E' notizia di oggi pomeriggio venerdì 26 febbraio che Michele Cribari noto esponente del fantomatico quanto inconsistente fronte "si tav" si sia candidato per le elezioni regionali piemontesi nel carrozzone del popolo delle libertà.
Ma cerchiamo di capire qualcosa in più. Nato a Paola in calabria il Cribari giunge in val di susa come tanti suoi onesti conterranei in cerca di fortuna. Da subito si accoda agli affari della costruzione dell'autostrada Torino Bardonecchia monopolizzata da ditte "off shore" che molto hanno tolto alla nostra valle in bellezza e salute e poco hanno lasciato se non morte e distruzione. Prosegue i suoi affari nella cittadina di Susa con molti suoi conterranei senza scrupoli di sorta nei vari eventi quali olimpiadi invernali e vari lavori correlati a quest'evento. Tenta la prima carriera politica sempre in questa cittadina in lista con l'attuale sindaco Gemma Amprimo nella coalizione di centro destra con risultati a dir poco miserevoli.
Nel gennaio 2010 sale agli onori della cronaca come povero imprenditore valsusino in crisi che guida una misteriosa cordata di imprese favorevoli alla costruzione della tav, unica soluzione per tutti i loro problemi. Sottolineiamo come il Cribari e molti altri di questi siano titolari di ditte individuali che ben poco rappresentano dei problemi occupazionali della valle. Dapprima compare in alcune interviste poi al lingotto in compagnia della cupola affaristica piemontese in un miserevole convegno si tav, aporte chiuse e con metà sala deserta e l'altra metà piena di politicanti e addetti ai lavori. Non contento fa apparire il suo viso ovunque, stampa, televisioni, manifesti. Oggetto di una misteriosa ed alquanto dubbia lettera minatoria raccoglie la solidarietà bipartisan di tutti gli esponenti politici che con l'occasione cercano didare un altro colpo al movimento no tav. Eccolo qui, l'abc della carriera "politica", poco buon gusto, molta immagine, magari utilizzando nella contrapposizione una lotta che nel suo solo essere ha creato per oltre vent'anni enormi contraddizioni a questo sistema.
Caro Cribari, per una poltrona cosa non farei. Quello che lei ha fatto lo conosciamo bene, forse è lei che non conosce la nostra gente, la nostra valle in cui è emigrato, che l'ha accolta e che già tanto le ha dato.
La nostra lotta ha visto cadere molti governi e molte poltrone, con lo stesso sorriso ci auguriamo di veder cadere anche la sua, se mai ne avrà una.
Ma cerchiamo di capire qualcosa in più. Nato a Paola in calabria il Cribari giunge in val di susa come tanti suoi onesti conterranei in cerca di fortuna. Da subito si accoda agli affari della costruzione dell'autostrada Torino Bardonecchia monopolizzata da ditte "off shore" che molto hanno tolto alla nostra valle in bellezza e salute e poco hanno lasciato se non morte e distruzione. Prosegue i suoi affari nella cittadina di Susa con molti suoi conterranei senza scrupoli di sorta nei vari eventi quali olimpiadi invernali e vari lavori correlati a quest'evento. Tenta la prima carriera politica sempre in questa cittadina in lista con l'attuale sindaco Gemma Amprimo nella coalizione di centro destra con risultati a dir poco miserevoli.
Nel gennaio 2010 sale agli onori della cronaca come povero imprenditore valsusino in crisi che guida una misteriosa cordata di imprese favorevoli alla costruzione della tav, unica soluzione per tutti i loro problemi. Sottolineiamo come il Cribari e molti altri di questi siano titolari di ditte individuali che ben poco rappresentano dei problemi occupazionali della valle. Dapprima compare in alcune interviste poi al lingotto in compagnia della cupola affaristica piemontese in un miserevole convegno si tav, aporte chiuse e con metà sala deserta e l'altra metà piena di politicanti e addetti ai lavori. Non contento fa apparire il suo viso ovunque, stampa, televisioni, manifesti. Oggetto di una misteriosa ed alquanto dubbia lettera minatoria raccoglie la solidarietà bipartisan di tutti gli esponenti politici che con l'occasione cercano didare un altro colpo al movimento no tav. Eccolo qui, l'abc della carriera "politica", poco buon gusto, molta immagine, magari utilizzando nella contrapposizione una lotta che nel suo solo essere ha creato per oltre vent'anni enormi contraddizioni a questo sistema.
Caro Cribari, per una poltrona cosa non farei. Quello che lei ha fatto lo conosciamo bene, forse è lei che non conosce la nostra gente, la nostra valle in cui è emigrato, che l'ha accolta e che già tanto le ha dato.
La nostra lotta ha visto cadere molti governi e molte poltrone, con lo stesso sorriso ci auguriamo di veder cadere anche la sua, se mai ne avrà una.