Comunicato Stampa dalle valli No TAV [25 ottobre 2010]
La Commissione Europea: il traffico est-ovest è tanto vitale quanto quello nord-sud.
Ciascuno dei due può costituire un’opzione di riserva per l’altro.
Mercoledì 27.10 il Vice Presidente e Commissario ai Trasporti
Siim Kallas presenterà il Piano di revisione a medio termine dei
Progetti Prioritari TEN-T alla Commissione Trasporti del Parlamento
Europeo in vista della decisione sul mantenere o no il finanziamento di
0,67 miliardi di € alla Francia e all’Italia.
Il Movimento No TAV ha scritto il 21.10 a Kallas e alla Commissione Trasporti del PE:
“L’Italia non sarà mai in grado di rispettare, neppure a breve
termine, gli impegni assunti con la Francia e l’Unione Europea per la
realizzazione di quest’opera in quanto le disponibilità finanziarie sono
scarsissime e altre sono le priorità italiane del trasporto ferroviario
nel breve e medio periodo (trasporto locale e asse sud-nord). Lo dimostra la votazione alla Camera dei Deputati del Parlamento
Italiano di ieri 20 ottobre che ha visto uniti maggioranza e
opposizione. I deputati, timorosi che questo mega progetto si areni
togliendo loro ruolo e potere, hanno cercato di spronare il Governo
italiano ad assumere una decisione vincolante nei confronti dell’Unione
Europea senza tenere conto che l’Italia non dispone dei fondi necessari
per questa avventura. D’altra parte anche il Portogallo e la Spagna
hanno congelato la loro partecipazione al corridoio n. 5.
Le ricordiamo che il finanziamento di € 0,67 miliardi concesso nel
dicembre 2008 dalla Commissione europea all’Italia e alla Francia era
stato approvato anche sulla base del falso “Accordo di Pra Catinat“[1]
del 28 giugno 2008 tra l’Osservatorio e i Comuni: questi cosiddetto
accordo è falso perché in realtà è solo un documento firmato dal suo
redattore che è al tempo stesso Presidente dell’Osservatorio.
Ci aspettiamo da parte Sua un’iniziativa conseguente che possa portare l’Unione europea, l’Italia e la Francia a cancellare questo insensato investimento
(Progetto Prioritario TEN-T n. 6 Torino – Lione) che – come provato da
numerosi studi – può solo danneggiare l’ambiente, la salute dei
cittadini, i bilanci d’Europa, d’Italia e di Francia.
La Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha deciso il 29.9: “Dato
che sono attese ulteriori informazioni da parte della Commissione
Europea, con particolare riguardo al funzionamento dell’Osservatorio
tecnico e al coinvolgimento degli Enti locali coinvolti da quest’opera,
la Commissione ha deciso che le Petizioni (No TAV) rimangano aperte.”
Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “I
lavori per la galleria di accesso sul versante italiano non sono stati
possibili per l’ovvia ragione che non è stato ancora raggiunto un
accordo definitivo sul tracciato del percorso attraverso la Val di
Susa.”
Il Movimento No TAV commenta: “Quindi non c’è ancora alcun “accordo” definitivo vincolante”.
Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “Contrariamente
a quanto indicato nella richiesta di finanziamento presentata alla
Commissione europea, i ritardi sopra menzionati renderanno improbabile
un avvio dei lavori di costruzione della galleria entro la fine del
2013.”
Il Movimento No TAV commenta: “Il ritardo è formalizzato, non si possono più raccontare frottole, il finanziamento è ora a rischio”.
Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice: “Nell’arco
del periodo di riferimento l’Osservatorio ha proseguito il proprio
lavoro tecnico con i rappresentanti di tutte le parti interessate.
L’accordo raggiunto dovrebbe ora essere confermato in un documento
giuridicamente vincolante riguardante il nuovo tracciato.”
Il Movimento No TAV commenta: “Quindi quanto
detto, fatto, scritto in Osservatorio non è giuridicamente vincolante. E
a Pra Catinat è stato redatto un documento spacciato per accordo da
colui che lo ha firmato (Arch. Virano). Le Delibere No TAV approvate da
24 Comuni sono un’ulteriore dimostrazione della mobilitazione
istituzionale e popolare contro quest’opera inutile e devastante”.
Il Rapporto Brinkhorst Agosto 2010 dice “La priorità
per Italia e Francia, a parte l’inizio dei lavori sul pozzo discendente
de La Maddalena, nel territorio italiano, è di raggiungere un accordo
per il nuovo Trattato di Torino. Se questo trattato non sarà realizzato
entro la fine dell’anno, la tabella di marcia del progetto sarà
seriamente compromessa. Se questo trattato non sarà realizzato entro la
fine dell’anno, la tabella di marcia del progetto sarà seriamente
compromessa”.
Il Movimento No TAV commenta: “Ogni
ritardo è benvenuto, si potrà così iniziare seriamente a pensare su
come utilizzare i fondi risparmiati per interventi sociali e contro la
crisi economica.”