lunedì 29 novembre 2010

Stasera Luca Giunti a EFFETTO DOMINO su LA7 ... contro Mario Moretti!!!



Oggi - lunedi' 29 novembre 2010 - in tarda serata alle 23:50 dopo "l'infedele" di Gad Lerner va in onda su "la 7" - come tutti i lunedì - EFFETTO DOMINO  la trasmissionne di Myrta Merlino su "tutto quanto fa economia". Vi si affrontano i temi economici con un taglio non troppo "paludato" e - soprattutto - cercando di dare modo ai cittadini di rappresentare ai potenti invitati in studio (politici, sindacalisti manager ecc) i problemi concreti generati dalle scelte attuate a livello centrale fino all'estrema periferia. (Cioè sulle ricadute popolari delle politiche neoliberiste e della scarsa volontà e capacità di contrapporvisi). Notevole (e rivedibile sul sito http://www.la7.it/effettodomino/) la puntata di un paio di settimane fa dove il segretario della CISL Bonanni ha dovuto confrontasi con Antonio Di Luca, cassintegrato Fiat di Pomigliano e una delegata di base dei Cobas senza poter contare sulla consueta disponibilità degli altri conduttori a fargli da zerbino...
Nella trasmissione di stasera "l'ospite di riguardo" sarà Mauro Moretti, AD di FS e tra gli intelocutori in studio ci saranno tra gli altri una pendolare che tutti i giorni deve fare i conti con un servizio sempre più scadente e costoso, e Luca Giunti, naturalista e guardiaparco di Susa che si è dato disponibile a tentare di "spiegargli" le ragioni dei No Tav della Valle di Susa.

sabato 27 novembre 2010

Evviva la legge di Newton! Ovvero le pere cadono dall'albero!!!


Si è svolto stamane il consiglio comunale di Chiomonte. Sotto il comune il Movimento No Tav ha allestito un gazebo informativo corredato da pannelli con fotografie, planimetrie e dati di progetto per informare la popolazione delle conseguenze a cui potrebbe andare in contro qual'ora partisssero il lavori del cunicolo eplorativo della Maddalena. Parallelamente nella sala consigliare del comune al primo piamo si svolgeva in assoluta calma il consiglio in programma per oggi. Sorvegliati da nuemrosi carabinieri affluivano all'interno dello stabile anche alcuni pericolossissimi esponenti No Tav. dopo avere affrontato alcuni punti all'ordine del giorno, su interpellanza del gruppo consigliare di minoranza, venivano affrontati due punti sulla quastione Tav. Il primo inerente alla costruzione del Presidio Clarea, nel quale la minoranza chiedeva spiegazioni al sindaco Pinard della velocità con cui è stato gestita la vicenda dell'abuso edilizio, per altro ricordando che ben altra tempistica, anche nel resto d'Italia è destinata a questi illeciti. 

Il portavoce della minoranza, ha anche evidenziato che per il presidio Clarea si tratti un abuso dalle proporzioni assolutamente ridicole. Il Sindaco ha risposto di aver compiuto solo gli atti necessari previsti dalla legge. Ben più nutrito il secondo punto, in cui si è discusso della folle delibera regionale e delle incongruenze riscontrate. Il portavoce della minoranza ha, in circa tre quarti d'ora , riassunto le incongruenze progettuali riscontrate dai tecnici della regione. Ribadendo che si sarebbe aspettato, come qualuncue cittadino italiano, che alla fine ,tale progetto, si nutrito di errori e per giunta assolutamente incompleto nelle sue parti più importanti, di leggere una bocciatura dello stesso. Rimarcava invece la delibera favorevole della Regione, chiedendo a Pinard se fosse stato al corrente di queste osservazioni e sottolineando come le argomentazioni del comune Chiomontino, sulla salvaguardia dei cittadini, dell'ambiente, dell'acqua...fossero state di fatto ignorate, non ultimo l'allargamento di strada dell'Avanà, punto fermo del sindaco stesso. Risposta di Pinard? "Le hanno recepite ma non le hanno scritte..." Dunque tutto a posto?... per nulla!!! Tant'è che alla fine il consiglio ha dato facoltà di parola ai presenti e prima, Silvio Durante e dopo Alberto Perino hanno illuminato i presenti sulla grave situazione che si prospetta per il comune di Chiomonte ed i suoi abitanti. Qui la legge di Newton ha avuto compimento...le pere sono cadute dall'albero.
Ora rimane da sperare che qualcuno le raccolga!!!

 

Appuntamenti: CUENTAS CLARAS + STATUTO ...Imperdibile!!!


Domenica 28 novembre a partire dalle ore 21,30 un appuntamento musicale imperdibile per tutta la Valle: preceduti da alcuni artisti che hanno partecipato al disco NO TAV  come NOSE, ARIA FRESCA CREW e ALP KING saranno per la prima volta in Valle di Susa e direttamente da Cuba i CUENTAS CLARAS, gruppo Hip Hop cubano che ha espresso grande interesse per la Valle di Susa e per il movimento No Tav che quì è nato.

Da loro la richiesta di poter conoscere il territorio ed i gruppi musicali che con la loro musica sostengono la lotta. I Cuentas Claras al pomeriggio di domenica faranno visita ai Presidi della Valle e ai luoghi simbolo della lotta No Tav, per poi confrontarsi la sera, presso i locali del Cotonificio di Chianocco, con alcuni artisti della Valle e con gli inossidabili STATUTO di cui tutto è già stato detto e che già in altre occasioni hanno sostenuto il Movimento No Tav.

Per questo motivo sarà una serata speciale di musica e di lotta che diventa un appuntamento imperdibile.


ecco l'articolo comparso su Luna Nuova del 26.11.2010


esserci è pressochè obbligatorio!!!

venerdì 26 novembre 2010

Domani a Chiomonte...


