Da Infoaut.org
Come annunciato la visita torinese di Berlusconi non è filata liscia.
In città per promuovere il candidato sindaco di plastica Michele
Coppola e nel contempo per testare il suo gradimento in pubblico, ha
trovato una Torino non ha tradito le aspettative. Il miglior amico
dell'oggi tanto odiato e bombardato Gheddafi, il grande statista (quello
del bunga bunga) aveva in programma una toccata e fuga in una città
blindata, in un noto hotel del centro, dove per partecipare alla
convivialità della serata, i commensali hanno pagato dai 500 euro in su. Questo mentre L'Italia è complice in una vera e propria guerra contro la Libia, che ha tanto il sapore del 1999 Serbo.
Ad
attenderlo un presidio di un migliaio di persone, variegato quanto
determinato a tentare l'assedio al rais. Dal concentramento alle 18
davanti alla stazione di Porta Nuova a qualche isolato dall'hotel che
ospitava B., dopo circa una mezz'ora d'interventi, di buon passo e
cogliendo di sorpresa il servizio di sicurezza schierato in gran forze,
ci si è concentrati a pochi metri dall'ingresso dei Principi di
Piemonte. Qui la presenza è cresciuta e si è manifestata a vari livelli e
in molteplici contenuti la rabbia verso chi decide i destini di
ciascuno. Di quel politico che un giorno bacia l'anello di quello che
oggi bombarda. Intorno alle 20 la pressione al cordone sanitario
di difesa al premier si è rafforzata e la questura, per non fare brutta
figura di fronte al proprio capo, ha caricato i manifestanti al fine di
allontanare la presenza contro B. Manganelli e lacrimogeni non hanno
tolto l'assedio all'hotel che è proseguito oltre le 21, fino a quando un
corteo spontaneo ha continuato a manifestare nel centro cittadino.
Berlusconi non è gradito e la guerra a Torino ha trovato i suoi primi oppositori.