sabato 27 febbraio 2010

STATO E ANTISTATO

di Doriana Tassotti

Esibendosi in una delle sue più esilaranti esternazioni , il nostro amato Premier ha di recente affermato che “ormai in Italia vige uno Stato di Polizia”. Caro Presidente, qui in Val di Susa non ce ne eravamo accorti…
Naturalmente il Signor Berlusconi non si riferiva agli interventi brutali delle forze dell’ordine ai danni di inermi cittadini che esercitano il proprio diritto a protestare , si riferiva invece ai recentissimi arresti di personaggi altolocati ( politici, imprenditori e perfino un senatore ) coinvolti nell’ennesimo caso di truffa ai danni dello Stato ( e dei cittadini ) , “brutalmente dati in pasto ai media” con la pubblicazione di intercettazioni varie e “barbaramente privati della libertà personale”.
Poiché è sotto gli occhi di tutti ormai che il nostro Paese è preda di una deriva totale dove vince solo il più furbo e il più ladro , volevo evidenziare un altro aspetto della dilagante paranoia italiana , ed è un aspetto che si lega perfettamente alla situazione della Val di Susa in lotta contro il TAV. Qualche giorno fa la Digos di Torino ha messo in atto un’offensiva contro gli appartenenti all’area anarchica del capoluogo piemontese. Cinque gli arresti e una perquisizione della sede di Radio Blackout, emittente legata ai cosiddetti “antagonisti” e decisamente invisa al Sindaco di Torino che non vede l’ora di poter trovare una scusa qualsiasi per farla chiudere. La Radio per ora resta aperta ed attiva e meno male, visto che è stata una delle pochissime voci trasparenti ed obiettive impegnate a narrare le vicende dell’opposizione all’alta velocità in Val di Susa e non solo. Se poi alcuni di loro hanno commesso reati , pagheranno. Ma l’esistenza di tali reati va provata e, fino a prova contraria, se ancora ci resta un qualche barlume di costituzionalità, nel nostro Paese un individuo è innocente finché non viene provato colpevole.
Ora, che c’entrano faccendieri disinvolti, politici corrotti, poliziotti violenti, antagonisti e opposizione al TAV ? C’entrano. Fanno parte di un vortice che toglie il respiro e il sonno alla gente che crede ancora ( e forse invano ) nella legalità e nello Stato. Perché sempre di più legalità e Stato sono termini in netto conflitto tra di loro.
L’Italia è uno Stato di Polizia? Sì. E’ la polizia che manganella e massacra operai che chiedono il diritto di lavorare ( non di delinquere ), è la polizia che aggredisce e manda in ospedale gente normale che chiede solo di poter difendere il proprio territorio ( ma anche l’intero Paese ) , è quella Polizia che organizza la “ macelleria messicana” genovese ( e chissà quante altre ) perché non sa ( o non vuole ) distinguere tra violenze da stadio ed esasperazione popolare. E’ la Polizia ( ma è chiaro che qui questo termine indica un qualsiasi corpo appartenente alle forze dell’ordine ) che non rappresenta più lo Stato perché lo Stato che si serve di essa è uno Stato “liquido e gelatinoso”, dove le infiltrazioni criminali più disparate la fanno da padrone.
Quale mente schizofrenica e malata manda le forze dell’ordine contro la gente che ha sempre rispettato la legge mentre tendenzialmente difende e copre gente che fa politica andando a braccetto con incalliti assassini? Quella di chi ci governa. Chi racconterà ai cittadini della Val di Susa che un Prefetto ( e, quindi ,rappresentante dello Stato ) non ha intenzione di ascoltare le loro legittime preoccupazioni di persone normali ma proclama di fatto una “guerra ad oltranza” , ordinando lo svolgimento dei restanti sondaggi e definendolo migliaia di cittadini “pochi elementi appartenenti all’area anarchica”?
Tutto ciò delegittima l’idea di Stato, inteso come insieme di doveri e diritti che cuciono insieme tutti coloro che vivono all’interno di una nazione. Tutto ciò offende l’intelligenza di persone che, rispettando le regole, hanno messo in atto una resistenza a ciò che si è dimostrato essere devastante per la loro e l’altrui esistenza. Tutto ciò porterà sempre di più il privato cittadino a provare sospetto, diffidenza e persino repulsione per tutto ciò che si definisce “istituzionale”. Perché le Istituzioni qui ( come in tutto il Paese ) hanno già perso. E recuperare sarà molto difficile.
Ci si chiederà sempre di più quale sia il vero Antistato . Quello anarchico, quello antagonista, quello protestatario o quello che con in una mano la Costituzione e nell’altra denaro, manganelli e progetti criminali si propone quale legittimo distruttore del Paese?