Visto che Il sindaco Pinard continua a fare finta di non vedere il problema TAV, visto che domani buona parte delle persone, fortunatamente, è a casa dal lavoro, e visto che l'amministrazione chiomontina ha indetto un Consiglio Comunale senza mettere all'ordine del giorno,  la questione TAV, il Movimento ha indetto per domattina:


27.11.2010
PRESIDIO NO TAV
sotto il palazzo comunale di Chiomonte
a partire delle ore 09,30

per ribattere la contrarietà all'opera, per rispondere a tutte le intimidazioni, da qualuncue parte esse provengano, per far sì che anche a Chiomonte il problema Tav torni ad essere assolutamente centrale per l'amministrazione e per la popolazione e per ribadire ancora una volta, come ieri a Susa con la sindaca Amprino che la politica del lavarsene le mani non è e mai sarà cosa gradita in Valle di Susa.

Interveniamo numerossisimi sotto il comune di Chiomonte!!!

Susa: il sindaco, Ltf e il porta a porta...


Una lunga giornata per il sindaco di Susa Gemma Amprimo. Ma ripercorriamo con calma i passaggi che ci hanno portato qui. Ieri in giornata il sindaco aveva contattato alcuni abitanti di Susa le cui case sono coinvolte dal nuovo progetto TAV. La proposta molto semplice quanto infame: una trattativa, segreta e assolutamente riservata da non divulgare a nessuno, con i tecnici di Ltf sul futuro delle loro abitazioni. Convocazione a gruppi di tre, a scaglioni di mezz’ora l’uno dall’altro. Una proposta immediatamentre rigettata dai proprietari delle abitazioni che hanno avvisato amici e conoscenti e da qui la convocazione immediata del presidio sotto il comune. Visto il comune occupato, la signora Amprino ha deciso di andare lei stessa dalle famiglie che,però, l’hanno prontamente rispedita in comune. Arrivata qui ormai la situazione era insostenibile. Decine di NO TAV presidiano il municipio, la sindaca passa tra i fischi e i tecnici disertano; i carabinieri bloccano gli ingressi, solo lei dentro, ai piani alti, il movimento sotto a presidiare. Tanta arroganza da un sindaco non si era mai vista e così i proprietari, in massa con avvocati e movimento, sono saliti a chiedere conto al sindaco delle sue infauste decisioni che oggi hanno portato all’approvazione di un progetto a dir poco criminale. Ltf in queste condizioni dice di non intervenire, facile scusa dietro cui barricarsi visto il risultato dell’ultimo confronto pubblico con il movimento nel mese di maggio a Chiomonte. Insomma una giornata particolare, tecnici impomatati che vanno via con la coda tra le gambe, un sindaco dai metodi mafiosi che sotto pressione fa la penitenza e si genuflette, e un  movimento che cresce e riacquista piano piano, ma nel modo giusto, peso politico.

da NoTav.info

giovedì 25 novembre 2010

Oggi pomeriggio a Susa

Oggi pomeriggio presso il Municipio di Susa, il Sindaco e l'assessore alle frazioni Pelissero hanno convocato in gran segreto 
(il Comune é infatti chiuso) quei cittadini di San Giuliano che di recente hanno espresso la loro contrarietà al TAV, anche attraverso i giornali locali.
I cittadini convocati incontreranno alcuni tecnici LTF ma a piccoli gruppi.

In questo frangente, il comportamento del Sindaco e dell'assessore Pelissero é perlomeno sospetto e tipico non di un'istituzione democratica, ma di un'organizzazione equivoca.
Ci chiediamo perché solo questi cittadini sono stati convocati e per quale motivo.
Per essere convinti della bontà dell'opera? Per essere comprati ?
Oppure per essere in qualche modo minacciati ?

I cittadini devono pretendere dalla propria amministrazione un comportamento trasparente ed é per questo motivo che

Oggi 25 novembre alle ore 15.30
ci si ritrova tutti con le bandiere sotto il Comune di Susa

per esprimere il totale dissenso nei confronti della gestione torbida della questione TAV da parte dell'amministrazione segusina.

Rocce piene di amianto pronte per costruire case


da NoTav.eu
Salbertrand - Articolo di Torino Cronaca (oggi CronacaQui Torino) riguardante il sequestro di migliaia di tonnellate di materiale da scavo contenente amianto ed abusivamente stoccate in un deposito gestito da una ditta di Salbertrand in attesa di essere frantumate per produrre inerti per l'edilizia... proverrebbero dagli scavi di una galleria realizzata sulla statale 24...

 

martedì 23 novembre 2010

La CGIL che vogliamo


Aumento a dismisura della  cassa integrazione, rischi di licenziamenti di massa, carrelli della spesa sempre più vuoti, attacco alla scuola pubblica e allo stato sociale, distruzione dei territori.
Mentre la crisi continua a colpire lavoratori e pensionati, Governo e Confindustria hanno attuato scelte inaccettabili proseguendo sulla strada della sistematica distruzione dei Contratti Nazionali di Categoria, del sistema delle tutele e dei diritti con l’approvazione del Collegato sul Lavoro, della costante e quotidiana riduzione della copertura universale del sistema di sicurezza sociale.
Per l’insieme di queste ragioni ogni giorno diventa sempre più necessario lo sciopero generale ed è evidente che non esistono le condizioni per aprire un confronto negoziale tra le parti sociali mentre Governo e Confindustria demoliscono contratti e diritti.
In questo contesto, dopo la grande manifestazione del 16 Ottobre, la manifestazione nazionale promossa dalla CGIL per il 27 Novembre rappresenta un momento di mobilitazione generale di grande rilevanza sociale e politica per tutto il mondo del lavoro, per i giovani e per i pensionati.
Per discutere insieme delle prospettive della lotta sociale e sindacale e delle iniziative necessarie :

Assemblea Pubblica
Mercoledì 24 Novembre
alle ore 17,30
Bussoleno presso il Dopolavoro ferroviario
Strada Torino 3

Intervengono:
Maurizio Poletto – Cgil Valle di Susa
Luciano Pregnolato – Spi – Cgil
Pietro Passarino- segreteria Cgil Piemonte.

www.lacgilchevogliamo.it                                    e-mail: piemonte@lacgilchevogliamo.it

lunedì 22 novembre 2010

DIFENDERE LA MADDALENA PER SALVARE LA VALLE!


