Si è conclusa l’undicesima edizione del campeggio No Tav a Venaus, nei terreni di quella che definimmo Libera Repubblica. Dopo undici anni di campeggio possiamo sostenere di essere soddisfatti della settimana appena trascorsa, dove anche il tempo è stato clemente con le attività in programma.
Sono state decine le tende che ogni giorno hanno piantato i picchetti sui terreni che acquistammo nell’ambito dell’iniziativa “Compra un posto in prima fila”, e centinaia le persone che sono passate dal campeggio per mangiare, per partecipare ai dibattiti, per assistere ai concerti. Sono state quasi un migliaio quelle invece che hanno assistito allo spettacolo di Ascanio Celestini, facendo registrare il record di presenze ad un evento del campeggio.
Tutto il campeggio è trascorso con il rimando a Chiomonte, sapendo che probabilmente sarà quello il prossimo teatro delle nostre battaglie. Ma intanto dare vita al presidio di Venaus è stata una cosa davvero bello, ci ha riportato indietro nel tempo, con i ricordi delle lotte, delle barricate delle serate con la neve e della Liberazione di quel cantiere che ancora oggi risulta una presenza ingombrante.
Martedì si è tenuta la prima assemblea del campeggio con una discreta partecipazione. Venaus era ed è la casa di Raul, e quindi aprire la serata con un suo ricordo a più voci è stato emozionante quanto dovuto, nei confronti di una persona che ci manca molto e che nella nostra lotta ha creduto veramente tanto, anche sul punto di morte.
L’assemblea si è rivelata come momento ennesimo di discussione, intrecciando molti temi tra di loro, come sempre avviene, ma avendo come centro le prossime iniziative da mettere in campo. Si è proposto e man mano condiviso negli interventi, di organizzare due op tre giorni a Chiomonte nelle prime settimane di settembre, con un’iniziativa del movimento che rilanci da subito, rispetto alle voglie di Virano e della lobby del Tav. Come sempre tutto è in discussione e dopo le ferie, il movimento prenderà le decisioni nel merito.
Anche l’inverno di resistenza alle trivelle è stato argomento di dibattito, valorizzando una volta in più la capacità del movimento di essere presente con costanza e forza, nonostante il “tour de force” organizzato da Prefetto/Questura e Virano. Infine non fa mai male rimarcare come abbiano tirato i remi in barca rispetto ai programmi che l’osservatorio aveva prestabilito e rispetto agli annunci fatti. (vedi su questo “l’unica certezza: una valle che resiste”).
Mercoledì prima serata di concerti: l’hip hop scandisce il tempo notav ricordando l’8 dicembre 2005.[ascolta i pezzi]
Giovedì appuntamento resistente, con l’escursione al rifugio Geat. Una testimonianza concreta di come la Resistenza sia un principio cardine in questa lotta.
Per le realtà antagoniste in assemblea venerdì nel tardo pomeriggio, il campeggio si è rivelato un momento di bilancio e discussione sul futuro prossimo, dibattendo sulla scuola, il lavoro, la crisi e gli spazi di lotta da poter aprire nel nostro Paese.
La sera ottimo concerto dei Sangre Rebelde e degli Egin che con una temperatura molto bassa, e con il trasporto del vento, scaldano cuori e corpi di un prato che danza sulle note di Qui e Non toccate la mia Terra [ascolta i pezzi].
Sabato pomeriggio è stata la volta del dibattito sulle grandi opere e l’uso da parte del potere dei soldi pubblici. Un argomento che abbiamo imparato a conoscere sulla nostra pelle, che ci sta dimostrando come non sia solo l’illegalità il problema nelle opere pubbliche e nella gestione dei fondi pubblici, ma la gestione dei poteri e del sistema nella sua complessità. Con Vincenzo Miliucci abbiamo affronta tao anche i temi del referendum per la difesa dell’acqua pubblica, giudicato un momento di straordinaria mobilitazione sociale, e il progetto del ritorno del nucleare in Italia. Claudio Cancelli come sempre ha saputo mettere l’accento sulle grandi questione economiche e politiche del nostro paese rapportate all’esperienza concreta della Valle. Molti altri interventi hanno arricchito l’incontro toccando i temi dell’energia e dei movimenti di lotta a difesa dei territori.
Dopo una cena partecipatissima, è Ascanio Celestini a salire sul palco del campeggio, tenendo quasi due ore di spettacolo di fronte ad un campeggio completamente esaurito. L’artista romano ha dato il meglio di sé, testimoniando attraverso la su arte e la sua partecipazione, la vicinanza al movimento no tav e i principi che ispirano la nostra resistenza popolare.
Domenica il campeggio è terminato. Arrivederci al prossimo anno. Arrivederci a Chiomonte.
foto e altro materiale su www.notav.info