martedì 21 settembre 2010

A proposito di lavoro in Valle...



Grande scalpore ha fatto la notizia sui Media, della contestazione a Bonanni, da parte del centro sociale Askatasuna, di lavoratori Cobas e altre realtà antagoniste. Il lancio del fumogeno che ha provocato danni per  meno di 300 euro, è stato letto in mille modi: clima da anni '70 (Piero Fassino,parlamentare PD), tentato omicidio (Roberto Maroni, ministro degli interni), con il diretto interessato che si dice sconvolto ('Poteva ammazzarmi', dichiara). Ci sembra incredibile, perchè nella fattispecie, stiamo parlando di un fumogeno, quelli che riempivano di colore gli stadi italiani (prima della repressione), che vengono usati per festeggiare i (ormai pochi) goal della nazionale italiana, questo era, niente di più, niente di meno.
Ma perchè parlare di queste cose, distogliere l'attenzione sul fatto (di entità nulla, se considerata in chiave violenta) e mettere le foto delle persone coinvolte mentre sono al mare, in costume, far vedere che sono 'figlie di...', come se fosse una colpa, o se i problemi e i conflitti che questa persona combatte siano 'fighetteria', roba da figli di papà che giocano a fare gli antagonisti ?
La risposta sta nelle bacheche delle fabbriche e degli uffici: in nessuno di questi appare un messaggio di solidarietà a Bonanni, neanche dai rappresentanti sindacali della CISL, soprattutto nel Torinese, vicino a dove il fatto è accaduto. Il potere ha paura di essere contestato, ha paura che il castello costruito Confindustria-Politica-Sindacati entri nel mirino della contestazione, loro i colpevoli della crisi hanno paura che si smontino i pezzi incastrati a colpi di denaro, esattamente quello che il movimento No Tav fa da 21 anni, una vera anomalia territoriale. Ed è sempre il movimento chiamato in causa, per le foto di Rubina con noi, su in Valle.
La volontà di alcuni noti giornalisti nel far vedere che c'è chi trama, chi vuole trasformare il movimento in qualcosa che non è, proprio come provarono a fare a Febbraio in tempi di trivelle, risulta sempre più incredibile in Valle, come peraltro, furono le accuse di Esposito (parlamentare PD) direttamente rivolte a Lele e Luca; ma la Val di Susa ha rotto il muro dell'omertà giornalistica da tempo, ormai ci fa sorridere quello che scrivono e dicono, ci infastidisce solo che il personale entri in modo viscido e subdolo in una vicenda che ha tutt'altro valore.