Ci opponiamo alla realizzazione del cunicolo della Maddalena perché è a tutti gli effetti un’opera propedeutica alla realizzazione della Torino-Lione. La sua attuazione comporta di fatto, per noi e per loro, l’inizio dell’opera. Vent’anni di lotta e ci troviamo a giocare la partita finale nel cuore della valle, a pochi passi dai primi insediamenti umani sul nostro territorio.
La realizzazione del cunicolo, pur essendo una sorta di “super-sondaggio”, presenta già tutte le caratteristiche della costruzione della linea vera e propria. Cantierizzazione devastante, tempi lunghissimi, gestione dei materiali di scavo preoccupante, soluzioni per la probabile presenza di amianto/uranio/radon più che mai misteriose, soluzioni progettuali insufficienti e sottostime dei costi rilevanti. Nella conca del Clarea, a pochissima distanza dai piloni della mostruosa autostrada A32, dovrebbero essere depositati 250’000m3 di marino. Il cumulo di roccia polverosa, proveniente dal cuore del massiccio dell’Ambin, dovrebbe raggiungere secondo il progetto, 35 m di altezza, arrivando a sfiorare il minuscolo crinale che separa la zona di cantiere dalla zona abitata di Chiomonte, ma che secondo i progettisti dovrebbe assicurare protezione dalle polveri. La parte del cantiere vero e proprio dovrebbe essere installata nel resto della conca, fino al rio Clarea, confine comunale, raggiungendo una superficie complessiva di 30’000m2 (cioè l’equivalente di 6-7 campi da calcio). Secondo il progetto la durata di questo cantiere sarebbe quella necessaria per la realizzazione del cunicolo (4 anni e mezzo) più la durata dello scavo vero e proprio del tunnel (tempi biblici, se mai ci saranno i soldi per completarlo…).
Il sindaco di Chiomonte (che, ricordiamolo, si dichiara favorevole all’opera), in sede di Osservatorio ha posto alcune richieste da rivolgere ai progettisti LTF: precauzioni riguardo ai pericoli dovuti allo spostamento dei materiali di scavo e al sollevamento delle polveri (pericolosissime per la salute) e un piano adeguato della viabilità di asservimento al cantiere, che utilizzi esclusivamente uno svincolo autostradale da costruirsi in loco e che al termine dell’opera diventi fruibile dalla popolazione.
Il progetto definitivo è stato esaminato dalla Regione, che ha individuato (tramite i suoi funzionari specializzati) “inderogabili vincolanti esigenze di approfondimento e adeguamento progettuale” e nonostante ciò, ha deciso do approvarlo. Così come da poco ha fatto il CIPE. Per le grandi opere infatti i pareri degli enti, che si devono occupare della valutazione dei progetti, non contano nulla.
Secondo il resoconto della Regione “tutti gli elaborati”(del cunicolo, zona di imbocco e deposito del marino) devono essere adeguati ai sensi delle recenti “norme tecniche per le costruzioni”. Il progetto definitivo infatti non ne ha tenuto conto e dichiara “probabili ripercussioni sul quadro economico”, perché aumenterebbe la quantità dei materiali da impiegare. Quindi il costo complessivo del cunicolo salirebbe oltre i 165,05 Milioni di € già dichiarati.
Sempre secondo la Regione non è concepibile una viabilità che consideri il solo utilizzo del tanto voluto svincolo autostradale. Potrebbe infatti essere necessario l’allargamento della Via Avanà (devono incrociarsi 2 mezzi pesanti) e anche della strada che conduce a Giaglione e di li alla statale. Immaginiamo le conseguenze di questi adeguamenti. In oltre emerge che lo svincolo verrebbe attuato non prima di 3 anni dall’inizio del cantiere!
Ancora la Regione evidenzia (parole sue) che gli aspetti riguardo alla gestione delle acque sono “affrontati in modo superficiale”, che deve essere ancora individuata una “struttura tecnica che possa garantire un adeguato accompagnamento ambientale” (che diventa parte integrante del costo dell’opera), che i parametri usati per lo stoccaggio del marino sono inadeguati e che ci sono dei rischi reali per la sua stabilità, che il monitoraggio per “rischio amianto” e “rischio radon” deve essere integrato.
Per farla breve…le richieste del Sindaco sono state tradite in sede di progettazione, e non siamo noi a dirlo, ma la Regione. Il cunicolo della Maddalena (o tunnel geognostico che dir si voglia) è un opera devastante per il comune di Chiomonte e per la valle intera ed è presupposto di un’opera inutile e dannosa sotto troppi aspetti. Di fronte alle evidenze bisogna schierarsi, i dati parlano chiaro, non c’è una disinformazione No Tav, c’è solo una non-informazione Si Tav.

L.

Prima...

...dopo?

domenica 21 novembre 2010

Tornano i sigilli al fortino No Tav

da "LA STAMPA" del 21.11.2010

I manifestanti li avevano rimossi per protestare contro il provvedimento di sequestro

I carabinieri della compagnia di Susa (Torino), nella tarda serata di ieri, hanno posto nuovamente i sigilli sulla baita-presidio costruita dagli esponenti del movimento No Tav in località La Maddalena, a Chiomonte. In quella zona sono in programma i lavori per realizzare il tunnel geognostico della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, una galleria esplorativa simile a quelle già realizzate in Francia.

I militari hanno applicato così il provvedimento di sequestro che era stato ordinato dal sostituto procuratore di Torino Giuseppe Ferrando, dopo che, nella mattinata di ieri, alcune centinaia di militanti No Tav avevano rimosso i sigilli posti giovedì scorso. Al momento non si è registrato alcun altro tentativo di nuova violazione. 

sabato 20 novembre 2010

Presidio Clarea. è di nuovo del movimento!


Questa mattina oltre 300 No Tav hanno compiuto quanto necessario, riconquistando il presidio di Chiomonte messo sotto sequestro dalla magistratura. Questa la risposta No Tav dopo l’attacco partito dalla controparte, mascherato dai cavilli burocratici che s’allarmano per il presunto abusivismo, celando la natura politica dell’iniziativa del partito del Tav…


E politica è stata la risposta del movimento, che stamane, dopo un’assemblea sotto il municipio di Chiomonte, che è arrivato fino al fortino No Tav sotto sequestro, rompendo i sigilli della magistratura e riprendendosi la baita il presidio Clarea! In precedenza, durante la partecipata e vivace assemblea sotto il Comune della Val Susa, le centinaia di persone accorse per l’iniziativa indetta in pochissimo tempo, si sono confrontate sul da farsi, spostandosi poi tutti assieme in direzione del presidio costruito all’interno dell’area del cantiere della Maddalena.





venerdì 19 novembre 2010

CHIOMONTE ...DOMANI ...IN TANTI!!!



