un po' di fortuna riesce a ritrovare la sequenza vincente del giorno prima: autobus e metropolitana per arrivare alla stazione di Roma Tiburtina alle 18.30 circa e prendere l'ultimo treno utile delle 18.38, l'"Ancona". E' arrivata la TAV e sono arrivati anche i nuovi orari. L'ingegnere ternano ha visto scomparire in un colpo solo il treno metropolitano, il Tivoli-Roma, delle 18.05 e la combinazione dei 2 treni delle 19.00 circa. Perdendo l'"Ancona" ci sono due Eurostar, alle 19.30 e alle 20.00, e ciò vuol dire rimanere alla stazione almeno per 45 minuti a "rinfrescarsi le idee" e un supplemento annuale integrativo per l'Eurostar di 400 euro l'anno. La Freccia Rossa ha colpito, e non è stata una ferita leggera. Il personaggio del breve racconto potrei essere io o un qualsiasi pendolare che lavora a Roma. Ringrazio i giornalisti che danno voce ai pendolari: il pendolarismo aggravato dai nuovi servizi dell'alta velocità è diventato un problema nazionale. L'uomo, nel corso dei secoli, ha cercato di dare delle spiegazioni a tante domande. Tra i "perché" che non hanno trovato ancora una risposta si è aggiunto questo: perché per andare da Roma a Milano ci vogliono 3 ore e 30 minuti, e per la tratta Roma/La Rustica-Terni (123 km) si arriva alle 2 ore e 10 minuti? Cordiali saluti.
Sergio Maccari
Sergio Maccari