giovedì 17 marzo 2011

Nucleare : il dramma, il governo e la popolazione‏

 
Le drammatiche immagini che arrivano dal Giappone non possono lasciarci indifferenti : tante vite umane colpite dal terremoto, dal maremoto e dal freddo di questi giorni, sono state perse, straziate e stravolte.Le scene di devastazione sono sotto i nostri occhi, ma come insegna la storia dell'uomo, la natura ha il sopravvento, nonostante tecnologie sempre più avanzate e rischi sismici quasi azzerati. Lo stesso pensiero però non può venirci pensando alla situazione delle centrali nucleari giapponesi, soprattutto quella di Fukushima. 50 persone che si sono sacrificate per il bene dell'umanità non bastano a contenere il rischio nucleare che mano a mano sta esplodendo. Vicino al reattore 4 ieri si sono registrati livelli di radioattività pari a 400 millisieverts (mSv) per ora. Dato alquanto allarmante se si prende in considerazione ciò che ha detto la World Nuclear Association per la quale un'esposizione superiore ai 100 mSv in un intero anno può portare allo sviluppo di un cancro.Un minatore che estrae uranio è esposto a 20 mSv in un anno. Gli sfollati della zona di Cernobil ne subirono 350, sempre in un anno. 100 mSv annui sono considerati potenziali generatori di cancro. Una singola dose di esposizione di 1000 mSv può produrre nausea e perdita di capelli. Una singola dose di 5000 mSv ucciderà nel giro di un mese la metà delle persone esposte. 10 ore possono quindi risultare fatali, per queste 50 persone.
Secondo Guenther Oettinger, commissario all’Energia per l'Unione Europea,la situazione della centrale nucleare di Fukushima è praticamente fuori controllo e non si esclude il peggio per i prossimi giorni. Se, quindi, la politica internazionale si è presa la responsabilità del difficile momento, con i capi delle nazioni che chiudono le centrali nucleari e ripensano alla valdità dei progetti per costruirne di nuove (Germania, U.S.A., Cina), la posizione dell'Italia è in completa controtendenza: il ministro dello sviluppo economico Romani mantiene fede alle dichiarazioni fatte in passato ("col nucleare bisogna accelelare") e nel frattempo continua la propaganda dei nuclearisti,fatta anche attraverso l'utilizzo di spot ingannevoli e tolti dal mercato televisivo (costo di produzione 6 milioni di Euro), appoggiata dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo.
Nella millenaria storia dell'uomo una tecnologia che dura 40 anni e che rischia di portarlo all'estinzione, non ci sembra la soluzione adatta. Per cosa poi? Far viaggiare treni ad alta velocità nelle montagne? Far girare condizionatori giorno e notte? Ne abbiamo così bisogno? E le scorie di 30 anni fa che girano fra Saluggia e la Francia , per un funzionamento di pochi giorni ?
La lotte popolari prima e dopo Cernobyl che portarono al referendum vinto contro il nucleare, indicano la strada. Non resta che ripercorrerla.

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