Da Chiomonte all'Aquila



A seguito del sequestro del costruendo presidio di Chiomonte è stata lanciata l'idea di una 

ASSEMBLEA POPOLARE
SABATO 20 NOVEMBRE
ALLE ORE 8,30
presso il Municipio di Chiomonte

Sabato è veramente importante essere a Chiomonte, ribadiamo di far girare il messaggio il più possibile; nel mentre vogliamo ricordare anche che alcuni no tav sabato saranno all’Aquila alla manifestazione nazionale; ci hanno già detto che avremmo la possibilità di parlare dal palco e sarà l’occasione per informare sia gli Aquilani sia, si spera, le tante persone da fuori, degli ultimi avvenimenti della Valle. Inoltre quattro di noi sono stati invitati domenica a raccontare della Valle no tav sia a Roma sia ad Albano dove lottano contro un inceneritore.

Visto i tempi a cui andiamo incontro crediamo importante rinsaldare i legami con gli altri territori in lotta, a gennaio, o quando sarà, bisognerà che ognuno faccia la propria parte…

giovedì 18 novembre 2010

La paura non abita quì!!! ...Toglietevelo dalla testa!!!


Stamattina hanno posto sotto sequestro il Presidio Clarea di Chiomonte e notificato gli avvisi di garanzia ai cinque attivisti No Tav indagati per il reato di abusivismo edilizio. Lo hanno fatto con uno schieramento di forze dell'ordine che neppure il camorrista Iovine o il suo collega Schiavone hanno veduto. Carabinieri, in divisa e in borghese alle 7 del mattino per una notifica. Toto avrebbe detto "mi faccia il piacere!". Sembrerebbe un caso unico in Italia, dove una notifica per abuso edilizio viene appunto notificata dai Carabinieri. In tutto il resto del paese questa attività la fanno i messi comunali in tutta tranquillità. Strano vero?
Strano anche l'elenco delle persone indagate, vedremo domattina il premio Pulitzer cosa scriverà in proposito (numa ndr.), vogliamo scommettere?

Una velocità incridibile per un illecito da 20 metri quadri, se tutti fossero trattati così, in Italia nessuno costruirebbe neppure un mini pollaio abusivo. ...strano vero?
Oggi i vari Cota, Ghiglia, Saitta, Virano, Esposito si spacciano già per vincitori, con una spallata così cosa potranno mai fare i barotti retrogradi della Valsusa. Si divertono a dileggiare chi da vent'anni gli ha impedito persino di piantare un chiodo in Valle, e adesso si credono vincitori? ...Non hanno proprio ancora capito nulla! ...Non saranno certo i titoloni dei giornalai, o gli strilloni del Tg3, o i loro proclami a spaventarci. Non ci spaventa neppure la strategia della tensione, che proprio loro chiedono di abbassare e che contemporaneamente alimentano con le loro sparate. Non sarà certo Pinard che da oggi ha pure una grana in più... 

Il Movimento No Tav è talmente spaventato e demoralizzato che per tirarsi un po' sù ha deciso di convocare una bella, grande, fantasiosa assemblea pubblica proprio Sabato prossimo alle 8.30 del mattino a Chiomonte, proprio davanti al comune del sindaco Pinard.    ...Già, pensate che paura che hanno i No Tav! 

...Loro, non hanno capito che la paura quì non è di casa, ne ieri, ne oggi, ne domani!
...Loro non hanno proprio ancora capito nulla della Valle e dei sui abitanti, ...nulla!

Intanto, per chi non ha avuto modo di seguire gli accadimenti di oggi, qui sotto può trovare una sintesi di un po' di tutto.

Ecco il Presidio Clarea, posto sotto sequestro stamattina dalla magistratura e per il quale risultano indagati cinque attivisti No Tav a cui va tutto il nostro sostegno!!!



Ascolta l'intervista a Marisa Meyer, No Tav e proprietaria del terreno dove sorge il Presidio Clarea, anch'essa indagata, svegliata all'alba dalle forze dell'ordine.



Ascolta la conferenza stampa del Movimento No Tav, tenutasi oggi pomeriggio alle 15 al presidio di Venaus.



Ecco alcune foto dell'assemblea di oggi a Venaus








Noi non ci facciamo intimidire!

 
Oggi il sequestro del presidio in costruzione, domani l'occupazione militare e poi il cantiere.
 
Sabato mattina ore 08:30 assemblea davanti al municipio di Chiomonte per decidere cosa fare.

 
Dobbiamo essere in tanti, dobbiamo essereci tutti!
 

Fermarlo è possibile, fermarlo tocca noi! ...ADESSO!!!

STAMATTINA HANNO SEQUESTRATO IL PRESIDIO CLAREA!!!


Stamattina i Carabinieri hanno sequestrato il cantiere del Presidio Clarea di Chiomonte!!!
Risultano indagati cinque attivisti del Movimento!!!


Oggi pomeriggio alle ore 15.00 presso il presidio di Venaus, conferenza stampa del Movimento No Tav sull'accaduto.



martedì 16 novembre 2010

Pietra dopo pietra, trave dopo trave..., Il presidio verrà difeso, sia dall'abbattimento dell'ordinanza di Pinard, che dal cantiere LTF.



Con una velocità sbalorditiva ecco che arriva l'ordinanza di abbattimento per il presidio della Maddalena. Sei giorni di indagini dall'atto ufficiale di notifica inviato al proprietario all'ordinanza di abbattimento datata sabato 13 novembre.


