lunedì 26 aprile 2010

25 aprile 2010 - 65 anni di Liberazione


La storia d’Italia non va riscritta. La storia d’Italia, quella moderna è figlia della Lotta di Liberazione, della solidarietà, della democrazia, ma è una democrazia che avvenne armi in pugno, quelle armi che scompaiono quando si cerca di essere troppo democratici.
E’ figlia del sangue partigiano, non dei vinti, che poi si rimescolarono, dandosi nuovi nomi e facce come da 65 anni a questa parte. Quelle facce che hanno il nome dell’MSI (immaginate Almirante ad una festa di Liberazione, e ditemi se non avreste contestato), o di quelle piccole organizzazione, che feriscono gli immigrati, gli omosessuali, e che hanno la solidarietà del Popolo della Libertà o della Lega : quei volti hanno il nome di Letizia Moratti (che avvalla le marce dell’organizzazione Neo-Fascista Forza Nuova, proprio in questi giorni) o di Renata Polverini (Blocco Studentesco, movimento giovanile di Casapound, protagonisti degli scontri studenteschi in Piazza Navona nell’ottobre 2008, organizza per il 7 maggio un corteo su Roma […] senza che lei o il sindaco Alemanno intervengano democraticamente, come hanno facoltà).
Chi fronteggia questa nuova ondata di fascismo? I ragazzi, i giovani, magari dei Centri Sociali – quei ragazzotti, vestiti da sbandati che sono fra i pochi che si ricordano di noi – parola di Gerbi, partigiani astigiano, espulso da un ANPI provinciale che fa sempre più capo al PD, e i vecchi partigiani.
Quelli che sono definiti da Zaia, ex ministro dell’agricoltura e attuale Presidente della Regione Veneto , Vietcong come se fosse un insulto difendere la propria terra dall’invasore sfruttatore, sia esso nazista o americano. All’interno di questo processo si inseriscono i Berlusconiani che parlano del 25 aprile come festa della libertà, anche, nella nostra Valle, a Borgone. 
Lì succede che il sindaco e la sua maggioranza decidono così, arbitrariamente, di sostituire la parola LIBERAZIONE con la parola LIBERTA'. in fondo che sarà mai? Che sarà mai??? E' che le parole hanno un significato, tutte, ma quelle uno fortissimo. Libertà è un termine nobile, un valore assoluto, diritto di tutti i cittadini, peccato non sia piovuto dal cielo come la manna. Quel termine, oggi in gran parte abusato dalla casa delle libertà, dal partito della libertà, dal circolo della libertà e da altre amenità della libertà è il frutto di grandi sacrifici umani, di tante morti, di tanta e tanta sofferenza. Dunque non se ne può e non se ne deve abusare. La libertà l'abbiamo perchè prima c'è stata la guerra di Liberazione, il giorno o i giorni della Liberazione ed oggi dunque, abbiamo la festa della Liberazione, dove si ricordano i martiri ed i loro sacrifici, mezzi dai quali noi abbiamo ottenuto quella Libertà di cui tanti oggi si riempiono la bocca, quasi a mangiar pane a tradimento. Coloro che lo fanno si vergognino innanzittuto dell'abuso che ne fanno di quella parola, ma si vergognino anche e soprattutto di chi quel termine lo accosta senza pudore e rispetto ad un partito dalle connotazioni xenofobe, ad uomini e donne appartenenti ad un liberismo smisurato ed individualista. La Resistenza era ed è collettività, condivisione e ragionamento, termini oggi sconosciuti alla maggioranza dei politici, degli affaristi e degli uomuncoli che "guidano" questo paese. 
Caro sindaco Alpe, al contrario di ciò che dice lei, una parola non vale l'altra, mai.  Non si nasconda dietro al solito: "...non pensavamo fosse così grave" oppure " mah...nessuno ci ha detto nulla" oppure "la colpa non è nostra..." . Non l'abbiamo vista alla Fiaccolata di Valle e a Borgone non abbiamo visto i manifesti istituzionali che tapezzavano gli altri paesi, strano vero? Sappia che non basteranno ne l'ennesimo colpo di spugna, ne l'ennesimo tentativo di revisionismo, ne le modifiche letterali a privarci della Liberazione e dei suoi altissimi valori, qualunque cosa se ne dica o scriva.
Lor signori se ne dimentichino, quel giorno è il giorno della LIBERAZIONE dal nazi-fascismo.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!