martedì 16 novembre 2010

Costi e chi c'è dietro alla propaganda Pro Tav?



tratto da Nuova Società
di Davide Pelanda
Non è bastato il video per spiegare la Torino-Lione dove comparivano anche lì facce di persone comuni, giovani ed anziani, «ideato con un linguaggio diretto, presenta le principali caratteristiche dell'opera e le condizioni della futura cantierizzazione» come si legge nel sito di Transpadana.
Neanche il famoso camper che avrebbe dovuto rispondere alla domande dei cittadini ed illustrare i vantaggi dell'opera: che fine ha fatto? Quello dove dovevano esserci il fior fior di esperti per informare la popolazione. Chi l'ha più visto?
Ora si è voluto fare di più.
Perchè, come dice l'assessore ai trasporti della Regione Piemonte «E' venuto il momento di rivoluzionare il metodo di comunicazione istituzionale sulla Tav: scatta l'ora dell'operazione verita' ». Et voilà, un tavolo tecnico per pianificare e coordinare una campagna di comunicazione ad hoc.
Infatti una ulteriore campagna pubblicitaria fatta con manifesti comparsi a tutta pagina per ora comparsa il 7 novembre scorso solo sul quotidiano La Stampa.
Ed è subito scoppiata la polemica per il "taroccamento" della suddetta pagina da parte dei Notav che hanno ridisegnato a modo loro quella dei Protav titolata "La Torino-Lione è per tutti anche per te" con tanti bei faccioni sorridenti in primo piano di gente qualunque.
A tutti noi però, alla gente di strada, ai cittadini piemontesi e non la domanda sorge spontanea: ma quanti soldi è costata quell'operazione di immagine? A quale studio grafico-pubblicitario la Transpadana, società che gestisce il sistema dei corridoi europei (per il Piemonte è formata da Camera di Commercio di Torino, Confindustria Piemonte, Provincia di Torino, S.I. To Interporto di Orbassano, Unioncamere Piemonte, Unione Industriale di Torino, Intesa Sanpaolo S.p.A.) si è affidata?
Da ciò che abbiamo potuto vedere tra le sigle che l'hanno firmato compaiono, oltre ad alcuni enti appartenenti già a Transpadana, anche Legacoop Piemonte, l'ANCE Piemonte, la Confartigianato Piemonte, la Confederazione nazionale artigianato del Piemonte, la Confcooperative, la Casartigiani, la Confesercenti e la Confai Piemonte.
Inoltre per poter fare una qualsiasi pubblicità sul quotidiano La Stampa bisogna passare per l'agenzia Publikompass spa la quale ha un tariffario abbastanza caruccio: per una pagina intera sulle edizioni provinciali si viene a spendere sui 25.956,00 euro, mentre invece nell'edizione nazionale una pagina intera dentro al giornale costa 228.660,00 euro. A noi invece non è dato sapere se gli enti come Transpadana abbiamo delle agevolazioni particolari per una operazione del genere, magari esiste anche una forma gratuita di questo tipo di informazione pubblicitaria.
Ecco dunque che, alla nostra domanda ufficiale posta via mail appunto a www.transpadana.org (inviata in data venerdì 12 novembre 2010 ore 7.36), la risposta è stata testualmente:
«Caro Davide, rispondiamo alle Sue domande.
1.    Il lavoro è stato fatto tutto all'interno di Transpadana, quindi praticamente a costo zero fatto salvo il costo del personale ed i costi vivi dell'acquisto delle fotografie.
2.    La pubblicità è costata quindi unicamente l'acquisto delle pagine sui quotidiani, al miglior prezzo che siamo riusciti a spuntare, che è stato diviso in quote parte tra i 13 firmatari. Sperando di essere stati d'aiuto. La Segreteria» (mail di lunedì 15 novembre 2010 ore 9.03)
Da notare la curiosa confidenza di questo messaggio che risponde con un "Caro Davide" come se ci si conoscesse in modo quasi amicale. Da un certo punto di vista potrebbe anche fare piacere, anche perché da un ente così grande, alla domanda formale a cui io alla fine ho posto con il classico linguaggio burocratico è seguita la classica formula: "Fiducioso di una vostra positiva risposta nell'attesa si porgono Cordiali Saluti". Ora mi sarei aspettato una altrettanto formale risposta e formale saluto. E invece no, risposta confidenziale. Forse che anche gli enti ed i burocrati sotto sotto hanno un cuore? Però poi l'ente-interlocutore si è nascosto per così dire nell'anonima firma de "La Segreteria", una entità immateriale senza né nomi né cognomi. E dunque noi, contenti dell'umanità che trasudava dalla mail, ma non altrettanto appagati e soddisfatti della risposta che avete letto anche voi qui sopra, abbiamo nuovamente inoltrato una richiesta ulteriore per sapere a quanto ammonta in cifre la quota parte di ciascuno dei firmatari del cartellone pubblicitario e quale è stato in cifre il prezzo migliore spuntato a Publikompass.