Ancora una volta il comune di Chiomonte sceglie la parte sbagliata da cui stare. Sindaco in testa, pressato dai compagni di partito Bonino e Ghiglia, ordina celermente l'abbattimento di un presidio che giorno dopo giorno diventa sempre più pesante, fisicamente pietra dopo pietra fino al tetto ed anche e soprattutto politicamente.
Un abuso edilizio certo, ma di soli 35 metri quadri che però ha la funzione di fermare un cantere da oltre 20000 metri quadri. Un presidio in pietra e legno con caratteristiche di eccellenza di architettura alpina che secondo alcuni deturperebbe il paesaggio, contro un cantiere fatto di lamiera polveri d'amianto, uranio e cemento, assolutamente compatibile con l'ambiente (?).
Il primo illegale e da abbattere, il secondo perfettamente legale a cui aprire le porte e spianare la strada.
Un sindaco che forse farebbe meglio ad usare ogni suo mezzo, ufficio tecnico compreso, per bloccare finchè in tempo il cantiere della Maddalena e lo scempio che comporterebbe , invece di pensare ad infastidire l'unica cosa che ad oggi si contrappone tra il futuro cantiere e la salvaguardia del suo paese.
In ogni caso i lavori al presidio proseguono con il medesimo e sostenuto ritmo, anche oggi, sotto una pioggia copiosa, pietra dopo pietra, trave dopo trave. Con la determinazione con cui viene costruito, Il presidio verrà difeso, sia dall'abbattimento dell'ordinanza di Pinard, che dal cantiere LTF.
Da qui, da Chiomonte partirà la Resistenza della Valle di Susa. Ancora una volta in difesa del nostro futuro, ancora una volta costretti a lottare per la nostra terra. Senza paura, a testa alta e schiena diritta.

Fermarlo è possibile fermarlo tocca a noi!!! ...ADESSO!!!

Ecco le immagini di oggi del Presidio Clarea, dove alcuni impavidi, incuranti della pioggia copiosa, hanno continuato l'opera di costruzione. La determinazione con la quale si costruisce il Presidio Clarea è solo una piccola parte di quella che tutto il popolo No Tav è disposto a mettere in campo contro la follia dei costruttori della Tav. 
...Noi ci siamo... e vi aspettiamo qui!!!

COMITATO DI LOTTA POPOLARE - BUSSOLENO










Fortino da demolire: Ecco l’ordinanza



Tratto da “Luna Nuova” 16.11.2010

Fortino da demolire: Ecco l’ordinanza.
Notificata dal Comune di Chiomonte alla No Tav Marisa Meyer.

Il Comune di Chiomonte ha ufficialmente notificato l’ordinanza del sindaco che ingiunge la demolizione del presidio No Tav della Maddalena. L’ingiunzione è rivolta alla persona che fiugura come proprietaria del terreno: Marisa Meyer, l’attivista No Tav che aveva sottoscritto l’atto d’acquisto del pezzo di terra “donato” da un proprietario solidale con il movimento e che ora è la proprietaria risultante a catasto.
L’ordinanza è datata 11 novembre; la notifica è di sabato, 13 novembre. Dalla data dell’ordinanza i No Tav hanno 90 giorni per demolire il fabbricato a loro spese e ripristinare i luoghi. La demolizione deve quindi avvenire entro l’ 11 febbraio. Se non verrà demolita il Comune potrà acquisire gratuitamente sia il fabbricato sia “l’area di sedime” di 250 metri quadrati, “calcolata tenendo conto dei parametri urbanistici ed edilizi necessari per rendere indipendente e funzionante la struttura”. Poi, potrà procedere esso stesso alla demolizione, mantenendo la proprietà del terreno.
Secondo gli accertamenti del comune il fabbricato, lungo 6,90 metri e largo 4,90 metri e realizzato in località “Clarea”, sorge in “zona agricola”(secondo la classificazione del Prg). Inoltre è compresa a metà tra un parziale vincolo geologico e un vincolo idrogeologico.
Ma il fatto che sia classificata come zona agricola con queste carattareristiche non vuole dire che non si può costruire davvero nulla. Il piano regolatore prevede, infatti, che nelle zone soggette a questi vincoli “la realizzazione di nuove costruzioni riguarda esclusivamente gli edifici per attività agricole e residenze rurali ad esse connesse e sarà possibile qualora i necessari studi di approfondimento geologico condotto a scala locale, escludano condizioni di pericolosità geomorfologica”.
