Ieri a Susa LTF ha tentato di mettere in piedi non un processo civile, ma “politico”
Ieri a Susa c’era un’atmosfera surreale: via Palazzo di città completamente bloccata da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, divieto di circolazione e sosta per le auto, e la strada davanti al tribunale vuota, deserta. D’altronde i NO TAV l’avevano detto e spiegato in un comunicato stampa, messo sui siti, e ripreso dai giornali: NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE DIETRO A LTF; A SUSA CI VANNO I NOSTRI AVVOCATI CHE HANNO TUTTA LA NOSTRA FIDUCIA, BASTANO E AVANZANO.
Ieri a Susa c’era un’atmosfera surreale: via Palazzo di città completamente bloccata da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, divieto di circolazione e sosta per le auto, e la strada davanti al tribunale vuota, deserta. D’altronde i NO TAV l’avevano detto e spiegato in un comunicato stampa, messo sui siti, e ripreso dai giornali: NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE DIETRO A LTF; A SUSA CI VANNO I NOSTRI AVVOCATI CHE HANNO TUTTA LA NOSTRA FIDUCIA, BASTANO E AVANZANO.
Un silenzio assordante ed un’assenza fisica dirompente pesantemente
rimarcata dall’intervento volontario di altri 33 NO TAV, depositato da
un collegio difensivo di 18 avvocati; mossa che ha spiazzato i legali di
parte avversa, i quali, in una causa di richiesta danni, si sono
opposti a questa costituzione volontaria (se fosse stato un normale
processo civile per richiesta danni avrebbero dovuto essere contenti che
si aumentasse la base su cui rivalersi in caso di vittoria processuale)
adducendo il motivo insussistente di un allungamento dei tempi
processuali. Da notare che nella citazione LTF ammette che gli
oppositori erano “una muraglia umana” ora vorrebbe colpire solo i tre
prescelti. Opposizione puntualmente rintuzzata dai legali NO TAV.
Ecco il dato “politico” della citazione: la fretta di far condannare dei NO TAV (ritenuti particolarmente “in vista” all’interno del movimento) a risarcire LTF per i presunti danni derivanti dal fantomatico blocco del sondaggio S68, PRIMA dell’apertura del cantiere della Maddalena, per usare questa richiesta di risarcimento danni come una clava contro chi si oppone al TAV Torino Lione e all’impianto del cantiere per il tunnel geognostico a Chiomonte.
Anche il tentativo dei legali di LTF a porre una tradiva pezza alla mancanza di delega al D.G. Comastri per adire in giudizio (delega non prevista dallo statuto di LTF) con una delibera a posteriori con la quale si ratificava l’operato dell’ex D.G. Comastri è stata contestata dagli avvocati NO TAV per ragioni di diritto.
Su entrambe le questioni il Giudice Unico dott. Latella si è riservato su tutto e comunicherà alle parti l’ordinanza.
Ecco il dato “politico” della citazione: la fretta di far condannare dei NO TAV (ritenuti particolarmente “in vista” all’interno del movimento) a risarcire LTF per i presunti danni derivanti dal fantomatico blocco del sondaggio S68, PRIMA dell’apertura del cantiere della Maddalena, per usare questa richiesta di risarcimento danni come una clava contro chi si oppone al TAV Torino Lione e all’impianto del cantiere per il tunnel geognostico a Chiomonte.
Anche il tentativo dei legali di LTF a porre una tradiva pezza alla mancanza di delega al D.G. Comastri per adire in giudizio (delega non prevista dallo statuto di LTF) con una delibera a posteriori con la quale si ratificava l’operato dell’ex D.G. Comastri è stata contestata dagli avvocati NO TAV per ragioni di diritto.
Su entrambe le questioni il Giudice Unico dott. Latella si è riservato su tutto e comunicherà alle parti l’ordinanza.