martedì 13 aprile 2010

Diffamazione verso chi realmente porta la pace. Una storia nota


di Luana Garofalo
Il  10 aprile uomini della polizia e dei servizi segreti afgani hanno fatto irruzione nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, nella provincia meridionale di Helmand. Tre operatori italiani Matteo Dell'Aira, infermiere e coordinatore medico, il chirurgo d'urgenza Marco Garatti, veterano dell'Afghanistan, e il tecnico della logistica Matteo Pagani, sono in stato di fermo in una struttura dei servizi di sicurezza afgani. L’accusa è quello di aver partecipato a un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand. All’operazione ha anche partecipato il contingente Nato-Isaf, coinvolgimento prima smentito e poi confermato da un video. Durante il blitz sarebbero state rinvenute delle munizioni e delle cinture esplosive.
Dura la reazione di Gino Strada, fondatore di Emergency, che ha parlato di “rapimento” dei tre cooperanti e di metodi terroristici e non legali da parte del governo Karzai.
Subito è partita una campagna di diffamazione nei confronti della ONG italiana, soprattutto da parte di esponenti del governo italiano, che hanno rilasciato delle dichiarazioni vergognose. Memorabile quella del Ministro degli Esteri Frattini: "Prego che non ci sia nessun italiano che abbia direttamente o indirettamente compiuto atti di questo genere. Lo prego davvero di tutto cuore, perché sarebbe una vergogna per Italia".
Gli ha fatto oggi eco il Ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha invitato Gino Strada a fare attenzione ai suoi collaboratori perché potrebbero esserci degli infiltrati, proprio come le Brigate Rosse all’interno del PCI.
Il Governo italiano si è distinto, per l’ennesima volta, per tempismo e fermezza, nel difendere gli interessi della Nato e degli USA in Afghanistan, invece di difendere i diritti dei cittadini italiani.
Emergency paga la sua presa di posizione nei confronti delle operazioni militari portate avanti in questi ultimi mesi, che hanno causato tantissime vittime tra i civili. Come dichiara lo stesso Gino Strada stanno cercando di fare fuori i testimoni, coloro che denunciano i “danni collaterali” (ovvero le vittime civili) prima di dare il via ad una nuova offensiva militare.
Nonostante la dura campagna denigratoria i sostenitori di Emergency si sono mobilitati via web. In poche ore il sito dell’ONG è stato preso d’assalto, tutti pronti a firmare l’appello “IO STO CON EMERGENCY”, che in meno di un giorno ha superato le 100.000 firme. La gente ha dimostrato di capire perfettamente da che parte stare.

Emergency è una ONG italiana nata nel 1994 con l’intento di offre assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.  E’ da sempre in prima linea per promuovere una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.  E’ presente in Afghanistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. A Lashkar-gah, Emergency è presente dal 2004 con un centro chirurgico per vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila persone.

A marzo Emergency aveva denunciato che le forze dell’Isaf impedivano sistematicamente e intenzionalmente ai feriti di raggiungere gli ospedali attraverso il blocco delle macchine e delle ambulanze. Chi si schiera contro le guerre e ne cura le vittime ormai è fatto oggetto di bersaglio politico, perchè racconta ed è testimone di verità troppo scomode. Chi esce fuori dal coro viene infangato.  E’ ormai questo lo scenario.
Emergency rappresenta in Afghanistan e nel mondo l’Italia migliore, quella parte di Italia che rifiuta la guerra e che non accetta l’informazione di regime che ci viene propinata sui giornali. La vergogna sta sicuramente da un’altra parte, nei piani alti.
E proprio mentre veniva creato questo polverone di menzogne e fango, la Nato si è scusata per l’ennesima uccisione di civili, avvenuta a Kandhar. 
 Come diceva Churchill “In tempo di guerra la verità è così preziosa che sempre bisogna proteggerla con una cortina di bugie”
Siamo tutti con Emergency.
Firma anche tu l’appello sul sito: http://www.emergency.it/appello/form.php?ln=It