Ma la zona è anche soggetta a un vincolo ambientale (dove ogni modifica del territorio è soggetta ad autorizzazione regionale) in quanto è all’interno della fascia di rispetto paesaggistico del torrente Clarea (che le dighe in questi giorni hanno potuto impunemente prosciugare) ed è compresa in zona sismica. Le violazioni sarebbero quindi tre: una violazione delle norme urbanistiche (mancanza di permesso di costruire); la vilazione del vincolo paesaggistico (mancanza di autorizzazione regionale); la violazione del vincolo idrogeologico (è in zona esondabile).
Oltre alla demolizione si rischiano anche sanzioni amministrative e una segnalazione alla Procura. È possibile impugnare l’ordinanza di fronte al TAR (entro 60 giorni, con possibile strascico al Consiglio di Stato) o in alternativa di fronte al Presidente della Repubblica come organo garante dei cittadini (entro 120 giorni).
Non sfugge a nessuno che se l’avvio dei cantieri del tunnel geognostico con l’avvenuta acquisizione dei terreni dovrà avvenire entro il 31 marzo, basterà allungare di poco i tempi perché la demolizione arrivi proprio a ridosso di quello che è il periodo annunciato per l’avvio del cantiere o, come la chiamano i No Tav ei Si Tav delle istituzioni torinesi e romane, “La madre di tutte le battaglie”.
Il pool di avvocati valsusini e torinesi che dal 2005 difende gratis i No Tav ha già preso in mano l’ingiunzione. In questi casi, il ricorso al Tar non è la strategia migliore per ritardare i tempi perché la giustizia amministrativa non è poi così lenta e soprattutto non è in grado di bloccare i tempi dell’ordinanza. La strategia legale punterà anche a ribaltare le accuse: se ci sono vincoli, questi come sono stati rispettati dal cantiere del tunnel?
Da Chiomonte i No Tav annunciano comunque che la battaglia contro il tunnel partirà proprio dalla difesa del presidio abusivo. “se non si troveranno soluzioni di mediazione con il comune e se i ricorsi non dovessero servire, ci opporremo fisicamente alla demolizione” – dichiara Marisa Meyer, la titolare del terreno – “Non si può pensare che la demolizione del nostro presidio potrà avvenire senza la nostra opposizione anche fisica”.
I No Tav sanno bene di avere commesso un abuso e che se la legalità vale come argomento contro il Tav deve valere anche per tutto il resto, comprese le norme ambientali e idrogeologiche… “Non neghiamo l’abuso edilizio, ma vogliamo che tutti i Chiomontini sappiano che siamo stati costretti a commetterlo. Non hanno mai voluto ascoltarci, il comune è andato a patteggiare a favore del cantiere senza garantire il territorio e la popolazione di Chiomonte, poi ci siamo trovati nella fretta di finire entro le prime gelate la costruzione(che è già al tetto, ndr), non potevamo metterci a discutere di permessi”.
Ma dai No Tav arriva una proposta. “La nostra è una baita di Resistenza e di Lotta per fermare il tunnel geognostico, ma è anche una strutura collettiva che ha grandi potenzialità per il paese. Pensiamo di presentare al comune un progetto di rilanciodell’intera zona che ha tutte le potenzialità turistiche ben note del museo e sito archeologico, della coltivazione delle vigne, della ristrutturazione dei vecchi mulini. Un progetto alternativo allo scempio che stanno per fare con il cantiere del tunnel e in grado di garantire un numero maggiore di posti di lavoro per i Chiomontini. Vogliamo trasformare la baita in struttura agricola da utilizzare in un sistema turistico locale insieme alle attività agricole e agrituristiche che sono già in piedi nella stessa zona. Qui si possono produrre marmellate, sul Clarea si può ripristinare il mulino che a Chiomonte produceva la base per il sidro, un mulino per la farina da polenta e un locale per cardarela lana come si faceva una volta. Questo è il nostro progetto per il futuro di Chiomonte, un futuro che non vediamo nella devastazione che produrrà il tunnel.
Alla Meyer fa eco Francesco Richetto, tra gli oltre 50 attivisti che in questi giorni hanno lavorato per terminare la casa. “Con la nostra proposta di un progetto per rilanciare l’agricoltura e il turismo verde a Chiomonte il sindaco ha l’occasione per scegliere da che parte stare. Per tutti i presidi No Tav in questi anni si è sempre dialogato con i sindaci per trovare soluzioni che permettessero di evitare le ordinanze di demolizione. Al sindaco di Chiomonte chiediamo che si apra lo stesso canale di dialogo. Anche perché siamo convinti che ai Chiomontini interessi il futuro di Chiomonte più che il braccio di ferro sul nostro abuso edilizio”.