E mentre aspettavamo con trepidazione questo ulteriore dato (la nostra seconda mail era datata lunedì 15 novembre ore 10.50) abbiamo tentato di chiedere queste cosa all'onorevole Stefano Esposito del PD (mail di sabto 13 novembre 2010 ore 10.44). Pensavamo che chissà, con le sue mille conoscenze nei meandri degli enti e nella politica, riuscisse a darci una mano. Ma temevamo anche una sua risposta negativa. Ed invece, meraviglia della cose, ci ha risposto positivamente dicendoci «Per quanto riguarda i dati proverò a chiedere e le farò sapere» (mail di sabato 13 novembre 2010 ore 22.40). Sono passate dalla risposta ufficiale di Transpadana ben 9 ore di tempo (mentre scriviamo sono le ore 18.00 sempre del lunedì 15 novembre 2010 ed ancora tutto tace. Nessuna ulteriore spiegazione, nessuna mail che approfondisca da parte del gentile signore che si forma "La Segreteria" e che mi aveva trattato amicalmente. Niente. Dopo mia sollecitazione ecco la seguente risposta: «Egregio Signor Pelanda, non siamo autorizzati a fornirle ulteriori informazioni, peraltro irrilevanti ai fini del nuovo progetto. Con i nostri migliori saluti. La Segreteria». Tranchant, ed un formale "Egregio Signor", con distacco burocratico.
Intanto veniamo a sapere che la manovra economica del 2011, varata dal ministro Giulio Tremonti, pesca i soldi necessari per la costruzione del cunicolo esplorativo de La Maddalena di Chiomonte dal Fondo infrastrutture di cui all'articolo 6-quinquies del dl n. 112/2008 (convertito dalla legge n. 133/2008) istituito, tra le altre cose, anche per finanziare le infrastrutture museali e archeologiche, la messa in sicurezza delle scuole, le opere di risanamento ambientale, l'edilizia carceraria, e l'innovazione tecnologica.
Come dire: crollino scuole, siti archeologici e culturali come Pompei, ma anche le carceri perché tanto noi dobbiamo fare la Tav.
C'è un opuscolo del PD che ha fatto sobbalzare sulla sedia in molti. E' gratuito e lo abbiamo letto allegato ad un inserto del quotidiano La Repubblica. E testualmente c'è scritto: «DAL GOVERNO SOLO FALSE PROMESSE (...) INFRASTRUTTURE E MOBILITA': Avevano promesso grandi opere, hanno tagliato del 30% i fondi per i pendolari e il trasporto pubblico in città».
Mentre tra le proposte del PD c'è scritto: «RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE (...) INFRASTRUTTURE E MOBILITA'. Un piano di piccole e medie opere subito realizzabili e rilancio del trasporto pubblico».
Paradossale! Ma ancor più paradossale rimane la situazione della stazione di Porta Susa dove non potranno più passare e sostare i treni con locomotive diesel perché inquinano evidenziando un peggioramento della situazione nell'aria dei Pm10 e idrocarburi policiclici aromatici altamente cancerogeni.
E da dove arrivano i locomotori diesel così pericolosi? Facile, dalla Valle d'Aosta che non ha ancora elettrificato la linea ad un solo binario, linea che tempo addietro stava per essere chiusa perché considerata uno dei rami secchi e costosi per le Ferrovie dello Stato.
Questa limitazione ai soli locomotori elettrici da far arrivare a Torino, crea anche un enorme problema a tutti quei pendolari che ogni giorno emigrano per studio e per lavoro verso il capoluogo torinese. Tant'è che, ai già esistenti ed enormi disagi di valdostani che attualmente impiegano anche più di due ore per percorrere 125 chilometri, si aggiungerà il disagio del cambio di locomotore a trazione elettrica a Ivrea o a Chivasso.

A chi giova tutto questo?