martedì 1 giugno 2010

Oggi in Palestina la giornata è iniziata nel segno del lutto...


Oggi in Palestina la giornata è iniziata nel segno del lutto. la Freedom flottiglia diretta verso Gaza per portare aiuti umanitari è stata attaccata dall'esercito israeliano. Il conto di morti e feriti è ancora aperto. Si parla di una ventina di attivisti deceduti  e di numerosi feriti gravi d'arma da fuoco. L'assalto militare alle navi è avvenuto con un'incursione aerea, corpi scelti dell'esercito sionista si sono calati sulle navi e hanno aperto il fuoco in maniera indiscriminata su civili,disarmati e inermi in acque internazionali su navi battenti bandiera bianca, simbolo di pace. subito i portavoce dell'esercito israeliano hanno dichiarato al mondo che queste navi erano cariche di armi. Sottovoce hanno descritto però le armi trovate: due coltelli da cucinache sarebbero stati usati come minima difesa contro il fuoco delle armi automatiche dei commandos. Tra le notizie passate sui media una dichiarazione di Arrigoni, giornalista italiano a Gaza, rilasciata a Rai News24: "tutte le navi delle Freedom flottiglia prima di partie dai porti europei e turchi sono state fatte perquisire a fondo dalle autorità portuali proprio per dimostrare la geniuinità delgi intenti e non lasicare spazio a possibili provocazioni, con tanto di certificati marittimi internazionali in possesso delle autorità e della coalizione di pace".  Da anni Gaza è stretta in un assedio mortale, niente entra e niente esce ,questo sicuramente è il più grande campo di concentramento mai creato dall'uomo. Scherzo della storia creato proprio da chi di questi campi ha dovuto subirne il battesimo: il popolo ebreo messo alla gogna dal terzo Reich che oggi invece si trova dalla parte degli aguzzini. Da diversi anni ONG e singoli attivisti si imoegnano per rompere quest assedio reso ancora più pressante dalla famosa operazione "piombo fuso" dello scorso anno. La Freedom flottiglia ogni anno con navi cariche di aiuti prova a raggiungere Gaza facendo tappa in molti porti dell'Europa a caricare uomini e aiuti. Ogni anno viene respinta,speronata e attaccata dall'esercito israeliano. questa mattina la svolta,un attacco senza precedenti compiuto da chi crede di essere il padrone del mondo,da chi crede di poter fare ciò che vuole,quando vuole e dove vuole. In risposta a questo atto in tutto il mondo si sono susseguite nella giornata di oggi manifestazioni di lotta e solidarietà con il popolo palestinese. Da questo purtroppo si deve partire per ricominciare a lottare per una Palestina libera! da un silenzio pesante che mai come oggi ha visto i governi di tutto il mondo tacere di fronte a questo massacro. Frattini,ministro degli esteri della repubblica italiana,che passa oltre lasciando alla casualità la colpa di queste morti senza avere il coraggio di additare chi è il vero colpevole con una lavata di mani che delega agli organismi internazionali la soluzione del conflitto israelo-palestinese. Solo in serata, a ruota la condanna, quando ormai tutto il medio oriente è in rivolta, quando ormai la situazione è sfuggita di mano.  Silenzi che fanno male, silenzi che uccidono ancora,che coprono l'operato di Israele e ne legittimano il pecorso. Ancora una volta tocca a noi, a chi non vuole girarsi dall'altra parte e ha il coraggio di dire che questa guerra finirà solo quando il popolo palestinese riavrà la sua terra. Per questo oggi anche a Torino si è scesi in piazza. sin dalla mattinata spontanei presidi si sono creati in tutta la città, all'università gli studenti durante tutta la giornata hanno seguito e commentato le notizie in arrivo dalla Palestina, decidendo poi assieme a qualche centinaio di solidali di partire in corteo. Prima verso la sede dell'associazione di amcizia "Italia -Israele",gridando la loro rabbia. Poi verso il palazzo comunale ricordando al sindaco il gemellaggio con Gaza e ricordando il vergognoso silenzio di questa amministrazione ogni qualvolta che Gaza chiede aiuto al mondo. Un gemellaggio tutto di facciata, per darsi una bella spolverata di "sinistra"  molto gradita a Chiamparino e soci, per poi chiudere a Porta Palazzo, quartiere multietnico e vero cuore della città. Un corteo propositivo che si è ridato appuntamento per giovedì sera alle ore 21.00 per una fiaccolata in solidarietà con il popolo palestinese in lotta con partenza dalla stazione Ceres.