Costi e chi c'è dietro alla propaganda Pro Tav?



tratto da Nuova Società
di Davide Pelanda
Non è bastato il video per spiegare la Torino-Lione dove comparivano anche lì facce di persone comuni, giovani ed anziani, «ideato con un linguaggio diretto, presenta le principali caratteristiche dell'opera e le condizioni della futura cantierizzazione» come si legge nel sito di Transpadana.
Neanche il famoso camper che avrebbe dovuto rispondere alla domande dei cittadini ed illustrare i vantaggi dell'opera: che fine ha fatto? Quello dove dovevano esserci il fior fior di esperti per informare la popolazione. Chi l'ha più visto?
Ora si è voluto fare di più.
Perchè, come dice l'assessore ai trasporti della Regione Piemonte «E' venuto il momento di rivoluzionare il metodo di comunicazione istituzionale sulla Tav: scatta l'ora dell'operazione verita' ». Et voilà, un tavolo tecnico per pianificare e coordinare una campagna di comunicazione ad hoc.
Infatti una ulteriore campagna pubblicitaria fatta con manifesti comparsi a tutta pagina per ora comparsa il 7 novembre scorso solo sul quotidiano La Stampa.
Ed è subito scoppiata la polemica per il "taroccamento" della suddetta pagina da parte dei Notav che hanno ridisegnato a modo loro quella dei Protav titolata "La Torino-Lione è per tutti anche per te" con tanti bei faccioni sorridenti in primo piano di gente qualunque.
A tutti noi però, alla gente di strada, ai cittadini piemontesi e non la domanda sorge spontanea: ma quanti soldi è costata quell'operazione di immagine? A quale studio grafico-pubblicitario la Transpadana, società che gestisce il sistema dei corridoi europei (per il Piemonte è formata da Camera di Commercio di Torino, Confindustria Piemonte, Provincia di Torino, S.I. To Interporto di Orbassano, Unioncamere Piemonte, Unione Industriale di Torino, Intesa Sanpaolo S.p.A.) si è affidata?
Da ciò che abbiamo potuto vedere tra le sigle che l'hanno firmato compaiono, oltre ad alcuni enti appartenenti già a Transpadana, anche Legacoop Piemonte, l'ANCE Piemonte, la Confartigianato Piemonte, la Confederazione nazionale artigianato del Piemonte, la Confcooperative, la Casartigiani, la Confesercenti e la Confai Piemonte.
Inoltre per poter fare una qualsiasi pubblicità sul quotidiano La Stampa bisogna passare per l'agenzia Publikompass spa la quale ha un tariffario abbastanza caruccio: per una pagina intera sulle edizioni provinciali si viene a spendere sui 25.956,00 euro, mentre invece nell'edizione nazionale una pagina intera dentro al giornale costa 228.660,00 euro. A noi invece non è dato sapere se gli enti come Transpadana abbiamo delle agevolazioni particolari per una operazione del genere, magari esiste anche una forma gratuita di questo tipo di informazione pubblicitaria.
Ecco dunque che, alla nostra domanda ufficiale posta via mail appunto a www.transpadana.org (inviata in data venerdì 12 novembre 2010 ore 7.36), la risposta è stata testualmente:
«Caro Davide, rispondiamo alle Sue domande.
1.    Il lavoro è stato fatto tutto all'interno di Transpadana, quindi praticamente a costo zero fatto salvo il costo del personale ed i costi vivi dell'acquisto delle fotografie.
2.    La pubblicità è costata quindi unicamente l'acquisto delle pagine sui quotidiani, al miglior prezzo che siamo riusciti a spuntare, che è stato diviso in quote parte tra i 13 firmatari. Sperando di essere stati d'aiuto. La Segreteria» (mail di lunedì 15 novembre 2010 ore 9.03)
Da notare la curiosa confidenza di questo messaggio che risponde con un "Caro Davide" come se ci si conoscesse in modo quasi amicale. Da un certo punto di vista potrebbe anche fare piacere, anche perché da un ente così grande, alla domanda formale a cui io alla fine ho posto con il classico linguaggio burocratico è seguita la classica formula: "Fiducioso di una vostra positiva risposta nell'attesa si porgono Cordiali Saluti". Ora mi sarei aspettato una altrettanto formale risposta e formale saluto. E invece no, risposta confidenziale. Forse che anche gli enti ed i burocrati sotto sotto hanno un cuore? Però poi l'ente-interlocutore si è nascosto per così dire nell'anonima firma de "La Segreteria", una entità immateriale senza né nomi né cognomi. E dunque noi, contenti dell'umanità che trasudava dalla mail, ma non altrettanto appagati e soddisfatti della risposta che avete letto anche voi qui sopra, abbiamo nuovamente inoltrato una richiesta ulteriore per sapere a quanto ammonta in cifre la quota parte di ciascuno dei firmatari del cartellone pubblicitario e quale è stato in cifre il prezzo migliore spuntato a Publikompass.
E mentre aspettavamo con trepidazione questo ulteriore dato (la nostra seconda mail era datata lunedì 15 novembre ore 10.50) abbiamo tentato di chiedere queste cosa all'onorevole Stefano Esposito del PD (mail di sabto 13 novembre 2010 ore 10.44). Pensavamo che chissà, con le sue mille conoscenze nei meandri degli enti e nella politica, riuscisse a darci una mano. Ma temevamo anche una sua risposta negativa. Ed invece, meraviglia della cose, ci ha risposto positivamente dicendoci «Per quanto riguarda i dati proverò a chiedere e le farò sapere» (mail di sabato 13 novembre 2010 ore 22.40). Sono passate dalla risposta ufficiale di Transpadana ben 9 ore di tempo (mentre scriviamo sono le ore 18.00 sempre del lunedì 15 novembre 2010 ed ancora tutto tace. Nessuna ulteriore spiegazione, nessuna mail che approfondisca da parte del gentile signore che si forma "La Segreteria" e che mi aveva trattato amicalmente. Niente. Dopo mia sollecitazione ecco la seguente risposta: «Egregio Signor Pelanda, non siamo autorizzati a fornirle ulteriori informazioni, peraltro irrilevanti ai fini del nuovo progetto. Con i nostri migliori saluti. La Segreteria». Tranchant, ed un formale "Egregio Signor", con distacco burocratico.
Intanto veniamo a sapere che la manovra economica del 2011, varata dal ministro Giulio Tremonti, pesca i soldi necessari per la costruzione del cunicolo esplorativo de La Maddalena di Chiomonte dal Fondo infrastrutture di cui all'articolo 6-quinquies del dl n. 112/2008 (convertito dalla legge n. 133/2008) istituito, tra le altre cose, anche per finanziare le infrastrutture museali e archeologiche, la messa in sicurezza delle scuole, le opere di risanamento ambientale, l'edilizia carceraria, e l'innovazione tecnologica.
Come dire: crollino scuole, siti archeologici e culturali come Pompei, ma anche le carceri perché tanto noi dobbiamo fare la Tav.
C'è un opuscolo del PD che ha fatto sobbalzare sulla sedia in molti. E' gratuito e lo abbiamo letto allegato ad un inserto del quotidiano La Repubblica. E testualmente c'è scritto: «DAL GOVERNO SOLO FALSE PROMESSE (...) INFRASTRUTTURE E MOBILITA': Avevano promesso grandi opere, hanno tagliato del 30% i fondi per i pendolari e il trasporto pubblico in città».
Mentre tra le proposte del PD c'è scritto: «RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE (...) INFRASTRUTTURE E MOBILITA'. Un piano di piccole e medie opere subito realizzabili e rilancio del trasporto pubblico».
Paradossale! Ma ancor più paradossale rimane la situazione della stazione di Porta Susa dove non potranno più passare e sostare i treni con locomotive diesel perché inquinano evidenziando un peggioramento della situazione nell'aria dei Pm10 e idrocarburi policiclici aromatici altamente cancerogeni.
E da dove arrivano i locomotori diesel così pericolosi? Facile, dalla Valle d'Aosta che non ha ancora elettrificato la linea ad un solo binario, linea che tempo addietro stava per essere chiusa perché considerata uno dei rami secchi e costosi per le Ferrovie dello Stato.
Questa limitazione ai soli locomotori elettrici da far arrivare a Torino, crea anche un enorme problema a tutti quei pendolari che ogni giorno emigrano per studio e per lavoro verso il capoluogo torinese. Tant'è che, ai già esistenti ed enormi disagi di valdostani che attualmente impiegano anche più di due ore per percorrere 125 chilometri, si aggiungerà il disagio del cambio di locomotore a trazione elettrica a Ivrea o a Chivasso.

A chi giova tutto questo?

La distanza tra la realtà della valle e quella dipinta dai media è sempre più abissale


La distanza tra la realtà della valle e quella dipinta dai media è sempre più abissale
Più si confermano le ragioni dei NoTav e più si alza il volume delle bugie mediatiche e della propaganda politica
scritto da FabioNews - Megachip
Ormai in Val di Susa ci sono abituati: più aumenta la forza e le vittorie del movimento NoTav più i media e i politici si danno da fare per convincere coloro che vivono fuori dalla valle che il progetto della Torino-Lione sia ormai cosa fatta. Non ci si stupisce quindi se chi conosce la val di Susa solo attraverso la descrizione dei nostri media, quando gli si comunica che in Val di Susa non c'è ancora nessun cantiere TAV aperto, reagisca con: "Ma come, avevo capito che ormai da 10 anni i lavori fossero iniziati! "L'informazione in questi anni ha fatto un lavoro certosino dando rilievo ad ogni incontro in cui i nostri politici, senza distinzione di colore, lanciavano i loro proclami a favore del'opera tutti concordi e unanimi sull’importanza strategica e oscurando qualsiasi notizia a favore delle ragioni dei NoTav. Tra le tante bugie ripetute come un mantra: la volontà dell'Europa che impone la necessità di quest'opera e che finanzierebbe i suoi enormi costi, l'assenza assoluta di rischi per la salute legati alla presenza di amianto (notizia spesso bollata come terrorismo NoTav) e il superamento ormai definitivo delle ultime resistenze da parte della valle tranne che per l’opposizione di minoranze di irriducibili anarco-insurrezionalisti. I fatti di questi ultimi mesi smentiscono queste bugie e, proprio per questo, non dovevano e non hanno avuto eco nei nostri media. 
L’Europa boccia la Torino-Lione
Se non è una bocciatura definitiva possiamo sicuramente affermare che è stata rimandata a settembre (2015).Il 27 Ottobre la Commissione UE ha operato una revisione dei progetti infrastrutturali facenti parte delle reti transeuropee (TEN-T) (1) sulla base dell'effettivo rispetto dei programmi e dei tempi. In seguito a questa revisione la Tav Torino Lione (2), è stata retrocessa alla categoria “Conditional extension”(3) comportando un taglio di 9,18 milioni di Euro, sui 671,8 originali; dallo stanziamento europeo .Al contempo ha ottenuto una “proroga condizionata” fino al 2015: tre le condizioni della proroga: Francia e Italia perderanno il finanziamento se entro il 2010 non rinnovano il trattato di Torino del 2001, se non dimostrano di poter garantire il finanziamento per l’intera opera, se non si darà il via ai lavori per il tunnel esplorativo della Maddalena entro l'inizio del 2011.(4)Insomma sulla TAV, che dovrebbe essere pagata solo in parte dall’Europa (5), sempre più scetticismo circola a Bruxelles soprattutto per quanto riguarda il rispetto degli impegni da parte degli stati interessati.

Confermata la presenza di amianto dalla stessa LTF
Nello studio preliminare presentato da LTF per la tratta internazionale è data per scontata la presenza di amianto nelle rocce dei settori interessati dal tunnel di base e dal tunnel dell'Orsiera (volume stimato almeno 76.000 metri cubi), «Gli studi precedenti, realizzati dal Politecnico di Torino (2003, 2004, 2005), dal Dipartimento di scienze della terra dell'Università degli studi di Torino (2005) e da Ltf stessa (2009) hanno messo in evidenza come in alcuni campioni di roccia prelevati in superficie siano state riconosciute mineralizzazioni contenenti amianto con caratteristiche asbestiformi»(6). Ltf nello stesso documento, oltre sostenere la necessità di precedere i lavori con nuovi carotaggi e “analisi preventive finalizzate alla determinazione della concentrazione del materiale amiantifero”; descrive una serie di misure cautelative nell'estrazione (incapsulamenti, decontaminazioni) e di successivi trattamenti (fusione, ceramizzazione, vetrificazione) in una sequenza così delicata e complessa che palesa l’enorme rischio a cui sarebbero sottoposte le popolazioni che vivono nei pressi dei luoghi dove dovrebbero sorgere (e restare per decine di anni) i cantieri della TAV.

La politica non vede
In seguito a questi fatti si potrebbe pensare che vi sia un ripensamento da parte della politica e dei politici che fin’ora, senza alcun tentennamento, hanno spinto per la realizzazione di quest’opera, ma così non è e le posizioni ufficiali rimangono quelle risultanti dal bollettino ufficiale della Regione del 14 Ottobre 2010 che riporta la notizia della delibera (dgr_00768_900_07102010) con cui la Giunta Regionale del Piemonte esprime parere favorevole al progetto definitivo per la galleria della Maddalena di Chiomonte nonostante nella stessa delibera vengano elencati infiniti rilievi tecnici di gravi mancanze negli elaborati progettuali nei quali mancano intere parti ed altre non sono adeguate alle norme di legge, non sono ben trattati gli aspetti di impatto e sicurezza del cantiere ed i costi esposti sono solo parziali. Una decisione di natura esclusivamente politica che ha confermato l’allineamento della giunta regionale Piemontese (qualsiasi sia il colore) alle posizioni nazionali che hanno portato alla votazione unanime di ben 5 mozioni (rispettivamente di centro sx, centro-dx, centro centro, Lega e MPA-Alleati per il Sud) il cui senso comune è “il TAV Torino-Lione è strategico; il governo si deve impegnare a realizzarlo"(7)I Valsusini ci vedono benissimo.
Ma se nelle sedi istituzionali si ravvede ostracismo verso i sindaci dissidenti che vengono esclusi dai tavoli di confronto e riproposizione di antichi giuramenti di fedeltà alla Torino-Lione e nelle sedi di partito voglie di epurazione e richieste di aprire i cantieri con l'esercito(8) l’aria che si respira in valle è completamente diversa sia tra gli amministratori locali che tra i semplici cittadini. Risalgono ai primi di ottobre le delibere contrarie a TAV e opere connesse da parte della Comunità montana e 24 Comuni della valle (9). Nel frattempo abbiamo assistito a partecipate e rumorose manifestazioni (25 Settembre Marcia Rivalta-Rivoli, 9 ottobre marcia Vaie-S.Ambrogio, 31 ottobre anniversario della “battaglia del seghino”) che hanno confermato come le ragioni dei NoTav stiano trovando sempre più consenso, nonostante la propaganda, anche al di fuori dei confini valsusini.
Fino ad oggi, come dichiarato dal Movimento, le uniche Grandi opere che sono partite in Val di Susa sono state quelle per la costruzione di due nuovi presidi permanenti Vaie (15 ottobre) e Chiomonte; la gente, almeno in Val di Susa, non è così facilmente manipolabile e i sogni spacciati come realtà dai nostri politici attraverso i media si infrangono sulle rocce del Rocciamelone che saluta chi entra in val di Susa con le firme lasciate dai NoTav e che ricorda a tutti che: “A SARA DURA”!